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Appaloosa

A cura di Cesare Bracchi

Il poster del film
Ogni qualvolta viene recitato il De Profundis a questo genere cinematografico, ecco che il western risorge per effetto di una nuova pellicola che si presenta al pubblico.
E’ stato così in tempi più o meno recenti con “Gli Spietati”, “Silverado”, “Balla coi lupi” e altri ed è così anche questa volta con l’uscita di “Appaloosa”.
L’attore Ed Harris si cimenta nuovamente nella regia e partorisce questo western classico che fa onore alla categoria e contenti gli appassionati, non sufficienti però a decretare un significativo successo al botteghino.
Gli ingredienti per un western assolutamente canonico e rigoroso ci sono tutti.
La trama si basa su un cliché più che collaudato, vale a dire la città vessata dal prepotente ranchero (Jeremy Irons) che si affida ad uno sheriffo (Ed Harris) e al suo vice (Viggo Mortensen) che cercano di riportare la legge in modo piuttosto disinvolto mettendo spesso mani alle colt (in questo caso è protagonista un fucile calibro 8).


I due protagonisti a cavallo

In questo contesto si inserisce ad un certo punto una figura femminile (Renee Zellweger) che porterà un certo scompiglio e minerà le certezze dei protagonisti maschili.
Il film procede con un ritmo cadenzato e preciso, mai troppo lento nonostante una sceneggiatura asciutta. Il regista rinuncia a panorami troppo scontati e preferisce inquadrature strette disponendo gli attori in posizioni studiate soprattutto nelle scene in interni.


Il mitico calibro 8 del vice sceriffo

I temi che emergono sono quelli legati al senso dell’onore e del lavoro, il cameratismo e la solidarietà maschile, mentre non manca una certa misoginia. Il personaggio femminile, inizialmente comprimario e successivamente protagonista, è infatti tracciato da una brava Renee Zellweger con linee contorte e dipinge una figura fragile e astuta al tempo stesso che determinerà il non scontato finale.
Non mancano i riferimenti ai grandi del genere, Sergio Leone su tutti, ma anche a “Terra di confine” e “Gli Spietati”.


Tra sceriffo e vice c’è anche una donna…

Come detto, il cast è composto da grandi professionisti che portano avanti i loro personaggi con precisione e rigore, con una recitazione senza sbavature, ma anche senza impennate.
Non si ricordano scene memorabili, né particolarmente spettacolari, ma è tutto il film a scorrere piacevolmente con il suo ritmo dall’inizio alla fine, quando il vice sceriffo Viggo Mortensen si allontana a cavallo, “ma senza fretta” verso ovest.