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La Colt Navy 1851

A cura di Gian Carlo Benedetti

Uno dei più eleganti, bilanciati, maneggevoli e diffusi revolver a percussione ad avancarica del tamburo di Sam Colt è la Navy 1851.
Prodotta dal 1850 al 1873 in 215348 esemplari nel calibro .36 della Marina dalla quale mutua il nome, diversamente dall’esercito che preferiva il .44, fu prodotta principalmente presso la Colt di Hartford (Connecticut).
Si tratta di un arma collezionisticamente ambita e caratterizzata da molte varianti costruttive che rendono il suo studio assai complesso. Ai numeri suesposti va aggiunta inoltre la minore produzione presso la London Armory per la Gran Bretagna ed il Commonwealth, che vanta lievi caratteristiche e matricole distinte dalle statunitensi.
Sembra che nei progetti di Sam Colt l’arma dovesse chiamarsi Colt Ranger .35 caliber. designazione poi mutata in Navy o Belt (perchè adatta al porto nella cintura) vista della possibilità di commesse da parte della Marina sicuramente più appetibile dei famosi ma pochi e squattrinati lawmen texani.
E’ nata come una versione ingrandita della Colt Pocket cal. 31 per colmare il gap allora esistente con la possente .44 Dragoon. Ha il tamburo con sei camere cal. .36, canna ottagonale da 7 pollici e mezzo e leva calcatoio. Con canna e tamburo bruniti, fusto, cilindro e leva tartarugati (casehardened), back-strap e guardia del grilletto in ottone placcato argento (ma anche in acciaio) e calcio monopezzo in noce verniciato.


L’interno

Il cilindro reca la incisione rullata meccanicamente di Waterman Lily Ormsby seguita dal numero di matricola, raffigurante l’insignificante vittoria di Campeche della flotta texana su quella messicana avvenuta il 6 maggio 1843.
La produzione statunitense viene suddivisa in quattro modelli, precisamente:
– Primo Modello (matricole da 1 a 800) con la guardia del grilletto squadrata e la vite di blocco del wedge (cuneo o zeppa passante che unisce il complesso canna – castello) inserita dal basso;
– Secondo Modello (matricole da 800 a 4200) con guardia squadrata e vite di fermo del wedge passante inserita da sopra;
– Terzo Modello (matricole da 4200 a 85000) con guardia rotonda piccola (riscontrata anche su esemplari sopra 4200);
– Quarto Modello (matricole da 85000 a 215348) con guardia rotonda più grande.
Va precisato che alcuni collezionisti avanzati contestano la suddivisione proponendo solo TRE modelli accorpando i primi due caratterizzati, come indicato, dal para-grilletto squadrato. Fu in grandi quantità usata dall’esercito nordista insieme alle più solide Remingtons, alle Colt .44 Army 1860 e .36 Navy 1861, ma anche dai moltissimi sudisti che se la potevano procurare nel corso della Guerra di Secessione e dai civili nella frontiera. Fu adottata anche da molti paesi. E’ inoltre una delle più copiate dalla effimera e scadente produzione bellica sudista.


Rara Colt Navy 1851 Primo Modello, para-grilletto squadrato “old style” e vite di fermo del “wedge” (cuneo di serraggio) da sotto.


Colt Navy 1851 Secondo Modello, para-grilletto sempre squadrato e con vite di fermo posta sopra il cuneo.


Colt Navy 1851 Terzo Modello con guardia del grilletto rotonda piccola.


Colt Navy 1851 Quarto Modello con il para-grilletto rotondo ma più ampio.

A questo punto parrebbe esaustiva la breve esposizione. Nulla di più errato, semplicemente perchè secondo l’uso ottocentesco nel corso dell’oltre ventennale produzione sono state effettuate tante, seppur lievi, modifiche:
. vi sono cinque differenti tipologie di scritte indicanti il produttore sulla canna; . tre differenti tipi di mirino:
. due diversi tipi di spessore della leva calcatoio;
. tre diversi tipi di fresatura nel castello per l’inserimento della palla;
. tre tipi di fusto;
. due tipi del perno ritenzione del cilindro;
. due differenti tipi di zigrinatura del cane;
, due tipi di back strap;
. quattro tipi di foggia della guardia del grilletto;
. tre tipi di guancette monopezzo di legno;
. due tipi di caratteri di stampa della matricola;
. alcune viti di fermo del calcatoio entrano da destra, altre da sinistra;
. la firma W. L. Ormsby sul tamburo a volte non è riportata;
. i brevetti di Colt possono essere rullati in tre punti diversi;
. indicazione del calibro .36 a volte non si rinviene sul paragrilletto;
. alcuni grilletti sono corti, altri lunghi;
. alcuni fermi per il bloccaggio della leva calcatoio sono zigrinati, altri lisci.
Essendo impensabile esaminarle tutte osserviamo solo le più importanti:

La canna in alto reca le scritte dei primi modelli newyorkesi ove Sam Colt non ha ancora assunto il dubbio grado di Colonnello.
La seconda reca l’indirizzo di Hartford senza citare New York.
La terza canna reca sia il grado di Colonnello solo onorario della milizia e l’indirizzo di New York.
La quarta e la quinta sono delle “London Address” quindi della produzione londinese: la quarta con due punte di lancia ai bordi si differenza della quinta che ha delle linee e spaziature diverse.

Tre diverse tipologie del mirino e alla destra due ritegni del calcatoio.
Il primo è il classico mirino a palo, quello nel mezzo ha l’incastro detto “dove tail”. Quello più in basso è un mirino a lama.
Nella parte destra si notano i due tipi di aggancio della leva del calcatoio per impedire la sua improvvida apertura a causa del rinculo, fatto che può bloccare la rotazione del tamburo.

Tre diverse tipologie di fusto (frame), sopra del vecchio tipo, al centro il più moderno con la fresatura per l’inserimento della capsula (cap slot). Quello più in basso è un quattro viti per l’innesto del calciolo specifica di alcuni esemplari militari statunitensi.
Le marziali dell’Esercito (dette Navy Army) hanno sul lato destro del calcio il cartiglio dell’Ufficiale accettante e sul sinistro quello del sub-ispettore civile. Onestamente preciso che in certe pubblicazioni tale posizione è inversa. Presentano inoltre la sigla con una sola lettera piccola (iniziale del nome) su alcune parti metalliche separabili, tamburo, accanto alla matricola, para- grilletto, wedge e cane (solitamente anche di più sub-ispettori) hanno la sigla “U.S” ma secondo alcuni non era ancora di uso generale. Una “C” grande significa invece che sono state scartate per difetti costruttivi o nelle quote ma alcune “Condemned” finirono lo stesso nel mercato civile qualora funzionanti.
L’Esercito, forse spinto dall’esempio della Marina, ne ordinò 500 esemplari nel gennaio 1855 seguiti da 16678 acquisiti nei tre anni successivi.
Durante la CW l’esercito dell’Unione le preferì la nuova Colt Army 1860 in cal. 44 ma più maneggevole delle vecchie Dragoon, comunque acquistò altre 8117 M. 51 nel mercato libero da Schuyler Hartley & Graham di N. Y. e dalla B. Kittredge & Co, di Cincinnati. Questi revolvers sono privi dei marchi di ispezione militare. La maggioranza delle militari appartiene al terzo modello con guardia tonda piccola in ottone placcato.
In verità la Marina era stata assai tiepida nell’acquisto dei revolver, ancorata alla teoria dell’abbordaggio con le armi bianche. Dapprima ne acquisì solo un centinaio di esemplari nel 1852 in occasione della spedizione dell’Amm. Perry in Giappone e solo alla fine del novembre 1857 ne ordinò 2 mila (ispezionati da Stephen C, Rowan sigla “SCR”), consegnati in vari lotti, seguiti nell’agosto 1859 da un secondo contratto di 600 esemplari marcati “USN” (non tutti). Stranamente preferì i fornimenti in ferro (acciaio) con paragrilletto largo ma non identico alle londinesi, piuttosto che nel più adatto tipo in ottone meno soggetto ad aggressioni saline. Queste armi sono note come Navy Navy, Nel 1873 la Colt, conoscendo la poca fiducia della Marina (che nel 1865 aveva adottato la Remington Rolling monocolpo) nelle cartucce di carta e polvere sfusa, propose la conversione alla cartuccia metallica. Furono quindi convertite 2097 Navy dei modelli 1851 e 1861 a percussione nel cal .38 Long Colt col brevetto Richards-Mason al costo di $ 3,50 ciascuna, oltre 0,75 per rifiniture e sostituzione delle guancette. Si ritiene che solo mille M. 1851 siano state convertite e nuovamente sottoposte ad accettazione specie dall’ispettore Comandante Richard W. Meade, con sotto il calcio impresso la sua sigla “R.W.M.” con un’ancora. Alcune furono riassemblate con matricole confuse e con aggiunte le date dei brevetti della conversione (25-7-1871 e 2-7-1872).


Sopra: una Colt 1851 Navy “Navy” conversione Richards Mason in cal. 38 Long Colt. Si nota l’assenza della leva calcatoio ormai inutile dato che usava una cartuccia metallica.


Sopra. Le varie tipologie di guardia del grilletto, da quella squadrata dei due modelli più vecchi a quello di tipo rotondo che può essere piccolo (terzo modello) o più largo (quarto modello) tipico anche della produzione londinese che tra l’altro prevedeva il più solido para-grilletto in acciaio (come la Marina USA), spesso erroneamente definito iron (ferro) e non in ottone placcato argento. Delle guardie rotonde esiste anche un tipo più allungato.


Alla sinistra varie tipologie ( a “V” od a “U”) della fresatura per l’invito della palla per l’allineamento e forzamento nella camera di scoppio con la leva calcatoio. In basso il modello più pratico con sagomatura detta “beveled notch”. Nella foto alla destra i due tipi di spessore del sottocanna deputato ad essere solidale col castello: in alto è quello del primo tipo più sottile. L’incastro tra il gruppo canna/sottocanna (barrel lug) e castello (frame) tramite il “wedge” (cuneo) inserito nell’apposita apertura rettangolare del perno su cui ruota il tamburo è il punto debole del progetto Colt “open top” (a castello aperto) poiché il suo allentamento ed usura genera dei pericolosi giochi.


La zigrinatura del cane alla sinistra abbastanza grossolana è caratteristica della produzione di Hartford mentre l’altra è di quella londinese, più profonda e come una U rovesciata.


Tre tipologie di sagomatura del calcio sempre monopezzo in legno verniciato. La prima è detta “Slim Jim” reperibile solo nel Primo Modello, quella nel centro, allargata in alto, è tipica delle Navies londinesi mentre quella alla estrema destra è la classica della produzione di Hartford. Le viti delle americane hanno la testa bombata mentre quelle inglesi l’hanno piatta.
La produzione londinese va dal 1853 al 1857 per complessivi 42910 pezzi, distinti in due modelli, con matricole a partire da uno. I primi 2 mila esemplari (First Model) con guardia del grilletto squadrata però furono costruiti ad Hartford ed assemblati a Londra. Il Secondo Modello, matricola da 2 mila alla fine, fu prodotto nella fabbrica londinese di Vauxhall Bridge. Alcuni esemplari sono placcati in argento, hanno il “back strap” (scheletro del calcio avvitato al fusto) e la guardia del grilletto in acciaio del tipo ad arco ampio. Alla chiusura della fabbrica londinese i pezzi rimasti furono inviati ad Hartford per l’assemblaggio e poi rispediti al rappresentante della Colt a Londra, civico 14 – Pall Mall.
Hanno i marchi di accettazione del banco di prova di Londra e se militari la classica freccia o “Broad Arrow” dell’esercito britannico. Molti revolver finirono nelle colonie del Commonwealth, quali Canada ed Australia, sia all’Esercito che alle forze di Polizia.
Numerose sono le Navies incise da rinomati artisti americani, tutti di estrazione e scuola tedesca, quali Gustave Young, Louis D. Nimschke, Hermann Bodenstein ed altri ed inglesi. Si è detto che il modello era molto diffuso nel Far
West tanto che molti esemplari agli inizi degli anni ’70 furono convertiti alla cartuccia metallica .38 Colt Centerfire ma l’avvento della S.A. nel 1873 rese tutte le “open top” obsolete, anche se il famoso pistolero James B. “Wild Bill” Hickock ancora nel 1876 ne possedeva due con calcio in avorio e incise dal Young, lasciate in camera quel fatidico giorno di agosto a Deadwood.


Una elegante Navy 1851 quarto modello in cassetta stile inglese, dorata ed incisa secondo lo stile di L. D. Nimschke donata a Leroy Fitch comandante della flotta fluviale che nella battaglia di Nashville (dicembre 1864) bombardò e costrinse al ritiro la cavalleria sudista di Nathan B. Forrest.


Wild Bill Hicock con le sue due Colt Navy 1851 incise e con calcio in avorio