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I “cinco pesos”

A cura di Lorenzo Barruscotto

la famosa stella dei ranger ricavata da una moneta da “cinco pesos”
Non si tratta di una leggenda o di una diceria: ai tempi del “vecchio West”, il classico distintivo dei Rangers del Texas era d’argento. Proprio perché ricavato da una moneta da 5 pesos messicani, forgiata con quel prezioso metallo.
Ed ancora oggi i loro “badges”, i distintivi per l’appunto, vengono creati partendo da una “cinco pesos coin”. Come facciamo a saperlo con certezza? Risposta facile: me lo ha confermato direttamente l’ufficio del comandante dei Texas Rangers, chief Chance Collins.
Quest’anno, 2023, ci saranno le celebrazioni per il loro 200° anniversario.
Di “patacche” da uomo di legge ne sono esistite di varie fattura, forma o proporzioni, legate naturalmente alla carica ricoperta da chi se le appuntava sul petto, a seconda della funzione istituzionale, di impronta locale o federale, di colui che ne portava una.
Per i Rangers nominati nell’ultima decade del 1800, diciamo corrispondenti a giovani colleghi di veterani quali Tex Willer e Kit Carson, il distintivo canonico era sempre una stella inserita in un cerchio, che al tocco si riscontrava leggermente più liscia di come appare oggi. Nelle versioni odierne esistono incisioni particolari ed al posto di “Texas” c’è ora scritto “Dept. of Public Safety”, cioè Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Ci sono inoltre delle, chiamiamole così, “spighe” laterali e motivi circolari nei bracci della stella.
I primi riferimenti ai contrassegni dei Rangers del Texas compaiono tardivamente, dopo il 1870.


Monete da cinco pesos e badge (1940 circa)

E’ stato addirittura solamente nel 1935 che il governo di quello Stato ha emesso o per meglio dire ha approvato i primi “scudi” ufficiali. Precedentemente, pertanto anche all’epoca dell’epopea della Frontiera, la maggior parte degli appartenenti al Corpo, i quali investivano di tasca propria per procurarsi equipaggiamento e cavalli, non disdegnavano di spendere qualche dollaro extra della loro comunque non cospicua paga al fine di sfoggiarne la propria interpretazione personalizzata, ragione di orgoglio, simbolo di rettitudine ed emblema di coesione tra compagni d’arme.
Coloro che volevano averne uno speciale, commissionavano il distintivo a gioiellieri o armaioli oppure, poi, alle prime società di rifornimento delle forze dell’ordine.
Alcuni lo ricevettero in regalo da cittadini riconoscenti per il servizio reso alla comunità.
Dunque, in epoche antecedenti il 1935, i contrassegni potevano essere di dimensioni, foggia, design e materiali differenti. In certi casi dipendeva anche dai gusti dei singoli lawmen. L’importante era salvaguardarne l’integrità in senso teorico ed etico ma anche nella quotidianità pratica, sia mantenendo una condotta degna che permettesse di onorare la stella sia evitando che l’oggetto in sé venisse danneggiato, per esempio da qualche intraprendente “mattacchione” che tentava, tramite rovente piombo, di aggiungere alle decorazioni in argento già presenti un anti-estetico nonchè indesiderato foro…


Ranger del Texas

Per ovviare a tale spiacevole situazione la soluzione era sempre la stessa: sensi all’erta, pronti a captare anche il minimo segno di pericolo, nervi saldi ed in caso di estrema necessità mano mai troppo lontana dal ferro del mestiere, quale ad esempio poteva essere, non devo certo dirlo a voi, il ben noto revolver Colt Single Action Army modello 1873 detto “amichevolmente” Peacemaker, nome che è tutto un programma, se di calibro 45 oppure Frontier se di calibro 44.
In entrambi i casi il portatore della silver star avrebbe avuto notevoli argomenti per risultare “convincente” in qualunque dibattito: nel West la giustizia doveva ruggire per far sentire la propria voce.