Luzena Wilson, una imprenditrice nella California Gold Rush
A cura di Angelo D’Ambra
In un claim californiano
Nella primavera del 1849 Luzena e Mason Wilson riempirono il loro carro di tutto ciò che avevano, cibi, vestiti, suppellettili… e si diressero ad ovest, oltre il Missouri, verso la California. Era l’epoca della Gold Rush californiana e che un marito portasse sua moglie in quei territori inospitali non cosa era comune. Di solito una sposa rimaneva indietro e gestiva la casa mentre l’uomo tentava la fortuna di scoprire l’oro. Oltretutto con Luzena c’erano anche i suoi due bambini piccoli. Come si poteva prevedere, andarono incontro a difficoltà, disagi, pericoli, privazioni e furono subito evidenti. Leggi il resto
Miss Navajo Nation
A cura di Lorenzo Barruscotto
Miss Navajo Nation – con ritratto di Lorenzo Barruscotto
Hola, hermanos!
Quando pensiamo al vecchio West ci sono alcune immagini che inevitabilmente affollano la nostra mente, non importa che siano più o meno stereotipate: una mano che accarezza il calcio di una minacciosa Colt Peacemaker calibro 45, una diligenza che irrompe cigolante nella main street di una cittadina fino a quel momento piuttosto sonnolenta sotto il sole della Frontiera, sterminate pianure dove si può lanciare il nostro cavallo a briglia sciolta senza neanche accarezzare l’idea di avvicinarsi all’orizzonte fatto di formazioni rocciose che sembrano davvero la testimonianza della presenza divina sulla terra, un gruppo di pellerossa che compare all’improvviso sulla cima di una collina… Leggi il resto
La prostituzione nel vecchio west
A cura di Mario Raciti
Due “painted girls” in un bordello del west
All’epoca dei primissimi stanziamenti del West (dalla corsa all’oro in California in poi, con una pausa in corrispondenza della Guerra di Secessione all’Est che bloccò il flusso di emigranti verso il West) il problema della prostituzione non si poneva, anche perchè le donne erano molto poche.
I minatori isolati e solitari erano contenti di vedere una qualsiasi donna venire nel loro accampamento o nella loro cittadina e la loro sola presenza era accettata con grande entusiasmo. Leggi il resto
Clan e donne Cherokee
A cura di Angelo D’Ambra
Donne cherokee coi clan e le loro simbologie – clicca per INGRANDIRE
Nel lontano passato dei cherokee ogni clan era capeggiato da una donna, i bambini vi si riconoscevano parte per linea materna ed ogni proprietà era trasmessa sempre per linea materna. Le donne cherokee erano considerate capofamiglia. Casa e figli erano loro proprietà, anche se si fossero separate dal marito. L’intera società dava più importanza alla donna così persino gli zii materni erano considerati più importanti dei padri. Inoltre, la società cherokee era matrilocale, nel senso che una coppia sposata si trasferiva con o vicino alla famiglia della sposa. Leggi il resto
Nanyehi, la guerriera cherokee
A cura di Angelo D’Ambra
Nanyehi
Tra le grandi donne cherokee si ricorda Nanyehi, anche nota come Nancy Ward (1738 – 1822). Nanyehi lottò per i diritti del suo popolo e introdusse tra la sua gente l’uso del telaio e dei prodotti lattiero-caseari, prima sconosciuti.
Sua madre era la sorella di Attakullakulla, di suo padre non si sa nulla, forse era un membro dei Delaware…
Adolescente, Nanyehi sposò “Tsu-la” dal quale ebbe due figli. Con Tsu-la prese parte attiva alla Battaglia di Taliwa contro i creek. Leggi il resto
Donne nel west
A cura di Mario Raciti
Le donne, nel vecchio West, erano senza dubbio la classica eccezione alla regola. In un immenso territorio qual era il West, selvaggio e solitario, duro e violento, abitato quasi esclusivamente solo da uomini, le rappresentanti del sesso femminile erano le cosiddette “mosche bianche” della situazione. Vi arrivavano semplicemente come componenti delle numerosissime carovane che partivano dall’Est e dovevano raggiungere l’Ovest, più raramente (ma è successo), come “merce” per cercatori d’oro, cowboy, avventurieri e proprietari di saloon e bordelli che le richiedevano per poterci guadagnare sopra qualcosa assumendole come ballerine o come “lucciole”. Leggi il resto
La tragedia di Hannah Dustin e la sua vendetta
Il rapimento di Hannah Dustin
Nella storia della frontiera americana vi è un elemento che si presta a letture alquanto diversificate ed è la figura femminile. A quel tempo la civiltà consegnava una figura femminile gracile, debole e dedita alla casa, incapace di nuocere. Nella frontiera, invece, accanto a questa tipologia di donna vi era anche quella che sapeva reagire alle tragedia e che sapeva anche difendersi con forza e vigore. La storia di Hannah Dustin è la storia di una donna forte che è passata dalla tragedia alla vendetta.
Tutto inizia in un freddo mattino invernale. Era il 15 marzo 1697, quando una banda di guerrieri Abenaki fece un’incursione nel villaggio di Haverhill, nel Massachusetts, uccidendo ben 27 persone e catturando alcuni prigionieri, tra cui Hannah Dustin e la figlia di appena una settimana, Martha. Leggi il resto
Mary Schwandt e la grande rivolta dei Sioux del 1862
A cura di Paolo Scanabucci
Questa potrebbe essere l’ennesima storia di guerra tra nativi americani e coloni che tanto ci hanno appassionato e continuano ad appassionarci quando leggiamo un buon libro o vediamo un bel film sull’argomento. È invece la terribile vicenda in cui si è trovata coinvolta, suo malgrado, una ragazza, divenuta poi donna ed emblema del risvolto meno nobile e più crudo di ogni conflitto umano: il suo nome è Mary Schwandt. La sua unica “colpa” fu quella di trovarsi con la sua famiglia,emigrata dalla Germania, in Minnesota il 18 agosto. Mentre i suoi venivano massacrati dai Sioux ad eccezione del fratello che si salvò miracolosamente, lei si trovava in una fattoria vicina. Leggi il resto
Annie Oakley, “Piccolo Colpo Sicuro”
A cura di Luca Barbieri
Annie Oakley in un poster
Esiste una bellissima fotografia che ritrae una ragazza minuta, non molto alta di statura, in piedi di fronte ad uno sfondo di cartone dipinto che raffigura un villaggio indiano; questa affascinante e misteriosa giovane donna imbraccia orgogliosa un Winchester ed ha uno Stetson calcato sui folti riccioli scuri e la camicetta appuntata con un paio di medaglie.
E’ Annie Oakley, probabilmente la più famosa tiratrice al mondo, resa leggendaria dalle imprese compiute nel Wild West Show di Buffalo Bill e che lo stesso Toro Seduto, ammirato per le prodezze balistiche alle quali assisteva con i propri occhi, soprannominò “Little Sure Shot” e cioè “Piccolo Colpo Sicuro”. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: l’esportazione del mito del west – 18
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18.
IL WILD WEST SHOW DI BUFFALO BILL
Uno degli eroi più famosi della frontiera fu sicuramente Buffalo Bill. Fu capace di creare un’immagine mitica di se stesso e della frontiera, imponendola prima in America e poi in Europa. Il suo vero nome era William Frederick Cody. Nacque a Le Claire, Colorado il 26 febbraio 1846 e morì a Denver, Colorado il 10 gennaio 1917. Passò i primi anni della sua vita in una fattoria dell’Iowa e in seguito alla morte del fratello maggiore, nel 1853 la sua famiglia si trasferì nel Kansas, dove però fu vittima di un pesante clima persecutorio a causa delle posizioni anti-schiaviste del padre. Questi morì nel 1857 per le conseguenze di un colpo di pugnale subito dopo aver tenuto un discorso contro lo schiavismo. Leggi il resto