Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 7

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19.


LA FRONTIERA

La rivolta di Pontiac non era stata l’unica ad insanguinare la Frontiera nella seconda metà del XVIII secolo. Nonostante fra i Cherokee e gli Inglesi vi fossero sempre stati rapporti di amicizia e collaborazione, suggellati nel 1730 dal trattato di Dover, dopo la costruzione dei forti Prince George in South Carolina e Loundon nel Tennessee le relazioni cominciarono a guastarsi. Leggi il resto

Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 6

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19.


LA COSPIRAZIONE DI PONTIAC

Pontiac era nato dopo il 1720, lungo le rive del fiume Maumee, nell’Ohio nord-occidentale, da padre ottawa e madre ojibwa. Secondo altre fonti, discendeva invece dai Chippewa e aveva scelto di vivere presso la tribù materna.
Racconti non sempre confermati sostengono inoltre che questo guerriero aveva partecipato, alla testa degli Ottawa, alla vittoriosa battaglia contro gli Inglesi del generale Braddock, nel 1755, mentre testimonianze più precise collocano la sua prima apparizione ufficiale nel 1757, allorchè tenne un accorato discorso in lingua francese alla guarnigione di Fort Duquesne. Leggi il resto

Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 5

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19.


LA GUERRA DEI SETTE ANNI

Il 18 maggio 1756 l’Inghilterra dichiarò lo stato di guerra, schierandosi con Federico II di Prussia contro la Francia e l’Austria alleate.
I Francesi replicarono il 9 giugno con un’analoga dichiarazione, inviando in Nordamerica 3.500 uomini al comando di un generale molto abile, il marchese Louis Joseph de Montcalm.
La Gran Bretagna si affidò a strateghi come il trentenne generale Jeffrey Amherst, governatore della Virginia e il suo collega John Abercrombie, che avrebbero dovuto espugnare le roccaforti di Louisbourg, Ticonderoga e Fort Duquesne. Leggi il resto

Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 4

A cura di Domenico Rizzi
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IL TERZO CONFLITTO COLONIALE

Francia e Inghilterra non resistettero a lungo senza riaprire le ostilità, che misero nuovamente a soqquadro le rispettive colonie. Nel 1744, come conseguenza della Guerra di Successione europea, divampò in America la cosidetta Guerra di Re Giorgio, che registrò, da parte britannica, la conquista della fortezza di Louisburg, porta d’accesso verso il Canada. Leggi il resto

Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 2

A cura di Domenico Rizzi
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LA RIVOLTA DI METACOMET

Man mano che ci si avvicinava alla fine del XVII secolo, la prospettiva di scacciare dal suolo americano la gente venuta dal mare diventava sempre meno probabile.
Gli Indiani non avevano saputo porre fine per tempo alle loro antiche inimicizie, per creare un’alleanza in grado di respingere gli Spagnoli, gli Inglesi, i Francesi e gli Olandesi. La popolazione bianca presente sul continente assommava già a centinaia di migliaia di persone e la forza potenziale dei Pellirosse eguagliava a stento, dal punto di vista numerico, la marea inarrestabile in arrivo dall’Europa. Leggi il resto

Osage, il popolo venuto dalle stelle (Origini – 1800)

A cura di Pietro Costantini

Nel corso del XVII secolo, le Pianure orientali furono occupate da una serie di nazioni agricole, sia di lingua Caddo, come i Wichita, i Caddo e i Pawnee, sia di lingua Siouan, nella variante Dhegihan come gli Osage, i Kansa (o Kaw), gli Omaha e i Ponca, e nella variante Chiwere come gli Iowa e i Missouri. Costruivano vicino a fiumi e torrenti villaggi di case circolari coperte di terra o erba, coltivavano campi di mais, zucche, fagioli e tabacco, e parte dell’anno si avventuravano nelle praterie per cacciare il bisonte.
Il popolo Osage proveniva dalla valle del fiume Ohio, nell’attuale Kentucky, dove aveva vissuto per migliaia di anni. Come per altri popoli, la necessità di migrare a ovest fu determinata dalla forte espansione degli Irochesi nelle loro terre d’origine. Al culmine della loro potenza, a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo, gli Osage controllavano una zona compresa fra gli stati attuali del Kansas, Missouri, Arkansas e Oklahoma. Leggi il resto

La caduta di Montreal e la pace di Parigi

A cura di Pietro Costantini

La guerra franco-indiana. Speciale a puntate: 1) Venti di guerra: Fort Necessity 2) La battaglia di Monongahela 3) La battaglia di Lake George 4) La battaglia di Sideling Hill 5) La battaglia di Fort Oswego 6) La conquista di Fort William Henry 7) Le due battaglie delle “Snowshoes” 8) La guerra in Acadia e le deportazioni 9) La spedizione di Forbes 10) Le due battaglie di Fort Carillon 11) La battaglia di Fort Niagara 12) La presa di Quebec 13) Il raid contro St Francis 14) La battaglia di Sainte-Foy 15) La caduta di Montreal e la pace di Parigi

L’offensiva contro Montreal
Dopo la caduta di Quebec, il comandante in capo inglese, Generale Jeffrey Amherst, nell’inverno 1759-60 preparò i piani per la campagna decisiva. Il Segretario di Stato inglese, William Pitt, identificò la cattura di Montreal come l’obiettivo principale dell’offensiva. Pitt aveva anche deciso di demolire l’inutilizzata fortezza di Louisbourg, sganciando così la relativa guarnigione per il servizio attivo. Le assemblee provinciali furono chiamate ancora una volta a fornire grossi contingenti di truppa per uno sforzo supremo: l’ostacolo finale stava per essere superato.
Il progetto di Amherst consisteva nel lancio di un attacco a tridente simultaneo per conquistare Montreal. Leggi il resto

La battaglia di Sainte-Foy

A cura di Pietro Costantini

La guerra franco-indiana. Speciale a puntate: 1) Venti di guerra: Fort Necessity 2) La battaglia di Monongahela 3) La battaglia di Lake George 4) La battaglia di Sideling Hill 5) La battaglia di Fort Oswego 6) La conquista di Fort William Henry 7) Le due battaglie delle “Snowshoes” 8) La guerra in Acadia e le deportazioni 9) La spedizione di Forbes 10) Le due battaglie di Fort Carillon 11) La battaglia di Fort Niagara 12) La presa di Quebec 13) Il raid contro St Francis 14) La battaglia di Sainte-Foy 15) La caduta di Montreal e la pace di Parigi

Nelle campagne dell’anno 1758 della Guerra Franco-Indiana, la Nuova Francia aveva subito significative sconfitte. La fortezza di Louisbourg andò perduta nell’assedio da parte delle forze inglesi, e Fort Duquesne era stato abbandonato all’avanzante esercito inglese. La situazione peggiorò nel 1759 quando furono presi dagli Inglesi Fort Carillon e Fort Niagara, mentre la cittadella di Quebec, chiave delle difese francesi, era caduta dopo un prolungato assedio e la battaglia dei Piani di Abraham, il 13 settembre 1759. L’esercito francese si raccolse a Montreal agli ordini del Generale Chevalier de Lévis, successore di Montcalm nel comando dei Francesi. Nel frattempo l’armata inglese, lasciata a Quebec dopo che la flotta era salpata alla fine del mese di ottobre per evitare i blocchi di ghiaccio che avrebbero poi occluso la foce del fiume, soffriva per la fame, lo scorbuto e i disagi di vivere in una città che era stata quasi distrutta totalmente nell’assedio. Leggi il resto

Il raid contro St Francis

A cura di Pietro Costantini

La guerra franco-indiana. Speciale a puntate: 1) Venti di guerra: Fort Necessity 2) La battaglia di Monongahela 3) La battaglia di Lake George 4) La battaglia di Sideling Hill 5) La battaglia di Fort Oswego 6) La conquista di Fort William Henry 7) Le due battaglie delle “Snowshoes” 8) La guerra in Acadia e le deportazioni 9) La spedizione di Forbes 10) Le due battaglie di Fort Carillon 11) La battaglia di Fort Niagara 12) La presa di Quebec 13) Il raid contro St Francis 14) La battaglia di Sainte-Foy

Antefatto. Dopo le folgoranti vittorie inglesi di Fort Ticonderoga (Carillon) e Fort Niagara, il Generale Jeffrey Amherst non aveva ancora notizie sulla precisa situazione di fronte a Quebec; richiese quindi un accurato rapporto prima di decidere se una marcia dell’esercito lungo il lago Champlain fosse sicura. A questo fine il 7 agosto 1759 inviò una spedizione di Rangers per raggiungere il Generale Wolfe nelle vicinanze di Quebec, risalendo il fiume Kennebec, un tracciato lungo e tortuoso che richiese quasi un mese per essere percorso.
Sebbene questa spedizione viaggiasse con successo in entrambe le direzioni, il tempo richiesto significava che le notizie in pratica non erano di nessuna utilità per Amherst, anche per l’incombere della stagione fredda. Leggi il resto

La presa di Quebec

A cura di Pietro Costantini

La guerra franco-indiana. Speciale a puntate: 1) Venti di guerra: Fort Necessity 2) La battaglia di Monongahela 3) La battaglia di Lake George 4) La battaglia di Sideling Hill 5) La battaglia di Fort Oswego 6) La conquista di Fort William Henry 7) Le due battaglie delle “Snowshoes” 8) La guerra in Acadia e le deportazioni 9) La spedizione di Forbes 10) Le due battaglie di Fort Carillon 11) La battaglia di Fort Niagara 12) La presa di Quebec 13) Il raid contro St Francis 14) La battaglia di Sainte-Foy 15) La caduta di Montreal e la pace di Parigi

La campagna del 1759 progettata da William Pitt prevedeva, oltre l’attacco a Fort Carillon (Ticonderoga) e a tutta la zona dei laghi George e Champlain, anche un’offensiva contro la città di Quebec, roccaforte dei Francesi. Per la campagna contro Quebec, il generale incaricato, James Wolfe, si aspettava di condurre un esercito di 12000 uomini, ma in realtà poté contare solo su circa 400 ufficiali, 7000 soldati regolari, e 300 artiglieri. Le sue truppe erano supportate da 49 navi e 140 natanti più piccoli, al comando dell’Ammiraglio Charles Saunders.
In preparazione dell’approdo della flotta a Quebec, James Cook perlustrò un grande tratto del fiume, compreso un pericoloso canale noto come “La Traversa”. La nave di Cook era una delle più avanzate, sul fiume, scandagliando il canale e guidando il resto della flotta, scegliendo infine l’Île d’Orléans per lo sbarco di Wolfe e dei suoi uomini, che avvenne il 28 giugno. Leggi il resto

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