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La guerra degli Arikara

A cura di Sergio Mura

La guerra degli Arikara, sviluppatasi nel 1823, è conosciuta da tutti gli studiosi per essere stata la prima vera guerra tra esercito statunitense e indiani nelle grandi pianure del nord-ovest americano.
Gli Arikara, conosciuti anche come Arikaree o Ree erano allora indiani semi-nomadi che vivevano nei classici tepee lungo le pianure dell’attuale Sud Dakota. Ad essere precisi vivevano lì da qualche centinaio di anni per cui erano certamente i padroni di casa incontrastati.
Erano organizzati secondo un modello prevalentemente agricolo e subivano abbastanza spesso le prepotenze dei loro vicini Sioux.
La loro posizione, particolarmente vantaggiosa per i commerci, li rendeva esposti a rappresaglie di tutte le parti coinvolte negli interessi legati ai traffici.


Una danza della Buffalo Society degli Arikara

Gli Arikara prosperavano, infatti, in un punto che fungeva da cerniera economico-commerciale tra il mondo dei bianchi a est e altre tribù indiane a ovest. Perciò si trovarono al centro di attacchi sia degli indiani loro nemici tradizionali che dei commercianti bianchi.


Un episodio di guerra tra Mandan e Arikara

A volte sembrava proprio che tutti fossero interessati a usurpare le terre degli Arikara.
Il peggio arrivò quando un impiegato di una compagnia commerciale uccise il figlio di un capo degli Arikara, causandone una reazione furiosa e incontrollabile.


Un villaggio Arikara lungo il Missouri

Furiosi per il gesto e preoccupati di perdere il controllo del loro territorio, gli indiani attaccarono una spedizione di trapper mentre navigava lungo il fiume Missouri, uccidendo almeno una dozzina di cacciatori.
Era il 1 giugno 1823.


Armi degli Arikara

Gli scampati fuggirono immediatamente a sud dove dovettero trascorrere oltre un mese in attesa di rinforzi. L’esercito spedì nella zona del conflitto 230 soldati regolari, 750 Sioux e 50 trapper al comando del Colonnello Henry Leavenworth per vendicare la morte dei cacciatori bianchi e per domare gli Arikara.
Una forza così abbondante era in grado di piegare gli Arikara e la prima battaglia che scaturì dallo scontro sul campo, il 9 agosto 1823, lasciò a terra 50 indiani. Gli indiani furono intercettati dai Sioux, loro nemici, e costretti a rintuzzare il loro attacco.
Nel frattempo arrivarono i soldati ed i trappers, ben armati, che inflissero una sonora sconfitta ai bellicosi Arikara.


Bear Belly, un famoso guerriero Arikara

Appena sei giorni dopo i militari riuscirono a trovare le tracce di una banda piuttosto numerosa di Ree e ne seguirono le tracce fino a individuare la posizione in cui era stato impiantato il campo. L’attacco fu preparato con meticolosità, ma i tempi si allungarono un po’, consentendo agli Arikara di evacuare l’accampamento senza subire perdite eccessive. Le tende furono tutte bruciate e nello stesso posto in cui sorgeva l’accampamento fu costruita una postazione militare che avrebbe dovuto fungere come monito per qualunque tribù ostile agli americani, inclusi i Crow e i Blackfeet.


Uomini della medicina Arikara

Sebbene il conflitto con gli Arikara avesse visto vincere sul campo l’esercito americano, si scatenò una polemica piuttosto sostenuta contro il Colonnello Leavenworth colpevole di non essere riuscito a spazzare via completamente gli indiani, contentandosi piuttosto di allontanarli dalla zona in cui vivevano allora. In quel momento storico, infatti, gli americani puntavano ad espandersi decisamente verso ovest e non erano interessati all’integrazione con popoli diversi, ma a soggiogare chiunque si frapponesse alle mire espansionistiche del governo.


Un folto gruppo di guerrieri Arikara

Quell’area era importante anche per la possibilità che offriva di tenere a bada gli inglesi nella zona del “middle Missouri” che era una porta importante per i traffici fino all’Oceano Pacifico. Dopo questa prima guerra indiana e dopo l’allontanamento dei Ree i traffici di pellicce e gli altri scambi commerciali subirono un’impennata.
Il 1830 è da considerarsi l’anno che concluse l’esperienza degli Arikara nelle grandi pianure. Una spaventosa epidemia di vaiolo prima e l’aggressività dei Sioux poi li spazzarono letteralmente via, portandoli sull’orlo dell’estinzione. I pochi sopravvissuti si spostarono verso l’attuale Nord Dakota dove trascorsero molti anni nei pressi posto di scambio chiamato Fort Clark, in un’area in cui dovettero adattarsi a convivere con altre tribù come quella degli Hidatsa e dei Mandan.


La Corn Ceremony

Non bastò però questa forma di costrizione, ma arrivò anche il momento in cui gli uomini Ree furono quasi costretti a lavorare come scout per i bianchi pur di ottenere da loro quel minimo di protezione che gli consentisse di vivere con le loro famiglie senza la paura degli agguati intertribali. Si arrivò così agli anni ’70 in cui gli Arikara prestarono servizio per il 7° Cavalleria di Custer. Era il 1874 e per i Sioux non si trattò di un bel vedere quando la gigantesca colonna di soldati, civili ed esploratori Arikara entrò nel loro territorio sacro delle Black Hills.


Red Star

E fu ancora peggio quando gli Arikara – ormai perfettamente integrati nelle file dell’esercito dei soldati blu – sfilarono accanto a Custer nella sua ultima avventura contro gli indiani al Little Bighorn. Furono proprio gli Arikara a scoprire il grande accampamento di Toro Seduto, Cavallo Pazzo e dei loro alleati e a condurre i soldati all’attacco.


Guerrieri Arikara

In quella particolare occasione gli Arikara persero alcuni validi guerrieri: Little Brave, Bobtail Bull e Bloody Knife. Nonostante la loro fedeltà, gli scout Arikara furono persino accusati di avere parte della colpa della disfatta di Custer e del 7° Cavalleria. Non era vero, ma il marchio d’infamia rimase a lungo incollato alla tribù.