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I primi coloni – Pillole di storia del west 7

Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.

Carri dei primi coloni
In un tempo di gran lunga antecedente alla legalizzazione della colonizzazione dei terreni con le leggi e spesso persino prima che l’America possedesse il territorio, si mossero i coloni. Costoro, persone normalissime spinte da necessità o desiderio di migliorare la propria condizione, vivevano costantemente ai confini della civiltà e alcuni si spostavano ogni anno perché anche il rumore dell’ascia del vicino per loro significava che la regione stava diventando affollata. Erano degli autentici opportunisti e la migrazione era entrata in profondità nel loro sangue. Alcuni partirono dalla Georgia e non si fermarono che alla fine della loro esistenza, quando raggiunsero la California. Per questi coraggiosi la vita era sempre meglio al di là dell’orizzonte.
Ci fu un tempio in cui divenne chiaro che presto o tardi il West sarebbe stato un luogo da colonizzare per intero. Dagli aborigeni che avevano anticamente traversato lo stretto ghiacciato di Bering agli ultimi immigranti europei o asiatici, tutti contadini, minatori, commercianti o speculatori… qualunque fosse il motivo del loro arrivo, avevano in comune un proposito: venivano nel West per viverci.
A parte chi andava all’avventura, come gli Uomini della Montagna (di cui abbiamo già parlato), i primi coloni erano spesso semplici e umili famiglie che giungevano con i loro carri o montando cavalli sudati e stremati, o addirittura a piedi. E forse proprio costoro erano i più coraggiosi di tutti, perché il loro obiettivo non puntava ai confini conosciuti della civiltà, ma a quelli estremi del continente.


Una famiglia di pionieri

Dal 1840 in poi, caricarono aratri, arcolai, bambini e polli, legarono una mucca dietro al carro, adagiarono sul fondo innesti di alberi da frutta e si diressero verso l’Oregon e la California. Chi aveva un mestiere si portava dietro gli attrezzi, contando di impostare la propria vita lavorando per soddisfare i bisogni degli altri coloni.
I primi ad affrontare il viaggio furono i bianchi nati in America, i quali si lasciavano alle spalle terre e fattorie che spesso passavano nelle mani di immigrati giunti dall’Europa. Molti di loro, infatti, erano “viaggiatori professionisti”. Erano uomini come Gideon Lincecum, che si era già spostato altre dodici volte, partendo dalla Carolina del Sud, fermandosi in un posto per non più di due anni, fino a raggiungere a occidente il Texas negli anni ’40.


Gideon Lincecum

Uno spirito pionieristico, una spinta a cogliere le opportunità, e una curiosità non frenata da radici, propria dei pionieri, erano gli elementi che motivavano il trasferimento di molti di loro. Si spostavano dapprima da giovani, poi di nuovo quando la produttività del terreno non bastava più ai bisogni delle famiglie che si erano creati. Alcuni emigravano quando già erano persone di mezza età, lasciando i loro beni ai figli che ormai erano cresciuti, mentre altri andavano alla ricerca di posti migliori e più vasti per sistemare più famiglie imparentate tra loro.
Poi, arrivarono anche i piker, bianchi poveri che non avevano nulla da perdere lasciando le vecchie case e che, malgrado la povertà e l’ignoranza, speravano che in qualche modo la vita a ovest potesse essere migliore. Assieme a loro si spostò un piccolo esercito di giovani uomini soli, che si mettevano in viaggio per trovare un posto dove sistemarsi prima di essere schiacciati dal fardello della famiglia.


Famiglie unite nella prova della colonizzazione

Generalmente, i primi pionieri viaggiavano per conto proprio, ma in seguito, per maggior sicurezza, si riunirono in semplici carovane di emigranti. Ma alcune comunità della costa orientale si spostarono in massa, dando vita a colonie di newyorkesi in Kansas e in altri luoghi. Ansiosi di trovare un nuovo posto per vivere, essi mantennero intatta la società e la cultura che avevano conosciuto nei villaggi e nelle città in cui avevano abitato un tempo. Qualunque fosse la loro motivazione, i primi coloni furono probabilmente i migliori. Nella loro avventura misero il massimo del coraggio e della determinazione.


Una carovana di pionieri

Arrivarono nel West non per sfruttarlo in fretta e furia, ma per stabilirvi case e poi comunità. E tante volte portarono con sé l’esperienza di un’intera vita da pionieri. Più di tutto erano decisi a rischiare ogni cosa per queste regioni intatte, perché per costoro non c’era ritorno e nulla a cui ritornare. Per loro il west rappresentava una promessa.