I protagonisti dimenticati del west

John “Portugee” Phillips

All’eccezionale impresa compiuta nel dicembre 1866 da Manuel Felipe Cardoso, naturalizzato americano con il nome di John Phillips e soprannominato “Portugee” per le sue origini portoghesi, ho già dedicato un lungo articolo su Farwest.
Come nel caso di Reed e Tappan, quest’uomo può iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro dei grandi protagonisti del West.
La sua azione, finalizzata ad impedire la conquista di Fort Phil Kearny da parte dei Sioux di Nuvola Rossa dopo il tremendo eccidio della colonna Fetterman, fu disinteressata e spinta dall’amore che egli provava per Frances Courtney, la vedova incinta del tenente Grummond massacrato il 21 dicembre, secondo quanto ella stessa scrisse nelle sue memorie: “Sto andando a Fort Laramie per chiedere aiuto, anche se mi costerà la vita. Ci vado per amor vostro” (Frances Courtney, “My Army Life and the Fort Phil Kearny Massacre).
john.portugee.phillips
E’ fuori di dubbio che la missione avesse scarse probabilità di successo, dovendo percorrere una distanza di oltre 235 miglia sul terreno ghiacciato, con temperature che oscillavano fra i 30 ed i 40 sotto lo zero, con le bande indiane sempre in agguato. Come scrisse un trapper dell’epoca, “soltanto un pazzo o un Pellerossa se ne sarebbe andato in giro per il Wyoming con un clima del genere”. Phillips invece ci riuscì in 3 giorni e 2 notti perché aveva dentro di sé, come James Reed, una forte motivazione. Inoltre, perché era un uomo avvezzo alla vita dura delle praterie ed agli scontri con i Sioux, che aveva già affrontato poco tempo prima sul fiume Tongue.
Se è vero che nel frattempo Fort Kearny non venne espugnato, ciò lo si deve probabilmente ad una serie di valutazioni fatte dai capi sioux, da Nuvola Rossa a Coda Macchiata, che seppero tenere a freno l’irruenza giovanile di altri capi guerrieri. Sta di fatto che il colonnello Henry B. Carrington, comandante del presidio sul Little Piney, aveva già raccomandato ai propri ufficiali di sopprimere le donne nel caso gli Indiani avessero conquistato il forte, disponendo di riunirle in un magazzino che sarebbe stato fatto saltare.
La meritata fama di Phillips venne presto oscurata da altri avvenimenti e la sua figura passò in secondo piano.
Svanito il sogno di coronare il proprio amore con Frances – che sposerà cinque anni dopo, proprio il colonnello Carrington, rimasto prematuramente vedovo – il portoghese si decise a mettere su famiglia con una onesta ragazza, Hattie Buck, dalla quale ebbe un figlio che chiamò Paul Revere, in onore dell’eroe dell’indipendenza americana che nel 1775 aveva compiuto un’impresa analoga alla sua, meritandosi la gratitudine della nazione.
Phillips, trasferitosi a Cheyenne, morì nel 1883, a soli 51 anni.
Quattro anni fa mentre percorrevo in auto, d’estate, la distanza che separa Fort Kearny da Fort Laramie, mi soffermai a riflettere sulle difficoltà che dovette avere incontrato quel solitario eroe alle prese con il gelo, la fame e la minaccia degli Indiani. Un’antica canzone militare è intitolata “The Girl I Left Behind Me”. (La ragazza che ho lasciato dietro di me).


La conclusione della famosa galoppata di Portugee Phillips

Probabilmente fu per questa ragazza, Frances, che John strinse i denti, resistendo ad ogni avversità.
Il suo, al pari di quello di James Reed, fu un atto d’amore e di suprema devozione, così come il gesto del dottor Tappan rivela l’abnegazione di un ufficiale che anteponeva la salvezza dei propri soldati alla propria.
E’ questo il West che molti autori come me amano maggiormente.

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