I Kansa del Lower Missouri

A cura di Armando Morganti

Un guerriero Kansa – dipinto di George Catlin
L’acquisizione della Louisiana da parte degli Stati Uniti (1803) significava che “la politica nazionale indiana era almeno teoricamente applicabile alle tribù della bassa valle del Missouri”. Il Pierre Chouteau, giovane rampollo della potente famiglia Laclede-Chouteau, venne nominato Agente Indiano – per il Distretto dell’Alta Louisiana – dal Segretario alla Guerra, Henry Dearborn, era il 17 luglio 1804, e gli fu dato il difficile incarico di fornire protezione agli esploratori che si avventuravano nelle Grandi Pianure.
Meriwether Lewis, il 16 novembre 1803, scriveva al presidente Jefferson ricordandogli che gli indiani Kansa erano formidabili cacciatori e fornivano a vari commercianti circa 8mila “splendide pelli di cervo” ogni anno. Nel novembre 1805, il Wilkinson avvisava il Dearborn che, mentre era in viaggio per stabilire una postazione nei villaggi degli Otoe, nelle vicinanze della foce del Platte River, con i suoi uomini venne intercettato da un gruppo di indiani “Canzès” i quali, dopo un “colloquio scortese e ostile”, uccisero uno dei cacciatori e lo costrinsero a ritirarsi velocemente a St. Louis.


Meriwether Lewis

Il generale temeva che i Kansa fossero stati “eccitati”, ma assicurò il suo superiore affermando che la situazione era sotto controllo, poiché “una semplice parola ai (suoi) amici, gli Osage, li avrebbero distrutti (i Kansa)”. Qualche tempo dopo, l’11 aprile 1806, i capi dei Kansa, degli Osage e dei Pawnee furono incoraggiati dal Presidente ad impegnarsi maggiormente nei commerci, mantenendo sempre un “utile rapporto” con la nuova nazione emergente, gli Stati Uniti. Ma il carattere persuasivo di questo Consiglio avrebbe comunque avuto, nel migliore dei casi, una importanza marginale. La liberale distribuzione di regali a St. Louis e l’esposizione di una piccola, ma determinata, forza militare guidata dal tenente Zebulon Montgomery Pike avrebbe segnato l’inizio di una intesa pacifica tra gli Osage e i Kansa, ed avrebbe inaugurato l’autorità americana su quest’ultima tribù. In contrasto con la continuazione delle ostilità tra i Kansa e i Pawnee, il sentimento di comprensione reciproca tra i Kansa e gli Osages si sarebbe sviluppato a tal punto che, nel 1819, il Thomas Say poté riferire più di un decennio di “ininterrotta pace” tra le due tribù. Altri fattori, come l’istituzione di una postazione governativa a Fort Osage (1808), contribuirono al “riavvicinamento” dei Kansa con gli Osage, ma la spedizione del Pike fu singolarmente significativa, soprattutto se si ricorda che, durante la lunga marcia verso la Valle del Republican River, le sue guide Osages avevano “più paura dei Kaw (Kansa) di quanto… si sarebbe potuto immaginare”.


Il Republican River

Inoltre, il Consiglio con i Pawnee sarebbe arrivato in un momento in cui i Little Osages stavano progettando di attaccare i Kansa, era indiscutibilmente una lotta per il controllo del commercio delle pellicce sul basso corso del Missouri. Indiscutibilmente, “stabilire buoni rapporti tra i Kansa e gli Osages contrastava nettamente con la natura turbolenta del commercio delle pellicce”. Quello che i Kansa volevano era ovviamente una fornitura a buon mercato di armi da fuoco, munizioni, coperte, vermiglio, ferramenta, farina, whisky e ninnoli per le pellicce che avevano da offrire. Il 17 luglio 1804, su raccomandazione dello stesso Wilkinson, il Segretario della Guerra, Henry Dearborn, nominava il Pierre Chouteau a capo del distretto dell’Alta Louisiana. Anche se il potere economico del Lisa era allora in forte ascesa, il Wilkinson era probabilmente a conoscenza della notevole influenza dei Chouteaus sui potenti Osages. Il Pierre Chouteau avrebbe servito il Wilkinson, e il Governo, fino al 7 marzo 1807, momento in cui William Clark venne nominato per succedergli. Dopo l’incontro con il Pike, nel villaggio Pawnee sul Repubblican River, i Kansa si unirono agli Osages per trascorrere l’inverno 1806-1807 cacciando sugli affluenti dei fiumi Arkansas e Lower Smoky Hill.


Una mappa francese

Quando tornarono al loro villaggio principale, sul fiume Blue Earth, e ai loro vecchi accampamenti commerciali presso la foce del Kansas River, trovarono ben pochi commercianti che li aspettavano ed anche ben poca richiesta per le loro pellicce. Con il Jefferson e il Dearborn che continuavano a ricevere rapporti sfavorevoli sulle attività dei commercianti privati, oltre ad ulteriori prove sulla continua influenza spagnola tra i Kansa e gli Osage, dovettero prendere la decisione di costruire la postazione di Fort Osage nel Missouri. Il George C. Sibley, da tempo assistente fattore a Fort Bellefontaine, venne nominato “capo fattore” e, il 2 ottobre 1808, avrebbe iniziato ad accogliere le truppe americane da impiegare nel presidio della postazione. Fu in quel periodo che i Kansa “divennero insolenti e ricorsero a rapine e abusi nei confronti dei pochi commercianti che osavano entrare nel paese indiano a dispetto dell’embargo governativo”. Questi, in preda alla disperazione, scarsamente riforniti di materiali europei, si resero finalmente conto che “dovevano piegarsi e fare il lungo e pericoloso viaggio fino a Fort Osage” per poter commerciare. Alcuni arrivarono il 27 settembre 1808, erano “affamati e comprensibilmente ansiosi di fumare la pipa della pace”; così, entro il 10 ottobre almeno un migliaio di indiani erano accampati nelle vicinanze della postazione. Stando al Sibley, i Kansa “hanno chiesto perdono per aver maltrattato i commercianti”, per poi chiedere anche il permesso di potersi “stabilire” nelle vicinanze del forte, cosa che, “ovviamente non avevano intenzione di fare”. Dopo varie discussioni ed accordi poco credibili, i Kansa non furono chiaramente soddisfatti del nuovo accordo. Nonostante le affermazioni del Sibley, secondo cui Fort Osage era facilmente accessibile, la postazione si trovava a ben più di cento miglia dal villaggio principale della tribù Kansa e ad almeno duecento miglia dalle zone principali di caccia. Inoltre, mentre viaggiavano con le famiglie e in grandi gruppi, i Kansa erano troppo vulnerabili agli attacchi fulminei dei piccoli gruppi di razziatori Iowa, Sauk e Pawnee.


Charles Bird King – Iowa

Non sorprende, quindi, che i portavoce della tribù si siano lamentati ripetutamente con il Chouteau per la mancata visita dei commercianti francesi nei loro villaggi, come era usanza in passato. Il rinnovato conflitto tra i Kansa e i Pawnee, nel 1809, avrebbe ulteriormente ostacolato il buon funzionamento della postazione commerciale di Fort Osage, e al Sibley divenne subito chiaro che, fin quando non avesse potuto conferire personalmente con i leader di entrambe le tribù, l’autorità del Governo americano nella regione sarebbe rimasta marginale. La crescente animosità tra i Kansa e i Pawnee del Republican River, era dovuta al controllo delle ricche aree di caccia nelle vallate del basso Republican e del medio Kansas River; senza dimenticare la lotta senza quartiere tra le varie fazioni che si fronteggiavano per la leadership tra i Pawnee. Questa situazione avrebbe portato al coinvolgimento e ad un irresponsabile e fallito tentativo da parte del capo Sharitarish, impegnato da tempo a stabilire la propria autorità su tutti gli Skidi del Republican, e sugli altri gruppi, i Kitkehahkis e i “Grand Pawnee”; senza dimenticare i ripetuti furti di cavalli, e di altre proprietà da parte di entrambi i gruppi antagonisti.


Il capo Sharitarish

Ormai il conflitto era aperto su tutti i fronti. Molto probabilmente fu il desiderio del Sharitarish di impressionare i suoi compagni tribali, che lo avrebbero incoraggiato a portare la guerra ai Kansa; allora il capo di questi ultimi avrebbe preso l’iniziativa attaccando il villaggio principale dei Pawnee sul Republican River. L’attacco venne portato a sorpresa da un centinaio di guerrieri, gli assalitori non ebbero alcun problema e i nemici non furono neppure in grado di difendersi; un capo Pawnee di alto rango, – con tutta la sua famiglia composta da quindici persone -, fu rapidamente ucciso, con altri quaranta che perdettero la vita cercando disperatamente di fuggire. I Pawnee vennero allora costretti ad abbandonare il loro insediamento sul Republican River, per posizionarsi in una nuova posizione sul fiume Platte. La notizia dell’attacco Kansa si sparse velocemente creando grande preoccupazione tra i commercianti, in particolare tra quelli associati alla nuova organizzazione del Manuel Lisa la “St. Louis Missouri Fur Company”, ma anche tra i Chouteaus, che avevano investito in modo sostanziale nell’operazione. Un trader che aveva partecipato ad una spedizione della Compagnia nei villaggi dei Mandan e dei Gros Ventre (Hidatsa), spedizione che aveva lasciato St. Louis nella tarda primavera del 1809, scrisse: << I Cansas sono stati a lungo il terrore degli indiani vicini, la loro temerarietà è difficilmente credibile; poche settimane fa, una banda di cento guerrieri è entrata nel villaggio dei Paunie, che più generalmente è chiamata la Repubblica di Paunies, e ha ucciso il capo principale e tutta la sua famiglia di 15 anime; i sopravvissuti sono stati immediatamente inseguiti e 40 di loro sono stati tagliati a pezzi; queste persone non possono essere in pace con i bianchi o i rossi; i Cansas rubano, uccidono e distruggono quando le opportunità gli si offrono; fortunatamente per i loro vicini, sono pochi, e le loro offese quotidiane servono a diminuire ancora di più il loro numero ... >>. Chiaramente i bianchi erano fortemente preoccupati, temevano che i Kansa, ed anche i Pawnee, potessero ostacolare i movimenti delle spedizioni sull’alto Missouri; queste informazioni giunsero sicuramente all’attenzione del Sibley a Fort Osage e, non molto tempo dopo, il William Clark a St. Louis. aveva informato il Dearborn che un numeroso gruppo di guerrieri Sacs (Sauk) era “in guerra nel Missouri contro i Kanza e gli Osage”.


William Clark

La presenza di questi bellicosi indiani era molto temuta. La situazione sembrò migliorare dopo ulteriori accordi, fu allora che condizioni di vita pacifiche prevalsero nelle vallate dei fiumi Kansas e Republican nei mesi successivi all’attacco dei Kansa contro i Pawnee. Di conseguenza, il Sibley posticipò la sua missione di pace, e di accertamento dei fatti, alla primavera del 1811; infine, l’11 maggio, accompagnato da due interpreti, undici esploratori Osage e un importante capo di guerra degli stessi Osage, il “Sans Oreille”, il Sibley lasciava Fort Osage. Seguendo le piste di caccia degli Osage nel Missouri, e poi muovendosi verso nord-ovest fino al fiume Kansas, la spedizione venne accolta cordialmente, ad una certa distanza dal villaggio principale, dal capo “Shone-gee-ne-gare” affiancato da un centinaio di guerrieri Kansa. Il Sibley venne ben accolto nel villaggio e rimase favorevolmente impressionato da ciò che poté osservare nel villaggio del Blue Earth. Le 128 logge, situate sulla riva nord del fiume Kansas, erano “piuttosto vicine e pulite”, e i Kansa “certamente, non erano affatto insensibili alla virtù e all’importanza della pulizia”. Nelle vicinanze del villaggio vi erano “un centinaio di acri di mais, fagioli e zucche piantati di recente dalle donne, e in vista dell’insediamento una bellissima prateria dove centinaia di bambini stavano pascolando un gran numero di cavalli e muli di ottima qualità”. Tutto era “un frenetico ronzio pieno di allegria”, perché la tribù stava organizzando la caccia estiva al bufalo, che il Sibley descrisse come “il più grande godimento della loro vita”. Particolarmente gratificanti erano state le “numerose bandiere a stelle e strisce, sventolanti in diverse parti del villaggio, oltre a quella grande e bella che sventolava con grazia sopra la loggia del gran capo”. In passato erano stati “il terrore del Missouri inferiore”, ma ora i Kansa riuscirono a convincere il Sibley che stavano subendo “una riforma davvero significativa”. Al suo ritorno a Fort Osage avrebbe scritto al Clark a St. Louis, “Ti assicuro che ho grandi speranze, i Kansa possono diventare una delle migliori tribù della tua Agenzia”. Tuttavia, la descrizione piuttosto idilliaca delle condizioni del villaggio di Blue Earth del Sibley era alquanto esagerata. L’Henry Marie Brackenridge, che visitò Fort Osage nello stesso periodo in cui il Sibley tornò dal suo viaggio nell’ovest, riferiva che un gruppo di guerrieri Osage e Kansa era appena rientrato da un apparentemente e ben riuscito “scalping party” contro gli Iowa; inoltre, nella loro euforia “hanno abusato dei commercianti bianchi e causato veri e ripetuti disturbi” che alle guardie è stato ordinato di “frustare un guerriero alla sottomissione” con un “gatto a nove code”.


Un guerriero Iowa dipinto da George Catlin

Comunque, l’obiettivo principale del Sibley era quello di dar vita ad un’intesa pacifica tra il Kansa e Pawnee. Accompagnato da un rappresentante dei Kansa e degli Osage, lasciava “il villaggio della Terra Blu” (22 maggio) e, sei giorni dopo, il suo gruppo raggiungeva il nuovo villaggio dei Pawnee, vicino alla confluenza dei fiumi Loup e Platte. Il Sibley distribuì bandiere e medaglie statunitensi tra i capi che rappresentavano i Kansa, gli Osage e le altre tre bande dei Pawnee, dicendo loro che in futuro avrebbero potuto godere di “scambi liberi e ininterrotti” con la postazione governativa di Fort Osage. Per quanto vaga, questa promessa – unita ad una generosa distribuzione di doni – avrebbe impressionato i vari capi, i quali si impegnarono a mantenere la pace, ma “quanto tempo rimarrà tale”, scriveva il Sibley, “resta da dimostrare”. Gli eventi degli anni successivi avrebbero dimostrato che le cautele del Sibley in materia erano ampiamente giustificate. Incapaci di dimenticare la loro sconfitta, e l’evacuazione forzata della Republican Valley per mano dei Kansa (1809), il capo Sharitarish e i suoi Pawnee attaccarono il “villaggio della Terra Blu” (1812). La guerra si riaprì velocemente ma, sotto la brillante guida di Burning Hart, i Kansa sconfissero nuovamente i Pawnee, che persero ottanta dei loro migliori guerrieri e quasi tutti i loro cavalli. Prima del 1812 il Burning Hart era una figura relativamente oscura, ma in questo periodo godeva di uno status considerevole, altri importanti guerrieri – pienamente consapevoli dell’incapacità del capo principale di lottare con un giovane e popolare capo di guerra – erano probabilmente ansiosi di riprendere da dove il Burning Hart aveva interrotto. I guerrieri erano attratti dai lucrosi bottini, e volevano un punto di appoggio più sicuro nella valle del fiume Platte. In ogni caso, sarebbe seguito un attacco dei Kansa mal pianificato contro i villaggi Pawnee sul fiume Loup – probabilmente verso la fine del 1812 -, il tutto si sarebbe risolto con una sconfitta pungente e con la morte di trenta dei guerrieri più apprezzati dei Kansa. Tra molte altre tribù del trans-Missouri occidentale, la perdita di 30 guerrieri non avrebbe notevolmente diminuito la capacità della tribù di portare la guerra, ma i Kansa erano ormai in numero limitato. Non avendo mai avuto più di 500 guerrieri nei tempi storici, erano stati ridotti a circa 450 combattenti all’inizio del diciannovesimo secolo; con la perdita di altri 30 guerrieri, la loro posizione – in termini di concorrenza per una giusta quota della fornitura di pellicce e pelli naturali, nonché di capacità di lottare con l’avanzata dell’uomo bianco – non era affatto invidiabile. Dopo questa durissima sconfitta, un osservatore, che considerava i Kansa i “più grandi furfanti del Missouri”, li avrebbe descritti come virtualmente “umiliati”.


Un guerriero Oto

Nel 1812 gli Osage – che dominavano le aree a sud e a est delle terre dei Kansa – e gli Otoe, le cui terre erano principalmente a nord, erano in guerra per ragioni simili a quelle che stavano alla base del conflitto Kansa-Pawnee. I Kansa, ormai almeno nominali alleati degli Osage, furono presto coinvolti nella lotta. Non molto tempo dopo la vittoria dei Pawnee, un gruppo di guerrieri Otoe, di ritorno da una “incursione” nel paese degli Osage, passò vicino al villaggio dei Kansa; uno di questi rimase indietro e rubò diversi cavalli che erano stati lasciati incustoditi. In breve tempo sarebbe stato intercettato da un gruppo guerriero Kansa, il “ladro” venne picchiato selvaggiamente, poi gli “scaricarono in faccia una pistola carica soltanto di polvere e recuperarono i cavalli rubati”; tuttavia, l’Otoe si sarebbe ripreso riuscendo a raggiungere il suo villaggio. Era chiaro che gli Otoe sarebbero ritornati infatti, nella primavera del 1813, un gruppo di guerrieri di questo villaggio tornò per vendicare l’insulto e in un raid a sorpresa uccise cinque donne e bambini della tribù Kansa.


Un indiano Kansa

La situazione precipitava velocemente e la guerra Kansa-Otoe sarebbe continuata ad intermittenza fino all’autunno del 1816; tale situazione mise in forte crisi il commercio delle pellicce degli indiani Kansa. La continua minaccia di attacchi nemici al loro villaggio principale avrebbe impedito ai Kansa di approfittare dell’offerta di Sibley di commerciare “liberamente e ininterrottamente” a Fort Osage. Non vi è dubbio che i Kansa, afflitti da profondi dissensi interni, disprezzassero sempre più le promesse dell’uomo bianco e le sue tecniche di contrattazione. Ad esempio l’Ezechiel Williams, potrebbe essere stato uno dei cacciatori del Manuel Lisa, derubato e tenuto prigioniero per un certo periodo da una squadra di cacciatori Kansa nell’Arkansas, nel giugno 1813. Sebbene parte della sua merce venne alla fine recuperata dal Sibley, l’esperienza del Williams era certamente un buon esempio di ciò di cui Brackenridge aveva già avvertito nel 1811. I Kansa, disse, “sono stati conosciuti raramente, se non mai, per versare il sangue di un uomo bianco … (ma) quando un cacciatore bianco viene trovato nelle loro terre, prendono le sue pellicce e le sue braccia; viene poi percosso con bacchette e cacciato via”. Comunque, i Kansa ritennero desiderabile migliorare, o chiarire, i loro rapporti con il Governo Federale e con i recalcitranti Otoes. Durante la guerra del 1812 il William Clark riferiva al John Armstrong (il Segretario della Guerra) che gli inglesi stavano facendo “grandi sforzi” per conquistare la fedeltà dei Kansa e delle altre tribù del fiume Missouri, era loro intenzione usarli come mezzo per allontanare la popolazione americana dal Western trans-Mississippi. Non è noto se gli inglesi abbiano effettivamente portato avanti i negoziati con le leadership dei Kansa; tuttavia, dopo il Trattato di Gand, il Dipartimento della Guerra perse ben poco tempo nell’organizzare vari “Trattati di amicizia” con un certo numero di tribù, tra cui uno negoziato con i Kansa a St. Louis dal Ninian Edwards e dall’Auguste Chouteau il 28 ottobre 1815. A seguito della continua abituale distribuzione di vaste quantità di regali, i tre capi principali della tribù – “Cayegettsazesheegaw” (Vecchio Capo), “Cayezettanzaw” (Grande Capo) e “Cayebasneenzaw” (Piccolo Capo) – e sedici eminenti guerrieri concordarono, nella tradizione dei precedenti colloqui con il Pike e il Sibley, la loro intenzione di vivere in pace perpetua sotto la protezione degli Stati Uniti. Soltanto nel 1817 venne infine negoziato un Trattato Ufficiale di amicizia con gli Otoe, la loro animosità verso i Kansa venne però compensata da attacchi occasionali da parte di entrambe le tribù sullo strategico traffico delle pellicce del fiume Missouri. Stando ad una mappa, basata su alcune note preparate dall’Auguste Chouteau nel febbraio 1816, gli Otoe, come i loro alleati Pawnee nelle valli dell’Alto Kansas, Republican e Platte, rappresentavano un formidabile ostacolo alla penetrazione dei Kansa nel redditizio paese delle pellicce dell’Alto Missouri. In tali circostanze è quindi comprensibile che i Kansa fossero ansiosi di stipulare la pace con gli Otoe, nonostante il precedente attacco a sorpresa del 1813.


Una mappa del Platte Basin

Alla fine, nell’autunno del 1816, gli Otoes inviarono un messaggio grazie ad un commerciante indicando che se i Kansa volevano “fumare la pipa”, avrebbero messo a disposizione alcuni dei loro capi a tale scopo nel loro villaggio vicino a Council Bluffs. Dopo un considerevole ritardo, apparentemente causato dall’assenza degli Otoe impegnati allora in una spedizione di caccia, otto portavoce dei Kansa arrivarono al villaggio degli Otoe (primavera 1817), poterono allora scoprire che gli Otoe erano recentemente fuggiti di fronte ad un presunto avvicinamento di Sioux ostili provenienti dal Nord. Fu allora che due del gruppo Kansa si diressero al campo temporaneo degli Otoe per annunciare il loro arrivo ma, durante la loro assenza, un gruppo di guerra Otoe, motivato da quelle che un viaggiatore bianco chiamava “le loro passioni diaboliche”, sorprese ed uccise i sei Kansa rimasti. Fu allora che una missione militare, comandata dal colonnello Thomas A. Smith, e poi dal capitano Wyly Martin, eresse il “Cantonment Martin” nel 1818, lo scopo era principalmente quello di sottolineare l’autorità del Governo americano. La nuova postazione forniva ulteriore personale per un nuovo tentativo di riconciliazione tra i Kansa e gli Otoe (1819). Nel villaggio del Blue Earth, raggiunto dallo zoologo Tomas Say il 20 agosto, i Kansa cercarono consiglio e protezione per inviare una delegazione di pace da inviare nelle terre degli Otoe, e dei loro alleati Missori-Iowa del Lower Platte. Dirigendosi verso il fiume Missouri, un gruppo di circa 150 indiani Kansa venne raggiunto da un gruppo di guerra Osage di ritorno da una infruttuosa spedizione contro un villaggio degli Otoe. Così, il gruppo combinato giunse finalmente al “Cantonment Martin” (24 agosto). Divenne subito evidente che gli obiettivi primari del Governo erano essenzialmente quelli di rimproverare i Kansa al riguardo dei loro errori passati, impressionarli con un’esibizione di forza e tecnologia militare e avvertirli della “futilità di abusare dei commercianti”. Il John Dougherty doveva accompagnare i Kansa fino al Platte, per aiutarli a risolvere i loro problemi con gli Otoe.


Un indiano Iowa

Quando i Kansa raggiunsero la Cow Island, le forze del maggiore Long erano arrivate a bordo di un battello a vapore – a bassa pescaggio -, era stato progettato per lasciare un’impressione indelebile sugli ignari indiani. Il Dougherty avrebbe poi accompagnato i Kansa al villaggio degli Otoe, allora situato sulla riva sinistra del Platte, circa quaranta miglia sopra la sua confluenza con il Missouri. Stando ad una fonte, il loro arrivo “ha gettato in fermento il villaggio, dove le donne hanno manifestato le loro indignazioni e l’augurio che la guerra continuasse, con forti rimproveri e minacce ai messaggeri”. Un altro Rapporto annotava grande confusione, e mentre i Kansa “si lamentavano ad alta voce”, una donna Otoe ridicolizzava i visitatori definendoli “vecchi con la faccia rugosa, il mento peloso, ecc., le facce brutte e il naso piatto”. Un’altra donna, il cui marito era stato ucciso di recente dai Kansa, tentò senza successo di uccidere “He-roch-che” (Aquila da Guerra Reale) nella loggia del Consiglio. Comunque, i leader degli Otoe si mostrarono particolarmente ricettivi alle aperture di pace, forse perché si resero conto che le truppe Governative erano nell’area; “si impegnarono in una conversazione amichevole, fumarono il calumet e sembrarono sinceramente interessati ad una intesa almeno temporanea”. Tuttavia, nulla di preciso venne concordato in relazione al futuro, e neppure venne intrapresa alcuna azione riguardo alla proposta dei Kansa di aprire “una grande strada pianeggiante … che collega i nostri villaggi”. Il Dogherty rimase comunque preoccupato visto il “carattere inconcludente” dei colloqui, dal suo punto di vista il governo aveva onorato le sue promesse di agire come “intercessore nominale tra le due tribù”. Negli anni immediatamente successivi alla creazione del “Territorio del Missouri” (1812), sarebbe prevalso un diffuso scetticismo riguardante la creazione di fattorie e città ai margini del “grande deserto americano” ma, “non passò molto tempo prima che questo atteggiamento mutasse a favore di uno che sosteneva come le terre del Missouri occidentale aumentavano di fertilità man mano che si viaggiava verso ovest”. Strategicamente situati presso la foce del Kansas River, e nell’entroterra della valle del Missouri, a nord-ovest di Fort Osage, gli ostinati indiani Kansa rappresentavano ancora “un fastidioso collo di bottiglia”, anzi, rappresentavano un ostacolo all’espansione della frontiera verso ovest. Questa situazione, sommata alle ripetute lamentele dei commercianti e all’apparente incapacità dei Kansa di vivere pacificamente con i loro vicini nativi, sembrava richiedere un’azione decisiva da parte del Governo Federale. Nel 1818, a St. Louis, il William Clark ordinava al Sibley a Fort Osage di “stipulare un accordo provvisorio con i capi e i guerrieri principali della nazione Kanzas, per l’acquisto di una parte del territorio che rivendicavano sulle acque del Missouri e dei fiumi dell’Arkansas”. Dopo aver ascoltato le proposte del Sibley e aver discusso la questione “senza la minima persuasione o costrizione in presenza di quasi tutta la loro nazione”, i tre principali capi e otto guerrieri accettarono di “vendere” quella parte delle loro terre che giaceva a sud del Missouri, tra la foce del Tabo Creek (circa 8 miglia a est dell’attuale Lexington, Missouri) e la foce del fiume Nodaway, e le terre che si estendevano a sud-ovest fino al Neosho River, attraverso la foce del Delaware, e quindi di nuovo nel Missouri.


Le tribù indiane del Nebraska

Per questo vasto dominio venne promesso ai Kansa un valore di 2mila dollari in stoffa, vermiglio, pistole, munizioni, bollitori, zappe, asce, coltelli, selci, punteruoli e tabacco, da emettere ogni settembre per un periodo indefinito; inoltre, un fabbro prometteva di mantenere le loro pistole e i loro strumenti in “riparazione divina”. Il 3 febbraio 1819, il Sibley scriveva al William Clark che gli indiani Kansa avrebbero raggiunto Fort Osage in maggio, chiedevano soltanto di essere a conoscenza delle decisioni governative riguardanti l’acquisto delle loro terre. Gli indiani Kansa non avrebbero ottenuto alcuna risposta esaudiente, il Governo pretendeva dal Sibley una cessione ancora più ampia di terre indiane. Mentre la questione era ancora in discussione al Congresso, il Clark informava il Calhoun che i Sauk e i Fox – allora in collisione con la potente confederazione dei Sioux settentrionali – stavano per muoversi contro le tribù del Missouri, e fra queste vi erano anche i Kansas. Per la tribù si stavano addensando nubi scure, ma la successiva storia di questa nazione non rientra in questo importante capitolo della loro storia.

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