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Le guerre Sioux – 3

A cura di Pietro Costantini
Tutte le puntate dell’articolo: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.

Mappa 4. Le Campagne del 1863–1864
Verso la fine del 1862 l’esercito mancava delle risorse per inseguire i Sioux che erano fuggiti ad ovest, nel Dakota. Fu solo nell’estate 1863 che il generale John Pope, comandante del Dipartimento del Nord Ovest, riuscì a raccogliere abbastanza fondi e uomini per continuare la campagna. Egli pianificò un’azione a tenaglia per trovare e punire i Santee fuggitivi e minacciare sia gli Yankton sia i Teton che avevano cominciato ad appoggiare i loro fratelli dell’est.
Il proposito finale di Pope era di rendere sicuro il confine occidentale del Minnesota contro ogni minaccia indiana.
Il brigadiere generale Henry H. Sibley comandava una colonna di 3.000 uomini, che partì da Camp Pope, in Minnesota, diretta ad ovest. Il brigadiere generale Alfred Sully comandava la seconda colonna, costituita di circa 1.200 uomini, tutti volontari di cavalleria dello Iowa e del Nebraska, con qualche pezzo di artiglieria di supporto. Partito da Fort Randall, Sud Dakota, egli marciò verso nord. Il piano richiedeva che le due colonne si incontrassero vicino a Devils Lake, in Nord Dakota. La lunga colonna di Sibley partì da Cape Pope il 16 giugno 1863 e giunse in prossimità di Devils Lake verso metà luglio. Qui venne stabilito il campo base, poi cominciò l’inseguimento di una grande banda di Santee e Yankton che si stavano spostando verso il fiume Missouri. Il 24 luglio la colonna di Sibley intercettò i Sioux a Big Mound, Gli Indiani fuggirono, dopo aver combattuto in una disperata azione di retroguardia protrattasi per quasi tutta la giornata. Il 26 luglio Sibley andò vicino a raggiungere di nuovo i Sioux a Dead Buffalo Lake, quando i Santee, con l’aiuto di alcuni gruppi di cacciatori di bisonti Teton, attaccarono la colonna di Sully. Le truppe di Sully fermarono l’attacco dei Sioux con i fuoco degli Howitzer e quindi contrattaccarono, respingendo gli Indiani. Sully si pose all’inseguimento e raggiunse i Sioux a Stony Lake il 28 luglio. Di nuovo i Sioux esercitarono una furiosa azione di retroguardia che permise alle loro famiglie di fuggire oltre il Missouri. Nel corso dei tre combattimenti avevano perso un numero di guerrieri stimato in 150 e molte delle loro provviste di cibo ed equipaggiamento, il che fu una perdita devastante. Benché le perdite di Sibley a Big Mound fossero state inferiori, egli era rimasto in condizioni critiche per i rifornimenti. Così, dopo aver trascorso tre giorni nella vana ricerca della colonna di Sully. Sibley decise di tornare in Minnesota, raggiungendo Fort Snelling il 13 settembre.


La campagna 1863-1864

Ostacolato dall’acqua bassa del Missouri, il gruppo di Sully non arrivò nella zona della campagna se non alla fine d’agosto, apprendendo che Sibley era tornato in Minnesota. Ma apprese anche che i Santee liberi si erano spostati nelle vicinanze del fiume James per la caccia al bisonte. Riprendendo l’inseguimento, Sully intercettò gli Indiani la sera del 3 settembre a Whitestone Hill. Là trovò un grande villaggio, che avrebbe potuto contenere almeno 1.000 guerrieri. Nella confusione di una caotica battaglia notturna, la maggior parte dei Sioux riuscì a scappare. Comunque il combattimento fu feroce: Sully ebbe 20 morti e 38 feriti e l’esercito stimò le perdite indiane in 150 – 200 caduti. Nella fuga che seguì, gli Indiani persero la maggior parte delle masserizie, mentre 250 fra donne e bambini furono catturati. Sully aveva ottenuto una grande vittoria ma, avendo pochi rifornimenti, decise di tornare a Fort Randall.
Nel 1864, nonostante le sconfitte subite, un gran numero di Santee, Teton e alcuni Yankton si riunirono sul Little Missouri e ancora una volta si diedero a minacciare gli insediamenti dell’est Dakota. Nel giugno di quell’anno Sully radunò più di 3.000 uomini e marciò, risalendo il Missouri, per disperdere queste bande Sioux. Dopo aver eretto Fort Rice, vicino all’odierna Bismarck, si diresse verso ovest e cominciò l’inseguimento. Il 28 luglio Sully attaccò il grosso contingente Sioux a Killdeer Mountain. In quelle battaglia Sully dispose i suoi uomini in un quadrato, del tipo usato dagli Inglesi, circondando il villaggio, e avanzò lentamente contro l’accampamento indiano. Nella battaglia, che durò tutto il giorno, gli Indiani ebbero gravi perdite e furono costretti ad abbandonare il loro villaggio e le masserizie. Dopo la battaglia, Sully proseguì verso ovest in direzione del fiume Yellowstone, per intimorire i Teton, poi tornò a Fort Ridgely all’inizio di ottobre.


La Battaglia di Killdeer Mountain

Le campagne del 1863 – 1864 avevano avuto pieno successo nello spostare la frontiera verso ovest. Con i Santee Sioux stroncati definitivamente, gli insediamenti del Minnesota non ebbero più paura di alcuna minaccia indiana. Tuttavia, la partecipazione dei Teton alle ostilità era stata di poca importanza. Solo due anni dopo, lungo la Pista di Bozeman, l’esercito degli Stati Uniti ebbe a che fare con i Teton con risultati molto differenti.