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Kid Curry (Harvey Logan), la tigre del Mucchio Selvaggio

A cura di Omar Vicari

Molti libri sono stati scritti sulla vita di Harvey Logan, alias “Kid Curry”, certamente il componente più pericoloso del “Mucchio Selvaggio”, la banda più organizzata negli Stati Uniti a cavallo tra la fine otto e l’inizio novecento che faceva capo a Butch Cassidy.
Alcuni dati che possiamo leggere su qualcuno di questi libri circa sua origine sono poco attendibili. Grazie a ricerche di tipo “genealogiche”, è stato comunque possibile per gli storici ricostruire un quadro più veritiero. Kid Curry nacque da William H. Neville Logan e da Elisa Jane Johnson nel 1867 nella contea di Tama nell’Iowa. Il suo nome per esteso era Harvey Alexander Logan.
Nella stessa contea nacquero anche gli altri suoi fratelli e la sorella Arda Alma.
Alcuni autori riportano Rowan County nel Kentucky come luogo di nascita dei fratelli Logan e probabilmente il lapsus nasce dal fatto che i loro genitori erano effettivamente nati in quello Stato, precisamente nella contea di Fleming che in seguito, nel 1860, prese il nome di Rowan County.
Kid Curry
Larry Pointer nel suo libro “Alla ricerca di Butch Cassidy”, indica l’Iowa come luogo di nascita per i fratelli Logan.
Il censimento della contea di Tama nell’Iowa effettuato nel 1870, prova, al di là di un ragionevole dubbio, che Harvey Logan e almeno due dei suoi fratelli sono nati in quello Stato.
In quel censimento non troviamo traccia di Lonnie Logan in quanto nato nel 1872.
La loro origine (Iowa) è riportata anche su documenti che oggi chiameremmo”certificati elettorali”.
Essi erano registrati presso la città di Landusky, un borgo minerario della Choteau County nello stato del Montana. Landusky è nota nelle cronache del west per essere la città dove Harvey Logan uccise Powel “Pike” Landusky. Oggi la città è localizzata nella Phillips County, vicino la riserva indiana di Fort Belknap.
La ben nota Agenzia Pinkerton sapeva bene quanto pericoloso poteva essere Harvey Logan. In una locandina del 1903 affissa presso l’Agenzia si poteva leggere: “I vigilantes impegnati nell’arresto di Kid Curry sappiano che il ricercato è individuo pericoloso e che non esiterà a usare le armi di cui è sempre fornito”.
L’Agenzia considerava Harvey Logan come il più violento individuo della banda criminale di Butch Cassidy, nota alle cronache come il “Mucchio Selvaggio”.
Un quadro che ritrae Kid Curry
Egli fu coinvolto in parecchie rapine e omicidi e i Pinkerton lo consideravano “uno dei peggiori criminali dei nuovi tempi”.
Come abbiamo già detto, Harvey Alexander Logan nacque nell’Iowa, terzo di sei figli di William A. Logan e Elisa J. Johnson. Tra i suoi fratelli ricordiamo Johnny A. Logan nato nel 1870 e Lorango “Lonnie” Logan nato nel 1872, coi quali Harvey compì numerose delle sue imprese.
A dieci anni, morto da poco il padre, Harvey si trasferì con la famiglia a Dodson nel Missouri appena fuori da Kansas City presso i suoi zii Hiram e Lizzie Lee.
Poco tempo dopo, morta anche la madre, Harvey, assieme a tre dei suoi fratelli, decise di prendere la strada del west.
A partire dal 1886, ad eccezione del fratello maggiore James, i ragazzi si stabilirono presso il Rock Creek Ranch vicino la città mineraria di Landusky nel Montana dove Harvey ebbe modo di conoscere Jim Thornhill. Costui in realtà altri non era che Frank Jackson, il solo individuo sopravvissuto della banda di Sam Bass sgominata dai Texas Rangers a Round Rock nel 1878.


Il “Mucchio Selvaggio”. Kid Curry è in piedi a destra

Thornhill, ovvero Frank Jackson, era diventato un rispettabile ranchero, ma certamente, causa il suo passato di fuorilegge, non poteva essere la miglior guida per Harvey Logan. Insieme comunque si occuparono di un ranch che venne registrato col nome di “7 UP”.
Usando il loro ranch come base, Harvey e i suoi fratelli lavorarono in veste di cowboys anche per altri ranch nel Montana dai quali ottenevano cavalli in pagamento del loro lavoro.
Sebbene conducessero nella loro fattoria una vita pacifica, il 2 ottobre 1894 Harvey e suo fratello John si scontrarono, probabilmente per questioni legate al ranch, con un vicino, tale James Ross.
In seguito al fatto essi furono arrestati con l’accusa di minaccia a mano armata.
Il giudice Dudley Dubose fissò la cauzione a 500 dollari, una somma che venne pagata da Robert Coburn del ranch”Circle C”, un amico al quale Harvey Logan una volta aveva salvato la vita.
Logan in quel frangente si fece una cavalcata di 85 miglia sino alla città di Malta per trovare un medico che accorresse al capezzale di Coburn caduto accidentalmente sotto il peso del suo cavallo.
Al processo a suo carico Harvey Logan dichiarò che le accuse di Ross relative alle minacce a mano armata erano state architettate da un loro vicino, tale Powell “Pike” Landusky, col quale i Logan erano in contrasto da tempo. Elfie, infatti, una delle figliastre di Pike Landusky era in attesa di un figlio probabilmente di Lonnie Logan e la cosa aveva mandato su tutte le furie il vecchio Pike.
Costui era un uomo influente, aveva il controllo di diverse miniere e in passato aveva vestito l’uniforme di poliziotto. Col benestare del tribunale, assuntasi la responsabilità di sorvegliare Harvey Logan durante il periodo della detenzione, pensò bene di assolvere il compito stuzzicando e percuotendo più volte il prigioniero senza alcuna pietà. Quando più tardi il caso fu esaminato presso Fort Benton (Montana), tutte le accuse contro Harvey Logan furono però rigettate.
Il 20 ottobre, appena possibile, Harvey fece ritorno a casa proprio nel momento in cui si decise di dare un nome alla città che stava nascendo a ridosso delle miniere.
Harvey Logan propose il nome di Rock Creek (…che poi era quello del suo ranch), ma alla fine prevalse la volontà del vecchio Pike e la città venne chiamata”Landusky”.
Harvey Logan masticò amaro e il vecchio Landusky aveva firmato in tal modo la sua condanna a morte. Il 27 dicembre 1894 Logan, entrato nel saloon di Jack Harris, si trovò casualmente di fronte al vecchio Pike visibilmente ubriaco. Con Harvey c’erano il fratello Lonnie e l’amico Jim Thornhill (Frank Jackson).


La capanna di Kid Curry

Nel passargli di fronte, Harvey lo guardò per un solo istante e poi lo colpì sferrandogli un pugno in pieno viso. Lonnie Logan e Jim Thornhill tenevano a bada i clienti con le loro sei colpi mentre Harvey si lavorava il vecchio Pike. Nel furioso corpo a corpo, la colt di Logan cadde sul pavimento, mentre il vecchio, con uno sforzo tremendo, riusciva a tirare fuori la pistola dalla tasca della sua giacca. Pike Landusky, pur con la mente annebbiata dall’alcol, riuscì a premere il grilletto, ma la pistola fece cilecca. Ne approfittò Jim Thornhill che, raccolta l’arma di Logan, la passò prontamente all’amico. Harvey Logan non se lo fece dire due volte, ripresa la pistola la puntò alla testa del vecchio e gli fece saltare le cervella. Quel assassinio pare fosse il primo della lista attribuita ad Harvey Logan. Dopo l’omicidio i due Logan, assieme a Jim Thornhill, varcarono il confine col Wyoming e si diressero verso una zona impervia e desolata nota col nome di “Hole in the Wall”, ossia il “Buco nel Muro”. In quel posto infernale dove nessun sceriffo avrebbe osato mettere piede, i fratelli Logan vennero accolti a braccia aperte da George Curry “Naso piatto”, l’uomo che aveva ereditato il comando di un gruppo di fuorilegge dopo la morte di Nathan Champion nel 1892 in seguito allo scontro coi “Regolatori” di Frank Canton.

Abituali frequentatori del posto erano numerosi fuorilegge che avrebbero di li a poco formato la più formidabile banda di fine secolo specializzata in assalti a treni e banche mai vista dai tempi di Jesse James. Costoro, le cui imprese avrebbero riempito le cronache dei giornali di tutto il west, rispondevano ai nomi di Robert Leroy Parker, alias “Butch Cassidy”, Harry Longbaugh alias “Sundance Kid”, Ben Kilpatrick, Bill Carver, George Curry, Elzy Lay, Harry Tracy, i fratelli Logan col cugino Bob Lee, Matt Warner e Walter Putney (l’ultimo superstite del gruppo arrivato a vivere sino al 1951), che formavano lo stato maggiore. Esisteva poi un certo numero di sbandati che entravano e uscivano continuamente dal “Buco nel Muro” (Hole in the wall) che formavano la cosiddetta manovalanza.
Butch Cassidy
Il 26 giugno 1897 i fratelli Logan assieme a Longbaugh, Putney, Tom O’ Day e George Curry tentarono il colpo nella locale banca di Belle Fourche nel Sud Dakota. Il colpo si risolse in un fiasco totale e i fratelli Logan con Gorge Curry si ritrovarono dietro le sbarre nel carcere di Deadwood.
Essi ci rimasero solo pochi giorni; infatti riuscirono ad evadere e con alcuni cavalli rubati tornarono tranquillamente al “Buco nel Muro”.
Il 2 giugno 1899 Harvey Logan col fratello Lonnie, Harry Longbaugh, Ben Kilpatrick, Bill Carver, Elzy Lay e George Curry con la supervisione di Butch Cassidy attaccarono presso Wilcox nel Wyoming il treno della Union Pacific Railroad. Fermato il treno, ai macchinisti venne ordinato di sganciare il vagone postale e di portare la restante parte del convoglio al di là di un ponte che venne fatto saltare.
Il vagone postale era chiuso ermeticamente e dato che all’interno, il custode, un certo Woodcook, si ostinava a non aprire, il vagone venne letteralmente fatto saltare in aria con una carica di dinamite.
Preso il denaro i banditi cavalcarono alla volta del “Buco nel Muro”.
A Teapot Creek, una località un po’ a nord di Casper ancora oggi indicata sulle carte geografiche, Logan e compagni vennero sorpresi da una squadra di agenti guidata dallo sceriffo Josiah Hazen.
Nello scambio di colpi che ne seguì, lo sceriffo Hazen venne colpito a morte e i fuorilegge nella notte riuscirono a far perdere le loro tracce.
Il treno assalito a Wilcox di proprietà della Union Pacific era sotto la protezione dell’Agenzia investigativa Pinkerton e William Pinkerton, come aveva fatto suo padre ai tempi di Jesse James, raccolse subito la sfida. Qualche giorno dopo, un uomo dall’aria tranquilla che diceva di chiamarsi Charles L. Carter arrivò nella zona del fiume Powder. Il suo vero nome era Charles Angelo Siringo, un segugio paziente che seguiva la sua preda anche in capo al mondo. Siringo non ci mise molto ad arrivare ad Harem nel Montana dove Lonnie Logan e il cugino Bob Lee avevano depositato presso la banca locale una somma di 500 dollari.Poiché le banconote sembravano di dubbia provenienza, la banca le spedì a Washington per una più certa identificazione.
Sundance Kid e Etta Place
Lonnie Logan e Bob Lee, sospettati della rapina di Wilcox, si affrettarono a lasciare il Montana, ma i Pinkerton seguirono le loro tracce sino a Cripple Creek nel Colorado. Sentendo il fiato degli agenti sul collo, Lonnie lasciò in tempo la città e si diresse verso Dodson nel Missouri. Bob Lee invece, che nel frattempo aveva trovato lavoro come mazziere presso una casa da giuoco, il 28 febbraio 1900 venne trovato e arrestato dai Pinkerton per la rapina al treno di Wilcox.
Il 5 maggio 1900, Bob Lee fece la sua deposizione al marshal Frank A. Hadsell e al sovrintendente dell’Agenzia Pinkerton John C. Fraser. In accordo a quanto dichiarato, Bob Lee spiegò che una banconota trovata in suo possesso, proveniente dalla rapina di Wilcox, gli era stata data dal cugino Lonnie Logan che a sua volta l’aveva avuta da Harry Longbaugh in pagamento di un vecchio debito.
Il 28 maggio 1900, a Cheyenne (Wyoming), Bob Lee venne trovato colpevole e condannato a dieci anni da passare nel penitenziario di Stato a Rawlins (Wyoming).
Il 28 febbraio 1900, lo stesso giorno della cattura di Bob Lee, gli agenti dei Pinkerton si diressero verso Dodson nel Missouri nella speranza di sorprendere Lonnie Logan.
Accompagnati da tre detectives di Kansas City, i Pinkerton arrivarono alla casa in cui si nascondeva Logan, che risultò essere in cima a una collinetta molto scoscesa. Era evidente che chiunque abitasse la fattoria, avrebbe potuto con un buon margine di tempo accorgersi di chi stesse avvicinandosi.
Ben Kilpatrick
Infatti Lonnie Logan ebbe tutto il tempo di uscire dalla porta posteriore e correre verso gli alberi a una certa distanza dal retro della casa. Lonnie, però, se aveva avuto il tempo di uscire dalla casa, non ebbe quello per sparire tra la vegetazione poiché i colpi dei fucili degli agenti sparati all’unisono lo centrarono e lo lasciarono stecchito sulla neve fresca. Quando Harvey Logan seppe dell’uccisione del fratello e della cattura di Bob Lee andò su tutte le furie e giurò di uccidere qualsiasi agente gli si fosse parato di fronte. Nel marzo del 1900, Harvey Logan e Bill Carver furono avvistati nei pressi di St. Johns nel territorio dell’Arizona e segnalati allo sceriffo Edward Beeler. Organizzata una squadra, Beeler si mise alle calcagna di Logan che però riuscì a isolare due componenti del gruppo, due ragazzi mormoni di nome Andrew A. Gibbons e Frank Lesener. I due, caduti nell’imboscata di Logan, vennero uccisi entrambi il 28 marzo, esattamente un mese dopo l’uccisione di suo fratello Lonnie.
Continuando la fuga Harvey Logan e Bill Carver si diressero verso Alma nel New Mexico dove occasionalmente qualche componente del “Mucchio Selvaggio” aveva messo piede. Lungo la via i due si fermarono vicino il San Simon River per macellare una mucca rubata a qualche allevamento vicino.
Le loro tracce vennero individuate da George Scarborough, il deputy del famoso Jeff Milton di El Paso.
Scarborough era un pistolero di una certa reputazione che aveva ucciso qualche anno prima John Selman, l’uomo che aveva assassinato John Wesley Hardin. Nella sparatoria che ne seguì, Scarborough venne colpito da Logan ad una gamba. Trasportato a Deming (New Mexico), il vice sceriffo morì nell’arco di un paio di giorni per le conseguenze della cancrena insorta subito dopo. Harvey Logan aveva fatto un’altra vittima. Due settimane più tardi, il 17 aprile, lo sceriffo Jesse M. Tyler stendeva George Curry, l’uomo che più di altri aveva influito sulla vita di Harvey Logan.

Saputo il fatto, al pari di un orso infuriato, Harvey riprese la strada per il nord in cerca dello sceriffo.
Il 26 maggio, presso Hill Creek (Utah), Logan localizzò Tyler assieme all’allevatore Sam Jenkins che era sulle tracce di alcuni animali rubati. Harvey Logan li uccise entrambi e sulle locandine dell’Agenzia Pinkerton apparve il laconico resoconto: “Harvey Logan accusato dell’omicidio di Tyler e Jenkins in quanto responsabili della morte di George Curry”.
Cinque morti ammazzati in due mesi erano troppi anche per il più incallito dei fuorilegge. Ma qualcosa stava cambiando, era spuntato il nuovo secolo e i vecchi tempi stavano per finire.
Un treno dopo la rapina del “Mucchio”
Alcuni big del “Mucchio Selvaggio” non c’erano più. Lonnie Logan, George Curry, Tom “Jack” Ketchum e suo fratello Sam erano morti, Elzy Lay era dietro le sbarre e sembrava proprio che un vento contrario tirasse dalle parti del “Buco nel Muro”. Nella testa di Butch Cassidy cominciava a maturare l’idea di trasferirsi verso altri lidi, forse il Sud America.
Ma prima di compiere il grande passo, a Butch venne l’idea di chiedere ai governatori dello Utah e del Wyoming il condono per i suoi crimini nel caso si fosse costituito. La faccenda, gestita da alcuni noti avvocati, andò per le lunghe a causa di cavilli giudiziari e la cosa fece perdere le speranze a Butch Cassidy. Il 29 agosto 1900, Butch con Harvey Logan, Harry Longbaugh, Ben Kilpatrick e qualche altro del gruppo presero di mira ancora la Union Pacific Railroad. Il treno venne fermato nei pressi di Tipton e come era già successo per la rapina di Wilcox, i banditi focalizzarono la loro attenzione sul vagone postale. Il custode, ironia della sorte, era lo stesso Woodcook della rapina precedente.
Come la prima volta Woodcook non volle saperne di aprire la porta, al che i banditi furono costretti a usare di nuovo la dinamite. Il bottino risultò poca cosa poiché, a dispetto delle informazioni, il denaro era stato spedito col treno successivo. Decisamente il Sud America continuava a essere solo un’idea nella mente di Butch. Con quel chiodo in testa, il 19 settembre 1900 Cassidy con Harvey Logan e Harry Longbaugh assaltarono in Nevada la First National Bank di Winnemucca, la cui rapina fruttò qualcosa come 30.000 dollari.
Inseguiti dagli sceriffi di tutto l’ovest, i componenti del “Mucchio Selvaggio” si diressero dopo il colpo a sud verso il Texas. A Fort Worth, nel dicembre 1900, i componenti di maggior spicco della banda si fecero riprendere presso lo studio fotografico John Swartz nella storica fotografia in cui si riconoscono in abiti impeccabili Bill Carver e Harvey Logan in piedi in seconda fila.
Seduti in prima fila, ci sono Harry Longbaugh (Sundance Kid), Ben Kilpatrick e Butch Cassidy.
Il 27 marzo 1901, Logan e Carver, che si trovavano presso il ranch di Kilpatrick a Paint Rock, stavano tranquillamente giocando con Ben e i suoi fratelli a una partita di “croquet”. Un loro vicino, Oliver C. Thornton, cominciò a un certo punto a discutere animosamente a causa di alcuni maiali appartenenti ai Kilpatrick. La discussione degenerò al punto che Logan, estratta la sua colt, freddò Thornton a sangue freddo. Compiuto l’ennesimo omicidio, Logan, Carver e i fratelli Kilpatrick si diressero verso Sonora con l’intenzione di rapinare la First National Bank.
Una volta in città i banditi sentirono i proiettili fischiare sopra le loro teste. Logan era stato riconosciuto visto che era ricercato per l’omicidio di Oliver Thornton. Bill Carver venne seriamente ferito e George Kilpatrick preso prigioniero. Questi negò di aver preso parte all’omicidio e accusò un tale che conosceva col generico nome di “Walker”. Guarda caso quello era uno dei tanti nomi che Harvey Logan usava come pseudonimo.
Ancora Kid Curry
Bill Carver quella stessa notte morì in una stanza del tribunale dove era stato portato. Per i successivi tre mesi Harvey Logan e Ben Kilpatrick tentarono di tornare a nord verso il Montana nel ranch che Logan possedeva a Landusky. In città i due ritrovarono Charlie Hanks, un altro membro del “Mucchio Selvaggio” che era appena stato rilasciato dal penitenziario di stato a Deer Lodge (Montana). Nel frattempo Cassidy, sempre più convinto a cambiare aria e a partire per il Sud America, progettò quello che sarebbe stato l’ultimo colpo del “Mucchio selvaggio” negli Stati Uniti.
Il 3 luglio 1901 Butch Cassidy, Logan, Longbaugh e Charlie Hanks assalirono presso Wagner nel Montana il treno della Great Northern Railroad. Il bottino, sostanzioso, era composto di banconote da dieci e venti dollari non valide in quanto non recavano ancora la firma del presidente e del cassiere della banca a cui erano destinate. I fuorilegge, dopo la rapina scapparono attraverso il Milk River per raggiungere il loro nascondiglio vicino Landusky.
Ben Kilpatrick e Charlie Hanks lasciarono subito il Montana per il Texas mentre Harvey Logan si ricordò di avere ancora un conto da regolare prima di lasciare lo stato. Si recò dapprima alla fattoria di Jim Thornhill per donare del denaro alla moglie come ringraziamento dell’ospitalità ricevuta in varie occasioni. In passato la donna era stata la compagna di Johnny Logan, il fratello di Harvey, che nel 1896 era stato ucciso da Jim Winters per questioni legate alle loro terre.
La mattina del 26 luglio 1901 Harvey Logan, non visto, aspettò che Winters uscisse di casa dopo di che lo uccise a sangue freddo. Il laconico dossier dei Pinkerton diceva solamente: “Jim Winters ucciso da Logan a causa delle informazioni che lo stesso aveva fornito a riguardo della cattura del fuorilegge.
Annie Rogers, compagna del Curry
Anche il fratellastro di Winters, Abe Gill, potrebbe essere vittima del bandito vista la sua scomparsa”.
Dopo l’omicidio, Logan lasciò il Montana per tornare a Dodson nel Missouri, quindi girovagò un po’ nel Tennessee in compagnia di una prostituta di nome Annie Roger.
Nel dicembre 1901 Harvey Logan, in un saloon di Knoxville, diede una ulteriore prova del suo pessimo carattere. Venuto a diverbio con giocatore del locale, tirò fuori la sua “sei colpi” e cominciò a sparare senza pensarci un attimo. Nella confusione generale ferì due poliziotti prontamente intervenuti, ma alla fine finì per buscarsi una pallottola in corpo anche lui. La ferita era grave, ma Logan riuscì comunque a fuggire dal locale. Ferito, passò la notte all’addiaccio con la febbre che lo divorava. La mattina seguente, dopo aver vagato l’intera notte per le campagne circostanti, fu visto barcollare per le vie di Jefferson City. Riconosciuto, riuscì con la forza della disperazione a nascondersi di nuovo nella boscaglia, finché, ormai allo stremo, dovette arrendersi alle forze di polizia che avevano circondato la zona.
Al processo venne condannato a scontare il resto della sua vita nel penitenziario di stato di Columbus nell’Ohio. Attraverso i suoi avvocati Logan fece ricorso in appello, ma la pena venne confermata.
Nell’attesa di essere condotto a Columbus, Logan venne sistemato momentaneamente nella prigione di Knoxville. Il 27 giugno 1903, Harvey Logan riuscì in modo rocambolesco ad evadere dal carcere inseguito dagli sceriffi di tutti gli stati dell’ovest.
Gli Stati Uniti erano diventati ormai troppo stretti per il fuorilegge il quale probabilmente pensò di raggiungere gli amici Butch e Sundance che si trovavano ormai in Sud America. A corto di quattrini pensò di pagarsi il viaggio assalendo un treno il 7 luglio 1903 nei pressi di Parachute nel Colorado.
La cassaforte era vuota e a Logan rimase soltanto la via della fuga. Intrappolato in un canyon dalle forze di polizia, si difese sino allo stremo tenendo fede alle parole che aveva sempre detto e cioè che avrebbe preferito morire piuttosto che marcire in galera. Tenne per sé l’ultimo colpo e con quello si piantò una pallottola in testa. Moriva così la tigre del “Mucchio Selvaggio” e con lui se ne andava un’epoca.
Il suo corpo venne inumato nel cimitero di Glenwood Springs (Colorado), lo stesso dove riposano i resti di Doc Holliday.