Nord e Sud allo scoppio della Guerra Civile

A cura di Renato Panizza

Nel momento dello scoppio della Guerra Civile Americana, la polarizzazione Nord-Sud era molto chiara e forte. Voluta o meno, essa era lì, sotto gli occhi delle parti in conflitto, causa e fine della stessa guerra.
La società del sud era assai più aristocratica e militarista di quella del nord. Proprio a causa della minore industrializzazione, gran parte della popolazione di Dixieland era impegnata nell’agricoltura. I grandi proprietari ed i piccoli agricoltori erano abituati, già nella vita civile, ad utilizzare armi e a spostarsi a cavallo (ad esempio, per la caccia). Inoltre, le famiglie dei grandi piantatori (soprattutto della Virginia) erano sempre state uno dei maggiori bacini di reclutamento per gli ufficiali. Leggi il resto

Il bombardamento di Forte Sumter, inizia la Guerra Civile (12-4-1861)

A cura di Renato Panizza

Attacco a Fort Sumter, inizia la Guerra Civile Americana
Il 12 aprile 1861, nella rada di Charleston in Sud Carolina, alle ore 4,30 del mattino, si udirono i primi colpi dei cannoni sudisti tuonare contro forte Sumter: la guerra civile americana era cominciata! Fu un conflitto sanguinosissimo, in cui gli Americani soffrirono le più alte perdite mai avute in tutte le guerre da loro combattute. Alla fine dei quattro anni di guerra, in un’area equivalente all’estensione di più di quattro volte la Francia, si contarono più di 620.000 morti: una cifra che supera il computo totale dei caduti americani nelle due grandi guerre mondiali, nella guerra di Corea (1950-53) e del Vietnam (1965-73); sommati ai caduti nella guerra di indipendenza dalla madre patria inglese (1775-83), nella guerra contro l’Inghilterra, combattuta anch’essa sul suolo americano nel 1812-15, nella guerra contro il Messico (1846-48), e infine nella guerra contro la Spagna del 1898. Leggi il resto

Gli indiani tra i due fuochi della Guerra Civile

A cura di Sergio Mura

Soldati di origine indiana
Anche i tragici e grandiosi eventi bellici della Guerra Civile Americana furono un banco di prova per la tenuta delle tribù indiane. Gli indiani non sapevano resistere lontano dai campi di battaglia, anche per via della formazione individuale e tribale che, in genere, attribuiva all’onore un grande rilievo. E così non seppero tenersi alla larga dalle sanguinose battaglie campali della Guerra Civile, schierandosi sia con il Nord che con il Sud. Gli indiani si divisero anche in quella circostanza, come era già successo parecchio tempo prima, quando ci fu da decidere con chi schierarsi durante le guerre coloniali… Leggi il resto

Vita da soldato durante la Guerra Civile

A cura di Renato Panizza

Gli uomini che affluivano a migliaia nei campi militari, attratti dai bandi di reclutamento e infervorati di retorica, si aspettavano di immergersi in gloriose battaglie, mettere in fuga il nemico e far presto ritorno a casa.
Non ci misero, però, molto a capire che la loro principale occupazione non sarebbe stata quella di combattere, un giorno si e uno no. La vera essenza del fare il soldato era ben altra: lunghi, interminabili mesi da passare negli accampamenti, tra una battaglia e l’altra o uno spostamento, patendo il freddo o il caldo, in mezzo al fango o alla polvere; svegliarsi all’alba, tutti i giorni, e poi esercitazioni e manovre fino a sera; mille mansioni da svolgere, dal raccogliere la legna e pulire il campo, a scavare latrine. Ufficiali matti, estenuanti turni di guardia, picchetti e avanposti nei paraggi del nemico,con qualsiasi tempo e a qualsiasi ora. Leggi il resto

Mosby, il fantasma grigio della Confederazione

A cura di Renato Panizza

Mosby ed i suoi Rangers
Fairfax Court House, villaggio della Virginia – 8 Marzo1863 – Acquartieramento del colonnello nordista Percy Wyndham.
Una serata speciale: rinfresco per tutti gli ufficiali organizzato dalla madre e dalla sorella del colonnello, appena arrivate dal Vermont, e allietato dalla presenza di giovani ladies.
A tarda notte, quando l’ultimo dei convitati se n’è andato, 29 cavalieri vestiti di grigio si avvicinano silenziosamente al villaggio. Leggi il resto

La nascita della Confederazione

A cura di Giovanni Oro
Jefferson Davis
In una giornata di febbraio a Montgomery, capitale dell’Alabama e capitale provvisoria degli Stati Confederati d’America, due ali di folla si accalcavano acclamando al passaggio di una carrozza diretta verso il Campidoglio.
All’interno c’erano Howell Cobb, georgiano Presidente della Convenzione, Alexander Stephens, georgiano, vice Presidente e Jefferson Davis, del Mississippi, il Presidente di una nuova nazione. Leggi il resto

I drammatici costi della Guerra Civile Americana


Quando i Sioux seppero che per una sola battaglia della Guerra Civile Americana c’erano stati ben 50.000 uomini morti o feriti, improvvisamente capirono la dimensione e la capacità distruttiva delle guerre dei bianchi. E si trattava del dato di una sola battaglia: Gettysburg, del 1863.
Il totale complessivo delle vittime dell’intera guerra di secessione non è noto con precisione, ma gli storici e gli studiosi sono orientati sulla cifra mostruosa di almeno 670.000 vittime, di cui almeno 50.000 erano civili. Leggi il resto

Donne spie per la Confederazione

A cura di Angelo D’Ambra

Rose O’Neal Greenhow, soprannominata Wild Rose
Sia al Nord che al Sud erano consapevoli che numerosi fattori avrebbero concorso a definire la vittoria o la sconfitta. Uno di questi sicuramente era l’assicurarsi quante più informazioni possibili sull’avversario, un flusso continuo, sempre aggiornato. La spia diveniva quindi un’arma potente, capace di scoprire dove e quando il nemico avrebbe attaccato, come si sarebbe mosso, con quali armi, con quanti uomini. Già George Washington si era servito del culper ring, una rete spionistica che, non a caso, era centrata a New York, base delle forze inglesi. Le notizie che questi agenti riuscirono a ricavare garantirono, nel dicembre del 1776, l’attraversamento del Delaware e la cattura della guarnigione di Trenton. Leggi il resto

Old Jack Hinson, storia di un cecchino, del suo fucile e della sua vendetta

A cura di Gian Mario Mollar


Old Jack Hinson, tiratore infallibile
Nei libri di storia americana non si parla spesso di “Old Jack” Hinson (1807 – 1874). La sua vita non è che una pennellata nel grande e sanguinoso quadro della Guerra Civile, eppure la sua storia è così epica da sembrare la trama di un film western.
Siamo in Tennessee, più precisamente nella Contea di Stewart, al confine con il Kentucky, nel 1862. La Guerra Civile è scoppiata un anno prima e la violenza dilaga. Gli eserciti, giacche blu contro giacche grigie, si contendono il territorio. Le campagne pullulano di bushwacker, milizie irregolari schierate con la Confederazione degli Stati del Sud. Leggi il resto

La battaglia e il massacro di Fort Pillow


Harper’s Week del 30-4-1864, dedicato al massacro – clicca per INGRANDIRE
Il massacro di Fort Pillow è la tragica conclusione della battaglia di Fort Pillow. Si svolse il 12 aprile 1864 a Fort Pillow sul fiume Mississippi nei pressi di Henning, nel Tennessee, durante la guerra civile americana. Dopo intensi combattimenti e altre vicende che vedremo in dettaglio, la battaglia si concluse con un massacro di soldati di colore dell’esercito dell’Unione, nonostante essi si fossero arresi alle truppe confederate che in quel caso erano comandate dal famosissimo generale Nathan Bedford Forrest. Leggi il resto

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