Warlock

A cura di Gian Mario Mollar

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Warlock, di Oakley Hall, è un viaggio che non dimenticherete tanto facilmente. Quando la polvere sollevata dai cavalli sulla Main Street si poserà, inizierete a intravedere i due saloon, l’emporio, e i profili delle case di una città che, come vi urlerà in faccia il giudice Holloway con il fiato puzzolente di whisky, “ogni mattina fa colazione con la vita di un uomo”.
L’impianto del romanzo è estremamente classico per il genere: Warlock è una mine-town vicina al confine e i suoi rispettabili cittadini sono terrorizzati dalle continue incursioni dei cowboys di Abe McQuown, un allevatore con una terribile barba rossa e un debole per le razzie di bestiame, che scendono in città per spendere la paga in alcol, puttane, carte e, cosa più preoccupante, continue sparatorie. I nomi degli sceriffi uccisi, graffiati sul muro della prigione, sono ormai molti, ma a nulla valgono le richieste al Generale Peach, il governatore della zona, che, dopo aver sconfitto gli Apaches di Capo Espirato, è ormai schiavo della propria demenza senile e di antichi ricordi. Leggi il resto