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Il vero significato del termine “Maverick”

A cura di Paolo Scanabucci

Fa piacere ogni tanto imbattersi in un uomo il cui nome ha senz’altro lasciato una netta impronta nella storia arrivando perfino ad assumere un suo proprio significato
La traduzione ufficiale del termine dall’inglese sarebbe ” anticonformista” ma ciò non rende perfettamente giustizia a Samuel Augustus Maverick, nato nel 1803 nella Carolina del Sud.
Tutti a Pendleton, ove il nostro amico era nato, si aspettavano che il giovane Samuel portasse avanti uno dei tanti affari del padre.
Invece il giovane prese una laurea in giurisprudenza nella prestigiosa università di Yale, acquisì una notevole fama come avvocato e, dopo alterne vicende che lo portarono in diversi stati, preferì, spiazzando tutti i suoi parenti e i suoi amici, andare in Texas in cerca di fortuna.
A metà degli anni 50 del diciannovesimo secolo, Maverick era già un rinomato proprietario di un ranch ed aveva una considerevole mandria di longhorn, bovino dalle lunghe corna, originario della Spagna e animale simbolo del Texas. Infatti dopo essersi stabilito nello Stato della stella solitaria nel 1835, cominciò ad acquistare appezzamenti di terreno all’alba dello scoppio della guerra per l’indipendenza del Texas contro il Messico.
Samuel Augustus Maverick
Anche in quell’occasione Maverick andò controcorrente in quanto nessuno, in verità, poteva ragionevolmente prevedere se la proprietà dei lotti acquistati poteva essere mantenuta in un momento così critico. Invece l’avvvocato della Carolina del Sud comprò enormi distese di terreno intorno alla città di San Antonio e più lontano ad est lungo il fiume Brazos, seguendo il vecchio detto popolare che recita: “E’ meglio comprare la terra quando nessuno la vuole e rivenderla quando la vogliono tutti”.
Per quello che riguardò il suo bestiame,invece, Maverick , durante gli anni della Guerra Civile,lascio’ che vagasse indisturbato, senza marchio, nelle praterie del Texas. Altri allevatori, per la verità, si comportarono come Maverick . Il motivo risiedeva essenzialmente nel fatto che il Texas era isolato dagli altri Stati Confederati ed era praticamente tagliato fuori dal commercio dei bovini. Tutto ciò ebbe inevitabili ripercussioni sul prezzo del bestiame, il cui valore, circa due dollari a capo, rendeva niente affatto conveniente per gli allevatori assumere dei cowboy per badare alle mandrie.
Così le bestie, lasciate allo stato brado, crebbero incredibilmente di numero facendo letteralmente crollare i prezzi. Dopo la fine della Guerra Civile l’unica maniera per fare buoni affari era vendere le mandrie nei mercati dell’est e del nord dove l’aumento della domanda di carne aveva fatto arrivare i prezzi alle stelle.
Di qui si sviluppò un fiorente commercio e trasporto di bestiame che avrebbe arricchito molti.
Quanto a Maverick (peraltro non interessato al commercio di bestiame) il suo nome entrò nel gergo colloquiale in quanto – nell’area dove viveva l’avvocato – si arrivò a definire maverick un capo senza marchio.
Consegnare allo storia una persona come Samuel Maverick solo per questo fatto irrilevante è veramente ingiusto ma qui entriamo nel vivo della nostra storia.
Si è già detto di come Samuel sorprese tutti andando a cercare fortuna nel Texas, esattamente a San Antonio nel 1835. Qui divenne una persona stimata da tutti e si unì alla milizia di Alamo.
Per un soffio non venne coinvolto nel famoso assedio di Alamo ma solo perchè fu designato dai suoi compagni volontari a firmare la Dichiarazione Texana di indipendenza come loro rappresentante. Maverick dunque scampò un pericolo per andarsi a cacciare in un altro guaio quando insieme ad altre 59 persone firmò un documento che per il Generale Antonio Lopez de Santa Anna,Presidente del Messico, detto il Napoleone del West, era un atto di alto tradimento.


La cattura di un manzo

Il Texas conquistò la sua indipendenza e Maverick venne eletto sindaco di San Antonio, comportandosi ancora come un… maverick in quanto continuava a mettersi in luce come un cittadino eminente alla guida di una città ribelle.
Sei anni dopo la conseguità indipendenza, il Texas dovette affrontare un nuovo pericolo. Santa Anna inviò a San Antonio Adrian Woll un francesce, già a suo tempo arruolatosi al servizio di Napoleone Bonaparte, che aveva poi lasciato la Francia ed era diventato un generale mercenario al soldo del Messico.
Woll aveva ricevuto da Santa Anna l’ordine di trucidare tutti quelli che avevano combattuto contro di lui : il presidente messicano non aveva mai rinunciato all’idea di riprendersi il Texas e di sbarazzarsi dei suoi nemici di cui si era fatto una lista.
Woll, da bravo mercenario, non eseguì l’ordine di massacrare questi nemici ritenendo opportuno che da vivi questi uomini avrebbero avuto senz’altro più valore che da morti.
Maverick comunque non si arrese facilmente. Con 53 uomini organizzò la resistenza sul tetto del palazzo Maverick e solo dopo aver lasciato sul terreno quattordici messicani ed averne feriti 27 si arrese alle forze preponderanti di Woll.
I prigionieri dovettero sopportare anche un terribile viaggio di 1.000 miglia verso la prigione di Perote, nell’attuale Messico centrale. Uno dei compagni di Samuel non arrivò mai a destinazione. Ancora oggi, nel museo di Witte si può vedere la borraccia usata da Maverick per dissetarsi.
Fu in questo periodo che Samuel Maverick scrisse le pagine della sua vita degne di essere maggiormente ricordate.
Due mesi dopo l’incarcerazione dei texani,Santa Anna fece sapere al nostro eroe che sarebbe stato liberato dietro rilascio di un documento firmato in cui si affermava che il Texas era stato preso illegalmente e doveva essere restituito al Messico.
Uomini da poco avrebbero accettato subito l’infame accordo considerando anche il fatto che Maverick da due mesi era incatenato in una cella buia al pari dei suoi compagni, e come loro, condannato ai lavori forzati. Inoltre, in qualità di rappresentante del gruppo, aveva chiesto migliori condizioni ma per questo era stato messo in isolamento.
Maverick rispose in maniera mirabile al prepotente Santa Anna. In sostanza l’avvocato rispose al dittatore dicendo che non poteva ratificare un qualcosa che trovava profondamente lontano dal suo modo di pensare e che piuttosto preferiva restare in catene anche se gli erano divenute insopportabili.
Alla fine un amico di famiglia, il Generale Waddy Thompson, che godeva anche della fiducia di Santa Anna, ottenne, senza condizioni, la libertà di Maverick che anche allora si oppose fintanto che non fossero stati liberati anche i suoi compagni.
Maverick si portò in Texas, come ricordo, anche le catene che divennero per lui il simbolo del valore incalcolabile della libertà.
Intanto a San Antonio lo stava attendendo una sorpresa, stavolta lieta: Samuel era stato eletto a sua insaputa dai suoi concittadini rappresentante al Congresso della Repubblica del Texas!