Chi rifiutò il cannibalismo al Donner Party

A cura di Sergio Mura

La drammatica condizione del Donner Party
Come è noto (ci sono degli utili link in fondo a questo articolo), all’interno della drammatica vicenda del Donner Party ci furono degli episodi di cannibalismo, giustificati da alcuni come necessari alla sopravvivenza in attesa degli aiuti attesi e negati da altri quando furono tratti in salvo.
Ci sono però alcune persone che rifiutarono categoricamente il cannibalismo. Tra questi, perlopiù ignorati nei resoconti storici, ci sono le due guide indiane spedite in soccorso che, mettendosi in grave pericolo prima (rispetto alla situazione), finirono poi uccisi per essere divorati da alcuni partecipanti al Donner Party.
Parliamo di Luis e Salvador, due guide indiane Miwok, comandate da John Sutter (il noto californiano proprietario di terre sterminate) a portare soccorso alla carovana imprigionata nella neve e, possibilmente, ad aiutare quelle persone a salvare la vita raggiungendo la meta.


Alcuni componenti del Donner Party

Ma ci sono anche alcuni componenti del Donner Party che non parteciparono agli episodi di cannibalismo.
Durante la tragica vicenda del Donner Party (1846-1847), il gruppo di pionieri americani che lo componeva rimase bloccato nella Sierra Nevada durante un rigido inverno e il cannibalismo divenne per molti un mezzo estremo per sopravvivere.
Secondo i resoconti storici, Lewis Keseberg e William Eddy furono tra coloro che rifiutarono il cannibalismo per motivi morali o personali, anche se la situazione era disperata.
William Eddy, uno dei membri del gruppo di soccorso che cercò di salvare i sopravvissuti, si oppose fermamente al cannibalismo e cercò di sostenersi con mezzi alternativi, come il consumo di carne di animali cacciati, anche se essa scarseggiava drammaticamente.
Lewis Keseberg, invece, è una figura controversa. Secondo alcuni racconti, Keseberg negò di aver consumato carne umana, mentre altre testimonianze lo accusano di averlo fatto. La sua vicenda resta una delle più ambigue della storia del Donner Party.
Nonostante il rifiuto iniziale di molti membri del gruppo, la fame estrema e la mancanza di risorse costrinsero infine molti di loro a cedere al cannibalismo, consumando i corpi di coloro che erano morti.
Le guide native americane aggregatesi al Donner Party, Luis e Salvador, rifiutarono anch’esse, e categoricamente, di partecipare al cannibalismo, anche nelle condizioni di estrema fame che il gruppo stava affrontando.


Indiani Miwok ritratti nei primi anni del ‘900

Luis e Salvador facevano parte del secondo gruppo di soccorso organizzato per salvare i membri del Donner Party. Erano esperti conoscitori del territorio e furono scelti per guidare i pionieri attraverso il difficile e innevato paesaggio montano. Tuttavia, non erano abituati alla crudeltà della fame estrema che colpì il gruppo. Quando il gruppo si trovò senza cibo e iniziò a ricorrere al cannibalismo per sopravvivere, Luis e Salvador rifiutarono categoricamente di consumare carne umana. Questo rifiuto non era solo morale, ma anche profondamente radicato nella loro cultura e nelle credenze tradizionali della loro tribù.


The Pioneer Memorial all’interno del Donner Memorial State Park

Poiché si rifiutavano di mangiare carne umana, Luis e Salvador divennero sempre più deboli per la fame. Alla fine, temendo per la loro vita, si separarono dal gruppo principale e si nascosero. Tuttavia, furono trovati e uccisi da alcuni membri del Donner Party, presumibilmente William Foster, che li considerava una fonte di cibo necessaria per la sopravvivenza del gruppo. I loro corpi furono consumati dai membri superstiti.

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