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Sparatoria a Tascosa (Tascosa gunfight)

A cura di Antonio Briola

La sparatoria al saloon – clicca per INGRANDIRE
La cittadina del Texas che oggi si chiama Desdemona ed è praticamente disabitata, al tempo della sua fondazione – avvenuta nel 1857 – veniva chiamata Hogtown per la sua vicinanza al fiume Hog. All’inizio era solo un semplice fortino eretto a difesa degli attacchi degli Comanche, ma dopo pochi anni si espanse, finché – nel 1877 – prese il suo nome attuale dalla figlia del giudice di pace.
La sera di sabato 20 marzo 1886 c’era movimento in paese e molta gente arrivava dai ranch vicini per passare una serata di baldoria. C’era una festa da ballo e dopo una settimana di duro lavoro la voglia di svago si faceva sentire.
John Gottlieb Lang
Appena passata la mezzanotte, Ed King, Frank Valley, Fred Chilton e John Lang, quattro cowboys del ranch LS, lasciarono il quartiere a luci rosse per dirigersi verso la zona chiamata Upper Tascosa.
King voleva incontrarsi con la sua donna, Sally Emory e naturalmente, preferiva essere solo. Così salutò i suoi amici e si avviò in direzione dell’incrocio tra Spring street e la strada principale, dove si trovava il saloon Dunn & Jenkins.
Gli altri, Valley, Chilton e Lang decisero di farsi un goccio all’Equity Bar. Qualcuno da dentro il saloon salutò King mentre scendeva da cavallo.
Nemmeno il tempo di legare l’animale e fare un passo sul portico, che fu colpito in faccia da un proiettile, finendo a terra. Len Woodruff, il barista del locale ed ex amante di Sally, uscì in fretta e gli esplose un altro colpo. La palla gli entrò nel collo e per King fu il colpo di grazia.
Sally, terrorizzata, scappò in fondo alla strada. Non poteva immaginare che il rancore arrivasse a quel livello. Lang, allarmato dagli spari, gridò ai suoi pards di correre verso il Dunn & Jenkins per andare a vedere. Davanti al locale non c’era nessuno così i tre si precipitarono verso il retro. La stessa idea la ebbero anche Woodruff, Louis Bousman, Charlie e Tom Emory e John “Catfish Kid” Gough che uscirono dalla porta posteriore.

Appena gli uomini si videro cominciò a volare piombo caldo.
Len e Charlie non riuscirono a mettersi al riparo e furono i primi ad essere colpiti. Valley aprì la porta di una baracca di mattoni lì vicino ma un proiettile lo centrò in testa. Chilton purtroppo colpì in faccia il padrone del ristorante, Jesse Sheets, che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, uccidendolo. Non fece in tempo a rendersi conto del tremendo errore che un fiotto di sangue gli uscì dal petto. Chi gli sparò si nascondeva dietro una catasta di legna fuori dal saloon. Con le ultime forze diede la sua pistola a Lang che, rimasto solo, si trovò bersagliato da più parti. Sparando all’impazzata si coprì la fuga verso Spring street. Nonostante le pallottole gli passassero vicino fischiando e alzando polvere conficcandosi nel terreno, riuscì ad arrivare all’Equity Bar. Lì trovò lo sceriffo James East e il suo vice, Charlie Pierce, accorsi sul posto richiamati dalla battaglia.
Ottenuti i rinforzi e ricaricata la pistola ripartì per il saloon.
Dietro la catasta di legna c’era ancora qualcuno. Era “Catfish Kid”, che, correndo fuori da quel riparo, venne preso di mira dai tre. Cadde a terra tossendo e lamentandosi.
La sparatoria che prese il nome di Big fight at the Jenkins saloon era finita.
Gli abitanti di Tascosa andarono a vedere chi scatenò quell’inferno.
Il giudice di pace Edwin C. Godwin-Austin ascoltò il giudizio del coroner che, con la sua giuria, dichiarò che Jesse Sheets era stato colpito in fronte, morendo quasi subito. King ricevette un colpo vicino alla bocca e uno nel collo. Chilton fu colpito da più pallottole e Valley vicino al naso, rimanendo agonizzante per più di un’ora.
Si dimenò talmente tanto dal dolore e dallo sforzo per respirare che dovettero legarlo per tenerlo fermo.

Il primo processo, dove vennero accusati di omicidio Len Woodruff, ripresosi dalla ferita – abbastanza grave – all’addome, Louis Bousman, Charlie Emory, anche lui convalescente, e John “Catfish Kid” Gough – che aveva solo finto di essere stato ferito per poter scappare – si risolse in una mancata sentenza perchè la giuria non ottenne l’unanimità sul verdetto. Il secondo invece con l’assoluzione.
La vita però, alcuni di loro non li portò lontano. Gough morì quattro anni dopo, in carcere, dove era finito per aver ucciso un uomo disarmato a Tascosa.
Charlie Emory nel 1897. Woodruff nel 1902 ad Hot Springs, in Arkansas, dove si era trasferito, forse per cambiare vita. Un po’ meglio andò a Tom Emory, nel 1914. Bousman invece finì i suoi giorni in Oklahoma nel gennaio del 1942.
Qualcuno la chiamò anche Tascosa fight e negli anni è stata in parte eclissata dal più famoso scontro all’OK Corral di qualche anno prima, ma al tempo salì agli onori delle cronache perchè più violenta e con un numero di morti e feriti maggiore.
E John Gottlieb Lang?
Lui, che dalla sparatoria uscì miracolosamente illeso, ogni tanto guardava quel foro nel cappotto che gli ricordava quanto fosse stato vicino ad essere ucciso.
Alcuni documenti della sua famiglia raccontano di come si sia ricongiunto ai suoi cari in Oregon, dopo un breve periodo come sceriffo ad Amarillo, Texas. Lo spirito di avventura però non gli mancava e nel 1897 partì per la corsa all’oro nel Klondike. L’anno dopo, con lo scoppio della guerra ispano- americana, andò a combattere come volontario, prestando servizio nelle Filippine.
Finite le ostilità rientrò nel suo Stato e, politicamente democratico da sempre, rappresentò il suo distretto all’assemblea dell’Oregon coprendo anche la carica di sindaco di Haines. Lavorò come cercatore d’oro dal 1900 al 1930.
La sua vita intensa si concluse, da ottantenne, il 4 aprile 1942 con la Seconda guerra mondiale in corso. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Haines, accanto a sua moglie, sotto una lapide di marmo bianco che ricorda il suo passato di militare.