Le rapine in banca e in treno di Jesse James
A cura di Sergio Mura
Jesse e Frank James in azione
Le rapine in banca sono certamente una parte importante di ciò che gli appassionati collegano istantaneamente alla storia del west nella componente dei “bianchi”. E quando si parla di rapinatori di banche nell’immaginario del vecchio West, il primo nome che viene in mente è il suo: Jesse James! Non solo perché fu uno dei più longevi in attività, capace di sfuggire in mille modi alla legge per quasi quindici anni, ma soprattutto perché le sue azioni – spesso teatrali e generalmente alquanto violente – lasciarono un segno profondo nella storia criminale degli Stati Uniti.
Grazie alle testimonianze del tempo è ormai certo che Jesse James non rapinava soltanto per denaro: dietro le sue incursioni armate si celavano anche vendette personali, dichiarazioni “politiche” legate al suo tempo e un notevole desiderio di gloria.

Jesse e Frank James insieme alla loro madre, Zerelda Samuel
Jesse James non fu solo un bandito. Fu un prodotto del suo tempo, un ex-guerrigliero sudista che non riuscì mai a deporre le armi, un uomo che cercava riscatto, notorietà e vendetta sotto forma di pallottole. Le sue rapine – spettacolari, sanguinose, a volte fallimentari – raccontano una parte d’America in cui la legge era fragile e la frontiera era ancora una promessa da domare.? E in mezzo a quella polvere, a quel sangue, a quei dollari strappati col piombo… c’era lui. Jesse James.
Liberty, Missouri – 1866: forse il primo colpo
Tutto cominciò a Liberty, una cittadina sonnolenta del Missouri, il 13 febbraio 1866. Era un giorno apparentemente ordinario, ma destinato a entrare nei libri di storia: in quell’occasione si verificò la prima rapina in banca mai avvenuta in pieno giorno durante un periodo di pace negli Stati Uniti.

La rapina a Liberty, in Missouri
Un gruppo di uomini armati assaltò la Clay County Savings Association, picchiando brutalmente il cassiere con il calcio delle pistole e facendo man bassa di tutto: quasi 60.000 dollari in obbligazioni, banconote e monete d’oro e d’argento. Un passante fu ucciso senza pietà, forse solo per trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Molti pensarono che dietro il colpo ci fossero ex-guerriglieri sudisti, i famigerati “bushwhackers”, e i fratelli James furono tra i sospettati. Ma non ci furono prove. Non ancora.
Gallatin, Missouri – 1869: la prima firma di Jesse
Il primo colpo firmato pubblicamente da Jesse James arrivò tre anni dopo, il 7 dicembre 1869, a Gallatin, Missouri. Era passato da poco mezzogiorno quando lui e suo fratello Frank, vestiti in modo rispettabile, entrarono nella piccola sede della Daviess County Savings Association. All’interno c’erano solo due uomini: il cassiere e un avvocato, William McDowell. Jesse si avvicinò al banco e chiese di cambiare una banconota da 100 dollari.

Jesse e Frank in azione e Gallatin
Quando il cassiere si chinò per scrivere la ricevuta, Jesse estrasse la pistola e sparò due volte: una pallottola nel petto e una in fronte. L’avvocato provò a fuggire, ma venne colpito al braccio. I due fratelli si impossessarono in tutta fretta di un portafoglio contenente documenti e corsero fuori, montando a cavallo e fuggendo tra le vie della città inseguiti da una posse armata.
Quella rapina segnò l’inizio di un modus operandi che si sarebbe ripetuto molte volte. Audacia. Sangue. Obiettivi oscuri. E, spesso, errori. Il bottino, in quel caso, si rivelò inutile: Jesse aveva trafugato solo carte senza valore. Ma il vero obiettivo pare fosse un altro: vendicare la morte di “Bloody Bill” Anderson, il feroce bushwhacker sudista ucciso durante la guerra da un uomo che Jesse credeva presente in quella banca. Ma aveva sbagliato persona.
Croydon, Iowa – 1871: Jesse si fa teatrale
Il tempo passava, ma Jesse non si fermava. Né lo faceva la sua sete di notorietà. Nel giugno del 1871, insieme ad altri membri della sua gang, si presentò a Croydon, in Iowa, durante un evento pubblico. Il famoso oratore Henry Clay Dean stava tenendo un discorso nella chiesa metodista del paese, affollata di curiosi.

La rapina a Croydon, in Iowa
La banda approfittò della distrazione generale per assaltare la banca locale, portandosi via 6.000 dollari. Ma non si accontentarono: si diressero verso la chiesa e, con gesto provocatorio e teatrale, agitarono i soldi appena rubati davanti alla folla. Era come dire: “Voi state a predicare, noi facciamo la storia”.
Columbia, Kentucky – 1872: la ferocia si fa regola
Ad aprile del 1872, la banda colpì ancora, stavolta a Columbia, nel Kentucky. Il copione fu simile a quello di Gallatin.

La rapina a Columbia, nel Kentucky
Uno dei rapinatori, forse Jesse stesso, entrò nella banca, salutò educatamente il cassiere con un “buonasera” e subito dopo lo freddò con un colpo secco. Il bottino, però, fu misero. Il cassiere, agonizzante, si rifiutò di rivelare la combinazione della cassaforte. Una tragedia inutile. Ma per Jesse ogni colpo, riuscito o meno, era un’escalation. E stava preparando qualcosa di più grande.
Northfield, Minnesota – 1876: il colpo che fece la storia
La rapina alla banca di Northfield, Minnesota, fu il canto del cigno della gang James-Younger. E fu la più ambiziosa di tutte. Non era solo questione di soldi. In quella banca, infatti, aveva depositi importanti Adelbert Ames, ex governatore repubblicano del Mississippi ed ex generale unionista. Per Jesse, un simbolo da abbattere.

Northfield, Minnesota
Dopo due settimane di osservazione, l’8 settembre del 1876, otto uomini a cavallo arrivarono a Northfield e si divisero in tre gruppi. Tre entrarono nella banca (tra loro Jesse), due rimasero nella piazza per controllare la folla e gli altri tre presidiarono un ponte per bloccare i soccorsi. I banditi saltarono il bancone con pistole in pugno, costrinsero i dipendenti a inginocchiarsi e cercarono di aprire la cassaforte. Ma il congegno a tempo bloccava l’accesso. In preda alla rabbia, fracassarono il cranio del contabile con il calcio di una pistola. Ma intanto, fuori, i cittadini si erano accorti di tutto. Uomini armati cominciarono a radunarsi, e ben presto il caos esplose.

La drammatica ritirata da Northfield, Minnesota
Uno dopo l’altro, i membri della banda furono uccisi o catturati. Solo Jesse e Frank riuscirono a fuggire, attraversando a cavallo 500 miglia per tornare in Missouri. Ma la rapina era stata un disastro. E prima di andarsene, uno di loro – forse Jesse – sparò un colpo al petto del contabile inerme. Ancora una volta, una vittima inutile. E un altro nome aggiunto alla lunga lista di morti che accompagnavano la leggenda dei James.
I colpi al treno: il crimine moderno
Dopo la costruzione della ferrovia transcontinentale nel 1869, si aprì una nuova frontiera per il crimine: la rapina ai treni. Era il simbolo dell’era moderna – la velocità, l’industria, il progresso – ma anche la preda perfetta. Le bande potevano scegliere il luogo dell’assalto, sempre lontano dai centri abitati, dove lo sceriffo non sarebbe mai arrivato in tempo.

Una rapina al treno della James Gang
I James lo capirono subito. Negli anni ’70 dell’Ottocento, cominciarono a colpire soprattutto i treni, puntando i convogli che trasportavano denaro per le banche. In genere si concentravano sul vagone dell’espresso, dove si trovava la cassaforte, evitando di derubare i passeggeri. Un dettaglio che contribuì a costruire intorno a Jesse un’aura romantica da “ladro gentiluomo”, anche se nella realtà non fu mai tenero con nessuno.