La Battaglia di Mobile Bay
A cura di Angelo D’Ambra
La battaglia sulla baia
La battaglia della Baia di Mobile, avvenuta nell’agosto 1864, fu l’ultimo grande scontro navale della guerra civile. Le operazioni iniziarono il 2 agosto 1864 e durarono fino al 23 agosto.
La città di Mobile era un centro ferroviario e portuale di enorme importanza strategica. Una tripla linea di trincee la difendeva dagli attacchi di terra, rendendo impensabile qualsiasi iniziativa delle fanterie e il suo porto era uno dei meglio difesi del Sud: l’ingresso principale era fiancheggiato da due imponenti fortificazioni, difese da massicce batterie di artiglieria, ovvero Fort Morgan, a Mobile Point, con quarantasette cannoni, e Fort Gaines, sull’isola di Dauphin, con sedici cannoni.
Fort Morgan era a forma di stella e possedeva quarantasei cannoni, Fort Gaines era più piccolo e aveva ventisei cannoni. C’era pure Fort Powell, di forma pentacolare, che sorvegliava il Grant’s Pass, all’ingresso occidentale della baia con i suoi sedici cannoni. A ciò si aggiunga che ne sorvegliava le acque una piccola flotta, comandata dall’ammiraglio Franklin Buchanan, composta da tre cannoniere, la CSS Selma, la CSS Morgan e la CSS Gaines, dalla corazzata CSS Tennessee, che vantava due cannoni brooke da 7 pollici e quattro da 6,4 pollici a lungo raggio, e dall’ariete corazzato CSS Nashville. In ultimo, il canale era protetto da una tripla linea di mine, all’epoca chiamate “siluri”, che erano sospese sotto la superficie.
L’ammiraglio dell’Unione David F. Farragut, con diciotto navi, comprese cannoniere, sloop e corazzate, pensò di forzare le difese portuali, affrontare la flotta, neutralizzare i forti e prendere possesso del porto e poi della città. Per distogliere l’attenzione dall’attacco principale, ordinò a 2.000 soldati di fanteria di assaltare la vicina isola di Dauphin, il 3 agosto.

L’ammiraglio dell’Unione David F. Farragut e l’assalto all’isola
Il piano era ardito, ma erano state valutate attentamente tutte le possibilità. Pur consapevole che l’iniziativa sarebbe costata la vita di parecchi uomini, soprattutto marinai, Farragut procedette.
La divisione di fanteria del maggior generale Gordon Granger sbarcò sull’isola di Dauphin il 3 agosto e pose l’assedio a Fort Gaines mentre Farragut riuniva la sua flotta entrando nel porto il giorno 5. La battaglia iniziò quel giorno.
Farragut, che se guì le operazione sulla nave ammiraglia, la USS Hartford, divise le sue navi in due colonne parallele: le corazzate navigavano più vicine a Fort Morgan, mentre le navi di legno erano sul lato opposto. Le navi di legno erano legate tra loro in modo che quelle più grandi potessero fungere da scudi per quelle più piccole e rimorchiarsi a vicenda nel caso in cui fossero state messe fuori uso dal nemico.
La flotta dell’Unione, in vista delle artiglierie confederate di Fort Morgan, fu bersagliata da un tremendo fuoco di cannoni. La corazzata USS Tecumseh colpì un siluro e affondò.

La corazzata USS Tecumseh colpì un siluro e affondò
Terrorizzati, i capitani dell’Unione iniziarono a fermare le loro navi mentre erano ancora nel raggio di tiro di Fort Morgan, ma Farragut orinò l’avanzata.
La Hartford riuscì ad attraversare il campo minato indenne, seguita dalle altre imbarcazioni. Una volta nell’ampia baia, le forze unioniste, soverchianti in numero, riuscirono rapidamente ad aver ragione delle cannoniere nemiche. L’unica minaccia, come ampiamente previsto da Farragut nei suoi piani, restava la corazzata CSS Tennessee, la nave ammiraglia di Buchanan. Su di essa si concentrarono tutte le navi unioniste. Buchanan fu presto circondato dalle corazzate nemiche. La CSS Tennessee si scoprì con un motore troppo debole per assicurarle manovre rapide e venne speronata e colpita dai proiettili unionisti. Il timone finì fuori uso e l’Unione ne ottenne la resa, dopo che anche Buchanan restò ferito ad una gamba.
La CSS Selma, invece, fu catturata dai nemici e partecipò alle operazioni successive nelle loro file. La CSS Huntsville fuggì insieme alla Tuscaloosa lungo il fiume Spanish.
L’offensiva costò ai nordisti 315 vittime, rispetto alle sole 32 vittime tra i marinai confederati.

La CSS Tennessee viene speronata e colpita
Fort Gaines si arrese l’8 agosto. Fort Morgan resistette sino al 23 agosto. L’intera baia era così in mano all’Unione.
Il porto fu immediatamente chiuso ai confederati, interrompendo le linee di rifornimento. La città, invece, rimase in mano alla Confederazione fino agli ultimi giorni della guerra.
Tra il 27 marzo e il 9 aprile di quell’anno, i nordisti, padroni della baia di Mobile, passarono ad assediare Spanish Fort e Fort Blakeley, circa cinque miglia a nord della città. Vana fu l’azione della CSS Huntsville, della CSS Nashville e della CSS Morgan che risalirono il fiume Tensaw e bombardarono i nordisti sul fianco sinistro di Spanish Fort e sul fianco destro di Fort Blakeley. Finirono le munizioni e, al crepuscolo del 9 aprile, entrambi i forti caddero nelle mani dei blu.
Il 12 aprile 1865, tre giorni dopo la resa del generale Robert E. Lee al tribunale di Appomattox, in Virginia, R. H. Slough, il sindaco di Mobile, consegnò la città all’esercito degli Stati Uniti per impedirne la distruzione.