“Bacoritse”, le sacre rocce magiche dei Crow
Il “medicine bundle” venne posizionato sulla pelle di puledro. Di fronte alla bacoritse venne posta una pipa accesa con accanto delle foglie di Hierochloe odorata che Little Nest bruciò, ricavandone un incenso cui espose il “medicine bundle”, sollevandolo e riabbassandolo per quattro volte. Quindi prese delle altre foglie, mentre sua moglie si purificava le mani sull’incenso e iniziava a svolgere la parte più esterna dell’involto. Dentro questo primo involucro, c’era una parfleche [pelle non conciata] decorata di pelle di bisonte che conteneva il “medicine bundle” vero e proprio. Seguì quindi l’apertura dei vari strati di stoffa che contenevano la roccia magica; tra una stoffa e l’altra si trovavano delle piccole offerte in tabacco e perline.
Quando si arrivò alla bacoritse Little Nest, prima di toccarla o toccare le sue decorazioni, riempì la pipa di “kinnickkinick” (Arctostaphylos uva-ursi o “uva ursina”) lo accese e, puntando la pipa verso il sole, mormorò una preghiera: “Abbi pietà di noi povera gente e facci moltiplicare”. Little Nest offrì quindi la pipa ai quattro lati della roccia e poi al sole e pregò di nuovo: “Tu sei una persona. Fuma con noi e proteggici. Quando sono stato male, mi hai curato. Ti ringrazio. Proteggici durante le prove che affrontiamo. Ora fuma con noi”.
Dopo le preghiere, Little Nest e Two Leggings si dipinsero il viso e le mani con il sacro colore rosso. Il colore passò quindi alla moglie di Little Nest, che si dipinse le mani soltanto e quindi a LaForge e a Wildschut, che vennero invitati a dipingersi le mani di rosso, perché nessuno poteva toccare la bacoritse senza dipingersi con il sacro colore. Little Nest si purificò quindi di nuovo le mani nell’incenso, accese la pipa, la presentò di nuovo alle quattro facce della bacoritse e alle quattro rocce più piccole che si trovavano nell’involto; quindi porse la pipa a Two Leggings, che ripetè lo stesso cerimoniale e passò di nuovo la pipa a Little Nest. Gli stessi gesti furono ripetuti finché la pipa non venne fumata completamente.
La moglie di Little Nest quindi aprì una ghiandola di castoro e la strizzò fino a ricavarne una sostanza gelatinosa che raccolse su un pezzo di pelle di bisonte e porse al marito. Little Nest sfregò l’unguento su due lati della roccia magica e poi passò la pelle a Two Leggings, che ripeté l’azione sugli altri due lati della roccia, pregando: “O mio creatore, è una cosa buona per me essere tornato a rivederti. Mantieni lievi i nostri cuori. Dammi tutto ciò che voglio, salute ai miei figli e lunga vita”.
Little Nest quindi prese la bacoritse con entrambe le mani e la baciò pregando: “Chiunque tu sia, da qualunque luogo tu venga, aiutami a ottenere ciò che voglio. Nel momento della povertà e della sciagura, ascoltami, tu che mi hai sempre portato fortuna”.?Una preghiera fu infine innalzata da Two Leggings, che prese in mano la roccia, la baciò e disse: “Tutti i miei desideri si sono realizzati. Aiutami a proseguire nel sentiero giusto”. La bacoritse fu quindi passata a Wildschut, a cui fu accordato il permesso di fotografarla.

La foto della “bacoritse” di Little Nest scattata da William Wildschut. A lungo si era creduto fosse andata perduta, quando un negativo venne ritrovato tra carte non relative allo studio dei “medicine bundles” poco prima della pubblicazione del manoscritto
Al momento di rifare l’involto, tutti i presenti, eccetto Little Nest, presentarono offerte alla bacoritse: Two Leggings prese una penna d’aquila, proveniente dal suo “medicine bundle” usato in guerra e la presentò alla roccia e ottenne in cambio una penna d’aquila che si trovava in uno degli strati di stoffa che avvolgevano la bacoritse. La moglie di Little Nest offrì una stringa di perline nuove e prese in cambio una stringa di vecchie perline Hudson Bay presenti in un altro strato dell’involto. Thomas LeForge presentò alcune monetine e Wildschut offrì sette vecchie perline Hudson Bay che Little Nest incluse nell’involto.
Wildschut descrisse così la pietra:
Si tratta indubbiamente di un’ardesia intagliata alla maniera della cultura indiana delle coste del Pacifico, probabilmente di origine Haida. Come sia giunta nella terra dei Crow, è per me un mistero. Non mi meraviglia che un esemplare del genere sia considerato un potere grandissimo in una tribù in cui pezzi d’artigianato simili non erano mai stati visti. A mio parere, questa pietra originariamente veniva usata come pipa. Una delle estremità inferiori sembra presentare un foro per espellere il fumo. Il punto in cui doveva esserci la parte più larga della pipa era coperto dalla pelle dell’involto e non è stato possibile osservarlo da vicino. Le figure intagliate sono di tipo totemico. Sembra comprensibile che le tre figure intagliate vengano identificate dagli indiani come i volti di un bisonte, di un cavallo e di un’aquila; quanto al quarto, indubbiamente rappresenta un viso umano. Oltre alla roccia principale, nell’involto vi erano quattro rocce più piccole, la progenie della roccia maggiore, a quanto mi fu detto. Queste piccole rocce erano avvolte in singole pelli di bisonte, decorate a perline con rappresentazioni di orme di cavallo e bisonte, che ne lasciavano scoperta solo una piccola parte.
Wildschut aggiunse che Little Nest aveva dichiarato più volte che mai si sarebbe separato da questa bacoritse, per nulla al mondo, cosa che LeForge confermò. Dopo la sua morte, pare che la roccia sia passata a Robert Yellowtail e alla sua famiglia.
La bacoritse di Smells
Il più antico dei “medicine bundles” contenente una roccia magica, di proprietà di un Crow del distretto di Pryor di nome Smells venne acquistato da Wildschut nel 1922. Un altro residente di Pryor, Plain Feather (figlio adottivo di Plenty Coups) riferì il seguente aneddoto sulle origini della bacoritse:
“Molto tempo fa un gruppo di guerrieri Crow sul sentiero di guerra si trovò in una brutta situazione. Tutti furono uccisi, tranne un guerriero che si accinse a ritornare al suo accampamento. Mentre dormiva, ebbe un sogno in cui gli apparve una roccia che si tramutò in un essere umano e gli si avvicinò. L’essere lo istruì nell’uso della bacoritse che avrebbe trovato. Al suo risveglio, il guerriero si recò su una collina vicina e sulla sommità trovò la stessa roccia che aveva visto in sogno la notte precedente e la riportò a casa.?Da allora quella bacoritse è stata una delle più potenti mai possedute dai Crow. Si pensa sia stato Ak’bahtadtdiá (l’Essere Supremo, il Dio dei Crow) a mandare questa pietra ai Crow”.Dopo aver acquistato la bacoritse, Wildschut la mostrò a un altro Crow di Pryor, l’ex-scout Old Coyote, che diede una versione diversa dell’origine della roccia:
“Molto tempo fa, un gruppo di Crow sul sentiero di guerra si accampò a tarda notte. Si addormentarono tutti ed erano così stanchi che seguitarono a dormire anche dopo l’alba. Durante la notte, uno di loro ebbe un sogno in cui, come una visione, gli apparve un oggetto traslucido e brillante. Tre volte l’oggetto gli apparve, ma egli non si dimostrò particolarmente colpito. La quarta volta, la luminosità dell’oggetto crebbe e si udì un suono simile a un canto. Il guerriero Crow guardò allora più attentamente e si accorse che si trattava di una roccia che stava assumendo forma umana.
Al risveglio, vide un oggetto scintillante: si avvicinò e, dopo averlo esaminato con attenzione, vide che si trattava proprio della bacoritse vista in sogno. La avvolse nel suo “medicine bundle” di guerra e la portò a casa. Da allora è stata una delle bacoritse più potenti dei Crow, una maa’xpé potentissima”.
Quando Wildschut gli mostrò la bacoritse, Old Coyote aggiunse: “Come vedi, questa bacoritse è l’immagine precisa di un volto umano e tuttavia non è stato un indiano a farla.”. Quindi prese la roccia con entrambe le mani, la strinse al cuore e la baciò, pregando: “Oggi sono di nuovo qui a pregarti. Un tempo eri la nostra protezione, la stessa maa’xpé che ora stringo tra le mani. Eri il nostro spirito protettore, la difesa di noi Crow, e ora ti bacio, o grande antico. Il mio cuore è pieno della stessa devozione per te. Proteggici dal male e dacci salute. Oggi ti prego, forse per l’ultima volta, di darmi ancora alcuni giorni felici. Possa il mondo sapere un giorno quale protezione tu fosti per i Crow molti anni fa, come ci aiutasti nei momenti difficili e come facesti di noi una tribù temuta e rispettata nelle pianure. In nome di Ak’bahtadtdiá, così sia.”Old Coyote indicò quindi i nove scalpi che pendevano dalla bacoritse e spiegò che appartenevano a nove capi nemici uccisi in battaglia: solo gli scalpi dei capi potevano esservi appesi. Aggiunse poi che il possessore originario della bacoritse, un “portatore di pipa”, portava sempre con sé la roccia in guerra e quando possibile , la consultava prima dell’attacco. La bacoritse avrebbe anche rivelato al suo possessore quanti erano i nemici, se tra di loro c’era un capo e se sarebbe stato ucciso.
La “bacoritse” di Smells
Tutto quello che la bacoritse profetizzava, si avverava puntualmente. Ogni volta che un capo nemico veniva ucciso, il suo scalpo veniva appeso alla roccia.
Wildschut così descrive questa roccia:
Questa “bacoritse” è conservata in un involto di pelle non conciata, di forma cilindrica, lungo circa 53 cm e dipinto in rosso, blu e verde a figure geometriche. La “bacoritse” è avvolta in 21 strati di cotone colorato (calico); si presenta come un quarzo scuro, anche se tracce della pittura rossa con cui venivano dipinte le mani di chi la maneggiava talvolta rendono difficile da individuare il colore originale. La roccia, lunga circa 5 cm, presenta l’immagine distinta di un volto umano. Le fattezze di questo volto non sono spigolose, il che farebbe pensare che l’effetto sia stato ottenuto per sfregamento e non tramite intaglio. La linea delle labbra e gli occhi sembrano invece incisi. È parzialmente avvolta da pelle di cervo e attaccata a uno sfondo di pelle di bisonte conciata tinta di rosso. La pelle di cervo in cui è avvolta è decorata con vecchie perline rosse e dentalia. Ci sono poi diverse decorazioni aggiuntive sulla pelle di bisonte che fa da sfondo, come frammenti di pelle di donnola invernale (bianca) dipinta di rosso, diversi tipi di perline di varia grandezza, frammenti di conchiglia, conchiglie di forma circolare, campanellini di acciaio, ditali e i nove scalpi.
Una borsetta di stoffa presente nell’involto contiene un’ammonite fossile dipinta di rosso e avvolta in pelliccia di bisonte. Quest’ultima roccia è la femmina, mentre quella principale è considerata maschio. Sempre nello stesso “medicine bundle” c’è un’altra borsetta contenente “Hierochloe odorata”, che si usa per fare l’incenso con cui ci si purificano le mani durante la cerimonia dell’apertura. Un’altra borsetta contiene una specie di polvere, probabilmente l’unguento di ghiandola di castoro con cui i Crow profumano tutte le loro rocce sacre.
La bacoritse di Big Sky
Nella stessa occasione citata sopra, Wildschut mostrò a Old Coyote un’altra bacoritse, che aveva comprato nel 1921 da una vecchia Apsáalooke di nome Corn Woman, deceduta poi nella stessa estate. Old Coyote identificò il proprietario originario del “medicine bundle” in Big Sky, un “portatore di pipa”. Secondo l’uso tradizionale, Old Coyote strinse quindi la pietra al cuore, la baciò e pregò: “Ti adoro per l’ultima volta, antica maa’xpé ormai lontana. Desidero avere successo in tutte le cose che intraprenderò ancora e salute per i giorni che mi rimangono da vivere. Addio, per l’ultima volta”.
Old Coyote spiegò quindi che alla bacoritse era legato un tabù particolare: il suo possessore non doveva gettare ceneri di alcun tipo. Una volta proprio Old Coyote aveva fatto parte di una spedizione di guerra guidata da Big Sky, in cui questi aveva portato la sua bacoritse. Una sera si accamparono e trascorsero la notte nello stesso posto; il mattino seguente, quando erano sul punto di andar via, Big Sky gettò via distrattamente le ceneri del fuoco che avevano acceso. Poco tempo dopo divenne cieco, a testimonianza di quanto grande fosse il potere della roccia e dell’attenzione che si dovrebbe fare nel rispettare i tabù legati a oggetti simili.

La bacoritse di Big Sky
Wildschut descrisse così la roccia:
Il contenitore di questa roccia è un sacchetto di pelle di bisonte di dimensioni contenute (15 X 12 cm) con una tracolla dello stesso materiale. La roccia è avvolta completamente, eccetto l’estremità superiore, in una pelle conciata dipinta di rosso, un lato della quale è completamente ricoperto di strisce di perline (seed beads) rosse, gialle e blu. Sull’altro lato della pelle è dipinta in nero la rozza immagine di una mano. La superficie della roccia è liscia e non ricorda figure umane o animali. Le decorazioni includono diverse strisce di pelle di donnola invernale (bianca), alcune dipinte di rosso e diversi pendenti di pelle con appesi più di 20 tipi diversi di perline (trade beads) . Questa roccia magica ha anche una corda di sospensione di pelle intrecciata dipinta di rosso. Questa è l’unica roccia a cui si associata un’immagine dipinta: secondo Old Coyote la mano è simbolo di successo: Big Sky, prima di diventare cieco, portava sempre la roccia appesa al collo, quando “portava la pipa” in spedizioni di guerra.Il simbolo della mano per gli Apsáalooke è associato a Ihkawaleische, la Stella-Mano (corrispondente alla metà inferiore della costellazione di Orione) – secondo una leggenda Crow, la mano apparteneva a un essere mostruoso, Baaaalichke (Braccio Lungo), ucciso dagli Eroi Gemelli che ne scaraventarono l’arto in cielo.
La bacoritse di Pretty Coyote
Di questa bacoritse, inviata nel 1921 da Wildschut al Museum of the American Indian di New York, si sa solo che venne acquistata da Pretty Coyote, ma non si conoscono dettagli sulla sua origine.Nel “medicine bundle” ci sono in realtà tre tipi diversi di roccia: il primo è un semplice sasso rotondo, di 5 cm di diametro, completamente avvolto tranne che per l’estremità superiore in una pelle di bisonte decorata con strisce orizzontali di perline (seed beads) bianche, blu scuro, azzurre e verdi e con numerose frange pendenti di pelle cui sono appese grandi perline (trade beads) di vari tipi.

La bacoritse di Pretty Coyote
Oltre a questa roccia, l’involto contiene anche due fossili, un’ammonite di 7,6 cm di diametro massimo e una baculite che ricorda vagamente un quadrupede, lunga circa 2cm e dipinta di rosso.
Rocce magiche presso altre tribù delle pianure
Nell’integrazione al volume di Wildschut, J.H.Ewers accenna all’uso di rocce magiche da parte di altre tribù delle pianure, Siouan e algonchine. Una testimonianza parla dell’uso di rocce sacre da parte degli Hidatsa, in particolare di un “medicine bundle” in cui si conservava una roccia comune assieme a due piccole baculiti, ritenute le “figlie”della roccia più grande. Sempre tra gli Hidatsa si celebrava una cerimonia detta della “Luna Nuova”, che consisteva nell’aprire “medicine bundles” di vario tipo ed esporli ad incenso; questo rito è sicuramente legato ai “Canti della Carne Cotta” dei Crow.
Gli Arapaho utilizzavano fossili e pietre di forme particolari (in genere animali o umanoidi), da loro dette centipid per curare malattie e, in casi eccezionali, in Danze del Sole.
Tra i Blackfoot, rocce con poteri magici erano le cosiddette iniskim, “rocce bisonte”, sezioni di baculite che ricordavano vagamente un bisonte e che venivano utilizzate in tempi di carestie per cerimonie propiziatorie tenute allo scopo di procurarsi selvaggina. Anche a rocce curiose per materiale o forma venivano attribuiti grandi poteri magici, ma in genere non venivano conservate in “medicine bundles” indipendenti e mescolate invece con altri oggetti magici. I Blackfoot, come i Crow, credevano che tali rocce avessero la capacità di riprodursi.
La particolarità principale delle bacoritse Crow sta indubbiamente nelle loro decorazioni elaborate e nella varietà delle offerte incluse negli involti, caratteristica che non ha eguali tra le tribù delle pianure.
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