I pericoli per i cercatori d’oro

A cura di Alessandro Giannubilo

Nella seconda metà del 1800 si era in piena corsa all’oro verso la California. Era un movimento di persone di dimensioni spaventose che causò forti cambiamenti sociali e persino geografici. I cercatori d’oro erano famosi per il loro stile di vita rude ed essenziale. Il loro unico scopo era trovare l’oro, era un chiodo fisso come un’ebrezza che non li abbandonava mai, avevano la “Febbre dell’oro”. La vita di frontiera era già al limite della sopravvivenza e il futuro non era certo roseo, ma nulla poteva distogliere i cercatori dal sogno di trovare il proprio El Dorado. Leggi il resto

Colorado Gold Rush

A cura di Angelo D’Ambra

Un piccolo gruppo di cercatori in un “claim”
Forse una delle più grandi avventure minerarie del West, dopo l’eccitazione californiana, è quella che porta il nome di “Colorado Gold Rush”. Parliamo della scoperta dell’oro nei pressi dell’attuale Denver nel 1858-59.
Migliaia di persone finirono risucchiate in un vortice di speranze, fortune e illusioni, provocando il popolamento di quello che è l’attuale Colorado e la nascita di moltissime città tra cui Denver, Boulder, Black Hawk, Breckenridge e Central City. Leggi il resto

Il Gold Bluff

A cura di Angelo D’Ambra

Cercatori d’oro sul fiume Klamath
Il più grande fiume nel nord-est della California è il Klamath che nasce in Oregon e sfocia nel Pacifico. È qui che prese vita la storia che stiamo per raccontare.
Tutto iniziò nell’estate del 1850 quando qualche esploratore riempì interi sacchetti di pelle di daino con sabbia carica d’oro brillante. Fu così che, negli ultimi giorni della “Corsa all’oro della California”, questo fiume conobbe frotte di cercatori d’oro che giunsero sulle sue sponde colmi di aspettative. Leggi il resto

La febbre dell’oro del Klondike

A cura di Sergio Mura
Un cercatore d’oro
Il 16 agosto 1896, un giorno qualunque nel calendario delle speranze dei cercatori d’oro, a George Washington Carmack e ai suoi due amici pellerossa accadde il miracolo: pescarono una pepita d’oro – una vera! – dal letto del Rabbit Creek, un tributario del Klondike River canadese. Quella che ne seguì, con codazzo di gioie e disperazioni, fu la più importante corsa all’oro di cui si serbi ricordo nella storia del west nordamericano. Oltre 100.000 cercatori d’oro, perlopiù improvvisati, poveri e disperati, si riversarono nel Klondike; cercavano la fortuna che però arrise solamente ad una piccolissima minoranza. Solo 40.000, tra l’altro, riuscirono a trovare spazio nei campi auriferi.
A fianco alla marea montante di emigranti che si spostarono dagli Stati Uniti verso il Canada, si mosse anche una nutrita e intrigante folla di piccoli trafficoni, uomini e donne molto scaltri che sfruttarono la corsa all’oro da una posizione comoda avviando attività commerciali di supporto ai veri cercatori. Leggi il resto

I desperados della Miniera di Morgan

A cura di Angelo D’Ambra

James H. Carson era un sergente del First New York Volunteers, reggimento diretto dal colonnello Stevenson, membro dell’equipaggio a bordo della US Lexington che, nel 1846, toccò Rio de Janeiro e Capo Horn per poi dirigersi a Monterey, in California.
Erano gli anni della febbre dell’oro e, giunti in California, molti soldati di questo reggimento disertarono per cercare le pietruzze gialle. Così fece pure Carson, ma, a differenza dei suoi commilitoni, fu l’unico ad avere fortuna. Leggi il resto

La miniera perduta degli Olandesi

A cura di Josephine Basile

Jacob Waltz
La storia Americana è piena di episodi di scoperte di giacimenti auriferi, ma nessuna risulta tanto misteriosa come quella della Miniera Perduta degli Olandesi, situata in qualche luogo delle inospitali Montagne Superstition (Arizona), l’antica sacra terra dei Western Apache. A quanto pare, furono gli Apache i primi a scoprire la miniera, molto tempo prima dell’arrivo dell’uomo bianco. Ma con il trascorrere del tempo, alcuni Apache mostrarono il giacimento aurifero a qualche missionario spagnolo; inevitabilmente, i racconti circa la miniera, dalla quale si poteva estrarre oro a mani piene, si divulgarono in seguito, facendo parlare e sognare molte persone. Leggi il resto

Virginia City e l’argento della Comstock Lode

A cura di Davide Castelli


Minatori di Virginia City
“Poco fa ho sentito chiaramente cinque spari giù in strada… li ho contati! Due miei amici sono stati feriti gravemente… nel giro di tre minuti sono morti entrambi. La pistola ha fatto il proprio sporco lavoro.”
Così Samuel Clemens descriveva la vita a Virginia City in una lettera indirizzata alla madre. Trasferitosi in città nel 1862 per lavorare come corrispondente presso il giornale locale Territorial Enterprise, un anno dopo, il 3 febbraio 1863, cominciò a firmare gli articoli con lo pseudonimo che lo renderà famoso: Mark Twain. Leggi il resto

La tomba solitaria nei pressi di Nevada City

A cura di Valentina Santoli


Un piccolo pioniere che solcò la pianura
Nel corso dell’800, migliaia di persone si avventurarono verso il selvaggio West in cerca di fortuna: alcuni di loro la trovarono, mentre altri non solo non riuscirono nel loro intento, ma furono colpiti da vere e proprie tragedie.
Prima del 1849 la maggioranza dei coloni si dirigeva verso l’Oregon ma, quando si sparse la voce che nel nord della California era stato trovato l’oro, in breve vi si riversò un’incredibile moltitudine di persone. Leggi il resto

Alcune pillole sul vecchio west


Nel corso del tempo, gli appassionati o semplici curiosi di storia e storie del west hanno orientato le proprie ricerche verso questo o quel tema, in base ai propri gusti personali e, talvolta, in base agli stimoli forniti dalla lettura di un libro o di un fumetto, dalla visione di un film o da una chiacchierata con altri appassionati su un forum (come il nostro!). Le curiosità dimostrate sono tante e possono trovare ampia soddisfazione tra le moltissime pagine di questo sito.
Stavolta ne abbiamo raccolto alcune in questo piccolissimo approfondimento. Leggi il resto

Sam Bass, bandito per necessità

A cura di Luca Barbieri

Secondo la leggenda, il bandito Sam Bass avrebbe intrapreso la propria disonesta carriera a seguito di una disavventura occorsagli a Deadwood: pare infatti che gli scaltri biscazzieri della città gli abbiano vuotato in poche ore le tasche di tutti i non pochi dollari ricavati dalla vendita di una mandria affidatagli da alcuni allevatori texani. Leggi il resto

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