Aspetti curiosi della Guerra Civile Americana

A cura di Romano Campanile

Un vecchio adagio del tempo della guerra civile dice che “per ogni soldato ucciso nella guerra civile, è stato sparato in piombo il suo equivalente del peso corporeo”.
Non vi sono statistiche che possano verificare l’esattezza di tale diceria, tuttavia una cosa è certa: negli oltre 2.200 scontri documentati della guerra, la quantità di piombo sparata da fucili, cannoni o altro, è stata impressionante. Vere e proprie tempeste di piombo hanno attraversato i campi di battaglia. In scenari di guerra così terrificanti si sono tuttavia verificati molti eventi curiosi che hanno dell’incredibile, episodi spesso strani e a volte assurdi.
Un rapporto curioso ma assai significativo della battaglia di Gettysburg dice che dopo la battaglia, da un esame fatto su oltre 27.000 fucili impiegati nello scontro, 3.000 non erano mai stati caricati; la metà di essi erano stati caricati il doppio del necessario, un quarto addirittura con 3 o 10 pallottole.
Inoltre in molti casi la polvere era stata messa nella canna del fucile… dopo la pallottola! Il che la dice lunga sul grado di addestramento di molti soldati…
Un racconto curioso riguarda i combattimenti nella valle della Shenandoah, nel 1862.
Un certo William W. Patteson, arruolato alle cucine del campo, si vide arrivare addosso un assalto improvviso dei federali; prese il suo fucile e lo caricò con ben 9 pallettoni. Nel far la manovra di carica con l’apposito stoppino (un bastone che serviva a comprimere polvere e palla), lo stesso rimase incastrato nel fusto del fucile e non ne volle sapere di uscire. Vistosi avvicinare un federale a cavallo e messo alle strette, Patteson imbracciò il fucile con lo stoppino infilato nella canna e incurante degli gli avvertimenti dei compagni del rischio di esplosione del fucile, fece fuoco. L’effetto fu che addirittura non solo sparì il soldato sul cavallo, ma si aprì una breccia nelle file degli Unionisti.


Una trincea dopo un assalto mortale

Al che il suo comandante con una battuta osservò: “La prossima volta ci mettiamo 2 ruote a quel fucile e lo usiamo come cannone!”

Durante la Peninsula Campain, un caporale di nome Tucker si vide arrivare tra le gambe una granata di cannone che per sua fortuna non esplose. Lo shock e l’effetto della velocità di quel proiettile provocarono però in lui una strana ferita: perse la parola!
Un fatto analogo successe a un soldato unionista, il quale scrisse poi a casa: “Caro padre, vorrei ringraziarti per avermi fatto nascere con le gambe storte ed arcuate. Grazie a questo difetto oggi io le posseggo ancora! Ieri una palla di cannone mi è passata attraverso le gambe senza neanche ferirmi”.

Un macabro ultimo atto di sfida vide protagonista il capitano sudista R. M. Boone, che guidava una parte delle difese di artiglieria del forte, nell’assedio di Port Hudson dell’estate 1863.


La celebrazione di una messa

Una cannonata lanciata dalle navi Unioniste arrivò a colpire il luogo ove si trovava il capitano.
Il colpo tranciò di netto la gamba dell’ufficiale che, consapevole di aver ormai pochi minuti di vita, chiese che venisse soddisfatto un suo ultimo desiderio. I soldati restarono allibiti quando, in segno di ultima sfida, il loro comandante chiese che fosse messo nel fusto del cannone il suo arto reciso e che venisse sparato contro il nemico con la successiva bordata.

Forse non tutti sanno che le malattie rappresentarono un terzo di tutte le vittime della guerra civile. Il 12° Reggimento del Connecticut fu incorporato per la guerra con un totale di 1.000 uomini. Ancor prima di essere impiegato per la sua prima azione, aveva già ridotto i suoi ranghi a soli 600 uomini a causa delle malattie.

Si dice che il generale Robert E. Lee, comandante delle forze confederate dell’Armata della Virginia settentrionale, viaggiasse con un’animale domestico curioso, una gallina, che ogni mattina lo riforniva di un uovo per la colazione.


L’interno di un ospedale

Si narra che una delle piu poderose scariche di artiglieria della guerra, quella che vide oltre 150 pezzi confederati all’opera contemporaneamente, prima della carica fatale di Pickett a Gettysburg, fu udita chiaramente a 100 miglia di distanza nella città di Pittsburgh.

Altra curiosità: il famoso incrociatore confederato C.S.S. Alabama non è mai entrato in un porto confederato per tutta la durata del suo servizio.

Durante la guerra vi era un sussidio per chi aveva un’attività e doveva assumere un sostituto per potersi arruolare. Ciò aveva dato atto a una fraudolenta attività chiamata “bounty jumpers”: consisteva nel disertare e poi arruolarsi di nuovo, per poter prendere piu volte il sussidio.


Una pausa tra gli spari

Il record appartenne a un certo John O’Connor, che ammise di aver fatto il giochetto per ben 32 volte prima di esser scoperto ed esser condannato a 4 anni di prigione. Gli andò bene! Altri, per lo stesso giochetto, finirono davanti al plotone di esecuzione.

Di circa 2.000 uomini che iniziarono la guerra nel 26 ° reggimento del North Carolina, alla consegna delle armi, con Lee ad Appomattox ne erano rimasti solo 131.

Il 4 luglio 1863, dopo 48 giorni di assedio, il generale confederato John C. Pemberton consegnò la città di Vicksburg al generale dell’Unione, Ulysses S. Grant: la festa americana del quattro di luglio non fu piu celebrata in città a Vicksburg per i seguenti 81 anni!

Andersonville, il campo di prigionia di una piccola località nel sud-ovest della Georgia, con un effettivo di 33.000 prigionieri unionisti detenuti nel 1864, divenne per popolazione la quinta città più grande della Confederazione.

Molti sanno chi fu l’ultima vittima della Civil War, ma forse non sanno chi fu la prima.
Una piccola disputa vi è al riguardo, poichè la prima vera vittima, tale Pvt. Daniel Hough, non cadde in combattimento. Tutto avvenne per un banale incidente, il 12 aprile 1861.


Un plotone di soldati di colore

Durante la cerimonia di resa dopo il bombardamento del forte da parte dei confederati, vi fu, come sempre in tali casi, una cerimonia di cambio della bandiera. Furono sparati 100 colpi di saluto: il destino volle che un bossolo di fucile incandescente cadde tra delle polveri lì vicino provocando un’esplosione che cosi fece la prima vittima della guerra civile e ferì altre nove persone.
Se invece vogliamo considerare il primo deceduto in combattimento, riconosciuto tale da una apposita commissione, dobbiamo andare a una settimana dopo il 19 Aprile, a Baltimora, dove fu colpito e ucciso Luther C. Ladd, un volontario del Massachusetts.

“Tale padre… tale figlio”. E’ senz’altro vero nel caso di una famiglia che ebbe ben due medaglie al valore, assegnate una al padre e una al figlio. Fu infatti nella battaglia di Missionary Ridge, a Chattanooga nel 1863, che un giovane diciottenne prese l’iniziativa di far piantare la bandiera sulla cresta del colle in un momento difficilissimo; un gesto che ebbe la sua importanza e gli fece guadagnare la medaglia al valore. Il suo nome era Arthur MacArthur. Ottant’anni dopo, suo figlio, Douglas MacArthur, verrà insignito della stessa medaglia per la difesa e le azioni nelle Filippine, durante la seconda guerra mondiale.

Quando si dice la sfortuna! Tutta la nostra solidarietà a Wilmer McLean. Era un agricoltore che desiderava solo poter coltivare la sua terra in santa pace. Per questo, si era comprato casa e terreno in una bella zona agricola a Manassas Junction… ma non aveva fatto i conti con la guerra! La sua casa divenne il centro degli scontri della prima battaglia della guerra civile, e fu pure “invasa” dal generale Beauregard, che decise di usarla come quartier generale.
Miracolosamente la casa restò intatta, ma non cosi il morale della famiglia di McLean, il quale decise di cercarsi un posto piu tranquillo a Sud, dove, secondo lui, la guerra non sarebbe mai arrivata. Così,il buon agricoltore decise di vendere tutto e di trasferirsi in un piccolissimo villaggio, dove acquistò una nuova casa per ricominciare una nuova vita.
Il villaggio era quello di Appomattox Court House: nel 1865 McLeanvide la sua casa di nuovo protagonista di un evento… e che evento: la resa del generale Lee a Grant! Non solo il suo salotto venne per la seconda volta invaso, e questa volta dai generali di entrambi le parti, per la famosa firma della resa; ma il povero McLean si vide portar via persino i mobili, ormai diventati “storici”, come l’accordo e la casa stessa.
Immaginiamo la contentezza della signora McLean!

Una battaglia della guerra civile fu combattuta nel deserto dell’Arizona: fu la battaglia piu ad ovest che la guerra abbia mai visto, una piccolissima battaglia tra 23 sole persone! La battaglia di Picacho Peak, il 15 aprile 1862.
Fu combattuta in questo luogo tra un distaccamento di 13 uomini di cavalleria in esplorazione, il 1° California Cavalry, comandato dal luogotenente James Barret e altri 10 confederati comandati dal sergente Henry Holmes.


Armi pesanti

Barret aveva l’ordine, nel caso avesse avvistato dei Confederati, di non impegnarsi, ma di attendere i rinforzi che erano nelle vicinanze; ma quando vide tre Confederati che lui pensava fossero isolati, non resistette e li fece prigionieri. Era un’esca. Altri sette Confederati erano nascosti tra i cespugli e fecero fuoco sui facili bersagli a cavallo, quando questi si avvicinarono.
Lo stesso Barret fu ucciso insieme ad altri due federali. Due furono i feriti tra i Confederati, che in seguito si ritirarono.

Un fatto curioso e anche comico, ma che permise di salvare delle vite.
E’ il 2 giugno 1864, durante la terribile battaglia di Franklin, in Tennessee.
Durante la notte i nemici non sono lontani tra loro e le sentinelle stanno all’erta, attente a qualsiasi movimento.
In un posto vicino al bosco, chiamato Ringgold Gap, si trova appostato il 90° Ohio Infantry.
Durante la notte alcuni soldati sentono un rumore di campanelle attraverso il bosco e stanno per dare l’allarme, quando uno di loro tranquillizza tutti, dicendo che si tratta certamente di campane di vacche che attraversano il bosco, probabilmente per tornare alla stalla. E nessuno se ne da più pensiero. In effetti erano campane… ma senza mucche! Un piccolo distaccamento di Confederati era infatti rimasto isolato e, per tornare all’accampamento, doveva passare troppo vicino ai federali, col pericolo di essere scoperto. Un soldato allora ebbe il colpo di genio di rubare le campane a delle vacche. Così i Confederati attraversarono di notte il bosco suonandole e riuscirono a passare indenni ingannando le sentinelle nordiste.

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