Il massacro Grattan
A cura di Valentina Magagnin
Un’immagine della battaglia – clicca per INGRANDIRE
Correva l’anno 1851. Tra il governo degli Stati Uniti e le tribù Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Assiniboin, Mandan, Atsina, Arikara venne stipulato il trattato di Fort Laramie con cui venivano riconosciuti ai Nativi i territori delle Grandi Pianure “fintanto che l’acqua scorri e le aquile volino”.
Gli indiani permettevano il passaggio dei bianchi sulla pista dell’Oregon: in cambio gli Stati Uniti avrebbero versato loro 50.000 dollari l’anno per cinquant’anni. Contributo che qualche anno dopo il Congresso decise di tagliare. Leggi il resto
Le lettere di George A. Custer dal territorio Sioux
A cura di Carla Marchetti
Custer venne inviato nel cuore del territorio dei Sioux per ben due volte, in occasione di altrettante missioni, entrambe abbastanza importanti. La prima, nel 1874, alla guida di una spedizione scientifica che si prefiggeva di tracciare la mappa di quei posti allora completamente sconosciuti alla quasi totalità dei bianchi e di verificare la voce circolante secondo la quale c’era l’oro nelle Black Hills, le colline sacre dei pellerossa. Leggi il resto
Gall (Pizi)
A cura di Carla Marchetti
Gall (c. 1840-1894) fu un grande capo Hunkpapa-Sioux ed ebbe un ruolo di primo piano nella lunga guerra dei Lakota contro gli Stati Uniti, ma quando il suo popolo fu infine confinato nelle riserve, egli lo incoraggiò ad accettare l’assimilazione.
Gall, che in inglese significa fiele, deve il suo insolito soprannome al fatto che, orfano e affamato, fu capace di cibarsi del fiele di un animale che un suo vicino aveva ucciso.
Egli conquistò fama come guerriero Lakota durante le campagne di Nuvola Rossa, ma, scontento del Trattato di Fort Laramie del 1868 che aveva posto fine alle ostilità, si alleò con Toro Seduto e altri indiani che si erano rifiutati di rimanere confinati nel territorio loro assegnato. Leggi il resto
Il massacro di Wounded Knee
132° anniversario del massacro di Wounded Knee (29-12-1890 / 29-12-2022)
Una distesa di cadaveri in ogni direzione – clicca per INGRANDIRE
La notizia dell’uccisione di Toro Seduto si diffuse nelle grandi pianure con la velocità del lampo ed arrivò anche, com’era logico, fino alla banda di Sioux Minneconjou di Piede Grosso (Si Tanka, 1825-1890).
Giunse portata da alcuni Hunkpapa della banda di Toro Seduto in fuga dai soldati.
Appena il capo apprese la notizia, sentì a tal punto l’imminenza del pericolo che preferì decidere lo smantellamento del campo e la partenza della sua gente verso Pine Ridge, nella speranza di potersi mettere sotto la protezione di Nuvola Rossa. Leggi il resto
Coda Chiazzata (Spotted Tail)
A cura di Cesare Bartoccioni
Coda Chiazzata
Destinato alla grandezza e ad una morte prematura, Spotted Tail (Coda Maculata), il Gran Capo dei Sioux Brulé (1), nacque nel 1823 sul White River nel Sud Dakota.
Sua sorella era la madre di Cavallo Pazzo, ed egli era cugino di primo grado di Conquering Bear (Orso Conquistatore), l’uomo nominato dal Governo degli Stati Uniti capo della tribù di Fort Laramie nel 1851.
Spotted Tail non era un capo ereditario ma aveva ricevuto tale riconoscimento in base alla sua abilità e carattere.
Il nome di Spotted Tail in lingua Sioux è Sinte-Galeska. Nel 1942 suo nipote, Stephen, raccontò la storia di come ricevette quell’insolito nome: “Da giovane stava cacciando lungo dei fiumi ed incontrò alcuni trappers bianchi. un procione e gli mostrò la coda dell’orso lavatore che aveva macchie nere ad anello, e gli mise il nome da tale coda chiamandolo Coda Maculata”. Leggi il resto
Toro Seduto, uomo sacro dei Sioux
132° anniversario dell’uccisione di Toro Seduto (15-12-1890 / 15-12-2022)
Toro Seduto fu capo e uomo sacro per gli Hunkpapa Lakota e sotto la sua guida si radunarono tutti i Sioux nella disperata lotta per la sopravvivenza nelle pianure settentrionali.
Toro Seduto fu per tutta la vita assai insofferente nei confronti dello strapotere militare degli americani e delle loro promesse continuamente rinnegate. Leggi il resto
Alla ricerca dei luoghi di Toro Seduto
A cura di Sergio Mura da un lavoro del caro amico Bill Markley
Toro Seduto ha impegnato l’intera sua vita nel tentativo di preservare intatto lo stile di vita del suo popolo per come l’aveva ereditato dai suoi avi e nella difesa delle terre dei Lakota Sioux. Apparteneva alla tribù Hunkpapa del popolo Lakota, a sua volta parte integrante dei Sioux. Il suo nome originario, Tatanka Iyotake – tradotto come Toro Seduto nella nostra lingua – significa più precisamente “bisonte maschio testardo che siederà sulle zampe posteriori e combatterà fino alla morte”. Leggi il resto
Washakie, capo degli Shoshoni
Capo Washakie
Gli Shoshoni furono prevalentemente alleati con il popolo bianco e raramente si resero protagonisti di episodi guerreschi nei loro confronti. Furono, piuttosto, eterni rivali dei Sioux e dei loro alleati e contro questi rivolsero ogni energia di cui disponevano. In tal senso deve forse essere interpretata l’alleanza con l’esercito delle “giacche blu”. Leggi il resto
Cavallo Pazzo, il grande guerriero Lakota
In ricordo della morte di Cavallo Pazzo, ucciso vigliaccamente il 5 settembre 1877
Sulla data di nascita del grande condottiero non vi è unanime accordo; c’é chi sostiene che sia nato nel 1844 e chi insiste sul 1849. Celebrato per il suo coraggio in battaglia, Cavallo Pazzo era visto tra la sua gente come un uomo sacro al quale “la visione” aveva dato incarico di preservare e difendere le tradizioni e il modo di vita dei Lakota Sioux.
Anche se giovane di età, Cavallo Pazzo era un guerriero leggendario. Leggi il resto
Cavallo Pazzo, incubo dei bianchi, eroe dei Sioux
A cura di Nino Gorio
Quando nacque, sua madre lo chiamò Cha-o-Ha, che vuol dire Tra-gli-Alberi, perché l’aveva partorito in un bosco. Ma lui, una volta adulto, decise di assumere il nome di suo padre, morto prematuramente, Tashunka Wikto, che i bianchi tradussero in Crazy Horse, cioè Cavallo Pazzo. Ebbe una vita breve ma leggendaria: fu capo di una tribù dei Sioux, guidò con Toro Seduto la resistenza indiana, umiliò l’esercito degli Stati Uniti nella battaglia di Little Big Horn; infine si arrese, vinto da un inverno rigidissimo più che dalle Giubbe Blu. Leggi il resto