Kid Curry (Harvey Logan), la tigre del Mucchio Selvaggio

Abituali frequentatori del posto erano numerosi fuorilegge che avrebbero di li a poco formato la più formidabile banda di fine secolo specializzata in assalti a treni e banche mai vista dai tempi di Jesse James. Costoro, le cui imprese avrebbero riempito le cronache dei giornali di tutto il west, rispondevano ai nomi di Robert Leroy Parker, alias “Butch Cassidy”, Harry Longbaugh alias “Sundance Kid”, Ben Kilpatrick, Bill Carver, George Curry, Elzy Lay, Harry Tracy, i fratelli Logan col cugino Bob Lee, Matt Warner e Walter Putney (l’ultimo superstite del gruppo arrivato a vivere sino al 1951), che formavano lo stato maggiore. Esisteva poi un certo numero di sbandati che entravano e uscivano continuamente dal “Buco nel Muro” (Hole in the wall) che formavano la cosiddetta manovalanza.
Butch Cassidy
Il 26 giugno 1897 i fratelli Logan assieme a Longbaugh, Putney, Tom O’ Day e George Curry tentarono il colpo nella locale banca di Belle Fourche nel Sud Dakota. Il colpo si risolse in un fiasco totale e i fratelli Logan con Gorge Curry si ritrovarono dietro le sbarre nel carcere di Deadwood.
Essi ci rimasero solo pochi giorni; infatti riuscirono ad evadere e con alcuni cavalli rubati tornarono tranquillamente al “Buco nel Muro”.
Il 2 giugno 1899 Harvey Logan col fratello Lonnie, Harry Longbaugh, Ben Kilpatrick, Bill Carver, Elzy Lay e George Curry con la supervisione di Butch Cassidy attaccarono presso Wilcox nel Wyoming il treno della Union Pacific Railroad. Fermato il treno, ai macchinisti venne ordinato di sganciare il vagone postale e di portare la restante parte del convoglio al di là di un ponte che venne fatto saltare.
Il vagone postale era chiuso ermeticamente e dato che all’interno, il custode, un certo Woodcook, si ostinava a non aprire, il vagone venne letteralmente fatto saltare in aria con una carica di dinamite.
Preso il denaro i banditi cavalcarono alla volta del “Buco nel Muro”.
A Teapot Creek, una località un po’ a nord di Casper ancora oggi indicata sulle carte geografiche, Logan e compagni vennero sorpresi da una squadra di agenti guidata dallo sceriffo Josiah Hazen.
Nello scambio di colpi che ne seguì, lo sceriffo Hazen venne colpito a morte e i fuorilegge nella notte riuscirono a far perdere le loro tracce.
Il treno assalito a Wilcox di proprietà della Union Pacific era sotto la protezione dell’Agenzia investigativa Pinkerton e William Pinkerton, come aveva fatto suo padre ai tempi di Jesse James, raccolse subito la sfida. Qualche giorno dopo, un uomo dall’aria tranquilla che diceva di chiamarsi Charles L. Carter arrivò nella zona del fiume Powder. Il suo vero nome era Charles Angelo Siringo, un segugio paziente che seguiva la sua preda anche in capo al mondo. Siringo non ci mise molto ad arrivare ad Harem nel Montana dove Lonnie Logan e il cugino Bob Lee avevano depositato presso la banca locale una somma di 500 dollari.Poiché le banconote sembravano di dubbia provenienza, la banca le spedì a Washington per una più certa identificazione.
Sundance Kid e Etta Place
Lonnie Logan e Bob Lee, sospettati della rapina di Wilcox, si affrettarono a lasciare il Montana, ma i Pinkerton seguirono le loro tracce sino a Cripple Creek nel Colorado. Sentendo il fiato degli agenti sul collo, Lonnie lasciò in tempo la città e si diresse verso Dodson nel Missouri. Bob Lee invece, che nel frattempo aveva trovato lavoro come mazziere presso una casa da giuoco, il 28 febbraio 1900 venne trovato e arrestato dai Pinkerton per la rapina al treno di Wilcox.
Il 5 maggio 1900, Bob Lee fece la sua deposizione al marshal Frank A. Hadsell e al sovrintendente dell’Agenzia Pinkerton John C. Fraser. In accordo a quanto dichiarato, Bob Lee spiegò che una banconota trovata in suo possesso, proveniente dalla rapina di Wilcox, gli era stata data dal cugino Lonnie Logan che a sua volta l’aveva avuta da Harry Longbaugh in pagamento di un vecchio debito.
Il 28 maggio 1900, a Cheyenne (Wyoming), Bob Lee venne trovato colpevole e condannato a dieci anni da passare nel penitenziario di Stato a Rawlins (Wyoming).
Il 28 febbraio 1900, lo stesso giorno della cattura di Bob Lee, gli agenti dei Pinkerton si diressero verso Dodson nel Missouri nella speranza di sorprendere Lonnie Logan.
Accompagnati da tre detectives di Kansas City, i Pinkerton arrivarono alla casa in cui si nascondeva Logan, che risultò essere in cima a una collinetta molto scoscesa. Era evidente che chiunque abitasse la fattoria, avrebbe potuto con un buon margine di tempo accorgersi di chi stesse avvicinandosi.
Ben Kilpatrick
Infatti Lonnie Logan ebbe tutto il tempo di uscire dalla porta posteriore e correre verso gli alberi a una certa distanza dal retro della casa. Lonnie, però, se aveva avuto il tempo di uscire dalla casa, non ebbe quello per sparire tra la vegetazione poiché i colpi dei fucili degli agenti sparati all’unisono lo centrarono e lo lasciarono stecchito sulla neve fresca. Quando Harvey Logan seppe dell’uccisione del fratello e della cattura di Bob Lee andò su tutte le furie e giurò di uccidere qualsiasi agente gli si fosse parato di fronte. Nel marzo del 1900, Harvey Logan e Bill Carver furono avvistati nei pressi di St. Johns nel territorio dell’Arizona e segnalati allo sceriffo Edward Beeler. Organizzata una squadra, Beeler si mise alle calcagna di Logan che però riuscì a isolare due componenti del gruppo, due ragazzi mormoni di nome Andrew A. Gibbons e Frank Lesener. I due, caduti nell’imboscata di Logan, vennero uccisi entrambi il 28 marzo, esattamente un mese dopo l’uccisione di suo fratello Lonnie.
Continuando la fuga Harvey Logan e Bill Carver si diressero verso Alma nel New Mexico dove occasionalmente qualche componente del “Mucchio Selvaggio” aveva messo piede. Lungo la via i due si fermarono vicino il San Simon River per macellare una mucca rubata a qualche allevamento vicino.
Le loro tracce vennero individuate da George Scarborough, il deputy del famoso Jeff Milton di El Paso.
Scarborough era un pistolero di una certa reputazione che aveva ucciso qualche anno prima John Selman, l’uomo che aveva assassinato John Wesley Hardin. Nella sparatoria che ne seguì, Scarborough venne colpito da Logan ad una gamba. Trasportato a Deming (New Mexico), il vice sceriffo morì nell’arco di un paio di giorni per le conseguenze della cancrena insorta subito dopo. Harvey Logan aveva fatto un’altra vittima. Due settimane più tardi, il 17 aprile, lo sceriffo Jesse M. Tyler stendeva George Curry, l’uomo che più di altri aveva influito sulla vita di Harvey Logan.

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