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Devil’s Tower, la Montagna Sacra

A cura di Pietro Costantini

Una spettacolare vista della Devil’s Tower
A questo luogo sono legati da motivi culturali, geografici o storici i seguenti popoli: Sioux Lakota, Cheyenne, Crow, Arapaho, Shoshone – tutte tribù delle Pianure Settentrionali – e Kiowa, delle Pianure Meridionali. Queste sei popolazioni hanno vissuto (in periodi differenti) nella regione oggi conosciuta come Black Hills o nelle sue immediate vicinanze. La Torre del Diavolo è situata nell’angolo di nord ovest di questa regione.
Oltre ai sei gruppi sopra menzionati, vi sono circa due dozzine di altre tribù che hanno connessioni con la Torre.

Aspetti culturali e spirituali

Le connessioni che legano la cultura degli Indiani americani al luogo chiamato Devil’s Tower sono sia antiche, sia moderne. Racconti orali e narrazioni sacre spiegano non solo la creazione della Torre, ma anche il suo significato per i Nativi.
Essi descrivono le relazioni di questi popoli con il mondo naturale e stabiliscono queste relazioni attraverso un linguaggio simbolico e letterale. Oggi sono parecchie le fonti a cui ci si può riferire per leggere i vari racconti tramandati oralmente. Il collegamento fra i Nativi e la Devil’s Tower è mantenuto anche tramite cerimonie personali e di gruppo, come Capanne sudatorie, Danze del Sole, e altre che sono ancora praticate nei pressi del monumento naturale. I rituali più comuni che vengono officiati in quel luogo sono le Offerte di Preghiera. Tessuti colorati vengono legati vicino alla Torre – si possono vedere facilmente percorrendo i sentieri del Parco – e rappresentano le connessioni personali degli offerenti con il sito. Sono simili agli oggetti cerimoniali di altre religioni e possono rappresentare un’offerta personale, una richiesta o semplicemente il ricordo di una persona o di un luogo. Come molte cerimonie religiose, esse possono essere personali o collettive.
E’ importante notare la differenza fondamentale fra le religioni degli Indiani d’America e molte altre religioni contemporanee. La religione dei Nativi Americani è dominata da un senso di pace, in opposizione al senso del tempo che domina molte religioni occidentali. Invece di focalizzare l’attenzione sugli eventi cronologici e l’ordine in cui essi si presentano, la religione degli Indiani americani si incentra su un luogo, e gli eventi significativi che sono collegati ad esso. Sebbene le religioni occidentali abbiano i loro luoghi importanti, non raggiungono il livello di sacralità associato con i siti sacri per gli Indiani (che possono essere montagne, rocce, laghi, ecc.)

Aspetti tribali

Molte nazioni indiane, come già detto, hanno una narrativa sacra, o una storia orale, relative alla creazione della Torre, che fanno parte integrante della loro cultura.


Tessuti di preghiera

Benché la cultura popolare attribuisca loro solo la valenza di miti o leggende, il termine più appropriato sarebbe di storie tramandate oralmente o, in molti casi, di narrativa sacra.
Furono questi racconti a far sì che si collegassero quei popoli con il sito della Torre. Ciascuna tribù ha una sua propria tradizione orale sulla Torre del Diavolo, ed in molti casi vi sono più storie nella stessa tribù. Molti di questi racconti contengono elementi similari. Oggi i racconti sono preservati dalle tradizioni della cultura nativa e dal lavoro degli storici del passato. Le Nazioni associate alle storie relative alla Devil’s Tower fanno tuttora parte della comunità nazionale e le loro relazioni con quel sito per loro sono importanti nello stesso identico modo con cui lo furono per le generazioni passate, molto prima che questo luogo sacro diventasse un monumento nazionale.

Devil’s Tower: la leggenda Arapaho

Una tenda Arapaho si era accampata al Tepee dell’Orso (nome indiano di Devil’s Tower). Il capo della tenda aveva sette figli, cinque ragazzi e due ragazze.
Le due ragazze avevano fatto un patto tra loro, che prevedeva che la prima che avesse trovato una costola di bisonte avrebbe dovuto ricevere i maggiori favori da parte dei fratelli. I ragazzi facevano spesso dei viaggi recandosi presso le altre tribù. Dopo una lunga ricerca una delle ragazze trovò un osso di bisonte, ma quando lo raccolse lei si trasformò in un orso e fece alcuni grosso graffi sul dorso della sorella. La ragazza-orso disse alla sorella: «Se lo dirai a qualcuno i cani faranno degli ululati e questo sarà per ma il segnale che tu hai parlato.» La sorella però lo disse ai suoi fratelli e quando essi udirono i cani ululare e dare così il segnale ne furono terrorizzati e cominciarono a correre. La ragazza-orso udì il segnale e corse dietro di loro. La sorella, quella che aveva parlato, correva con una palla in mano; la palla le cadde a terra e lei accidentalmente le diede un calcio. La palla rotolò in salita fino alla cima della grande, alta roccia. La ragazza-orso si arrampicò sulle spalle della sorella per afferrare la palla, ma scivolò provocando grandi fessure nella grossa roccia e cadde sopra sua sorella, rompendole il petto. Allora la ragazza-orso si arrampicò fino alla sommità della grande roccia e disse alla sua famiglia che sarebbero apparse sette stelle a forma di diamante in direzione est; disse anche che la prima stella non sarebbe stata allineata con le altre e sarebbe stata molto più brillante della altre. Quella prima stella sarebbe stata chiamata “Stella del Petto Rotto”. Da quel momento, gli Arapaho presero a chiamare la grande roccia alta “Tepee dell’Orso”.
Questa storia venne registrata il 19 agosto 1932, raccontata da Sherman Sage, che l’aveva appresa da suo padre, Vecchio-Uomo-Retto (che a sua volta l’aveva appresa da suo padre, Pelle Secca).

Devil’s Tower: la leggenda Cheyenne

In una delle sue scorribande, una banda Cheyenne andò a Na Kovehe (Devil’s Tower) per onorare il Grande Spirito, come facevano anche altre tribù. Vi si recavamo famiglie e tutti i membri delle tribù, perché quello era considerato un luogo sacro. I guerrieri Cheyenne erano là accampati da diversi giorni, quando uno di loro notò che sua moglie si era allontanata dal campo, restandone lontana per un breve periodo. Con il passare del tempo il guerriero constatava che la moglie si allontanava per periodi sempre più lunghi. L’uomo non riusciva a capire il motivo per cui la donna si allontanava dalla loro tenda per così tanto tempo, dato che lui le era sempre stato fedele, era un buon cacciatore e un valoroso guerriero. A lei non mancava mai molta carne di bisonte, antilope e daino. Egli le forniva anche belle pelli perché facesse dei begli abiti.
Avendo cominciato a sospettare che qualche altro guerriero della banda potesse corteggiare sua moglie, si mise a controllare quale uomo fosse assente nel periodo in cui sua moglie lasciava il campo. Ma riscontrò che quando la donna non c’era nessun uomo si era allontanato dall’accampamento. A un certo punto, il guerriero si accorse anche che la moglie sulle spalle portava una pelliccia che non aveva mai indossato prima di arrivare in quel luogo. Un giorno, nel quale la donna si era recata più lontano del solito, egli si mise in attesa del suo ritorno. Quando lei ricomparve, le chiese dove era stata e che cosa l’aveva trattenuta fuori dell’accampamento per così tanto tempo. Lei non volle rispondere a nessuna di quelle domande. Allora l’uomo si arrabbiò e le strappò la pelliccia dalle spalle: si accorse che era piena di graffi. Le chiese subito chi era stato a trattarla così. Spaventata per il modo in cui il marito si stava comportando, la moglie disse di essere stata sottoposta ad una magia da parte di un orso enorme che viveva nella grande roccia.


I protettori dei Cheyenne – dipinto di Howard Terpning

L’orso non aveva una compagna e si era infatuato di lei quando si era recata là a raccogliere frutta. Temendo per la sicurezza dell’accampamento, si era sottomessa agli abbracci dell’orso, ciò che giustificava le graffiature che portava sulle spalle. Allora il guerriero disse alla moglie di accompagnarlo dall’orso, in modo che lui avrebbe potuto ucciderlo. Quando trovarono l’orso, l’uomo fu preso da grande paura, perché la bestia era grossa, molto grossa. Il guerriero tornò di corsa al campo per radunare gli altri, perché lo aiutassero a uccidere quell’orso enorme.
Sul posto, i guerrieri si accorsero che l’orso si era rifugiato in una caverna, lasciando all’ingresso le impronte delle zampe posteriori. Le zampe dell’orso erano così grandi che nessuno riusciva a scavalcarle. Quindi i guerrieri non potevano avvicinarsi all’orso abbastanza da poterlo uccidere, così tirarono ai suoi piedi per farlo venire allo scoperto. Quando l’orso uscì era così grande che tutti ne furono terrorizzati e si rifugiarono su una grande roccia. Questi uomini erano così spaventati che pregavano il Grande Spirito di salvarli. In risposta alle loro preghiere, la roccia cominciò a ingrandirsi, con la sua sommità che si allontanava sempre più dal suolo; quando la crescita si fermò, la roccia era altissima. L’orso balzò verso gli uomini e al quarto balzo i suoi artigli erano sulla vetta. Il Grande Spirito aveva aiutato gli uomini: adesso essi avevano molto coraggio, tirarono all’orso e lo uccisero. Quando l’orso cadde all’indietro aggrappandosi alla grande roccia, questa si inclinò.
Da quel momento, la donna-orso fece di questa roccia la sua casa, e i Cheyenne chiamarono il posto “La Tenda dell’Orso”.
Questa leggenda fu raccontata a Dick Stone da Uccello-Giovane, un Cheyenne della riserva di Lame Deer. L’interprete era Samuel Donnola-Orso.

A Devil’s Tower morì Dolce Medicina e lì si trovano i suoi resti mortali. Dolce Medicina è il grande eroe culturale dei Cheyenne, colui che portò alla tribù le quattro Frecce Sacre. Il santuario delle Quattro Frecce Sacre fu posto in una caverna segreta nel lato sud della Tenda dell’Orso. Dolce Medicina fondò anche le Società Guerriere Cheyenne, il governo tribale, le leggi speciali e le cerimonie. Quando Dolce Medicina stava per morire, in un rifugio nella Tenda dell’Orso, predisse l’arrivo del cavallo, la scomparsa del vecchio stile di vita e del bisonte, rimpiazzato da animali domestici con zoccoli spaccati che la gente avrebbe dovuto imparare a mangiare.


Un dipinto sulla leggenda Cheyenne

Disse della venuta degli uomini bianchi, stranieri che avrebbero volato sulla terra, preso il tuono dal lampo, rivoltato la terra e l’avrebbero prosciugata finché non fosse morta.
(Fonte: Nat. Park Service)

Devil’s Tower: la leggenda Crow

Una volta che alcuni Crow erano accampati vicino alla “Casa dell’Orso”, due bambine stavano giocando attorno ad alcune grandi rocce che erano là. Attorno alla grande roccia viveva una folta colonia di orsi; uno di questi, molto grosso, vedendo le bambine che erano sole, si avvicinò per mangiarsele. Il grande orso era sul punto di prendere le bambine, quando esse lo videro. Le bambine erano terrorizzate e l’unico posto dove potevano rifugiarsi era sulla cima delle rocce attorno alle quali stavano giocando. Allora si arrampicarono sulla grande roccia, ma l’orso avrebbe potuto ancora ghermirle. Il Grande Spirito, vedendo che l’orso stava per prendere le bambine, fece sì che la roccia crescesse e si elevasse di molto dal suolo. I segni degli artigli sono ancora oggi sulla roccia. La roccia continuò a crescere finché divenne così alta che l’orso non poté più raggiungere le bambine. Le due bambine sono ancora oggi sulla cima della roccia.
Questa leggenda fu narrata a Dick Stone da Cavalca-Il-Cavallo-Bianco-Di-Fianco. Interprete Va-Dalla-Gazza.
Nel 1932, durante una celebrazione nell’Agenzia Crow del Montana, a Max Grande Uomo vennero chieste notizie sulla Torre. Egli spiegò: «Gli Indiani chiamavano la Devils Tower “Tipi dell’Orso” o “Loggia dell’Orso”, perché in quel luogo vivevano molti orsi. Si credeva che essa fosse stata posta lì dal Grande Spirito per una ragione speciale, in quanto era diversa dalle altre rocce, sorgendo alta verso il cielo, invece di essere poco alta da terra. Per questa ragione venne ritenuta un luogo sacro e gli Indiani venivano qui per adorazione con digiuno.»

Devil’s Tower: la leggenda Kiowa

Prima che i Kiowa migrassero a sud avevano l’accampamento sulle rive di un ruscello nel lontano nord, dove c’erano molti orsi. Un giorno, un gruppo di sette bambine stava giocando a una certa distanza dal villaggio, quando arrivarono degli orsi per dare loro la caccia. Le bambine corsero verso il villaggio e gli orsi stavano per prenderle, quando esse saltarono su una roccia bassa, alta circa 3 piedi. Una delle bambine cominciò a pregare la roccia: «Roccia, abbi pietà di noi, roccia salvaci!» La roccia udì le invocazioni, e cominciò a crescere in altezza, spingendo le bambine sempre più in alto. Quando gli orsi balzarono sulla roccia per raggiungere le bambine, scorticarono la roccia, rompendosi gli artigli e ricadendo a terra. La roccia diveniva sempre più alta, mentre gli orsi le si scagliavano ancora contro per prendere le bambine, finché esse vennero proiettate in cielo, dove si trovano tuttora poiché sono diventate un gruppo di sette stelline (le Pleiadi). In inverno, nel cuore della notte le sette stelle si trovano proprio sopra questa alta roccia. Quando la gente viene a vedere, trova gli artigli degli orsi, che si sono trasformati in pietre, tutt’attorno alla base.
Nessun Kiowa oggi vivente ha mai visto questa roccia, ma i vecchi ne hanno parlato: si trova molto lontano, a nord, dove i Kiowa vivevano molti anni fa. E’ una roccia isolata, con i fianchi graffiati, i segni delle unghie degli orsi sono ancora là, e la roccia si erge verso il cielo, molto alta. Non ce n’è un’altra come quella nell’intero paese; su di essa non crescono alberi, c’è solo l’erba sulla cima.


I “segni delle unghie degli orsi” sulla Devils Tower. In realtà si tratta di colonne quadrate o esagonali formate da antiche colate di magma.

I Kiowa chiamano questa roccia “Tso-aa”, albero-roccia, probabilmente perché crescendo è diventata alta come un enorme albero.
Questa leggenda è stata narrata da Io-Vedo-Molti-Posti-Per-I-Fuochi-del-Campo nel 1897.

Devils Tower: la leggenda Lakota

Molto tempo fa nella tribù dei Lakota c’era un valoroso guerriero che spesso si allontanava da solo per inoltrarsi in territori selvaggi, dove avrebbe potuto onorare e adorare il Grande Spirito in solitudine. L’essere solo lo aiutava a rinforzare il suo coraggio in modo che in futuro avrebbe potuto realizzare i suoi piani. Un giorno questo guerriero prese il suo teschio di bisonte e si recò in solitudine a pregare. Si fermò alla base della “Casetta dell’Orso” (Mahto Tipila) e stette in adorazione per due giorni, al termine dei quali si ritrovò d’improvviso sulla sommità dell’alta roccia. Era molto spaventato perché non sapeva come potesse fare per ridiscendere. Dopo essersi affidato al Grande Spirito andò a dormire. Quando si svegliò fu molto felice di scoprire che si trovava di nuovo alla base dell’alta roccia. Si accorse di trovarsi sulla soglia di una grande tana d’orso perché tutt’intorno c’erano orme di un orso veramente grosso. Avrebbe potuto dire che le fessure nella grande roccia erano state causate dalle unghie del grande orso. Così seppe che tutto il tempo in cui era stato sulla cima della grande roccia, era stato sopra la tana di un orso gigantesco.
Da quel momento in poi la Nazione Lakota chiamò questa grande roccia “Casetta dell’Orso” e il popolo vi si recava spesso in adorazione. Il teschio di bisonte è ancora sulla sommità di questa grande roccia e può essere visto sul punto più alto.
Questa leggenda fu riferita a Dick Stone da Toro Corto, che viveva a poca distanza ad ovest di Oglala, in Sud Dakota, il 31 luglio 1932. Interprete era Mark Aquila-che-Corre.


Teschio di bisonte

Un’altra leggenda Sioux racconta che una banda Lakota si era accampata nella foresta alla base della Casa dell’Orso. Qui venne attaccata da una banda di Crow. Con l’aiuto di un orso enorme i Lakota riuscirono a sconfiggere i Crow.
I Lakota allestivano spesso l’accampamento invernale a Devils Tower, come è documentato fin dal 1816. I Lakota hanno un antico e sacro legame con le Colline Nere e la Casa dell’Orso. Per la tribù quelli sono i luoghi della creazione. A Devils Tower essi digiunavano, pregavano, lasciavano offerte, adoravano il Grande Mistero (l’essenza della vita spirituale e religiosa dei Lakota) e tenevano le cerimonie della Capanna Sudatoria. Le loro preghiere riguardavano la salute, il benessere e il successo personale.
Si sa che presso la Casa dell’Orso si teneva anche la cerimonia di guarigione, condotta da uno sciamano guaritore. Sempre in quel luogo il Grande Orso, Hu Numpa, rivelava il sacro linguaggio e le cerimonie di guarigione agli sciamani Lakota. Per questi motivi Devils Tower è considerata il luogo di nascita della saggezza. Toro Bianco parlava di “uomini d’onore tra il popolo che si recavano nei pressi di Devils Tower per un periodo di quattro giorni, per digiunare e pregare. Là si addormentavano si giacigli fatti di frasche di artemisia, non prendendo né cibo né acqua per tutto il tempo. Una volta, cinque grandi capi Sioux – Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Gall e Coda Chiazzata – vi si recarono insieme in pellegrinaggio. Noi non adoravamo la torre, ma il nostro Dio.”


Ricerca di visione–dipinto di Z.S. Liang

Le ricerche di visioni sono una forma di preghiera molto intensa, che richiede molta preparazione, digiuno, rito di purificazione (capanna sudatoria/inipi) e solitudine. E’ un rituale fondamentale per la costruzione dell’identità Lakota. In aggiunta all’apprendimento delle tradizioni e degli insegnamenti morali, gli individui che ricercano la visione “spesso riacquistano la chiarezza dello scopo della loro vita e una sicura identità come membri della tribù.” Uomini e donne possono ricercare una visione per una moltitudine di ragioni: per ringraziamento, per chiedere una guida spirituale o semplicemente per pregare in solitudine. Uno dei siti archeologici del Parco Nazionale della Devils Tower, esaminato dall’archeologo Bruce Jones nel 1991, è un rifugio in pietra e legno, costruito dopo gli anni ’30 del ‘900, che sembra essere stato usato per la ricerca di visioni. I Lakota tradizionalmente eseguono la sacra Danza del Sole a Devils Tower intorno al solstizio d’estate. Il fiume Belle Fourche era conosciuto dai Lakota come Fiume della Danza del Sole. La Casa dell’Orso è considerata un luogo sacro di rinnovamento. La Danza del Sole è un cerimoniale di digiuno e sacrificio che conduce al rinnovamento dell’individuo e del gruppo come fossero una sola cosa. La Danza del Sole cancella il male nell’universo e i danni fatti alla Natura. Il partecipante soffre affinché la Natura smetta di soffrire. La Danza del Sole è “…il supremo rito di sacrificio per la società come un unico essere e una dichiarazione del valore e della forza dell’individuo…I giovani tengono annualmente la Danza del Sole per dimostrare il loro valore, proprio come se fossero stati catturati e torturati, e lottano divincolandosi per ottenere infine la libertà.” Lo strappo della carne lacerata è il simbolo della ottenuta libertà e del rinnovamento. Rapporti del National Park Service indicano che le moderne cerimonie della Danza del Sole sono state effettuate a Devils Tower ancora nel 1983.
I Lakota ricevettero anche la Pipa del Bisonte Bianco, l’oggetto più sacro della loro nazione, proprio alla Casa dell’Orso da Donna Bisonte Bianco, un leggendario essere spirituale. Il santuario della sacra pipa venne posto in una cavità segreta sul lato nord della Casa dell’Orso. Nel 1875 George A. Custer giurò sulla pipa che non avrebbe più combattuto gli Indiani. “Chi giura sulla pipa e rompe il giuramento va verso la distruzione e tutta la sua famiglia muore, o le malattie saranno sopra di loro.” Le pipe vengono spesso considerate oggetti sacri usati nella ricerca di visioni, nella Danza del Sole, nei riti di purificazione e nelle trattative di pace.

Devil’s Tower e gli Shoshone

E’ certo che il luogo fosse sacro anche per gli Shoshone e venisse da loro frequentato spesso. Tuttavia nessun membro della tribù ha mai voluto parlare delle proprie credenze e leggende tribali in merito.