Doc Holliday raccontato da Bat Masterson
A cura di Omar Vicari
Doc Holliday e Bat Masterson – clicca per INGRANDIRE
W. B. (Bat) Masterson, una delle figure di spicco della frontiera americana non fu solo un uomo di legge. Dopo i giorni tumultuosi vissuti a Dodge City, Tombstone e Trinidad, nel 1902 Masterson si lasciò alle spalle il West per trasferirsi all’est come giornalista e promotore di incontri di pugilato. A New York incontrò il noto editore Alfred H. Lewis che nel 1907 lo esortò a scrivere qualche articolo su “Human Life Magazine” da lui diretto, su alcuni dei più famosi gunfighters dell’epopea del West.
Masterson, durante la sua carriera ne aveva conosciuti tanti, da Luke Short a Wyatt Earp… da Doc Holliday a Clay Allison.
Questa è la descrizione che Masterson ci tramanda di quel micidiale pistolero-dentista nato al secolo col nome di John H. Holliday “Doc” e quanto segue è ciò scrive Masterson di lui.
Doc Holliday, Prescott 1880
Holliday non fece nulla per entrare nella “Hall of Fame” della storia della frontiera, eppure non dimeno Doc fu uno dei più pittoreschi personaggi nei giorni in cui la pistola, invece della legge, risolveva le questioni.
Veniva da una rispettabile e prominente famiglia della Georgia dove nacque negli anni prima della guerra civile.
Si laureò in odontoiatria, una professione che esercitò in sporadici casi, perché a suo dire, la tosse provocata dalla sua malattia, la tubercolosi, infastidiva i rari pazienti che afferivano al suo studio.
Holliday, aveva un ingovernabile temperamento, una testa calda che passava da una rissa all’altra, da un duello all’altro. Era molto temuto e si meritava l’antipatia di quelli che lo conoscevano, fatta eccezione di alcuni. Doc era egoista e sotto l’influsso dell’alcool, che beveva in grande quantità, diventava veramente pericoloso. Io non lo avevo in simpatia (è lo stesso Masterson che parla) e lo aiutai in certi momenti solo per compiacere Wyatt Earp. Gli riconoscevo però il coraggio e la lealtà verso i pochi amici che aveva, in primis Wyatt Earp.
Doc era pronto a mettere in gioco la propria vita per Wyatt e soprattutto, nonostante il suo temperamento incontrollabile, era capace di evitare uno scontro se questo fosse stato motivo di imbarazzo per lo stesso Wyatt.
Holliday sembrava essere assolutamente incapace di tenersi fuori dai guai. Il suo amore maniacale per i combattimenti lo costringevano a cambiare spesso città onde evitare guai con la legge. Fisicamente, esile com’era, le avrebbe prese persino da un ragazzo di quindici anni e forse fu per questo che Doc imparò presto l’uso della colt. I risultati gli diedero ragione. A detta di Wyatt Earp, l’unico uomo che poteva in qualche modo stare alla pari alla sua velocità e destrezza nell’uso della pistola, era Buckskin Frank Leslie di Tombstone.
Alfred H. Lewis, editore
L’uccisione indiscriminata di alcuni negri fu la causa prima che lo costrinse a lasciare la Georgia. Vicino Griffin, la città in cui egli crebbe, c’era un piccolo fiume dove i ragazzi, bianchi e neri indifferentemente si immergevano insieme. I bianchi decisero a un certo momento che i negri avrebbero dovuto bagnarsi in un altro posto.
Una domenica pomeriggio, mentre alcuni di quei ragazzi di colore erano immersi nelle acque del fiume, Holliday apparve con un fucile in mano ordinando loro di lasciare il fiume. I ragazzi si spaventarono e quando si riunirono in gruppo, Holliday lasciò partire una scarica che uccise due di essi e ferendone molti altri. L’uccisione di quei negri era ingiustificabile, ma le autorità la pensarono diversamente e nulla fu fatto a carico del giovane Holliday.
La famiglia comunque decise che per lui sarebbe stato meglio cambiare aria per un po’ di tempo.
In accordo con essa, Holliday partì per Dallas in Texas. Nella casa in cui prese ad abitare appose la targa con scritto
“J. H. Holliday, Dentist”. Erano quelli i primi anni 70, quando Dallas era ancora una tipica città di frontiera coi bordelli, le sale da ballo e i saloon coi i tavoli da poker. Una città violenta in cui ben si adattava il suo carattere irascibile.
Holliday non si vantò mai di aver ucciso un paio di ragazzi negri in Georgia, eppure non di meno in Texas fu subito considerato come un uomo da rispettare.
Buckskin Frank Leslie
Quell’innato modo di trovarsi sempre in mezzo ai guai lo portò a scontrarsi con il proprietario di un saloon e poi a sparare a un importante cittadino della città, un fatto per il quale dovette emigrare in un posto più congeniale.
Holliday aveva solo ventiquattro anni e già lo precedeva, ovunque andasse, la fama di “Deadly Doctor”.
A Jacksboro (Texas), un lurido paese nelle vicinanze di Fort Richardson dove era arrivato, Holliday uccise un soldato del forte per questioni di gioco in un saloon. Prima che la notizia arrivasse al forte, Holliday aveva già lasciato Jacksboro.
Arrivare a Denver (Colorado) voleva dire attraversare 800 km di un percorso che si inoltrava per la zona del Texas Panhandle e parte della terra di nessuno, vale a dire l’Oklahoma abitata da indiani ostili e da messicani rinnegati arrivati dal New Mexico. Un viaggio pericoloso che Doc fece senza perdere il proprio scalpo.
Era quella la primavera del 1876 e mentre Denver poteva vantare una maggiore considerazione come città rispetto a Dallas, nelle sue vie succedevano le stesse cose che accadevano nella città texana. Infatti, dopo aver dato un occhiata in città per uno o due giorni, Holliday concluse che non aveva guadagnato nulla a cambiare aria.
Denver in quei giorni era ancora una rude e difficile città, ma non di meno esisteva il divieto di portare armi da fuoco con se e allora Holliday, messa da parte la pistola, immediatamente si armò di un micidiale coltello col quale deturpò la faccia di Bud Ryan dopo che quest’ultimo cercò di barare in un saloon di Denver.
A distanza di trent’anni Bud Ryan vive ancora a Denver e porta ancora sul volto la cicatrice causata dal coltello di Holliday. Ancora una volta Doc fu costretto a lasciare la città. Si spostò a Dodge City (Kansas), dove per la prima volta feci la sua conoscenza. Già prima del suo arrivo, sapevo tutto di lui, delle sue imprese criminose in Texas e nel Colorado.
Era un uomo di costituzione longilinea, pallido e pesante non più di 130 pounds. Aveva occhi celesti e baffi sottili color della sabbia.
A quel tempo, Dodge era una delle più turbolenti città del West, un posto dove un frequentatore di tavoli da gioco quale era Holliday certamente faceva al caso suo.
Si vedeva chiaramente che non era un uomo di robusta costituzione a causa della sua malattia che gli procurava una tosse incessante.
Nel periodo in cui si fermò a Dodge, Holliday non ebbe questioni rilevanti con nessuno, sebbene fosse considerato come una sorta di uomo non molto simpatico.

La vecchia Dallas, in Texas
Holliday si diresse poi a Trinidad (Colorado) dove solo una settimana dopo ferì seriamente un giovane del posto che rispondeva al nome di Kid Colton. Naturalmente fu costretto a scappare. Si diresse allora a Las Vegas (New Mexico), una città in piena espansione grazie alla ferrovia arrivata sino lì. Holliday rimase in città per un certo tempo facendo quello che gli riusciva meglio, cioè frequentando assiduamente le “gambling house”.
Non ci mise molto a inimicarsi per questioni di gioco un certo Mike Gordon, una specie di spaccone del posto.
Holliday lo invitò a uscire dal saloon e appena Gordon fu su la porta, Holliday lo fulminò.

La vecchia Jacksboro, in Texas
Di nuovo, costretto a fuggire, raggiunse ancora Dodge dove rimase sino all’autunno del 1880 quando assieme a Wyatt Earp si diresse verso Tombstone in Arizona. Nei mesi in cui si fermò a Dodge, Holliday non si cacciò in nessun guaio anche per una forma di rispetto verso il suo amico Wyatt, e molti pensarono che forse i guai che si portava dietro non sempre erano dovuti al suo modo di essere, piuttosto erano causati dalla voglia di altri di confrontarsi con lui.
Holliday mostrava una forte predisposizione verso Wyatt Earp e sarebbe stato pronto a mettere in pericolo la sua vita per salvare quella di Wyatt.
A Tombstone, nello scontro all’OK Corral, Holliday fu dalla parte dei fratelli Earp contro il clan dei Clanton e dei fratelli McLowery, che furono entrambi uccisi assieme a Billy Clanton.
Curly Bill Brocius
Holliday fu ancora con Wyatt a Tucson dove sorpresero e uccisero Frank Stillwell come vendetta per la morte di Morgan Earp. E sempre al fianco di Wyatt partecipò all’uccisione di Curly Bill presso Whetstone Springs appena fuori Tombstone.
Dopo i fatti di Tombstone, Holliday si divise da Wyatt e tornò a Denver in Colorado dove fu arrestato su richiesta delle autorità dell’Arizona per l’uccisione di Stillwell a Tucson. Tutto questo avveniva nella primavera del 1882.
Io ero a Denver a quel tempo e il Governatore Frederick W. Pitkin, su mia intercessione, rifiutò alle autorità dell’Arizona l’estradizione di Holliday.
Negli anni successivi, Holliday, consunto dalla tubercolosi, si spostò a Leadville (Colorado) pensando che l’aria fine di montagna facesse al caso suo. Non solo la tubercolosi lo consumava, ma soffriva anche di ripetuti attacchi di polmonite. Aveva poco più di trent’anni e sembrava un vecchio di ottanta.
Holliday morì di tisi nel 1887 in un albergo di Glenwood Springs (Colorado) pochi anni dopo. Aveva soltanto 36 anni.

Dodge City intorno al 1877
Durante la sua burrascosa carriera di pistolero, Holliday lasciò la sua scia di sangue in tre Stati dell’Unione: Texas, Colorado e Kansas, a parte naturalmente la Georgia dove nacque e inoltre in alcuni territori non ancora organizzati come Stati quali New Mexico e Arizona.
Uccise un paio di ragazzi negri in Georgia, sparò a un uomo a Dallas (Texas), e ne uccise un altro a Jacksboro.
Sfigurò in viso col coltello Bud Ryan a Denver (Colorado) e ferì Kid Colton a Trinidad.
Uccise Mike Gordon a Las Vegas (New Mexico) e a Tombstone (Arizona) partecipò alle uccisioni dei fratelli McLowery e di Billy Clanton. A dire il vero, il Kansas fu l’unico Stato in cui non uccise nessuno.

Frank C. Stillwell
A Dodge comunque salvò la vita a Wyatt Earp che stava per essere ucciso da alcuni cowboys texani
E’ dibattuta la questione se furono giustificabili oppure no gli atti e le uccisioni che compì. Io ho sempre avuto l’impressione che i guai di Doc fossero causati dal bere smodato che aveva e quando beveva Holliday era veramente pericoloso. L’ho aiutato in molte occasioni e non perché mi fosse simpatico, tutt’altro. Lo aiutavo soltanto per la mia amicizia con Wyatt Earp.
Doc Holliday ha avuto soltanto pochi veri amici nel West. Secondo il mio punto di vista, Doc era egoista e aveva una natura perversa, ma anche la totale disponibilità verso chi gli era amico.

L’albergo a Glenwood Springs in cui morì Holliday
Era temuto per quel suo temperamento esplosivo, una caratteristica che non lo rendeva accettabile in quel tempo sulla frontiera.