Navi da guerra confederate: Virginia, Alabama, Arkansas e Manassas

A cura di Angelo D’Ambra

Le navi confederate – clicca per INGRANDIRE
Quelle che vi presentiamo di seguito sono tra le più famose navi della marineria confederata.
All’interno di questo sito potrete trovare altri articoli dedicati alla marineria del Sud.

La CSS Virginia
La CSS Virginia fu costruita con la carcassa bruciata e i macchinari recuperati della USS Merrimack, una fregata a vapore costruita in Massachusetts nel giugno 1855 che era dotata di quaranta cannoni. L’ordine di costruzione firmato dal segretario della Marina, Stephen R. Mallory, anticipò quello dell’Unione che, più legata alla tradizione rispetto alla sua controparte confederata, era ferma a discutere animatamente dell’idea di corazzata.


CSS Virginia

Così, la CSS Virginia fu la prima corazzata in ferro della storia americana, prima di essa, prima del 1862, anno in cui fu varata, tutte le navi della marina erano fatte di legno.
Le ferriere Tredegar, a Richmond, iniziarono a produrre piastre di ferro spesse due pollici, secondo i progetti di John Mercer Brooke, e il 17 febbraio 1862, rilasciata dal bacino di carenaggio nel fiume Elizabeth, fu varata questa gigantesca signora del mare, tutta ricoperta di ferro, 275 piedi di lunghezza, 38,5 piedi di larghezza e 27,5 piedi di profondità, dieci cannoni. Aveva un’angolazione tale che i colpi delle bocche da fuoco nemiche non potevano che rimbalzare, innocui, sui suoi lati.
L’obbiettivo della CSS Virginia era annientare le linee di blocco unionista sui porti della Confederazione. I blocchi posti dall’Unione, infatti, si mostrarono subito serrati e micidiali.
Si può dire che Abraham Lincoln fu il primo a fare una mossa sullo scacchiere delle acque quando dichiarò il blocco delle coste meridionali. Il suo piano era quello di interrompere il commercio del Sud con il mondo esterno e impedire la vendita del principale raccolto della Confederazione, il cotone. Il Sud doveva, quindi, assolutamente spezzare il blocco dei porti. Tale compito era arduo perché la costa meridionale misurava oltre 2.500 miglia, ma, se è vero che la marina dell’Unione contava meno di 40 navi utilizzabili, la Confederazione ne aveva zero.
Sebbene le navi corazzate in ferro fossero apparse in Europa nel 1850, le navi da guerra in genere, e quelle dell’Unione in particolare, erano ancora costruite in legno. La CSS Virginia fu un’assoluta novità. Conobbe, però, rapidamente una sua pari del Nord, una corazzata dell’Unione di ingegneria svedese, la USS Monitor e l’incontro avvenne ella battaglia di Hampton Roads.
Era l’8 marzo 1862. La Virginia, sostenuta dal Confederate James River Squadron, salpò per Hampton Roads, sotto il comando del capitano Franklin Buchanan, per affrontare le navi da guerra di legno dell’Union’s North Atlantic Blockading Squadron, ancorate vicino a Fort Monroe.
La prima nave a scontrarsi con essa, lo sloop USS Cumberland, fu rapidamente speronata e affondata, anche se la Virginia riportò dei danni allo sperone.
Dopo, passò a scambiar fuoco con la fregata USS Congress, comandata dal tenente Joseph B. Smith, che in un’ora si arrese. Fu un successo incredibile per i confederati, tuttavia, esposta al fuoco delle artiglierie costiere dei blu, la Virginia subì pesanti danni. Lo stesso Buchanan fu ferito ad una gamba e costretto a cedere il comando al tenente Catesby ap Roger Jones, un virginiano che aveva prestato servizio sulla Merrimack prima della guerra.
Jones diresse la sua nave verso la fregata USS Minnesota, rimasta incagliata nel corso del conflitto con il Confederate James River Squadron. L’operazione fu sospesa per il calar del sole con il proposito di riprenderla al mattino, ma allora Catesby ap Roger Jones si ritrovò davanti una sorpresa: la corazzata unionista USS Monitor.
La maggior parte della Monitor era sott’acqua. Tutto ciò che appariva in superficie era un alloggiamento circolare che trasportava due cannoni. Poco prima delle otto del mattino, le due corazzate iniziarono a bersagliarsi. Dopo quattro ore nessuno aveva vinto, anche se la Virginia riuscì a colpire la timoniera della gemella unionista e ferì il suo comandante, il tenente John L. Worden.
Nessuno poteva dirsi vincitore e l’Unione non lasciò Hampton Roads. Lo scontro in sé fu un pareggio, ma l’esistenza stessa della Virginia scoraggiò le operazioni dell’esercito dell’Unione.
Il Monitor fu tenuto sulla difensiva, rigorosamente invitato dai comandi nordisti a non impegnarsi in nuovi combattimenti. Addirittura, quando l’11 aprile, la Marina confederata inviò il tenente Joseph Nicholson Barney, al comando del battello a ruote CSS Jamestown, per intraprendere un nuovo combattimento accanto alla Virginia, le navi unioniste restarono ferme senza rispondere. Fu chiaro che non erano disposte a combattere, ma a difendere solo il blocco. Lo squadrone confederato si dovette accontentare della cattura di tre navi mercantili. Alla fine del mese le linee nordiste erano state rafforzato dalle nuove corazzate USRC E. A. Stevens e USS Galena. Purtroppo la Virginia non era riuscita a rompere il blocco dell’Unione.
Così ci avviamo alla fine della storia della CSS Virginia.
Nell’aprile 1862, le 3.500 miglia di costa della Confederazione furono in gran parte perdute. Norfolk fu occupata. Restavano solo Wilmington, Carolina del Nord e Charleston, Carolina del Sud. Davanti a questi risultati, gli alti comandi reputarono la CSS Virginia non idonea alla navigazione oceanica e pesante perché alimentata a vapore. Senza un porto di origine e nessun posto dove andare, il nuovo capitano della Virginia, l’ufficiale di bandiera Josiah Tattnall III, ordinò la sua distruzione. La mattina presto dell’11 maggio 1862, al largo dell’isola di Craney, la Virginia si inabissò in una grande esplosione.

La CSS Alabama
La CSS Alabama, capitanata dal famoso Mobiliano Raphael Semmes, fu la più potente nave da corsa oceanica della Confederazione, interrompendo le rotte marittime dell’Unione nell’Atlantico con la cattura di ben 65 navi. Costruita in Inghilterra e gestita da un equipaggio inglese con ufficiali confederati, la CSS Alabama affondò pure una nave da guerra dell’Unione.


CSS Alabama

L’Alabama fece scalpore nei media e diffuse il panico in tutta la flotta mercantile pro-Unione. Nell’andamento della guerra, la sua meritata fama servì per alleviare la pressione nordista sui porti della Confederazione.
Nel 1862, il governo confederato stipulò un contratto con il cantiere navale Laird Brothers a Birkenhead nel Regno Unito. Per evitare di violare la neutralità britannica, la Marina confederata elaborò un piano per inviare la nave completata ma disarmata alle Isole Azzorre, a metà strada tra l’Europa e il Nord America. Lì, il comandante dell’Alabama, il capitano Raphael Semmes, della contea di Charles, nel Maryland, la prese in consegna e portò a bordo sei cannoni navali. L’Alabama intraprese il suo viaggio il 24 agosto, prendendo una nave baleniera al largo di Martha’s Vineyard, Massachusetts, già il 5 settembre. Durante le due settimane successive, Semmes depredò la flotta baleniera americana, facendo prigionieri gli equipaggi e bruciando la maggior parte delle navi dopo averle liberate dei rifornimenti. Di tanto in tanto, rilasciava una nave su cauzione e le richiedeva di dare il passaggio ai suoi prigionieri.
Successivamente l’Alabama si diresse verso la costa orientale degli Stati Uniti, sopravvisse a un uragano quasi disastroso e catturò una dozzina di navi mercantili lungo la strada. Abbandonando i piani per un raid lungo la costa di New York e del New England, Semmes rivolse la sua nave verso i Caraibi e il Golfo del Messico.
Dieci giorni dopo che la Confederazione si era assicurata la vittoria di Capodanno a Galveston, in Texas, l’Alabama arrivò al largo e attirò la USS Hatteras in mare fingendosi un corridore di blocco confederato, una nave di rifornimento progettata per superare le navi nemiche. L’Hatteras, un traghetto trasformato in una goffa cannoniera, raggiunse l’Alabama dopo il tramonto, e Semmes continuò lo stratagemma quando fu chiamato, identificando la sua nave come una nave britannica fino a un attimo prima di sferrare una devastante raffica di cannoni a distanza ravvicinata. Dopo un breve scambio, l’Hatteras affondò rapidamente in acque poco profonde e l’Alabama salpò per la Giamaica con a bordo i sopravvissuti storditi della nave abbattuta. Dopo la Giamaica, l’Alabama ritornò nel mezzo dell’Atlantico e si diresse a sud verso il Brasile, accumulando un’altra ventina di catture nemiche lungo il percorso.
Nell’estate del 1863, Semmes si diresse verso Città del Capo, in Sud Africa, dove armò una nave catturata e la battezzò CSS Tuscaloosa. Nell’autunno del 1863, l’Alabama navigò verso est verso l’Oceano Indiano, dove ancora una volta un ciclone la mandò quasi a fondo. A quel punto, il successo dell’Alabama aveva convinto molti armatori con sede nell’Unione a registrare le loro navi sotto bandiere straniere, e nelle Indie Orientali Semmes catturò solo una mezza dozzina di navi. All’inizio di dicembre, l’Alabama fece scalo a Pulo Condore, un’isola ora appartenente al Vietnam, e l’equipaggio effettuò riparazioni temporanee allo scafo sporco e deteriorato della nave. Erano diventati scontrosi e ribelli durante il lungo viaggio, e quando la nave lasciò Pulo Condore dopo Natale, Semmes rimase in mare per impedire la diserzione. I suoi ufficiali iniziarono a indossare armi da fuoco sul ponte.
Quella che sarebbe stata l’ultima tappa del viaggio dell’Alabama durò quasi sei mesi e coprì 20.000 miglia. Nella primavera del 1864, Semmes prese la decisione di portare l’Alabama nel bacino di carenaggio di Cherbourg, in Francia, dove i suoi uomini avrebbero potuto effettuare le necessarie riparazioni alla nave. Quando l’Alabama fece scalo l’11 giugno 1864, la nave e il suo equipaggio erano esausti. La loro fiducia nella Confederazione era stata scossa anche dalle recenti sconfitte in battaglie come Vicksburg e Gettysburg. E il loro umore non fu migliorato dall’arrivo della USS Kearsarge della marina dell’Unione, una fregata militare a vapore leggermente superiore all’Alabama in armamento che era salpata dai Paesi Bassi e ancorata al largo del porto di Cherbourg.
Semmes si rese conto che non avrebbe potuto sfuggire alla Kearsarge, meglio mantenuta, e che la sua nave, imbottigliata nel porto, sarebbe stata inutile per la Confederazione, quindi condusse l’Alabama in un aperto combattimento il 19 giugno. Per un’ora, le due navi si girarono in cerchio. nel Canale della Manica, e poi l’Alabama segnò un tiro potenzialmente vittorioso conficcando un grosso proiettile inesploso nel dritto di poppa della Kearsarge, impedendo il funzionamento del timone. Tuttavia, la fortuna dell’Alabama finì lì. Gli artiglieri ben addestrati del Kearsarge massacrarono i cannonieri confederati e crivellarono l’Alabama con proiettili e proiettili, e Semmes fu costretto a dirigersi verso la costa nella speranza di effettuare uno sbarco.
Duramente segnata dallo scontro, l’Alabama affondò appena fuori dalle acque nazionali francesi. Almeno 28 uomini dei 146 ufficiali e dell’equipaggio morirono nell’azione, e il Kearsarge ne catturò altri 68, ma Semmes e la maggior parte dei suoi ufficiali furono salvati da uno yacht britannico e portati a Southampton, in Inghilterra.
Il relitto dell’Alabama fu scoperto nel 1984 a sette miglia da Cherbourg. Centinaia di manufatti, inclusa la campana della nave, furono recuperati. Il cannone Blakely della nave fu recuperato nel 1994 e si trovava ancora carico. Diverse organizzazioni stanno raccogliendo fondi per recuperare il relitto.

La CSS Arkansas
Il 15 luglio 1862, all’alba, la corazzata CSS Arkansas uscì dal fiume Yazoo, affrontando la flotta dell’Unione che era ormeggiata appena a nord di Vicksburg. Fu uno degli scontri navali più affascinanti della guerra civile.
Il Segretario della Marina degli Stati Confederati, Stephen Mallory, sapeva che era imperativo bloccare l’ascesa delle cannoniere dell’Unione lungo il fiume Mississippi e non poté rifiutare l’offerta di un noto costruttore di battelli fluviali di Memphis, John T. Shirley, che intendeva realizzare due corazzate in quella città.


CSS Arkansas

Le navi sarebbero state impiegate nel necessario supporto alle fortificazioni confederate lungo il fiume. Fu così che nacquero la CSS Arkansas e la CSS Tennessee, varate nel Navy Yard di Yazoo City, dove le produzioni furono trasferite quando fu chiaro che Memphis sarebbe andata perduta. L CSS Tennessee fu bruciata per impedirne la cattura e restò solo l’Arkansas.
Quel 15 luglio, essa prese ad eruttare potente fuoco contro la flotta unionista e i colpi che riceveva sembravano rimbalzarle addosso.
Aveva intravisto il nemico in ricognizione già alle prime ore del mattino del 14 e l’ufficiale in comando, il tenente Isaac Newton Brown, l’aveva guidata contro le cannoniere di legno USS Carondelet e USS Tyler, che finirono gravemente danneggiate e messe in fuga al seguito dell’ariete Queen of the West. Proseguendo nel fiume Mississippi, si era fatta strada coraggiosamente attraverso la flotta riunita a Vicksburg. Era l’alba del 15.
Le navi da guerra di Farragut e CH Davis erano ancorate lì. Una linea ininterrotta di sloop, corazzate, arieti di legno, cannoniere e rimorchiatori, ben trentanove navi che furono tutte colte di sorpresa. Gli uomini della flotta nordista, sentendo i cannoni rimbombare restarono ad osservare interdetti. Poi all’improvviso apparve l’Arkansas e le sue bocche da fuoco puntavano la flotta degli impreparati blu che costeggiava le due sponde del Mississippi. Con le caldaie abbassate e quindi mancanti di potenza e manovrabilità, erano bersagli facili e l’Arkansas non aveva pietà. Gli sfilò accanto e i suoi proiettili centrarono le sale macchine, le caldaie esplosero. Le navi dell’Unione affondarono nelle fiamme, mentre l’Arkansas non subì che danni minimi grazie alle sue fiancate in ferro.
Era un’imbarcazione dall’aspetto minaccioso. Navigava bassa come un alligatore sul pelo dell’acqua. L’armamento consisteva in dieci cannoni, probabilmente due Columbiad da 8 pollici e 64 libbre a prua, con due cannoni Dahlgren da 9 pollici, due fucili Brooke da 6 pollici (o 32 libbre rigate da 6,4 pollici) e due cannoni a canna liscia da 32 libbre nella fiancata, e altri due fucili da 6 pollici a poppa. Tutte le armi erano situate all’interno dello scudo corazzato. Le linee del vapore furono poste in alto per respingere gli abbordanti. L’equipaggio era stato preso in prestito dall’esercito ed era e da un mix di esperti marinai, civili e soldati confederati di fanteria e artiglieria.
Vicksburg fu raggiunta il 22 luglio. Era assediata dal giugno dalle due flotte nordiste di Davis e Farragut. Rifiutata la resa, era stata sottoposta ad uno spietato cannoneggiamento giorno e notte.
L’arrivo dell’Arkansas fu salutato da una folla festante che si affacciò sulle scogliere. Il rumore dei cannoni furoreggiò assordante per oltre due ore, mentre una nuvola nera avvolse le acque.
L’Arkansas emerse indenne. Le poche navi unioniste che tentarono di inseguirla, finirono sotto il fuoco delle batterie difensive della città e così l’Arkansas attraccò in un clima di festa.
Fu attaccata di notte, dalla Queen of the West e dalla corazzata Essex, ma non fu gravemente danneggiata. Nei giorni successivi subì diversi tentativi di affondamento ma resistette. Sebbene avesse un disperato bisogno di riparazioni, fu impossibile eseguirle. Il 28 luglio, la flotta di Farragut fece ritorno a sud e Davis riportò la sua flotta a nord, lasciando Vicksburg.
L’Arkansas aveva inferto danni irreparabili, perdite e morte al nemico, tuttavia dovette discendere il fiume per assistere le forze confederate in un attacco a Baton Rouge, in Louisiana. Durante lo svolgimento di questa missione il 6 agosto 1862, subì un grave guasto ai macchinari, andò alla deriva a terra e fu bruciata per impedire la cattura.

La CSS Manassas
Altra nave civile che i sudisti trasformarono in cannoniera corazzata fu la CSS Manassas. La sua particolarità era che, grazie al suo scafo a dorso di tartaruga, era in grado di deviare i proiettili.
Entrata in servizio il 12 settembre 1861, questo ariete corazzato aveva un unico cannone, un Dahlgren da 64 pounder, successivamente ridotto a 32.


CSS Manassas

Era l’ex rompighiaccio e rimorchiatore Enoch Train, costruito nel 1855 a Medford, Massachusetts. Fu convertito nel 1860 dal corsaro Capitano John A. Stevenson ad Algeri, Louisiana. La sua arma principale era un robusto ariete. La nave era quasi due volte più pesante del Enoch Train nonostante la sua sagoma bassa.
Partecipò alla battaglia di Head of Passes, sotto il comando del tenente Alexander F. Warley. Nell’azione speronò la USS Richmond, ma nell’impatto subì la perdita della prua in ferro e delle ciminiere e uno dei due motori finì fuori uso. Riuscì a ritirarsi sotto il pesante fuoco delle USS Preble e Richmond, i cui proiettili rimbalzarono sulla sua armatura sotto gli occhi stupiti dei blu che la soprannominarono “la macchina infernale”.
Rimessa in servizio, servì le forze navali confederate nel basso Mississippi, comandate dal capitano John K. Mitchell, e prese parte alla battaglia dei forti Jackson e St. Philip, accanto alle altre corazzate del sud Louisiana e Mississippi contro quelle del commodoro David Farragut.
In quella battaglia, tentò di speronare la USS Pensacola, che virò in tempo per evitare il pesante colpo. Finì così sotto il fuoco dell’intera linea della flotta unionista e scelse di caricare la USS Mississippi, colpendola e cannoneggiandola mentre la speronava. Egual cosa fece alla USS Brooklyn. Entrambe le navi nordiste però restarono a galla senza seri danni.
Una volta superati i forti, la testa della colonna di Farragut venne attaccata da alcune navi confederate, mentre alcune delle navi più indietro nella colonna erano ancora sotto il fuoco dei forti. Ciò che mancò ai sudisti fu la capacità di coordinamento e la battaglia degenerò in un miscuglio di scontri isolati.
La Manassas seguì silenziosamente la flotta dell’Unione per un po’, fino a quando la USS Mississippi tentò di speronarla. Per sfuggire al colpo, la Manassas si arenò. Il suo equipaggio riuscì a fuggire, dopo aver dato le fiamme all’imbarcazione. Il comandante nordista David Dixon Porter cercò di salvarla, ma la Manassas esplose e s’inabissò.
All’inizio della guerra, i confederati non potevano produrre caldaie e motori, nè lavorare ferro per la placcatura. A causa del blocco del Nord sulle importazioni di metallo, i costruttori navali di New Orleans dovettero trasportare ferro e macchinari dalla Virginia su rotaia. In ragione di ciò, è sorprendente riflettere sullo sviluppo tecnologico che il Sud riuscì a mettere in campo.

Per i Commenti è possibile usare il nostro forum