Fanteria USA nella Frontiera (1866- 1891)

A cura di Gian Carlo Benedetti

Il 9° Fanteria impegnato, nel 1867, nella battaglia di Wagon Box
Quando si pensa alle Guerre Indiane la mente corre veloce all’immagine evocativa della U.S. Cavalry, con cariche al galoppo sfrenato, criniere e guidoni al vento, sciabole balenanti ed alle “gambe gialle” del capolavoro fordiano “She wore a Yellow Ribbon” (da noi “I Cavalieri del Nord Ovest”), complici gli innumerevoli altri film western. Ciò che molti dimenticano è che la Fanteria, cenerentola ma ossatura di tutti gli eserciti, ha condiviso gran parte di merito (o demerito) nella sconfitta delle riottose tribù indiane che difendevano la terra avita, avendo partecipato direttamente a gran parte degli scontri, spesso insieme alla Cavalleria ma anche da sola.
Si dimentica pure che i più qualificati ufficiali “Indian Fighters” provenivano dai suoi ranghi. I più famosi furono Nelson Appleton Miles e George Crook. Fu il V Reggimento di Fanteria guidato da Nelson Miles che dette, nella battaglia di Wolf Mountain, il colpo di grazia alla coalizione nativa che aveva sconfitto l’ambizioso cavalleggero George Custer, concludendo la campagna militare del 1876/77.


George Crook impegnato nelle trattative con Geronimo

Furono sempre reparti di Fanteria che sconfissero i Modocs di Capitano Jack (Kintpuash) nella campagna in California ed Oregon del 1872/73, posero fine alla disperata fuga dei Nasi Forati di Capo Giuseppe nel 1877 e spensero l’ultima strenua resistenza degli Apaches nel 1886. Anche il capace ma sfortunato Ranald Slidell Mckenzie, vincitore dei Comanches, aveva comandato in precedenza il 24mo RGT di Fanteria dei Buffalo Soldiers. Dal 1866 al 1891 la Fanteria condusse almeno 24 campagne contro tribù pellerossa ribelli contro cui sostenne 221 scontri, contando tra le sue file 245 morti e 230 feriti. Nove suoi ufficiali e 61 tra sottufficiali e soldati furono insigniti della Medaglia d’Onore del Congresso per atti di eroismo in combattimento, all’epoca il massimo riconoscimento al valore militare. Nel “Massacro Fetterman” (Wyoming, 21 dicembre 1866) i caduti del 18mo Fanteria – Compagnia A furono quasi il doppio dei cavalleggeri.


Il massacro Fetterman

Quella dei pellerossa, società di abilissimi cavalieri, all’inizio non temeva queste truppe appiedate che Crazy Horse definì “Walk a Heaps” poiché marciavano ed andavano in battaglia con gli ingombranti zaini in spalla. Poi impararono a rispettarli, odiando maggiormente la Cavalleria.

Organizzazione ed Operazioni

Con atto del 28 luglio 1866 i Reggimenti Regolari di Fanteria dell’Unione, allora con ferma di tre anni, indicati con numeri ordinali progressivi, furono stabiliti in 45, partendo dai 19 organizzati dal 1855 ed incrementati durante il conflitto civile. Dal 39mo al 41mo erano formati da soldati di colore ma con ufficiali bianchi, dal 42mo al 45mo da veterani riservisti e feriti atti alle armi.
Cessato il timore di improbabili insurrezioni sudiste postbelliche e per ragioni di bilancio, con risoluzione del 15 marzo 1869, i Reggimenti da 45 furono ridotti a 25, con il 24mo ed il 25mo composti dagli ottimi soldati di colore. Nel 1874 l’intero esercito USA era formato da circa 27 mila soldati, la metà di quelli in forza nel 1866. Secondo le disposizioni risalenti al 1866 un Reggimento di Fanteria doveva annoverare un Colonnello Comandante, un Tenente Colonnello, un Maggiore, un Primo Tenente Quartiermastro, un Sergente Maggiore e due Sergenti (Quartiermastro e Commissari), un infermiere, due musicisti ed era articolato in 10 compagnie, indicate con lettere dell’alfabeto, comandate ciascuna da un Capitano collaborato da un Primo ed un Secondo Tenente, quattro Sergenti, otto Caporali, due trombettieri, un artificiere, un conduttore di carri e 50 soldati semplici aumentabili sino a 100 in caso di necessità.


Il 16° Fanteria nel 1891

Gli Ufficiali dei reparti di stanza alla frontiera venivano periodicamente inviati all’Est per organizzare reclutamenti di coscritti che avevano un sommario addestramento militare a David Island (NY) o Columbus Barrack (Ohio) di sole tre o quattro settimane, consistente in marce con zaini e maneggio di armi, guidate da esperti sottufficiali ivi appositamente distaccati. Spesso alcune reclute venivano inviate ai reparti senza addestramento alcuno. Solo dopo il 1880 furono previste compagnie di istruzione con durata del corso di quattro mesi. La mancanza endemica di soldati nella frontiera creava situazioni in cui le varie Compagnie di un Reggimento, similmente alle coeve Truppe di Cavalleria, non operavano quasi mai tutte insieme. Spesso erano distaccate in altri Stati o Territori e la loro forza era mediamente di soli 35 soldati. Ad esempio, nella primavera del 1866 il Terzo Reggimento Fanteria era frazionato con tre compagnie di stanza a Fort Larned, tre a Fort Ellworth, due a Fort Riley e due a Fort Leavenworth. L’isolamento delle Compagnie nelle vaste pianure, deserti e montagne rendeva il fante più fidelizzato alle piccole unità che al Reggimento di provenienza.
Solo occasionalmente un Reggimento operava con tutte le dieci componenti minori, come ad esempio nel caso del Quinto Fanteria nella campagna contro Toro Seduto e Cavallo Pazzo del 1876/77.
L’ossatura nei reparti era fornita dai sottufficiali, spesso veterani della CW, le numerose punizioni anche corporali erano dispensate, sovente arbitrariamente, direttamente dagli Ufficiali in comando. La paga non incoraggiava certo l’arruolamento: nel 1866 un fante guadagnava 16 dollari al mese cui veniva però addebitato 1 dollaro e 12 cent. La paga di un Caporale era $. 18 mentre quella di un Sergente $. 20 con le medesime deduzioni. Successivamente fu persino ridotta. La carriera militare non godeva di stima da parte della società che andava industrializzandosi e quindi la qualità media del soldato era scarsa. Molti si arruolavano per sbarcare il lunario, tra cui immigrati che non parlavano bene la lingua, Erano accolti anche delinquenti e ricercati poiché non venivano svolti accertamenti sul nome fornito. La vita negli avamposti di frontiera era dura, con alimentazione povera e cattivi alloggi con innumerevoli marce di addestramento e pattugliamento che raramente ponevano il soldato in contatto col mobilissimo nemico. Marciare con il pesante Musket, la cartucciera, la baionetta, lo zaino, la borraccia, la coperta, le razioni di cibo e un paio di scarpe di ricambio, significava portare un peso di circa 50/60 libbre (tra i 22 e 27 Kg). Nelle spedizioni di reparti abbastanza consistenti le tende Sibley, le stufe e tutto il materiale di riserva, venivano portati su carri, mentre in quelle più snelle erano someggiate sui muli. Quando era possibile si sfruttava la ferrovia od i battelli per il trasferimento ma spesso si coprivano in vari giorni centinaia di miglia a piedi. Solitamente la marcia nel primo giorno era limitata a 15 miglia ma un percorso di 25 miglia era considerato adatto per una colonna allenata. Durante la campagna del Rosebud il V RGT coprì un percorso su terreno molto difficile di 43 miglia (pari a 60 miglia di terreno buono) in 48 ore consecutive, stabilendo un primato. Nelle lunghe marce la colonna procedeva in doppia fila ma in maniera informale, mandando esploratori avanti ed ai lati. Non era raro il caso di fruire solo le mezze razioni e persino di doversi cibare dei muli dopo aver esaurito le scorte di cibo ed acqua, come avvenne nella marcia di avvicinamento col maltempo alle Black Hills della colonna del Gen. Alfred Terry nel settembre 1876. Durante la campagna contro gli Utes guidata dal Gen, Wesley Merrit nell’ottobre del 1879 le formazioni del IV e XIV RGT marciavano ai lati del convoglio, la cavalleria al centro, scontrandosi con i nativi su entrambi i lati essendo il terreno inaccessibile alle cavalcature. Le uniformi in campagna erano indossate con disinvoltura e tollerati capi di abbigliamento civile, utili specialmente negli ambienti desertici del sud ovest o, più a nord, nel periodo invernale quando gli accampamenti indiani erano più vulnerabili.


Il 22° Fanteria a Cedar Creek nel 1876

Per equivoco, o forse deliberata ritorsione, la milizia india di Mauricio Corredor, l’uccisore di Victorio aprì il fuoco sulla spedizione nordamericana a caccia di apaches. Nello scontro avvenuto L’11 gennaio 1886 nella Espinosa del Diablo (Sierra Madre) perse la vita il capitano Emmet Crawford, ufficiale di Fanteria poi passato alla Cavalleria. Dall’inchiesta risultò che nessuno dei regolari nordamericani e tantomeno gli scouts apache indossava l’uniforme regolamentare blu. Le autorità messicane ebbero quindi buon gioco nell’affermare che aveva scambiato la truppa statunitense per dei razziatori apache. L’asserzione che un reparto di Cavalleria sia più mobile di uno di Fanteria può apparire lapalissiana ma si appurò sul campo che essa è vera solo a certe condizioni. Il primo all’inizio della campagna viaggia certamente più spedito ma nel prosieguo i cavalli militari, in assenza di adeguato foraggio, a differenza dei parchi ponies indiani, davano forfait. Ne consegue che alla lunga un reparto ben allenato di fanteria poteva operare un inseguimento lento ma più stringente.
Si avvertì da subito la necessità di velocizzare gli spostamenti dei fanti nella maniera più semplice possibile seguendo esempi storicamente antichi usati con profitto nella trascorsa Guerra Civile dalla famosa Lightinig o Wilder’s Brigade: fornirgli una cavalcatura. Già dal dicembre 1866, durante la guerra di Nuvola Rossa, elementi del 18mo Fanteria furono dotati di cavalli per operare insieme alla Compagnia C del Secondo Cavalleria di stanza a Forte Kearny. L’Ordine Speciale nr. 33 datato 3 aprile 1867 emesso dal Gen, A, Terry autorizzò l’uso del cavallo agli 860 fanti del X Rgt Fanteria, le cui compagnie erano disperse in numerosi avamposti. Nel 1867 la Compagnia C del XIX Reggimento fu dotata di monte e carabine Spencer, arma tipica della cavalleria unionista, seguita poi da altri reparti.
Elementi dei Battaglioni di colore 24mo e 25 Fanteria che nel 1875 operavano nelle Staked Plains (Llano Estacado) contro i Comanches, forse la migliore cavalleria del mondo, furono forniti di cavalli. Quaranta fanti del V RGT di Fanteria nella campagna del 1877 contro i Sioux, su ordine del Gen, N, Miles. usarono nello scontro di Wolf Mountain ponies indiani di preda bellica. Nel successivo scontro di Little Muddy Creek del maggio 1877 le compagnie di fanti montati su cavalli tolti agli indiani erano diventate quattro. Questa pratica operata da quasi tutti i reparti nella frontiera durò per tutto il periodo delle Guerre Indiane.
Nel 1868 il Gen, Albert Sully Comandante del Distretto dell’Alto Arkansas ordinò la costruzione di carri per la fanteria sulla scocca rinforzata di quelli usati come ambulanza ma più bassi, larghi e scoperti, con file di sedili a quattro posti schiena contro schiena. Trainati da quattro o sei muli potevano coprire tranquillamente a buona velocità anche 40 miglia al giorno. Un prototipo del “Sully Infantry Wagon” costruito dalla Wilson, Childs & C., presentato il 18 dicembre 1868, aveva dei problemi alle sospensioni. Diversi simili progetti furono avviati con carri ippotrainati definiti “escort wagons”. Sei compagnie del Settimo Fanteria li usarono nello scontro di Big Hole contro i Nasi Forati nella Bitterroot Valley nel 1877. Esiste documentazione fotografica di uno di questi veicoli mentre attraversa il fiume Gila presso San Carlos (Arizona) con sopra elementi del 10° Fanteria nel 1885.


La fanteria impegnata a proteggere una carovana

Momenti importanti nelle Guerre Indiane, che costrinsero i nativi a modificare la tattica secolare di sfruttare il tempo della ricarica, accaddero nell’estate del 1867 nella Bozeman Trail con gli scontri di Wagon Box e Hayfield Fight, in cui pochi decine di elementi del 27 RGT Fanteria, muniti dei nuovi fucili a retrocarica Springfield Allin ed attestati al riparo di carri, inflissero gravi perdite ad un superiore numero di Sioux e loro alleati Cheyenne ed Arapaho,
Le maggiori campagne sostenute nella frontiera da Reparti di Fanteria sono le seguenti:

  • Guerra del Powder River (1865 – 67) nel Wyoming del 27o RGT con il Massacro Fetterman ed i primi scontri con armi monocolpo a retrocarica;
  • Campagna contro i Comanches (1867 – 69) nel Panhandle sostenuta dal 41mo Fanteria e X RGT. Cavalleria “Buffalo Soldiers”;
  • Guerra dei Modocs (1872 – 73) sostenuta dai 21mo e IV Fanteria e Primo
    RGT Cavalleria;
  • Guerra del Red River (1874 – 75) sostenuta dal V Fanteria contro
    Comanche, Kiowa, Cheyenne Meridionali ed Arapaho;
  • Campagna delle Black Hills (1876 – 77) con le operazioni del V, VI, 17mo, 20mo, 22mo 23mo Reggimenti di Fanteria e Settimo Cavalleria;
  • Campagne contro i Nasi Forati (1877) del Quinto e Settimo Fanteria;
  • Campagna contro gli Utes e Bannock (1878 – 79) condotta dal 21mo Fanteria, IV Artiglieria e Primo Cavalleria;
  • Guerre contro gli indomabili Apaches (1871 -74) e (1884 – 86) condotte dall’Ottavo, Nono, Decimo e 12mo Fanteria e Sesto Cavalleria
  • Campagna di Wounded Knee (1890 – 91) contro le Tribù delle Pianure aderenti alla “Ghost Dance” condotta dal Primo, Secondo, Terzo, Quinto, Settimo, Ottavo, 12mo, 16mo, 20mo, 21mo, 25mo Reggimenti di Fanteria oltre la Cavalleria. Fu il canto del cigno della resistenza indiana. Il suo tragico epilogo non fece onore all’U.S Army: tutto questo spiegamento di forze per l’irrazionale timore di un improbabile sollevazione di indiani sognatori si concluse con un massacro. Quello stesso anno venne dichiarata ufficialmente conclusa l’esperienza della Frontiera.

Uniformi ed Equipaggiamento

In merito alle uniformi è utile premettere che la disamina è solo superficiale poiché nel periodo vi furono incessanti cambiamenti a volte effimeri. Vanno distinte a seconda del periodo e tra ufficiali e la truppa.
Nel periodo tra il 1866 e 1872 si usavano surplus della Guerra Civile con stoffe di scarsa qualità ancor più sentita nel servizio di frontiera. Gli Ufficiali dovevano acquistare la loro divisa tramite ditte private specializzate. Era prevista una lunga giacca blu (Frock Coat) doppio petto con due file di sette bottoni per gli Ufficiali Superiori (Colonnello, Tenente Colonnello e Maggiore) mentre quelli Inferiori (Capitano e Primo e Secondo Tenente) non avevano il doppio petto e una sola fila di nove bottoni, Potevano a seconda delle circostanze più o meno formali portare le insegne del grado mediante le due spalline (Epaulettes con o senza fringes) metalliche di colore celeste bordate oro oppure, se in campagna, le più note striscette di stoffa trasverse rimovibili (Shoulder Straps) di colore celeste ma divenute bianche dal 1885: erano gialle per la Cavalleria e Rosse per l’Artiglieria. Nel mezzo campeggiava un Aquila con le ali spiegate (Colonnello), due fogliette d’argento (Tenente Colonnello), due fogliette dorate (Maggiore), due barrette (Capitano), una sola barretta (Primo Tenente) e vuote (Secondo Tenente). I pantaloni erano blu con una banda verticale blu scuro, di misura diversa per ufficiali e truppa, che però scoloriva dopo vari lavaggi. Il copricapo era il modello del 1858, chiamato Hardee o Jeff Devis Hat con al lato una penna nera di struzzo ma alcuni acquistavano, specie dalla rinomata ditta Hartley & Graham, un cappello con cupola più bassa detto “Burnside Pattern Felt Hat”. Durante le operazioni molti ufficiali usavano la più funzionale blusa della truppa con quattro bottoni (Sack Coat). Il cappotto era il modello 1845 copiato dai francesi, sulle cui era leggibile il grado ricoperto tramite volute e barrette in seta nera, cinque per colonnello ed a scendere per i gradi inferiori.


Uniformi da campagna militare

Al soldato semplice veniva fornita una divisa spesso già usata e logora di misura a volte non confacente ma che poteva sempre scambiarla od aggiustarla a sue spese. Il “Frock Coat” di lana era più scadente con nove bottoni, con bordature sulle maniche e colletto di colore azzurro (Sky Blue). I pantaloni erano di lana grezza, detta Kersey. Il cappello era il “Forage Cap” con la tromba a corno (Buglehorn) simbolo della Fanteria sul davanti ed il numero del Reggimento e la lettera della Compagnia. In frontiera si usava molto la funzionale blusa di flanella blu (Sack Coat), prodotta da ditte ognuna con diversi standard. Le scarpe erano i mezzi stivaletti detti “Brogan”.
Nel 1872 furono rinnovate le divise, copiando quelle francesi dell’epoca, dopo lo studio di una apposita Commissione presieduta dal Gen, Randolph Marcy. Per gli ufficiali il Frock Coat blu scuro di buona lana divenne doppiopetto anche per gli inferiori (Junior Officials) con due linee di sette bottoni ciascuna, mentre gli Ufficiali Superiori (Senior Officers) avevano due file di nove bottoni. Ogni bottone aveva stampata una “I” (per Infantry). Il cappello divenne lo Shako, con calotta più bassa del Forage Cap, blu con in fronte, oltre al corno simbolo della fanteria, l’aquila americana dorata sormontata da tredici stelle argentate e di lato una penna di gallo bianca. Il cappotto blu doppiopetto a sette bottoni aveva spalline con volute dette alla russa (Russian Knob) con uno scudo ovale di stoffa celeste con inscritto il numero del reggimento e il grado rivestito: indicato con tre doppie strisce per ufficiali superiori, due per i capitani ed una sola per il Primo, nessuna per il Secondo Tenente. Nel servizio ordinario potevano indossare la blusa (Sack Coat) blu con cinque bottoni con ricami cruciformi a partire da ogni occhiello, terminanti in tre lobi, detti scherzosamente a “lisca di aringa” (Herringbones).
Lo Shako dei soldati era meno appariscente, sempre col corno della fanteria (Buglehorn) ma dal 1875 questo tradizionale stemma fu sostituito da due fucili incrociati col numero del RGT e la lettera della compagnia. La giacca da fatica dei soldati era in lana colore blu scuro con nove bottoni detta “Swiss Blouse” che essendo impopolare nel 1877 fu dismessa per tornate al modello precedente. I pantaloni di kersey blu venivano inviati ai Reparti in stock da rifinire e quindi aggiustati dai sarti con ottima accoglienza dai soldati. Nel 1876 fu emesso un nuovo cappotto da truppa con doppiopetto e due file di cinque bottoni. Nel 1880 il Gen. N. Miles introdusse l’elmetto di sughero bianco tipo esploratore nella divisa estiva a cui l’anno successivo fu aggiunto un puntale stile “pickelhaube” prussiano, ricoperto di panno nero.


Alcune divise risalenti al 1884

Dal 1879 divenne in uso la divisa estiva e per climi caldi con i pantaloni bianchi e la blusa blu. Per le campagne invernali era stato previsto sin dal 1868 l’uso di ingombranti pellicce di vello di bisonte o pecora ma il sistema di distribuzione era inefficiente. Numerose furono le richieste disattese, soprattutto da parte di chi montava di guardia notturna in climi rigidi. Il Gen. Miles la indossava in pelle d’orso che gli valse il soprannome indiano.
Vari progetti furono fatti per migliorare un capo fondamentale della Fanteria, lo Zaino, il cui modello risaliva al 1860. Si conoscono prototipi del 1868 del Col. De Witt C. Baxter, del 1869 del Ten. W. C. Manning e del 1874 del Ten. G. Palmer. Alla fine, nel 1878, fu adottato il tipo c.d. “Blanket Bag” (Haversack) da una commissione presieduta dall’onnipresente Gen. Miles.

Armamento

All’inizio la Fanteria usava una vasta tipologia di armi lunghe ad avancarica residui della Guerra Civile con preferenza per lo Springfield Rifle Musket mod. 1863 cal. 58. Con Ordine del 3 gennaio 1866 fu istituita una Commissione per testare conversioni a retrocarica per la cartuccia metallica. Il 28 luglio successivo fu disposta la conversione di 25 mila fucili col sistema brevettato da Erskine S. Allin, dipendente dell’Arsenale di Springfield, cui pertanto non sarebbero spettate le royalties. Entrò così in servizio il modello 1866 Springfield Second Allin Conversion, chiamato “trap door” per il sistema di apertura a botola, in calibro 50 – 70 (.50 Government). Del suo proficuo uso nella guerra del Powder River si è detto sopra ma non tutti i Reggimenti ne furono dotati. Il 30mo RGT. il 5 gennaio 1867 ricevette fucili Spencer a sette colpi ed il 37mo gli Sharps a percussione. Nel 1868 il Gen, W. Hancock raccomandò la riduzione del peso del Mod. 1866 ed entrò in produzione il modello più corto a due fascette (Two Band) mod. 1868 che non fu distribuito sino all’anno successivo. Il successivo mod. 1870 fu distribuito in frontiera l’anno successivo ma esistono testimonianze di reparti che ancora nel 1874 avevano in dotazione il modello 1863 ad avancarica.


Springfield 1866 Model Allin Conversion (Second Model) ‘Trapdoor’

Con Ordine nr, 60 del 1869 fu istituita una Commissione presieduta del Gen. J. Schofield per testare sei dei migliori fucili sulla piazza monocolpo a retrocarica. Le prove proseguirono sino al 1872 sotto il Gen. A. Terry con la vittoria dello Springfield Allin mod. 1873 in calibro 45 – 70 (.45 Government) con palla del peso di 405 grani poi aumentata a 500. L’arma fu usata per tutto il periodo delle guerre indiane con lievi modifiche, quali la calciatura, la baionetta/bacchetta incorporata (mod. 1888), miglioria alla tacca di mira tipo “Buffington”. Il Musket della Fanteria battezzato dalla truppa “Long Tom” e la versione Carbine per la Cavalleria costituiscono l’arma marziale icona delle Guerre Indiane. La carabina più leggera sparava una cartuccia depontenziata con 55 grani di polvere nera invece dei 70 del fucile. Inizialmente per distinguerle le cartucce con 70 grani per la Fanteria erano marcate sul fondello con una “R” (Rifle) e con una “C” quelle per la carabina.


Springfield Model 1873

La Fanteria non aveva in dotazione armi corte giudicate inutili. L’adozione delle munizioni metalliche comportò la ricerca di funzionali cartucciere poichè il trattamento del cuoio interagiva negativamente con la lega dei bossoli con alto tenore di rame. Dapprima ci si ingegnò adattando cinturoni della CW modificati come la “Fair Weather Christian Belt”, con alveoli per 18 cartucce, seguita da quelle progettate da W. Hazen, C. Coolidge, McKeever e C. Hunger. Tutti questi brevetti furono resi obsoleti da quello del Ten. Anson Mills, allora in forza al 18mo RGT. Fanteria, risalente al 20 agosto 1867 ma adottato dall’Esercito non prima del 1879, la cui tessitura in canapa con rivetti metallici, con alveoli per cinquanta cartucce cal. 45, con la caratteristica fibbia squadrata, scongiurava la formazione del “verdigris” (verderame) ed ebbe meritata fortuna in tutti gli eserciti moderni.

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