La battaglia e il massacro di Fort Pillow
Harper’s Week del 30-4-1864, dedicato al massacro – clicca per INGRANDIRE
Il massacro di Fort Pillow è la tragica conclusione della battaglia di Fort Pillow. Si svolse il 12 aprile 1864 a Fort Pillow sul fiume Mississippi nei pressi di Henning, nel Tennessee, durante la guerra civile americana. Dopo intensi combattimenti e altre vicende che vedremo in dettaglio, la battaglia si concluse con un massacro di soldati di colore dell’esercito dell’Unione, nonostante essi si fossero arresi alle truppe confederate che in quel caso erano comandate dal famosissimo generale Nathan Bedford Forrest. Leggi il resto
“Iron Brigade”, nordisti di ferro!
A cura di Renato Panizza
Nell’esercito dell’Unione che combattè contro il generale Robert E. Lee nei teatri di guerra della Virginia, del Maryland e della Pennsylvania, diverse unità a livello di brigata si distinsero per il valore dimostrato in battaglia, ma una sola acquistò fama a tal punto da potersi forgiare del titolo di “Brigata di ferro”. Una brigata che fra tutte riportò la più alta percentuale di caduti.
Quando si udivano le note di “Hell on the wabash” intonate dalla banda del Reggimento, arrivavano loro: i famosi “cappelli neri” della “Iron Brigade of the West”! Erano rudi uomini del Mid-West, provenienti dal lontano Wisconsin, dal Michigan e dall’Indiana.
L’elemento distintivo della loro uniforme era un cappello alto e nero, cui venivano spesso applicati una piuma scura e un fermaglio che ne teneva sollevato un lembo: si chiamava “Hardee Black Hat”, dal nome del generale William Joseph Hardee, comandante dei cadetti di West Point prima dello scoppio della guerra, e in seguito generale dell’esercito confederato. Leggi il resto
La guerra civile in pillole e curiosità
12 aprile 1861 – 155 anni fa iniziava la Guerra Civile Americana
A cura di Sergio Mura. Basato su un lavoro di Kathy Weiser
La Guerra Civile Americana è stata una delle ferite più profonde della storia degli Stati Uniti. Il suo incredibile costo di vite umane, unito alla divisione che certificò tra gli stati del Nord e quelli del Sud, emerse con prepotenza durante la guerra stessa. Un’intera generazione di giovani andò perduta per sempre e ci furono singole battaglie che pagarono un pegno di vite di soldati altissimo, quasi incredibile.
Nella Guerra Civile si confrontarono due modi diversi di vedere il futuro della Nazione e vennero schierate le migliori forze morali, militari e tecnologiche.
Il verdetto emesso dai campi di battaglia ha scritto la parola fine, dichiarando il Nord vincitore e il Sud perdente. Ma è davvero tutto così chiaro e limpido? Leggi il resto
Truppe italiane nella Guerra Civile Americana
A cura di Pietro Costantini
L’origine della presenza di numerosi soldati del disciolto Esercito delle Due Sicilie nelle file confederate è riconducibile alla relazione tra Chatham Roberdeau Wheat e Giuseppe Garibaldi.
Il primo, un ex-capitano dello US Army e avventuriero, originario della Virginia, aveva conosciuto Garibaldi a New York nel 1850. Dieci anni dopo aveva partecipato alla campagna per l’unificazione italiana, con azioni militari come le battaglie del Volturno e del Garigliano, e l’assedio di Capua, col grado di generale conferitogli da Garibaldi; qui era stato raggiunto dalle notizie riguardanti l’imminente conflitto civile nella madrepatria. Il reclutamento iniziò con l’arrivo a Napoli di Roberdeau Wheat il 14 ottobre 1860 a bordo della nave “Emperor”, assieme ai 650 uomini della legione britannica.
Nell’esercito confederato.
Il Gen. Wheat aveva come aiutante il Capitano Bradford Smith Hoskiss, veterano dell’esercito britannico. Alla notizia dell’elezione di Lincoln a presidente negli Stati Uniti, Wheat, come sostenitore dell’altro candidato Breckinridge, era cosciente che se fosse avvenuta la secessione degli Stati del Sud, come preannunziata, la guerra civile sarebbe divenuta una concreta possibilità. Leggi il resto
La Guerra Civile: un conflitto terribile, anche sui mari!
A cura di Raimondo Luraghi. Trascrizione e montaggio di Claudio Collu
Il terribile conflitto che insanguinò l’America Settentrionale dal 1861 al 1865, che noi europei chiamamiamo correttamente “Guerra di Secessione” e gli americani designano piuttosto invece come “Guerra Civile”, raggiunse proporzioni apocalittiche: oltre un milione di uomini di entrambe le parti caddero sui vari fronti; più di quattro milioni e mezzo furono i chiamati in vario modo nel Nord e nel Sud; la guerra vide l’uso degli strumenti bellici più perfezionati e moderni, impiegati su una scala fino allora mai conosciuta.
Per la prima volta nella storia l’industria, l’economia e la tecnologia furono mobilitate al servizio di uno sforzo bellico totale. L’umanità non aveva mai visto alcun conflitto di tali immani proporzioni prima delle due guerre mondiali. In questo quadro, alcune tra le pagine più sorprendenti e straordinarie furono scritte durante la lotta sui mari; e fu poi che comparvero le innovazioni belliche più sensazionali. Leggi il resto
La prima battaglia di Bull Run, 21 luglio 1861
A cura di Renato Panizza
Il 21 Luglio di 150 anni fa, nei pressi della cittadina di Manassas, situata nel territorio della Virginia settentrionale, si combatté la prima grossa battaglia della guerra civile americana: la prima battaglia di Bull Run, dal nome del fiume che scorre sul luogo dello scontro.
Nello stesso luogo, circa un anno dopo, ne sarebbe infatti stata combattuta una seconda. A pochi mesi dai primi colpi di cannone a forte Sumter, che aprirono definitivamente le ostilità tra la neonata Confederazione degli Stati d’America (CSA) e l’Unione, la Madre-patria da cui gli Stati “ribelli” si erano separati, i giornali chiedevano un deciso attacco contro il Sud. La voce “…a Richmond… a Richmond!” correva per tutto il Nord, infiammando gli animi a prendere la capitale nemica, e por fine rapidamente alle ostilità: conquistata la città dove il Governo confederato si era da poco insediato, tutti pensavano che la ribellione si sarebbe sciolta come neve al sole. I pochi responsabili del “colpo di testa” separatista si sarebbero dati alla fuga, e la situazione sarebbe ben presto tornata alla normalità. Leggi il resto
Thomas John Wilder
A cura di Gualtiero Fabbri
Thomas John Wilder
Nato il 31 gennaio 1830 nello stato di New York, da sempre appassionato di macchinari e metallurgia, una volta trasferitosi in Indiana, Thomas John Wilder divenne un giovane imprenditore e costruttore di macchine idrauliche.
Discendente di una lunga stirpe di combattenti, allo scoppio della guerra civile, nell’aprile del 1861, si arruolò come soldato semplice nelle file del 1° Indiana Battery e in breve si guadagnò il grado di Capitano, probabilmente sull’onda della spinta degli stessi soldati di cui godeva la stima e grazie anche alla sua cultura e alle sue capacità. Comunque sia, nel marzo dell’anno dopo, già Colonnello, comandava il 17° Indiana Infantry.
Nella battaglia di Shiloh, pur rimanendo Colonnello, si guadagnò il comando di una Brigata.
A Munfordville, con soli 4.000 uomini tenne testa per tre giorni ai 20.000 soldati e cento cannoni Confederati di Bragston Bragg che lo avevano circondato finché, il giorno 17 per non essere annientato si dovette arrendere. Leggi il resto
I sommergibili nella Guerra Civile
A cura di Gianfranco Manfredi
Alcuni sommergibili
Durante la Guerra Civile, l’esercito confederato costruì almeno quattro sommergibili. Il Nord fin dal principio della guerra aveva messo sotto assedio le coste del Sud, per impedire, grazie a grossi velieri o corazzate che stazionavano al largo, che giungessero ai porti nemici rifornimenti via mare. In altre parole, un embargo che si rivelò determinante per le sorti del conflitto. Per infrangerlo, al Sud non restò altra alternativa che sviluppare in fretta e furia una nuova tecnologia. I sommergibili dovevano essere in grado di avvicinarsi non visti alle navi nordiste e farle saltare.
Una carica di esplosivo, posta in cima ad una lunga asta puntuta, era collocata a prua del sommergibile. Il difficile compito era accostarsi alla nave nemica, speronarla e assicurare l’esplosivo alla carena. Leggi il resto