- www.farwest.it - https://www.farwest.it -

L’uomo che sterminò una banda di 14 assassini

A cura di Valentina Santoli
Il 19 dicembre 1854 ebbe luogo uno dei più incredibili scontri a fuoco della storia del West. Fu una sparatoria così straordinaria, anche per le cronache dell’epoca, che è difficile credere che oggi, dopo oltre 170 anni, quasi nessuno se ne ricordi: ma siamo qui per rimediare.
California, Sierra Nevada. Una numerosa banda di banditi stava imperversando tra le montagne: si trattava di un gruppo composto da due americani, un francese, due inglesi, quattro messicani e cinque membri della “Sidney Duck”, una gang australiana che aveva gettato nel caos San Francisco.
Questi criminali già da un paio di giorni avevano dato sfogo alla propria violenza, rapinando ed uccidendo sei cinesi e quattro americani. Il 19 dicembre 1854 i banditi decisero di tendere un’imboscata a tre prospettori americani che stavano percorrendo un sentiero nei paraggi: il Capitano Jonathan Davis, James Mc Donald ed il Dr. Bolivar Sparks.
Usciti improvvisamente dalla vegetazione facendo fuoco, i fuorilegge abbatterono immediatamente James McDonald, che morì senza neppure riuscire ad estrarre la propria arma. Il Dr. Sparks, con la sua rivoltella a sei colpi, riuscì a sparare due volte prima di cadere rovinosamente al suolo, gravemente ferito.
Il Capitano Davis, nella mischia, non si perse d’animo: estrasse le sue due pistole ed iniziò a rispondere al fuoco, colpendo i banditi quasi senza sprecare una sola pallottola. Davis fu lievemente ferito due volte, e svariati proiettili sparatigli contro dai fuorilegge gli attraversarono i vestiti (in seguito, un suo amico contò ben sei fori di pallottole solo sul suo cappello), ma ciò nonostante mantenne la propria posizione e svuotò i caricatori contro i banditi con precisione letale: di lì a poco, ben sette degli assalitori giacevano a terra, colpiti a morte e contorcendosi per il dolore.


Gente armata fino ai denti

A quel punto, quattro dei fuorilegge ancora in piedi cercarono di avvicinarsi cautamente al capitano per finirlo, armati di coltelli Bowie e di una piccola spada. Ma Davis, per nulla intimorito, estrasse il proprio coltello ed affrontò i primi due, pugnalandone uno a morte e colpendo l’altro con il coltello con una manovra che gli recise di netto il naso ed un dito della mano destra.
Gli altri due assalitori, entrambi indeboliti dagli scontri dei giorni precedenti, non ebbero migliore destino: il Capitano Davis riuscì ad abbatterli facilmente.
A quel punto, gli ultimi tre banditi fuggirono per salvarsi la vita. Al termine dello scontro, un solo uomo aveva prevalso su quasi una dozzina dei peggiori criminali senza legge della California, lasciando a terra sette rapinatori morti e quattro feriti in modo gravissimo (tutti e quattro, difatti, moriranno per le ferite riportate).
Davis, ignorando le proprie ferite, si tolse la camicia e la ridusse a brandelli per cercare di soccorrere e medicare il Dr. Sparks ed i rapinatori ancora vivi. Vedendo però sopraggiungere lungo il sentiero altri tre uomini armati, il capitano balzò sul corpo di McDonald recuperandone l’arma, ed intimò loro di fermarsi: fortunatamente, non si trattava di altri banditi, bensì di tre membri di una compagnia mineraria che si erano accampati a breve distanza, su un torrente che si immetteva nel ramo nord dell’American River. Mentre erano a caccia, avevano assistito all’intero scontro dalla sommità di una collina nelle vicinanze.
I minatori perquisirono i corpi dei banditi e recuperarono 491 dollari in monete d’oro e d’argento, quattro once di polvere d’oro, sette orologi d’oro e due d’argento, che, su richiesta del Capitano Davis, furono consegnati al Dr. Bolivar Sparks.


Una sparatoria

Davis trasportò il Dr. Sparks dalle montagne fino alla casa del medico nei pressi di Coloma, California, nella speranza che potesse riprendersi: purtroppo non vi fu nulla da fare, ed il 26 dicembre Sparks morì per le ferite riportate.
Sebbene lo scontro a fuoco avesse avuto ampia risonanza sui quotidiani, locali e nazionali, alcuni dubitavano che l’intera vicenda fosse troppo incredibile per essere vera. Il Capitano Davis, punto sul vivo dalle critiche, sfidò chiunque avesse dei dubbi sullo svolgimento dei fatti a recarsi con lui presso il Rocky Canyon, in modo da potergli mostrare le tombe dei suoi assalitori. Nessuno accettò la sua proposta.
Ad ogni modo, circa tre mesi dopo la sparatoria, per la soddisfazione di tutti Davis e tre testimoni dello scontro (i signori John Webster, Isaac Hart e P.S. Robertson) si presentarono presso gli uffici del quotidiano Mountain Democrat e, davanti al giudice R. M. Anderson e ad una delegazione di insigni cittadini, presentarono deposizioni scritte ed orali su quanto era accaduto.
Questa incredibile storia fu riscoperta negli anni ’80 dall’autore e ricercatore Bill Secrest Sr. Grazie anche alle successive ricerche di John Boessenecker, può ora reclamare il suo posto d’onore quale “la più straordinaria impresa solitaria di autodifesa di un civile americano negli annali della storia del West”.