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Billy Dixon

William Dixon, detto Billy, nacque il 25 settembre 1850 nell’Ohio County (nell’attuale West Virginia) e morì il 9 marzo 1913.
Da giovane iniziò a lavorare sui carri da trasporto; il 18 ottobre 1867 era accampato al Medicine Lodge Creek quando circa 1.500 guerrieri indiani attaccarono da breve distanza. Dixon era un bravo tiratore e si salvò; la sua abilità gli permise di diventare, nel 1869, uno dei primi cacciatori professionisti di bufali nella zona a nord-ovest di Fort Hays.
Le cacciate di Billy Dixon sono rimaste famose: una volta dichiarò di aver preso 120 capi senza dover nemmeno spostare il bastone da tiro che usava come appoggio, un’altra volta uccise 82 bufali da una posta che copriva quasi tre acri di territorio. Si trattava senza dubbio di un’attività molto intensa e remunerativa, tanto che arrivò ad avere alle sue dipendenze dieci scuoiatori di pelli.
Col passare degli anni cominciò a ridursi il numero dei bufali nelle pianure; così nella primavera del 1874 una cinquantina di pionieri, fra i quali Billy Dixon, decise di spostarsi da Dodge City verso il fiume Canadian che pareva essere più promettente.
Scelsero un postaccio infestato dagli indiani che già trent’anni prima era stato abbandonato; le sue rovine erano note come Adobe Walls. Qui, nel 1864, Kit Carson e le sue truppe erano riusciti ad evitare con la fuga una sicura sconfitta quando attaccarono un accampamento di Kiowa-Comanche. In ogni caso, i nuovi pionieri riuscirono ad aprire due empori, l’officina di un fabbro e un saloon; i cacciatori si avventuravano alla ricerca dei bufali.


Lo sparo che rese famoso Billy Dixon

Nel mese di giugno del 1874 le imboscate da parte degli Indiani ai cacciatori si erano ormai fatte piuttosto frequenti; i pionieri si rifugiarono ad Adobe Walls.
All’alba del giorno 27 una forza stimata fra settecento e mille guerrieri indiani (secondo altre fonti erano da 250 a 500) sferrò l’attacco ad Adobe Walls, popolata da ventotto uomini e una donna (sempre secondo altre fonti gli uomini erano solo in ventisei, ma il dato non cambia la sostanza del racconto).
Proprio prima dell’attacco, Billy Dixon uscì dal saloon di James Hanrahan col fucile e notò degli strani movimenti nel bosco fuori del villaggio: erano proprio gli indiani che si preparavano ad attaccare. Non si aspettava un assalto così improvviso agli edifici e andò a legare il suo cavallo al carro. Invece gli indiani puntavano dritti verso le case; Dixon sparò un colpo e corse a rifugiarsi nel saloon.


Billy Dixon ed i suoi compagni di caccia

Nonostante l’enorme divario numerico (costante secondo tutte le fonti), l’abilità nel combattimento pendeva nettamente a favore degli assaliti, quasi tutti cacciatori professionisti particolarmente esperti nell’uso dei loro Sharps. Nel corso della giornata i due più giovani fra gli assaliti, Billy Dixon e Bat Masterson (poi diventato un famoso sceriffo), combatterono spesso fianco a fianco; Masterson dichiarò che Dixon era “un tiratore straordinariamente abile con il fucile da bufalo”. Ci furono solo quattro perdite fra i pionieri, molte di più fra gli indiani; una, ad opera di Billy Dixon, avvenne a causa di un tiro dalla distanza (che fu poi misurata) di 1.538 yard, ossia 1.405 metri.
Pur considerando l’evidente colpo di fortuna, fu in ogni caso l’innegabile dimostrazione dell’abilità del nostro e della precisione di quelle armi. Soprattutto – e qui sta il significato di quel tiro straordinario – ebbe un forte effetto psicologico sugli indiani che si resero conto della potenza delle armi in mano all’uomo bianco e, probabilmente a causa di ciò, desistettero dall’attacco.


La scuoiatura del bisonte

Il generale Nelson Miles reclutò poi Billy Dixon come scout, grazie alla sua straordinaria conoscenza del territorio, per la spedizione organizzata per sedare altre rivolte degli indiani. Nel 1877, nel corso di un’operazione, subì un’imboscata a Buffalo Wallow e fu ferito assieme ad altri cinque scout; la sua eroica resistenza in questo frangente gli procurò la medaglia
d’onore da parte del Congresso degli Stati Uniti.