La Battaglia di Brice’s Crossroads

A cura di Angelo D’Ambra

Un quadro che illustra la battaglia
Venerdì 10 giugno 1864. Una spedizione nordista partita da Memphis, in Tennessee, con 4.800 fanti e 3.300 cavalieri, sotto il comando del generale di brigata Samuel D. Sturgis, fu sconfitta da una forza confederata di circa 2.000 cavalieri, sotto il comando del maggiore generale Nathan Bedford Forrest. Fu una sconfitta vergognosa per il Nord. Forrest inflisse perdite pesantissime, catturò più di 1.600 prigionieri di guerra, 18 pezzi di artiglieria e quasi 200 carri pieni di armi e rifornimenti. Una volta raggiunto Memphis, Sturgis chiese di essere sollevato dal suo comando.
Anno 1864. Consapevole che bisognava dare una svolta alla guerra, Ulysses Grant dettò una nuova strategia: egli stesso avrebbe annientato l’esercito del generale Robert E. Lee in Virginia e si sarebbe diretto a Richmond, mentre, allo stesso tempo, Sherman avrebbe distrutto l’altra forza principale confederata, l’esercito del Tennessee, conquistando Atlanta. Nel luglio di quell’anno, per i confederati, la situazione si sarebbe fatta disperata, Vicksburg, la più grande città portuale, sarebbe caduta e Jackson, la capitale del Mississippi, sarebbe stata occupata.


Nathan Bedford Forrest

A maggio ebbe iniziò la campagna di Sherman che lentamente si indirizzò a sud contro le forze confederate del generale Joseph E. Johnston, mentre il maggiore generale Stephen D. Lee fu lasciato al comando del Dipartimento dell’Alabama e della Louisiana orientale. Johnston non poté arginare l’avanzata di Sherman che, pur lenta, fu incessante, ma tentò di colpire le sue linee di rifornimento che si erano molto allungate ed erano quindi vulnerabili.
La cavalleria sudista, comandata da Nathan Bedford Forrest, non intendeva lasciarsi scappare l’opportunità e attaccare le linee di rifornimento nemiche tra Nashville e Chattanooga. Forrest, in un telegramma del 20 maggio, fu molto esplicito: “È giunto il momento, se posso essere risparmiato e mi vengono concessi 2.000 uomini scelti dalla divisione di Buford, tenterò di interrompere le comunicazioni nemiche nel Middle Tennessee”. Ottenne l’assenso di Stephen D. Lee che gli ordinò di lasciare Tupelo, in Mississippi, e muoversi verso Nashville, capitale del Tennessee controllata dall’Unione, per distruggere le linee ferroviarie e interrompere le comunicazioni con Sherman.
Forest si mosse il I giugno, con un comando scelto di 2.400 uomini e due batterie.


Forrest e il telegramma del 20 maggio

Forrest quindi era deciso a distruggere la Nashville & Chattanooga Railroad che trasportava uomini e rifornimenti da Nashville per supportare la campagna del maggiore generale William T. Sherman. Il nemico però non stette a guardare e, nella speranza di bloccarlo, l’unionista Sturgis, su ammonimento di Sherman, partì dal Tennessee, con ottomila fanti e cavalieri per entrare in Mississipi. Riuscì nel suo intento, infatti, appena giunto a Russellville, in Alabama, Forrest ricevette un contrordine di Lee che gli imponeva di tornare immediatamente a Tupelo per incrociare la spedizione del generale Sturgis. Le notizie del suo spostamento avevano fatto temere il peggio a Lee che paventò la disfatta.
Il generale Sturgis aveva lascito Lafayette, il 2 giugno e stava marciando a sud della ferrovia Mobile and Ohio Railroad, via Salem e Ruckersville. Il suo esercito puntava a schiacciare Forrest, distruggere le ferrovie a sud di Corinth e penetrare nel Mississippi fino a Columbus e Macon, per poi tornare da lì attraverso Grenada, Mississippi, a Memphis.


Il generale Sturgis era in marcia

Era composto da una divisione di cavalleria comandata dal generale Grierson, composta da due brigate, una comandata dal colonnello Waring (1.500 uomini), l’altra dal colonnello Winslow (1.800 uomini). La divisione di fanteria era sotto il comando del colonnello McMillan ed era composta da tre brigate, comandate dal colonnello Wilkins (2.000 uomini), dal colonnello Hoge (1.600 uomini) e dal colonnello Bouton (brigata di neri, 1.200 uomini) oltre a 400 uomini, che avevano il comando di 22 pezzi di artiglieria. Secondo queste cifre, la forza unionista rappresentava un totale di 8.500 uomini, equipaggiati al meglio per 20 giorni e accompagnata da un convoglio di 250 carri.
Giunto a Tupelo nella sera del 5 giugno, Forrest si posizionò e stette in attesa dello sviluppo dei piani del nemico. Il 9 seppe che Sturgis aveva cambiato rotta spostandosi sulla strada Ripley e Guntown e lo inseguì. Fu a circa a 20 miglia a nord di Tupelo, nella località che prende il nome di Brice’s Cross Roads, vicino a Baldwyn, che si ebbe lo scontro.


Lo scontro si verificò a Brice’s Cross Roads

Le truppe di Forrest erano composte dalla brigata di Bell (2.787 uomini), dalla brigata di Rucker (700 uomini), dalla brigata di Johnson (500 uomini), dalla brigata di Lyon (800 uomini), per un totale di 4.787 uomini. Aveva inoltre due batterie di artiglieria sotto il comando del maggiore Morton.
Forrest era consapevole della sua inferiorità numerica, ma confidò nelle foreste e nelle strade fangose che avrebbero rallentato, infiacchito e frammentato le forze di Sturgis e poi c’era l’insopportabile caldo estivo, doveva usarlo a suo vantaggio. Doveva essere anche sollecito nell’azione e precedere il nemico. Se fosse riuscito a sconfiggere la cavalleria prima dell’arrivo della fanteria in rinforzo avrebbe potuto avere una possibilità. Si decise allora ad affrettare i tempi e dar battaglia il prima possibile, nonostante la sua brigata più consistente, quella di Bell, fosse a notevole distanza, a Rienza, oltre 25 miglia, preceduta di poco dall’artiglieria del maggiore Morton. Operò con la brigata di Lyon che era in testa alla sua colonna, seguita immediatamente da quelle di Rucker e Johnson. Bell e l’artiglieria giunsero solo dopo le 13.00, quando gran parte dei giochi erano fatti e bisognò dare il colpo finale. Alle 10 del mattino del 10 giugno, Forrest telegrafò a Lee: “Il nemico sta avanzando direttamente su questo punto; la brigata di Johnson è qui; la divisione di Buford e la brigata di Rucker con due batterie saranno qui entro mezzogiorno; i nostri fucili hanno già iniziato a sparare”.


L’arrivo dell’artiglieria

Fu tenacemente respinta la prima divisione di cavalleria di Benjamin H. Grierson, intorno alle 10.30 del mattino, poi accorsero i fanti, esausti dopo aver corso su sei miglia di strade malconce sotto il sole rovente, e la restante cavalleria. I sudisti resistettero e respinsero anche il contrattacco, verso le 11:30. Sebbene fossero in inferiorità numerica di due a uno, si fecero ben valere.
La linea dell’Unione resistette fino alle 13:30. Il generale Sturgis e il colonnello McMillan, che comandavano la divisione di fanteria, si comportarono eroicamente, così come i loro subordinati, ma non riuscirono ad arginare il disastro.
Il generale sudista ingaggiò il combattimento contro gli uomini del generale Grierson. Forrest usò la cavalleria minacciando simultaneamente entrambe le estremità della linea di fanteria dell’Unione, mentre l’artiglieria di Morton ora tuonava sul centro su una fanteria demoralizzata e andata in frantumi.
I combattimenti infuriarono per gran parte del pomeriggio prima che la linea dell’Unione si rompesse. Quando il 2° Tennessee Cavalry di Forrest, in un’ampia mossa di accerchiamento, catturò il ponte sul Tishimongo Creek alle spalle dello schieramento di Sturgis, intorno alle 15:30, il nemico si diede alla ritirata. Non fu possibile eseguirla in maniera ordinata perché ad ostacolarla c’erano i pezzi di artiglieria e i carri bloccati nel fango. Ne derivò la fuga. Gli unionisti furono inseguiti per diverse miglia fermandosi a LaFayette, da dove erano partiti, e solo l’ottimo lavoro di copertura del 55° e 59° United States Colored Troops (USCT) impedì un massacro.
Alla fine della giornata Sturgis aveva perso più di 2.200 uomini, mentre i confederati avevano subito solo 492 perdite. Sturgis si assunse la responsabilità della sconfitta e si dimise. Secondo le parole di Forrest, i nordisti erano stati “battuti, sconfitti, messi in rotta e distrutti”. Fu così.
Le agenzie di stampa riferirono la notizia con toni drammatici, mettendo sul banco degli imputati il generale di brigata Samuel Sturgis. Un corrispondente del Chicago Tribune denunciò Sturgis come un generale “ubriaco e inefficiente”.


La stampa se la prende con Sturgis

Fino ad allora aveva avuto un ottimo curriculum, si era distinto Wilson’s Creek, South Mountain e Antietam, adesso era messo alla gogna. Tuttavia, nonostante la sconfitta, la battaglia di Brice’s Crossroads salvò effettivamente le linee di rifornimento di Sherman che conquistò Atlanta prima che l’estate del 1864 fosse finita.
I confederati continuarono a tallonare il nemico, che si fermò a LaFayette, da dove era partito la spedizione e lì il generale Sturgis incontrò rinforzi da Memphis. La spedizione impiegò dieci giorni per raggiungere il campo di battaglia, ma tornò indietro per la stessa distanza in un giorno e due notti. Molti sbandati fuggirono dai Confederati e, dopo aver vagato per il paese, raggiunsero la ferrovia M. & C. diversi giorni dopo.

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