La Guerra del Colorado
A cura di Michele De Concilio
La Guerra del Colorado (1863–1865) fu un conflitto armato tra gli Stati Uniti e un’alleanza tra alcune tribù di Nativi Americani quali Kiowa, Comanche, Arapaho e Cheyenne (le ultime due furono alleate particolarmente legate). La guerra fu localizzata nelle Pianure Orientali del Territorio del Colorado e portò alla eliminazione di tutti i Nativi americani dall’attuale Colorado ed al loro allontanamento dall’odierno Oklahoma.
La Guerra del Colorado – un susseguirsi di piccole e grandi battaglie – comprende un episodio particolarmente noto, accaduto nel Novembre del 1864, conosciuto come il Massacro di Sand Creek. Leggi il resto
Gli Osage
A cura di Sergio Mura
Degli Osage e del loro destino ingrato si è sempre parlato abbastanza poco. Forse perchè non furono sufficientemente ostili nei confronti dei bianchi che avanzavano e che li tiravano all’interno di un vortice di relazioni pericolose; o forse perchè non furono protagonisti dei duri decenni della resistenza indiana nelle pianure. Attualmente gli Osage si trovano prevalentemente nella Osage County dell’Oklahoma, anche se è possibile incontrare piccoli insediamenti anche in altre parti del grande continente americano. Leggi il resto
La grande galoppata di Portugee Phillips
A cura di Domenico Rizzi
John “Portugee” Phillips
Al termine della Guerra Civile (1861-1865) gli Stati Uniti d’America erano un paese di 31 milioni di abitanti, fortemente proiettato verso la conquista del lontano Ovest. Uno degli ostacoli alla penetrazione nelle selvagge regioni occidentali era rappresentato dalle bellicose tribù delle Grandi Pianure, stanziate tra il corso del fiume Mississippi e le Montagne Rocciose. Leggi il resto
Si Tanka (Big Foot, Piede Grosso)
Si Tanka (o Piede Grosso) e la sua banda di Sioux Minneconjou richiamano alla mente il massacro in cui furono vittime a Wounded Knee il 29 dicembre del 1890 ad opera delle truppe americane. Un terribile massacro che illumina con una luce davvero sinistra la tragica conclusione delle guerre indiane.
Piede Grosso e la sua gente, dopo aver preso parte a tutte le più importanti battaglie contro i soldati, vivevano ormai da tempo, dal 1877 circa, nella riserva di Cheyenne River nell’attuale Sud Dakota. Leggi il resto
La carica del 4° cavalleria di Mackenzie al Palo Duro Canyon
A cura di Luigi Sabino
L’assalto
Dopo l’attacco all’accampamento di Adobe Walls (27 giugno – 1 luglio 1874) le bande di ‘nativi ostili’, composte di Kiowa, Comanche, Arapaho meridionali e Cheyenne meridionali, si resero protagoniste di numerose scorrerie attraverso il Colorado, il Kansas e in tutto quello che era conosciuto come Territorio Indiano.
L’episodio che però spinse le autorità americane a intervenire in forze contro i nativi avvenne il 12 luglio 1874 quando la banda di Kiowa, guidata Lupo Solitario e Maman-ti, gli unici due capi che non avevano voluto seguire Uccello Scalciante nella sua decisione di tornare alla riserva, si scontrarono con i Ranger del Texas agli ordini del maggiore John B. Jones. Leggi il resto
I difficili rapporti tra bianchi e Cheyenne
A cura di Alessandro Giannubilo
Verso la metà del 1800 il progresso spingeva i bianchi verso ovest con una velocità e una voracità mai viste prima. Le città nascevano improvvisamente e rapidamente lungo le piste di transito, sia come punti di riferimento per i coloni che si stabilivano in quelle terre pianeggianti e coltivabili, sia come punti di smistamento della ferrovia. Infatti, è proprio in questo periodo che si dà inizio alla costruzione della ferrovia transcontinentale da parte della Union Pacific e della Central Pacific (1862-1869). Leggi il resto
La Guerra delle Black Hills del 1876-1877
A cura di Massimo Bencivenga
Con la Grande Guerra Sioux del 1876, nota anche come guerra per le Black Hills, si va ad intendere una serie di battaglie e negoziazioni occorse tra il 1876 ed il 1877 che coinvolsero i Sioux Lakota e i Cheyenne settentrionali contro gli Stati Uniti d’America.
Da quelle parti, una prima guerra tra Governo e Nativi si era già conclusa con il trattato di Fort Laramie (1868) che trasformò una parte del territorio Lakota in grande riserva Sioux, istituendo altresì un ampio “territorio non ceduto” in Wyoming e Montana, il Powder River Country, come territorio di caccia Cheyenne e Lakota, con restrizioni d’accesso a tutti i non nativi, eccezion fatta per gli ufficiali governativi. Leggi il resto
Il sogno di Naso Romano
A cura di Maurizio Biagini
Sentì la violenza del colpo, non il dolore. La fucilata lo centrò sopra la scapola destra, gli strappò l’aria dai polmoni e lo disarcionò, precipitandolo nel fiume.
Il contatto con l’acqua gli impedì di svenire e, sempre stranamente estraneo al dolore, si alzò e cominciò a camminare verso riva, vagamente consapevole delle fucilate che gli fischiavano intorno.
Vide alcuni guerrieri tornare indietro per venirgli in soccorso, poi si sentì afferrare per le braccia e allora il dolore esplose in tutta la sua violenza e gli fece perdere i sensi.
Quando si riprese era adagiato nell’erba, all’ombra di un albero. Aveva qualcosa fasciato strettamente attorno al busto che gli impediva ogni movimento. Leggi il resto
Il Little Bighorn secondo Red Horse
A cura di Michele De Concilio
Quello che segue è il racconto della battaglia del Little Bighorn per quello che fu dato vedere al coraggioso guerriero Red Horse (Cavallo Rosso), un Sioux piuttosto in vista tra la sua gente.
Cinque primavere fa io, con molti nativi Sioux, prendemmo ed arrotolammo i nostri tepee e ci spostammo dal fiume Cheyenne al fiume Rosebud, dove eravamo accampati da pochi giorni; quindi muovemmo il nostro campo verso il fiume Little Bighorn e mettemmo le nostre tende presso il grande campo dei Sioux. Leggi il resto
I molti miti da sfatare sulla battaglia di Little Big Horn
A cura di Renato Ruggeri
Al riguardo della grande battaglia svoltasi al Little Big Horn tra il 7° Cavalleria e la coalizione di indiani comprendente, tra gli altri, Sioux, Cheyenne e Arapaho, si sono dette e scritte molte cose. All’inizio, al tempo della battaglia, la stampa difettava di informazioni di prima mano e, comunque, viziava i resoconti con un’incredibile farcitura di emozioni e luoghi comuni. In seguito non sono stati fatti grandissimi passi avanti, se non abbastanza recentemente con un fitto intreccio di archeologia, studio delle fonti e il semplice ragionamento storico. Leggi il resto