La battaglia di Cedar Mountain
A cura di Angelo D’Ambra
Nel 1862 il presidente Abraham Lincoln, provocato dagli oppositori e incalzato dalla stampa che alimentava il malcontento dell’opinione pubblica per la lentezza dell’Army of the Potomac di George McClellan, impegnò il suo esercito nel tentativo di aprire un secondo fronte su Richmond. Il 26 giugno autorizzò la costituzione dell’U.S. Army of Virginia e lo pose sotto il comando del generale John Pope. Pope avrebbe dovuto esercitare ulteriore pressione su Richmond, avanzando da ovest, tuttavia quanto pianificato ebbe degli intoppi: mentre l’U.S. Army of Virginia si muoveva contro Gordonville, in Virginia, nodo ferroviario di vitale importanza per lo spostamento e i rifornimenti delle truppe della Confederazione, il generale sudista Robert E. Lee, alleggerito dopo la sconfitta di McClellan nelle battaglie dei Sette Giorni, divise le sue forze e inviò l’Army of the Valley del generale Stonewall Jackson contro Pope.
In questo quadro si svolse la battaglia di Cedar Mountain. Stonewall Jackson, infatti, volle cogliere la prima occasione buona per colpire il nemico, approfittando dell’isolamento di alcuni suoi reparti a ridosso dell’area di Culpeper Court House. Erano uomini comandati dal generale Nathanial Banks.
Il generale Stonewall Jackson
Il 9 agosto Banks era a sei miglia a sud di Culpeper Court House lungo un crinale e prossimo al Cedar Run Creek. Quel giorno il caldo era opprimente. C’erano 8.000 uomini in blu e poco distanti 16.000 in grigio. I sudisti stavano completando le operazioni con cui avevano risalito la Orange and Culpeper Road per incrociare i nordisti e già stavano disponendosi in formazione lungo la strada Crittenden Lane, col fianco destro coperto dalla montagna e quello sinistro dalla macchia boschiva.
L’esercito di Jackson quel giorno aveva attraversato il fiume Rapidan entrando nella contea di Culpeper, guidato dalla divisione del maggior generale Richard Stoddert Ewell e seguito dalla divisione del brigadier generale Charles Sidney Winder. Le truppe del maggior generale Ambrose Powell Hill erano nelle retrovie. Fu sotto mezzogiorno che la brigata di Jubal Anderson Early, avanguardia della divisione di Ewell, scorse la cavalleria e l’artiglieria nemica che stavano occupando il crinale che si affacciava sul Cedar Run Creek. Le forze di Banks erano impreparate, ma quando s’avvidero del nemico riuscirono ad aprire il fuoco per primi. Le artiglierie si scambiarono colpi per quasi due ore. Le grigie rispondevano al fuoco da un incrocio tra la Orange-Culpeper Road e Crittenden Lane, punto che divenne noto come “the Gate”, la “porta”.
Quando il resto della divisione di Ewell arrivò, lo schieramento poté completarsi. Ewell era contro la montagna e posizionò lì i suoi sei cannoni, Winder era alla sua sinistra.

Ewell posiziona i cannoni
A seguirle c’era la brigata del generale William Taliaferro, chiusa da quella del colonnello Thomas S. Garnett, posta contro un campo di grano ai margini di un bosco, mentre la brigata Stonewall, guidata dal colonnello Charles R. Ronald, era nelle retrovie. Hill ricevette l’ordine di stare in riserva. Lo scambio delle artiglierie iniziò a scemare verso le 17.00 e allora infuriò la battaglia. Zittitisi i cannoni, ebbe inizio la carica delle fanterie nei campi di grano della zona. Winder, che, sebbene ammalato, aveva rifiutato il consiglio dei medici di non partecipare alle operazioni, mosso da quello che Jackson in seguito chiamò “ardente patriottismo e orgoglio militare”, montò a cavallo e guidò la carica che segnò l’inizio della battaglia. Negli scontri fu colpito al fianco da un proiettile e, condotto in una scuola per essere medicato, morì poco dopo. Di conseguenza, il comando della divisione passò a William Taliaferro. Ci fu un momento in cui attorno al Gate si creò un vuoto e i reparti unionisti del 46th Pennsylvania, del 28th New York e del 5th Connecticut Infantry sembrarono poter conquistar la postazione, ma sopraggiunsero i rinforzi confederati respingendoli.
La brigata del generale Henry Prince formava l’estrema sinistra di fronte a Ewell, la brigata di George Sears Greene era nelle retrovie e la linea unionista era completata dalla brigata del generale John White Geary, di fronte a Taliaferro, e dalla divisione del generale Christopher C. Augur che fu il primo a rispondere all’assalto nemico, attraversando i campi a est di Culpeper Road e sfidando il tiro delle batterie di Ewell. Nel corpo a corpo con gli uomini di Early, Augur rimediò una ferita al piede, poi fu tutto il suo reparto a doversi fermare, vittima del fuoco radente delle artiglierie sudiste.

The Gate
Ad un lettore di oggi è facile intuire che il fianco sinistro confederato, quello coperto da Thomas S. Garnett, era il punto debole della linea confederata. Esposto ai boschi, privo di copertura delle artiglierie e lontano dal centro, aveva di fronte gli uomini del generale di brigata Samuel W. Crawford e subì il loro contrattacco. Supportato dal generale di brigata George Henry Gordon, Crawford si incuneò nel vuoto tra la Brigata di Stonewall e la Brigata di Garnett, prima che Taliaferro potesse far arrivare il 10th Virginia in soccorso di Garnett. Crawford si portò persino alle spalle di Jackson, mettendo in fugail 27th Virginia, la prima vecchia brigata di Stonewall Jackson. Contemporaneamente il colonnello sudista Ronald, ignaro di quanto stava accadendo sul fianco sinistro, incalzò il 3th Wisconsin annientandolo, ma quando s’avvide di Crawford che stava avendo il sopravvento su Taliaferro e Early, si fermò.

Il colonnello sudista Ronald carica il 3th Wisconsin
Fu a quel punto che Stonewall Jackson dette prova di quell’indomito coraggio cui ancora oggi deve la sua fama. Vedendo il fianco sinistro cedere e la criticità nell’intera linea e percependo la disfatta, corse a dar manforte ai suoi uomini, ma resosi conto dell’impossibilità di radunarli, sguainò la spada con una mano e con l’altra afferrò la bandiera di battaglia gridando: “Jackson is with you!”. Fu una scena carica di eroismo e intrepidezza. Tutti gli uomini, accortisi di quanto il loro generale stava facendo, furono contagiati dall’audacia, si radunarono attorno a Jackson e capovolsero la situazione.
Ronald allora ordinò ai suoi di raggiungere le retrovie di Crawford nei campi di grano. Un gran numero di federali furono così catturati, tre bandiere di battaglia finirono nelle mani dei grigi. Crawford ordinò al suo ultimo reggimento di riserva, il 10th Maine, di tenere a bada i sudisti per permettergli la ritirata, ma dei 461 uomini del 10th Maine ne morirono ben 179 nel giro di cinque minuti. Il fianco destro dell’Unione era totalmente liquefatto. Ormai al tramonto, la divisione di A.P. Hill, con le sei brigate della sua divisione leggera, respinse gli unionisti fino a Culpeper Court House.

A.P. Hill respinge gli unionisti fino a Culpeper Court House
Jackson e i suoi avevano vinto, erano padroni del campo. Fu inutile l’invio della cavalleria, spazzata via dalle raffiche di fanteria confederata (sopravvissero appena 71 cavalieri su 174), e fu inutile anche l’arrivo della brigata di riserva di Greene, l’Unione, alle 19.45, aveva abbandonato la battaglia. Nella ritirata, mancò poco ai fanti e al 7th Virginia Cavalry di William E. Jones per catturare Banks e Pope, che erano nel loro quartier generale un miglio dietro la linea federale. Jackson, non conoscendo la posizione del nemico, si fece cauto e fermò tutto. Le vittime dell’Unione ammontarono a 2.400, mentre i Confederati ebbero 1.400 vittime. L’oscurità pose termine alla battaglia.
Per due giorni, Jackson mantenne la sua posizione a sud di Cedar Run, sul versante occidentale della montagna, in attesa di un attacco federale che non arrivò. il generale in capo dell’Unione Henry Halleck decise di sospendere l’avanzata di Pope su Gordonsville e Lee, dopo aver fatto ritirare Jackson dietro il Rapidan River, ebbe in mano l’iniziativa in tutto lo scacchiere virginiano.