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Doc Holliday

A cura di Omar Vicari

Doc Holliday
John Henry Holliday, conosciuto in tutto l’ovest col nomignolo di “Doc”, fu una delle figure più emblematiche di tutta la frontiera. Vissuto in una società feroce di fine ottocento, fu il simbolo di quella violenza che si portò dietro in tutte le città che testimoniarono la sua presenza.
Doc Holliday nacque a Griffin (Georgia) il 14 Agosto 1851 da famiglia aristocratica. Suo padre, Henry Burroughs Holliday fu proprietario di piantagioni e durante la guerra civile un maggiore della Confederazione.
La madre, Alice Jane McKey, morì precocemente di tisi, una malattia che avrebbe più tardi colpito anche il giovane John. Una trisavola di Holliday, Alice Hardin, era guarda caso anche la trisavola di John Wesley Hardin, quindi i due erano cugini di quarto grado.
Evidentemente buon sangue non mente. Dopo la morte della madre avvenuta nel 1866, il padre si risposò molto presto e con la famiglia andò a stabilirsi a Valdosta (Georgia).
Alla nascita, John presentò un piccolo difetto al labbro superiore. Suo zio John McKey, da cui Holliday prese il nome, era un ottimo chirurgo che riuscì in qualche modo a rimediare all’imperfezione.
John studiò al Pennsylvania College a Philadelphia specializzandosi in chirurgia dentale. Praticò la professione di odontoiatra aprendo uno studio medico in Atlanta (Georgia) nel 1872. Ai primi segni della malattia che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita, decise però di trasferirsi all’ovest con la speranza che l’aria secca del West avrebbe giovato alla propria salute.
La salute non migliorò molto come non migliorarono le sue finanze visto che i suoi attacchi di tosse tenevano lontano dal suo studio tutti i pazienti.
Dal momento che doveva in qualche modo vivere, decise di tentare la fortuna ai tavoli da gioco. In poco tempo non ci fu nessun trucco del suo nuovo mestiere che non apprese velocemente e in conseguenza di ciò arrivò più di una volta a scommettere anche diecimila dollari su di una carta. Doc imparò presto che il buon uso della Colt era essenziale complemento alla sua nuova attività. I risultati che ottenne gli diedero ragione. A detta di Wyatt Earp, che lo ebbe accanto in molteplici scontri, l’unico uomo che poté in qualche modo avvicinarsi all’abilità di Holliday nell’uso della Colt fu Buckskin Frank Leslie di Tombstone.


La casa di Doc Holliday

Ma a Leslie mancava il coraggio fatalistico di Doc, un coraggio che probabilmente gli derivava dalla natura della malattia e dalla consapevolezza che non aveva molto da vivere comunque.
Quel fatalismo, insieme con l’inaudita velocità e la micidiale precisione del suo braccio, concessero a Holliday un vantaggio mortale su chiunque gli si parasse di fronte.
Il primo duello di Doc nel West pose fine a un alterco sorto, guarda caso, a un tavolo da gioco.
Doc sparò per primo uccidendo un noto pistolero del posto. Costretto per evidenti ragioni a fuggire, andò a Jacksborough vicino Fort Richardson dove trovò il tempo di accoppare tre pistoleri e un militare. Questo lo costrinse a cambiare di nuovo aria. Andò nel Colorado e anche qui fu costretto a misurarsi e a uccidere un paio di individui del posto. In un saloon di Denver Doc si presento al tavolo da gioco con un coltello nascosto, vista l’ordinanza che impediva di portare le pistole addosso. Bud Ryan, un giocatore di professione, cercò di barare e alle obiezioni di Doc rispose cercando di estrarre una pistola nascosta. Un secondo dopo, il coltello di Holliday era piantato sul petto di Bud Ryan. Doc continuò a giocare nel Colorado quindi nel Wyoming sino all’autunno del 1877 e quando arrivò a Fort Griffin (Texas), si era giustamente fatta la reputazione di uomo che sparava per uccidere alla più esile delle provocazioni. E lì a Fort Griffin avvenne l’incontro con “l’altro”, la persona il cui destino sarebbe stato fortemente influenzato da Holliday: Wyatt Earp.


Un disegno di Fort Griffin

Sul finire di Novembre del 1877 i funzionari della ferrovia di Santa Fé chiesero al marshal di Dodge City di eliminare la banda di Dave Rudabaugh e Mike Roarke che rapinava i campi dei minatori e i treni che trasportavano le loro paghe. Rudabaugh era uno dei più noti fuorilegge della regione, ladro di bestiame e rapinatore. Era lo stesso Rudabaugh che in seguito si accompagnò a Billy The Kid sul Pecos. Correva voce che la banda si trovasse nel Texas.
Wyatt Earp, salutato Dog Kelley con la promessa che sarebbe tornato a Dodge, partì alla volta di Fort Griffin.
Una delle prime persone che Wyatt incontrò a Fort Griffin fu John Shanssey che aveva conosciuto nel 1868 a Cheyenne. Chiese informazioni al vecchio amico il quale ribadì dicendo che l’unica persona che avrebbe potuto indicargli qualcosa era Doc Holliday.
“Lo conosci ?” chiese John Shanssey. “di fama”, rispose Wyatt “e dubito che si mostrerebbe cordiale con un rappresentante della legge.”
“Doc ha un debito con me per certi favori” disse Shanssey e credo ti darà una mano se sarò io a chiederglielo.
Con questo preludio ebbe inizio lo straordinario legame tra Doc Holliday e Wyatt Earp che resta da tempo un enigma nella storia del vecchio West e sui cui motivi si è speculato e discusso per tanti anni. Doc Holliday era un uomo scorbutico, un desperado assassino che la storia ha messo nella stessa categoria di Ben Thompson e Wes Hardin. Passava da una rissa a un’altra con la facilità con cui si beve un bicchiere d’acqua, era molto temuto e si meritava l’antipatia di quanti lo conoscevano, fatta eccezione di pochissimi.
Un ritratto di Wyatt Earp
Bat Masterson , che lo sopportava solo per compiacere Wyatt Earp, disse che Holliday aveva solo tre qualità : un coraggio incredibile, la lealtà verso gli amici e infine il legame affettivo verso Wyatt.
Lo dimostra il fatto che Doc era pronto a mettere in gioco la propria vita per Wyatt senza pensarci due volte e che nonostante il suo temperamento incontrollabile e il suo amore maniacale per i combattimenti, Doc Holliday era capace di evitare uno scontro se questo fosse stato motivo di imbarazzo per Wyatt.
Ma lasciamo a questo punto che sia lo stesso Wyatt Earp a descrivere l’atmosfera di quell’incontro con le parole che lui dettò a Stuart N. Lake durante la stesura della sua biografia nel 1928.
Per convocare Holliday, Shanssey diede una voce a un uomo seduto lì vicino.
“Il giovane che entrò in ufficio era così magro da tradire l’impressione che ci si faceva di primo acchito sulla sua statura. Era anche insolitamente pallido, per uno che viveva in quelle pianure. Era alto circa un metro e ottanta, ma doveva pesare poco più di sessanta chili. Dava l’impressione di intelligenza e di buona educazione. Fin dal primo istante che lo vidi, Doc Holliday mi affascinò in certo modo,una sensazione che provo ancora oggi a distanza di tanti anni. Aveva occhi grandi e azzurri, incassati nel volto patito, una folta capigliatura ondulata, color biondo cenere, baffetti tagliati corti, un naso regolare e una bocca molto espressiva. Quando Shanssey ci presentò, Doc dovette riprendersi da un eccesso di tosse prima di potermi stringere la mano. Indovinai subito ciò che poi seppi con certezza e cioè che Doc era minato dalla tisi. Quando mi prese la mano, restai sorpreso anch’io. In un corpo a corpo, Holliday le avrebbe prese anche da un ragazzino di quattordici anni, eppure la sua stretta fu potente e decisa, come d’acciaio, tra le dita lunghe e sottili. Forse era questo il segreto della sua grande maestria nei trucchi con le carte e nell’uso della pistola. L’aspetto più incredibile di Doc era forse la gran quantità di whisky che riusciva a ingerire, sebbene l’alcool non gli annebbiasse per niente la testa.
Nonostante i suoi difetti e il suo brutto carattere, trovai però in lui un amico sincero.
In ultima analisi, Doc fu un gentiluomo che la malattia aveva trasformato in un vagabondo di frontiera; un uomo che la vita aveva reso cinico; un uomo quasi morto di consunzione e allo stesso tempo il più abile giocatore di carte e il più temerario, veloce, micidiale pistolero che io abbia mai conosciuto.”


Doc Holliday

Nel giro di qualche giorno, Holliday riferì a Earp che Dave Rudabaugh era andato a Fort Davis a ovest del Pecos. Rudabaugh si spostava continuamente e Wyatt lo seguì sino a ritornare a Fort Griffin nel gennaio del 1878. Appena arrivato, venne a sapere che Doc aveva ucciso Ed Bailey a causa di una partita a poker. Doc venne arrestato e sicuramente sarebbe stato linciato se non fosse stato per Kate “Big Nose” Fisher una sbandata appartenuta alla nobiltà ungherese che si accompagnava a Holliday. La donna col coraggio che solo i disperati possono avere, appiccò il fuoco ad un fienile vicino all’albergo dove Holliday era tenuto prigioniero. Confidando nella confusione, Kate con una pistola in pugno, liberò Doc e con due cavalli precedentemente rubati galopparono verso Dodge City.
Kate Fisher, “Big Nose”
Wyatt intanto, che stava seguendo le tracce di Rudabaugh, venne richiamato urgentemente a Dodge a causa della situazione che Ed Masterson, fratello di Bat, non riusciva più a controllare. Dodge City in quegli anni era veramente un inferno.
Il 9 Aprile 1878, Ed Masterson venne ucciso da due cowboys ubriachi. Nel Maggio del 1878 Wyatt Earp rientrò a Dodge. Durante l’estate di quell’anno Wyatt si trovò a fronteggiare in Front Street una banda di texani ubriachi guidati da Ed Morrison e Tobe Driskill. Vale la pena di ricordare che della banda faceva parte anche il futuro rappresentante della legge Pat Garrett.
Wyatt era sotto il tiro delle pistole dei texani e probabilmente quel giorno sarebbe morto “con gli stivali addosso” se non fosse stato per un tipo alto e magro dai capelli biondo cenere che spuntò all’improvviso dal “Long Branch” saloon con due pistole in pugno. Quell’uomo era Doc Holliday.
I cowboy restarono un attimo sorpresi e questo permise a Wyatt di estrarre le sue pistole.
I texani erano certamente in maggioranza, ma visto chi avevano di fronte, decisero che non era il caso di rischiare. Wyatt non dimenticò mai il favore e l’episodio cementò ancora di più la loro amicizia.
A Dodge, intanto, Holliday passava le sue giornate tra una partita a poker e una litigata con Kate. Dopo una ennesima lite, Doc, esasperato, montò in sella al suo cavallo e lasciò Dodge per Trinidad (Colorado). Appena arrivato in città, un giocatore conosciuto come “Kid Colton”, smanioso di farsi una reputazione, ebbe la cattiva idea di sfidare Holliday. La Colt di Doc tuonò due volte e Colton piombò nella polvere della strada centrato dai colpi di Holliday.
Costretto a cambiare aria, nel 1879 andò nel New Mexico a Las Vegas dove tentò di esercitare la professione di odontoiatra. La cosa non durò molto visto che rilevò un saloon in Center Street.
Poche settimane più tardi, ebbe a discutere con un pistolero del posto di nome Mike Gordon che godeva di una certa reputazione. Per affrontare Holliday non bastava un “certa” reputazione.
Se ne accorse appunto Mike Gordon se mai ne ebbe il tempo. Due proiettili di Doc lo centrarono allo stomaco lasciandolo stecchito per terra.
Dopo questo ennesimo incidente, Doc tornò a Dodge con la speranza di rivedere Wyatt. Appena arrivato in città, apprese che l’amico era partito per l’Arizona in un posto chiamato Tombstone.
Una rara foto di Doc Holliday
Infatti a Wyatt Earp non era stato rinnovato l’incarico di funzionario delle forze dell’ordine, per cui con i fratelli decise di tentare la fortuna in quella sperduta cittadina dove si diceva che bastava incidere la terra con gli speroni per far scaturire l’argento.
Morgan Earp venne dal Montana, Wyatt e James da Dodge e Virgil da Prescott dove già si trovava Holliday.
A Prescott (Arizona), Holliday venne raggiunto da Kate Fisher ed insieme raggiunsero Tombstone.
A quel tempo, attorno al 1880, Tombstone era una cittadina in piena espansione.
Il nome, “pietra tombale”, le era stato dato da Ed Schieffelin. Qualcuno aveva detto a Schieffelin che in quel posto dimenticato da Dio, frequentato dagli Apache, invece dell’argento avrebbe trovato solo la sua pietra tombale. Invece Ed, cocciuto, trovò veramente un filone argentifero. Quando la notizia ebbe fatto il giro dei territori vicini, la località si popolò rapidamente.
Attorno a Tombstone, tre o quattro ranch sperduti nelle valli servivano per lo smistamento del bestiame destinato al sostentamento degli Apache delle riserve vicine. Uno di questi ranch era quello dove vivevano “Old man Clanton”e i suoi figli e dove frequentemente facevano tappa fuorilegge del calibro di Curly Bill Brocius, Johnny Ringo, Pete Spence e i fratelli Mc Lowery i quali non vedevano di buon occhio i fratelli Earp e Doc Holliday la cui fama di “gunfighter” li aveva preceduti da tempo.
A Tombstone, Doc Holliday non aveva perso il suo carattere scorbutico e tanto per non perdere l’abitudine, nell’ottobre del 1880 ebbe un diverbio con Johnny Tyler all’Oriental Saloon.
Doc, ubriaco, sparò alcuni colpi, un paio dei quali ferirono Milt Joyce proprietario dell’Oriental e il suo barista. Intanto i suoi rapporti con Kate Fisher peggioravano di giorno in giorno.
Doc a un certo punto ne ebbe abbastanza e la allontanò definitivamente.
Kate andò in Colorado dove sposò nel 1888 George M. Cummings. Col nuovo marito tornò in Arizona a Bisbee. Dopo poco tempo si separarono finché dopo varie vicissitudini si accompagnò a un certo Howard col quale visse sino al 1930. Il vero nome della donna era Mary Katherine Harony, ma era conosciuta anche come Kate Elder, Kate Fisher o Mary K. Cummings come ancora oggi possiamo leggere sulla sua lapide nel Pioneer Cemetery di Prescott. Kate “Big Nose” Fisher visse sino al novembre del 1940. Il tempo di Doc Holliday era davvero lontano.
Nel maggio del 1881 venne attaccata la diligenza vicino Contention , episodio in cui persero la vita Bud Philpot , il conducente, e Peter Roerig, un passeggero.
La fazione dei cowboy accusò Holliday e lo sceriffo Behan fece firmare a Kate Fisher un documento in cui si asseriva che Holliday aveva sparato a Bud Philpot. Quando Kate Fisher si rese conto di ciò che aveva fatto, si rimangiò l’accusa e Holliday fu scagionato.
I rapporti tra i cowboy e il clan degli Earp stavano precipitando a causa del controllo della città.
Doc in una foto rovinata
Il partito dei democratici a cui faceva riferimento la fazione dei cowboy, era in aperto contrasto con il gruppo degli Earp che invece stavano dalla parte dei repubblicani. La legge sembrava spaccata a metà. Behan che stava dalla parte dei cowboy, era sceriffo di contea. Virgil Earp era invece sceriffo della città e allo scopo aveva nominato suoi vice i fratelli e Doc Holliday.
Arriviamo così a quel pomeriggio del 26 ottobre 1881, il giorno dello scontro all’OK Corral dove Holliday avrebbe fatto la parte del leone. Sono stati versati fiumi di inchiostro sull’argomento e la vicenda presenta ancora alcuni lati oscuri. Comunque andarono le cose,lo scontro si risolse con la morte dei fratelli Mc Lowery e di Billy Clanton. Due mesi più tardi, Virgil Earp fu oggetto di un attentato che lo renderà invalido per tutta la vita. Nel marzo del 1882 toccò a Morgan.
Una pallottola gli spezzò la spina dorsale, uccidendolo, mentre era intento a giocare una partita a biliardo. Ci fu la vendetta di Wyatt, coadiuvato da gente del calibro di Turkey Creek Johnson, Texas Jack Vermillion, Dan Tipton, Sherman Mc Masters e naturalmente da Doc Holliday.
A cose fatte, con la morte di Johnny Ringo, di Indian Charlie di Frank Stilwell e altri, Wyatt e Doc lasciarono l’Arizona per spostarsi in Colorado.
Arrivato a Denver, Holliday fu arrestato e ne fu chiesta l’estradizione per i fatti di Tombstone. Il Rocky Mountain News del 30 maggio del 1882, scrisse che il governatore dello stato, Pitkin, decideva di non concedere l’estradizione anche grazie all’intervento di Bat Masterson a quel tempo sceriffo di Trinidad.


La tomba di Doc

Lasciata Denver, Doc si spostò dapprima a Pueblo e poi a Leadville. Fu lì che Holliday incontrò due vecchi nemici del tempo di Tombstone: Johnny Tyler e Billy Allen.
Doc venne avvisato che Allen lo stava cercando con una pistola in pugno. Attorno alle cinque del pomeriggio del 19 Agosto 1884, Holliday entrò nel saloon di Hyman sistemandosi verso la fine del bar. Nel momento in cui Billy Allen fece il suo ingresso, Holliday sparò un colpo che sibilò sopra la testa di Allen. Le numerose persone presenti nel locale si gettarono su Doc per impedirgli di sparare un secondo colpo e in considerazione del fatto che era stato minacciato pubblicamente, venne prosciolto dall’accusa di omicidio.
Nel Maggio del 1887, Doc andò a Glenwood Springs nel tentativo di alleviare le sue condizioni di salute ormai compromesse. Passò gli ultimi cinquanta giorni steso in un letto ormai completamente consumato dall’alcool e dalla tisi.
L’8 Novembre 1887, in un momento di lucidità, chiese un bicchiere di whiskey che sorseggiò con grande piacere. Quindi chiuse gli occhi constatando che era strano morire senza gli stivali.
Così trapassò la più micidiale pistola di Tombstone.
Il corpo di Holliday è tuttora sepolto presso l’Old Hill Cemetery di Glenwood Springs (Colorado).