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Un altro Billy The Kid?

A cura di Omar Vicari

La notte del 13 luglio 1881 una pallottola dello sceriffo Pat Garrett, sparata nella penombra della casa di Pete Maxwell a Fort Sumner, metteva fine alla vita di Henry Mc Carty, alias William Bonney, noto sulla frontiera col nome di Billy The Kid. Il corpo del Kid venne sepolto nel vecchio cimitero del forte, ma la tomba e i resti del fuorilegge in seguito non vennero più ritrovati causa la piena del fiume Pecos del 1904 che sommerse e distrusse l’intero cimitero. Il corpo del Kid sembrò essersi volatilizzato e ciò rafforzò le voci già esistenti secondo le quali Garrett aveva ucciso un altro e non il Kid.
William Bonney, scappato alla pistola di Garrett, se cosi fosse, sarebbe vissuto per altri settanta anni col nome di Brushy Bill Roberts e sarebbe morto nel 1950 a Hico (Texas) per un attacco di cuore.
Ma Brushy Bill Roberts non è stata l’unica persona a dichiarare al mondo di essere il vero William Bonney. Un altro personaggio, tale John Miller, certamente meno noto alle cronache dei giornali, ha affermato di essere lui e soltanto lui il desperado fuorilegge.
La figura di questo ultimo individuo rimane per molti versi misteriosa o quanto meno poco nota dal momento che la sua vita non è stata indagata in modo più approfondito. Le sue affermazioni a proposito dell’essere il vero Billy The Kid hanno iniziato a diffondersi solo quando coloro che lo hanno conosciuto le hanno propagate dopo la sua morte.
Una nuova foto del Kid?
Dato che Miller non parlò mai in pubblico di ciò che asseriva di essere, tutto quello che conosciamo in proposito è basato su informazioni di seconda mano, di notizie passate cioè di bocca in bocca. Una delle prime notizie sulla sua vita è quella riguardante il suo matrimonio con una donna messicana nell’agosto 1881 a Las Vegas (New Mexico Territory).
Alla cerimonia Miller si presentò con una pistola al fianco e con una andatura traballante dovuta a una ferita visibile attraverso la camicia e certamente conseguenza di un recente scontro a fuoco.
Dopo essere stati uniti in matrimonio, Miller e Isadora, la sua giovane sposa, lasciarono Las Vegas per trasferirsi con un carro verso ovest in direzione di Albuquerque.
Arrivati a El Morro si fermarono per alcuni giorni, quindi raggiunsero Reserve, uno di quei campi minerari dove rimasero sino a quando Miller si riprese dalla ferita al polmone.
Rimessosi in salute, la coppia raggiunse Quemado dove Miller lavorò come cuoco presso un ranch della zona. Coinvolto in una rissa con un messicano, Miller perse il posto di lavoro e questo lo costrinse a tornare a El Morro, dopo di che la coppia si spostò verso le Zuni Mountains nella parte settentrionale del New Mexico. Lungo la strada i due fecero la conoscenza di un canchero della zona, Jesus Eriacho, che ingaggiò Miller come cowboy per i successivi cinque anni.
Billy The Kid
Passato il tempo, Eriacho disse a Miller che avrebbe potuto tenere per se la metà dei nuovi nati del bestiame. L’uomo tenne fede alle sue promesse e questo permise a Miller di poter avere un ranch tutto suo sul pendio di una collina a sud di Ramah, vicino Ojo Pescado, un posto che più tardi avrebbe preso il nome di Miller’s Canyon.
Col tempo John Miller divenne un importante ranchero, una posizione che gli guadagnò il rispetto di tutti abitanti della zona. Un rispetto che derivava anche dal fatto che Miller non lesinava mai il suo aiuto ai vicini che si trovavano in cattive acque.
Nonostante questo però, il comportamento di Miller dava l’idea di una persona che stesse nascondendo qualcosa, in altre parole si comportava come una persona che stesse fuggendo dalla legge. Egli portava sempre con se la pistola al fianco e un winchester non mancava mai accanto all’uscio della propria casa. Spesso si divertiva a mostrare agli amici la sua incredibile abilità con la pistola, ai quali si compiaceva anche di insegnare qualche trucco in proposito.
Costoro più tardi affermarono di aver sentito spesse volte Miller raccontare storie sulla vita del famoso fuorilegge Billy The Kid e del suo coinvolgimento nella guerra della contea di Lincoln.


A sinistra Billy The Kid, a destra John Miller, in mezzo la soc

Le storie oltretutto erano talmente particolareggiate che a un ignaro ascoltatore davano l’idea che potessero essere raccontate solamente da chi le avesse vissute in prima persona. Per di più Miller amava mostrare le numerose ferite da proiettile sul suo corpo a testimonianza dei tanti scontri a fuoco sostenuti. Bisogna dire che Miller non affermò mai in pubblico di essere William Bonney, però non disdegnava il fatto che gli altri potessero pensare che lo fosse.
In qualche rara occasione comunque e solo a pochi amici, Miller avrebbe confidato di essere lui il vero Billy The Kid. Solo una volta e sotto l’effetto dell’alcool Miller lasciò intendere di aver vestito i panni del famoso fuorilegge, ma poi tornato sobrio si rimangiò le sue affermazioni.
Isadora, la sua compagna, fu invece più esplicita nell’ammettere che suo marito e il Kid fossero una sola persona. Gli amici che frequentavano la loro casa avevano notato che la coppia conservava gelosamente un grosso baule nel quale essi credevano che Miller tenesse oggetti, armi o vestiti appartenutigli quando un tempo per tutti era William Bonney.
A cavallo tra la fine dell’ottocento e i primi anni del novecento, Miller e sua moglie adottarono un piccolo navajo che sembra fosse stato abbandonato dalla propria madre. I Miller chiamarono il bambino Max e lo allevarono come fosse loro figlio. Nel frattempo, visto che la zona in cui vivevano era infestata da ladri di cavalli e bestiame in genere, Miller si trovò spesso a fare da intermediario tra i rancheri vicini e i fuorilegge.


John Miller all’età di quarant’anni

Miller, infatti, sembrava essere in amicizia coi razziatori di bestiame ai quali spesso dava asilo nella propria casa. L’uomo riusciva quasi sempre a convincerli a riconsegnare il bestiame rubato ai suoi vicini rancheri. In questi ultimi naturalmente si rafforzava sempre di più l’idea che la sua amicizia coi fuorilegge derivasse dal fatto che Miller e William Bonney fossero la stessa persona.
Nel 1902, uno che certamente lo conosceva bene, affermò che Miller assieme ad altri sei fuorilegge svaligiò una banca nel Montana e che usò il denaro per la manutenzione del suo ranch.
Dal 1918 in poi la fortuna sembrò abbandonare i Miller. La siccità e la pestilenza avevano portato alla rovina il loro ranch, Isadora stava perdendo l’uso della vista e Miller stesso soffriva di reumatismi. Inoltre, il loro figliolo Max che stava combattendo con le forze statunitensi nella prima guerra mondiale, era stato dato per disperso in Germania.
Miller e Isadora lasciarono il loro ranch ormai in rovina e si trasferirono in Arizona nella piccola città di San Simon al confine con il Messico. La fortuna sembrò per un momento ritornare quando il loro figlio Max, dato per morto in un primo momento, tornò dopo essere stato congedato dall’esercito.
Venuto a conoscenza dell’esistenza di acque termali nella città di Buckeye che avrebbero potuto alleviare i suoi reumatismi, Miller e sua moglie vi ristabilirono nel 1920. L’uomo trovò lavoro in un vicino ranch come domatore di cavalli e coi soldi risparmiati tirò su un piccolo ranch vicino la città di Liberty, non molto distante da Buckeye.
Anche lì, come lo era stato nella zona di Ramah, Miller divenne assai popolare tra i suoi nuovi vicini, alcuni dei quali credevano veramente alle voci che circolavano sulla vera identità dell’uomo.


Ancora John Miller, ma intorno ai cinquant’anni

Tra questi qualcuno riferì che Miller, ascoltando una volta ad una radio locale un programma sulla vita del famoso bandito, si adirasse moltissimo nel sentire, a suo dire, inesattezze storiche circa la vita del Kid.
Attorno al 1930 la casa di Miller prese fuoco con Isadora all’interno. Con l’aiuto di alcuni amici, Miller riuscì a portare fuori la donna che però era già morta per le esalazioni venefiche del fumo.
Dopo la morte di Isadora, la mente di Miller cominciò a vacillare. A seguito di una accidentale caduta da un tetto che l’uomo stava riparando, il figlio Max decise che era arrivato il momento di un ricovero in una struttura sanitaria.
Il 12 marzo 1937, Miller fu ammesso presso la “Pioneer Home” di Prescott in Arizona (per inciso, la stessa dove passò gli ultimi anni anche Kate “Big Nose “ Fisher, la donna di Doc Holliday).
Nei mesi che seguirono, Miller sperò nella visita di qualche vecchio amico che avrebbe potuto in qualche modo essere testimone delle sue affermazioni vere o false che fossero.
Non si fece vivo nessuno, sicché Miller morì il 7 novembre 1937 portandosi nella tomba i suoi segreti.
Venne sepolto nel “Pioneer Home Cemetery” col nome scritto su una targa assieme a quelli di altri pionieri sepolti all’interno del cimitero.
In seguito alla sua morte, il misterioso baule di sua proprietà venne affidato al tribunale di Phoenix, i cui funzionari, dopo aver visionato il contenuto si adoperarono affinché venisse recapitato ai suoi eredi.
A quanto viene riferito, i rappresentanti del tribunale nel parlare coi vecchi amici di Miller dissero che il contenuto della cassa poteva provare, senza la certezza assoluta, che l’uomo e il Kid potessero essere la stessa persona.


John Miller fotografato in compagnia di sua madre

Per la cronaca, nel maggio 2005, lo sceriffo della contea di Lincoln Tom Sullivan e Steve Sederwall, senza premesso legale, sono entrati nel “Pioneer Cemetery” di Prescott e hanno rimosso i resti di John Miller allo scopo di eseguire il test del DNA sulle sue ossa. I due sono stati denunciati e il test non è stato eseguito.

Le prove
Viene riportato sotto un elenco di prove attestanti la veridicità o no circa il fatto che John Miller possa essere stato il Kid.

Testimonianze a favore

Testimonianze contro

Domande senza risposta

Domande alle quali non è stata data risposta forse per il semplice fatto che la realtà è una cosa e la leggenda un’altra. E’ vero, il corpo del Kid non è mai stato trovato, causa l’alluvione del fiume Pecos che distrusse il vecchio cimitero di Fort Sumner e che travolse la tomba del Kid assieme a quelle di molte altre persone. Oggi, nelle vicinanze del forte, esiste un cippo con inciso il nome del Kid, ma sotto il quale non ci sono i suoi resti. Forse proprio per questo Brushy Bill Roberts e John Miller hanno affermato in tempi diversi di essere loro il vero William Bonney, ma come dicevo prima, le loro affermazioni su quanto hanno voluto farci credere appartengono a quella dimensione che va oltre la leggenda.