- www.farwest.it - https://www.farwest.it -

La guerra di Nuvola Rossa (1866-1868)


Nuvola Rossa e altri guerrieri Sioux
La lunga e sanguinosa catena di conflitti, più o meno rilevanti, che si combattè tra i Lakota Sioux e numerosi reparti dell’esercito statunitense viene chiamata generalmente “La Guerra di Nuvola Rossa” (Red Cloud War). A volte viene indicata come “Guerra di Bozeman” (Bozeman War) o “Guerra del Fiume Powder” (Powder River War) e si svolse prevalentemente nell’enorme territorio compreso tra il Montana e lo Wyoming.
Tra il 1866 e il 1868 i guerrieri Sioux lottarono accanitamente per il controllo dell’area del Powder River, nel centro-nord del Wyoming, dove il governo statunitense progettò una linea ferroviaria, lungo la Bozeman Trail, attraverso la quale si sarebbe creata un’agevole via di accesso ai campi auriferi del Montana.
Il termine “Guerra di Nuvola Rossa” non è casuale e vuole in qualche modo rendere onore al famoso capo dei Sioux Oglala, Nuvola Rossa.
Nuvola Rossa, ottimo capo e temibile guerriero, fu il vero artefice di questa sanguinosa guerra contro l’esercito degli Stati Uniti nell’intera area centro-settentrionale dello Wyoming.
Alla guerra pose fine un trattato, noto come “Trattato di Fort Laramie”, che dichiarò ufficialmente che il territorio per cui si era combattuto spettava ai Sioux e con esso anche il pieno controllo del Powder River. Purtroppo per gli indiani si trattò di riconoscimenti importanti, ma solo provvisori.
La Bozeman Trail
All’origine del conflitto si può porre, nel 1863, la scoperta dell’oro nell’area di Bannack, nel Montana; da questo fatto derivò una forte incentivazione per nugoli di coloni bianchi a ricercare il percorso migliore per raggiungere i campi auriferi nel modo più rapido e semplice. Alcuni emigranti proposero fin dall’inizio di costruire una ferrovia partendo da Salt Lake City per poter raggiungere il Montana settentrionale; John Bozeman, colui che tracciò la Bozeman Trail, ipotizzò di far partire la linea ferroviaria a Fort Laramie perchè da lì sarebbe stato possibile attraversare quel territorio ad est del Powder River, passare ai piedi delle montagne di Bighorn, poi nello Yellowstone e poi, spostandosi ancora verso occidente, su quello che è ora noto come Bozeman Pass. La pista prevedeva anche il passaggio nell’area del Powder River, uno dei territori di caccia più importanti e praticati dai Sioux. Fu prevista anche una seconda pista, chiamata “Bridger Trail”, che sarebbe passata ad ovest delle montagne Bighorn, ma era più lunga e perciò venne considerata meno favorita.
La zona del Powder River include numerosi fiumi tra cui il Bighorn ed il Powder, il Rosebud ed il Tongue, tutti situati a nord delle montagne del Big Horn e dello Yellowstone.
L’immediata, logica conseguenza dell’arrivo dei bianchi in questa zona fu un sostanzioso declino della presenza di selvaggina e l’attesa rabbia dei Sioux.
Colonnello Patrick E. Connor
Nel 1865, il Maggiore Generale Grenville M. Dodge ordinò che venisse organizzata una spedizione da inviare nell’area del Powder River contro i Sioux, i Cheyenne e gli Arapaho; le truppe, al comando del colonnello Patrick E. Connor, sconfissero gli Arapaho nella Battaglia del Fiume Tongue. Gli Arapaho superstiti erano così deboli da non poter intraprendere una nuova guerra sul Bozeman Pass e per questo si allearono con i Sioux per riprendere la lotta contro l’esercito statunitense.
Verso la fine della primavera del 1866, i Sioux ed il governo statunitense, tennero diversi incontri presso Fort Laramie, per discutere l’ipotesi di un trattato che prevedeva il diritto di passaggio attraverso il territorio del Powder River e la creazione di alcuni posti militari.
Mentre la conferenza di pace era in corso, il Colonnello Henry B. Carrington, comandante del 18° Fanteria, arrivò a Laramie forte di due battaglioni di quel reggimento (approssimativamente 1300 uomini divisi in 16 compagnie) con grosse scorte e approvvigionamenti legati a opere di costruzione. In effetti Carrington aveva ricevuto l’ordine di costruire un nuovo forte nella zona del Powder River. A questa opera dedicò il 2° Battaglione del 18° Fanteria, mentre il 3° Battaglione fu impegnato nel presidio della vecchia Oregon Trail, ora chiamata Platte road. Carrington scelse appositamente il 2° Battaglione perché, durante la ricostituzione del reggimento dopo la Guerra Civile, tutti i suoi soldati veterani (circa 220) erano stati destinati a quel battaglione.
Un ritratto di Nuvola Rossa
La commissione di pace Americana aveva portato avanti le trattative con i Sioux, ma lo aveva fatto in maniera scorretta, dal momento che se da un lato garantiva agli indiani dei viveri, dall’altro non aveva fatto nulla per sospendere il piano di realizzazione dei forti lungo il Bozeman Pass.
Lo stesso Nuvola Rossa, presente al consiglio di pace, si sentì profondamente offeso dal fatto che l’esercito stava assumendo nuove truppe da impegnare nella costruzione dei presidi militari nel territorio dei Sioux. Nuvola Rossa ed i suoi seguaci, accortisi di questa ambiguità, lasciarono immediatamente il consiglio promettendo una nuova guerra presso il Powder River.
Nonostante queste minacce, il Colonnello Carrington marciò fino al Powder River con 750 soldati (500 tra loro erano reclute senza alcuna esperienza) e altri 200 uomini li ricevette dal 7° Cavalleria dell’Iowa e dal 13° Cavalleria del Nebraska.
Carrington ripristinò Fort Reno ed avanzò decisamente verso nord, fondando anche Fort Phil Kearny nei pressi del Piney Creek, nel Wyoming nord-occidentale.
Una terza postazione militare, Fort C. F. Smith, fu costruita sul fiume Big Horn e resa operativa il 13 agosto.
Nuvola Rossa, dopo aver lungamente operato per creare una grossa coalizione di tribù indiane, decise di passare all’azione e organizzò un forte gruppo di guerra, composto da Sioux, Cheyenne e Arapaho. Questi guerrieri furono inviati contro i soldati di stanza a Fort Philip Kearny e a Fort C. F. Smith, con l’incarico di impedire i collegamenti commerciali, civili e militari lungo la Bozeman Trail. Uomini che andavano a tagliare la legna, quelli che trasportavano la posta, emigranti e commercianti divennero l’obiettivo principale degli attacchi degli indiani guidati da Nuvola Rossa.


Fort Philip Kearny

Di fronte a questa aggressività i soldati di Carrington, male addestrati e peggio comandati, si dimostrarono assolutamente incapaci di garantire assistenza a chi si trovava a transitare lungo la pista, riuscendo a malapena a garantire la difesa delle postazioni militari e i trasporti dei rifornimenti.
Non era neppure pensabile di portare avanti campagne militari contro i Sioux e i loro alleati.
Carrington era un ufficiale del genio e la sua formazione emergeva continuamente nel modo in cui gestiva il controllo della Bozeman Trail. Quasi tutte le forze dei soldati venivano impiegate per costruire fortificazioni, piuttosto che nella preparazione alla guerra e questo finì per rendere furibondi molti suoi ufficiali, la maggior parte veterani della Guerra Civile che sarebbe stato un gioco sconfiggere in battaglia i pellerossa, ma che certo non sarebbe stato possibile sconfiggerli operando come operava il loro comandante. Carrington veniva visto dai suoi uomini come un codardo e questo giudizio tendeva a fossilizzarsi perchè lo stesso Carrington non faceva mistero di riconoscere agli indiani una certa supremazia sul campo.


Battaglia nei pressi di Fort Phil Kearny

Nel novembre 1866, i Capitani William J. Fetterman e James Powell arrivarono a Fort Philip Kearny dal quartier generale del 18° Fanteria di Fort Laramie, per sostituire molti ufficiali che avevano richiesto di essere destinati ad altro incarico. Diversamente da Carrington, Fetterman aveva partecipato a numerose battaglie durante la Guerra Civile, ma non aveva mai combattuto contro gli indiani. Fetterman si mostrò subito in grande disaccordo con la strategia del Colonnello Carrington; si dice che il giovane e focoso ufficiale considerasse il proprio comandante inadatto all’azione e che si vantasse di poter piegare la forza di tutta la Nazione Sioux con appena 80 uomini. Su quest’ultima affermazione, però, permane il dubbio degli storici che si tratti più di un aneddoto che di una frase realmente detta da Fetterman.
Il 6 dicembre, il Tenente Horace S. Bingham, Comandante del 2° Cavalleria, fu ucciso dagli indiani, mentre difendeva un gruppo di taglialegna che era stato attaccato dagli indiani. In quell’occasione Carrington ebbe a raccomandare ai suoi ufficiali di non lasciarsi mai attirare in trappola dai gruppi di guerra degli indiani che attaccavano i soldati o i civili in servizio al forte. Il 21 dicembre 1866 fu ancora attaccato un altro gruppo di taglialegna. Carrington ordinò di andare in soccorso degli attaccati, ma l’ufficiale che fu incaricato, il capitano James Powell, chiese di essere sostituito. Fetterman chiese ed ottenne di poter comandare i soldati che stavano per uscire dal forte, ma ricevette precise disposizioni da Carrington di non allontanarsi troppo e, comunque, di non andare oltre Lodge Trail Ridge perchè da quel punto in poi sarebbe stato complicatissimo ottenere altri soccorsi dal forte.


La battaglia dei “cento uccisi”

Fetterman fu poi raggiunto dal capitano Frederick Brown, un altro degli ufficiali che criticavano aspramente l’attendismo di Carrington. Anche a lui fu raccomandato di non superare Lodge Trail Ridge. A quel punto il gruppo dei soldati contava 79 persone tra ufficiali e soldati; a questi si aggiunsero anche altri due civili, James Wheatley e Isaac Fisher, portando il numero a 81 persone.
A questo punto accadde l’imponderabile. Fetterman decise di non andare verso il gruppo dei taglialegna sotto attacco, preferendo puntare dritto su un altro gruppo di indiani in direzione nord, in direzione di Lodge Trail Ridge!
In pochi minuti i soldati si trovarono a rincorrere un piccolo gruppo di guerra guidato da Cavallo Pazzo. Gli indiani facevano di tutto per rallentare la loro fuga e per far credere ai soldati di averli quasi in pugno. Si trattava di una tattica con cui i guerrieri indiani tentavano di attirare in trappola i soldati. Gli insulti che i Sioux urlavano ai soldati fecero il resto, attirando tragicamente i soldati nel punto desiderato da Nuvola Rossa.
Nel frattempo Fetterman fu raggiunto da Grummond mentre era prossimo all’attraversamento del Lodge Trail Ridge; insieme marciarono in assetto di battaglia verso il luogo dell’ultimo appuntamento, nella Peno Valley, ove si stima li attendessero tra i 1.000 ed i 3.000 guerrieri.
Il colonnello Carrington
A mezzogiorno circa iniziò una sparatoria, dapprima piuttosto blanda, poi sempre più sostenuta; la cavalleria che cercava di raggiungere gli indiani venne attaccata quando ancora la fanteria era piuttosto indietro, col rischio di far sfumare la trappola. Comunque, dal momento in cui iniziò la sparatoria, la trappola si chiuse intorno ai soldati e per loro non ci fu alcuno scampo.
Uno studio dei luoghi del combattimento ha mostrato che i soldati furoni attaccati in ben 3 punti diversi: uno in cui morirono i due civili ed un piccolo gruppo di cavalleggeri, tutti armati di nuovissimi fucili a ripetizione Henry, un altro, più arretrato, in cui finirono per confluire i cavalleggeri che si ritiravano senza alcuna copertura di fuoco, il terzo, l’ultimo, in cui c’erano Fetterman, Brown e i soldati a piedi armati con vecchie carabine della guerra civile. Il combattimento durò complessivamente molto poco e vide i soldati in grossa difficoltà fin dall’inizio delle ostilità.
Carrington riuscì a sentire molto bene l’inizio del combattimento e l’intensificarsi delle scariche di fucileria e subito decise di far uscire dal forte una quarantina di uomini per soccorrere Fetterman e i suoi. Il comando del drappello fu affidato al capitano Ten Eyck, ma non rimase così numeroso per lungo tempo. Poco dopo l’uscita dal forte, infatti, una decina di soldati furono richiamati al forte dallo stesso Carrington, preoccupatissimo che non rimanessero abbastanza forze per difendere il forte. Ten Eyck seguì un percorso diverso da quello di Fetterman e giunse in cima al colle prospicente il forte intorno alle 12.45 e subito mandò un corriere a Carrington per avvisare che non era possibile individuare Fetterman ed i suoi e che nella valle era tutto un pullulare di indiani e che una parte dei guerrieri stava iniziando ad esercitare una forte pressione su loro, respingendoli verso il forte.


Negoziati a Fort Laramie

Ten Eyck venne in seguito criticato in maniera dura per non aver puntato decisamente verso il luogo della battaglia, preferendo un percorso più prudente che gli fece perdere minuti preziosi. Altre critiche gli furono rovesciate addosso perchè non riuscì a recuperare i corpi di tutti i cavalleggeri morti per circa 2 giorni.
In un primo momento, il referto ufficiale scritto da Carrington riportò che Fetterman e Brown si erano sparati l’un l’altro nel disperato tentativo di evitare la cattura da parte degli indiani, ma le autopsie rivelarono che la morte di Fetterman era da collegare ad una profonda ferita di coltello e che, per giunta, non vi era traccia di alcuna ferita di arma da fuoco.
I corpi dei soldati furono gravemente offesi da mutilazioni di ogni genere e di questo fatto, infarcito da macabri dettagli, strombazzarono tutti i giornali statunitensi. Un solo corpo fu lasciato com’era; era quello di Adolph Metzler, un trombettiere di cui si disse che aveva combattuto contro numerosi nemici armato della sola tromba. Il suo corpo fu ricoperto con una pelle di bisonte dagli indiani, forse in un estremo gesto di rispetto per quel giovane combattente.


Ancora una rara immagine del negoziato del 1868

Quella battaglia venne chiamata “la battaglia dei cento uccisi” dagli indiani e “il massacro Fetterman” dai bianchi. Si trattò della più rilevante sconfitta dell’esercito americano prima della sconfitta di Custer nel 1876.
Carrington preparò il forte ad un’estrema difesa da un attacco che non arrivò.
Nel frattempo, scese in guerra a fianco di Nuvola Rossa, Cavallo Pazzo, un guerriero Sioux Oglala che sarebbe stato in seguito un grande e rispettato capo di quella tribù.
A Fort Philip Kearny, il Colonnello Carrington fu ritenuto l’unico responsabile della sconfitta e venne sollevato dal suo comando il 26 dicembre 1866 per essere sostituito dal Generale Ulysses S. Grant che prese il controllo dell’esercito il 9 gennaio 1867. Carrington si dimise tre anni dopo, continuando, comunque, a fornire consigli utili per le strategie future. Alcuni vennero prese in considerazione, ma la maggior parte dell’esercito continuava ad incolparlo della morte di Fetterman.
Si crede che Nuvola Rossa non fosse presente durante la battaglia di Fetterman, ma fu certamente considerato il leader principale, colui che progettò l’imboscata dalla quale, in seguito, anche Toro Seduto prese spunto nel 1876 nel corso della campagna che culminò nella Battaglia di Little Bighorn.
Dalla fine dell’estate 1867 il governo decise di completare la ferrovia transcontinentale, creando una biforcazione che avrebbe collegato il Montana con Salt Lake City, oltre che a Fort Laramie e usando, inoltre, la Bridger Trail.
Alcuni commissari di pace si recarono così a Fort Laramie nella primavera del 1868 per discutere di queste novità e dell’evidente necessità di trovare un accordo con gli indiani. Nuvola Rossa rifiutò di incontrarsi con loro, almeno finchè i forti del Powder River, Fort Philip Kearny e Fort C. F. Smith, non furono abbandonati dall’esercito. Nell’agosto 1868, i soldati abbandonarono quei forti, raggiungendo Fort Laramie.
Nuvola Rossa non arrivò a Fort Laramie fino a novembre.


Un ritratto di Nuvola Rossa colorato in tempi recenti

Firmò il Trattato di Fort Laramie verso la fine del 1868 e con esso ottenne per i Sioux il controllo completo delle zone in cui risiedevano ed avevano le zone di caccia, incluse le Black Hills. Inoltre furono loro assegnati anche vasti territori del South Dakota occidentale. La zona del Powder River fu dichiarata territorio non disponibile, per via della presenza della riserva Sioux.
Nuvola Rossa fu conosciuto come uno dei più grandi leader indiani perché oppose un strenua resistenza contro gli Stati Uniti. Rimase con i suoi Sioux fino alla morte, verificatasi nel 1909; fu poi seppellito presso la riserva di Pine Ridge.
Fetterman ed il resto dei soldati uccisi nel 1866, furono seppelliti presso il Cimitero Nazionale della Crow Agency nel Montana e a loro fu dedicato un monumento.