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L’avanzata dei Sioux a ovest del Missouri

A cura di Gianni Albertoli

Nelle terre a ovest del Missouri gli americani vi trovarono i Tetons, i quali rappresentavano più della metà dell’intera nazione Sioux, ed erano a loro volta divisi in sette gruppi, alcuni dei quali abbastanza grandi da essere considerati delle sottotribù di notevoli dimensioni. Il gruppo centrale era rappresentato dagli Yankton e dagli Yanktonai, vicini occidentali degli “Issati” o “Santee”. I Mdewakanton erano noti da tempo ai bianchi avendo avuto contatti diretti con i francesi che esplorarono le terre dell’Upper Mississippi.
Recenti studi dimostrerebbero che i Sioux si sarebbero ritirati dalle terre dell’Upper Mississippi in due successive ondate, la prima delle quali comprendeva gli Yanktonais (con gli Yankton) e i Teton. Un’ondata si sarebbe mossa dopo la metà del XVII secolo, mentre l’altra non si mosse fin dopo il 1735. Non abbiamo però alcune prova sicura sulla prima migrazione ma, a quanto sembra, già intorno al 1670, i Teton e gli Yanktonai vennero attaccati ripetutamente dai Cree, e dai loro alleati Assiniboin e Monsoni, armati di pistole francesi, e costretti a ritirarsi a sud. Sia le tradizioni native che le antiche fonti francesi sono piuttosto vaghe ma, intorno al 1650, un gruppo guerriero Cree del Rainy Lake, sarebbe sceso a sud per attaccare i Sioux. Il Nicolas Perrot, presente nel territorio, affermava che questi indiani erano “feroci guerrieri, ma ancora nell’età della pietra”.
Un gruppo Sioux al fianco dei Cree era rappresentato da una popolazione nota come “Assiniboin”, una tribù staccatasi dagli Yanktonai per frammischiarsi con gli antichi nemici dei Dakota. Una spedizione di guerra Sioux avrebbe, qualche tempo prima, visitato un accampamento di Assiniboin, nel quale vi trovarono alcune famiglie Cree; i Sioux si sarebbero infuriati insultando i loro parenti. Fu in questo momento che gli Assiniboin dovettero abbandonare la loro posizione di neutralità e, alla fine, quando la situazione si fece ormai intollerabile, decisero di allearsi con i Cree, una popolazione che proprio in quel periodo stava ottenendo armi dai francesi, questo fu probabilmente il motivo per cui gli Assiniboin si unirono ai nemici degli altri Sioux. L’arrivo degli inglesi nella Hudson’s Bay avrebbe riaperto le guerre fra i Cree e i Sioux, mentre i francesi stavano penetrando nelle regioni a ovest del Lago Superiore, ma questi ultimi avevano ben poche armi da fuoco per rifornire gli indiani. Gli inglesi ne erano invece ben riforniti e i Cree divennero loro grandi amici ottenendone di conseguenza un gran numero. Le notizie a nostra disposizione sono purtroppo molto scarse, ma il Perrot ricordava che il primo attacco contro i Sioux avvenne prima del 1650 e fu particolarmente devastante. Il Radisson menzionava un sanguinoso scontro nel 1658, anche questo evento avrebbe portato ad una durissima sconfitta dei Sioux; padre Marquette (1670) affermava che i Cree erano armati soltanto di archi e frecce, ma quattro anni dopo, lo stesso gruppo Cree era ben rifornito di armi da fuoco, ed avrebbe assalito e massacrato una delegazione Sioux a Sault St. Marie, i cui guerrieri quali erano armati soltanto di coltelli, asce e tomahawk. Nel 1673 padre Nouvel riportava che i gruppi settentrionali degli Algonchini, compresi i Cree, commerciavano attivamente con gli inglesi della Hudson’s Bay. Nel 1684 una grande flottiglia di canoe Cree, comprendente almeno 400 Assiniboin, si spinse a sud lungo il corso dell’Hayes River per commerciare con gli inglesi nella baia. Gli indiani vennero ben riforniti di armi da fuoco, apprezzarono le merci europee e si prepararono a portare la guerra ai loro nemici del sud. Proprio in questo periodo il La Potherie riportava che i Cree si spostavano continuamente in canoa per assalire gli insediamenti Sioux, obbligandoli a cercare rifugio in terre dove la selvaggina scarseggiava da tempo, obbligandoli a “mangiare soltanto ghiande, radici e cortecce”. Lasciando da parte le esagerazioni, il terrore si sarebbe comunque sparso velocemente nelle terre Sioux e, d’altronde, anche il Mackenzie riportava gli attacchi dei Cree nel territorio dell’Athabaska, dove seminavano il terrore. Piccoli gruppi guerrieri di Cree, armati con buone pistole, “cacciavano come conigli gli sfortunati nemici e li terrorizzavano talmente tanto che, quando i nemici vedevano del fumo in lontananza fuggivano”.
Il Truteau diceva esplicitamente (1795) che “la paura si estese dai Teton Sioux alle altre tribù del Missouri”, ma dobbiamo ricordare che in quel periodo erano gli stessi Sioux che stavano seminando il terrore. Noi non abbiamo dettagli importanti sulle antiche guerre intertribali, ma è probabile che i Sioux del gruppo Yanktonais, che vagavano in prossimità delle terre dei Cree, soffrirono terribilmente nel momento in cui i loro nemici del nord ottennero armi da fuoco e passarono all’offensiva. I Teton vivevano allora a sud degli Yanktonai, nelle praterie a ovest del Mississippi e presso le Sauk Rapids, dove venivano segnalati nell’anno 1680. Chiaramente, il ritiro a sud degli Yanktonai li avrebbe esposti agli attacchi dei Cree e dei loro alleati Assiniboin, obbligandoli a spostarsi nuovamente; qualcosa del genere si sarebbe verificato verso la fine del XVIII secolo quando gli Yanktonai, gli Yankton e i Teton furono costretti a spostarsi più a sud. I Sisseton, e gli altri Sioux orientali, non furono invece attaccati ripetutamente dai Cree, la cui animosità guerriera era più che altro indirizzata contro gli altri gruppi. A causa della loro posizione all’interno delle paludi, diventava difficile assalirli, furono allora i Chippewa a muoversi contro di loro. Nei primi anni del XVIII secolo i gruppi occidentali giunsero, addirittura, ad accusare i loro parenti orientali di essere disposti ad aiutare i Cree e gli Assiniboin contro di loro. Stando all’Hyde, le tradizioni Santee sono prive di qualsiasi dettaglio riguardante questo periodo, cosa che invece appare nelle “Relazioni” francesi, le quali però possono anche essere poco attendibili, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti dei gruppi verso la vallata del Minnesota e, successivamente, verso il Missouri. Nel frattempo, scacciati dalle terre comprese tra l’alto corso del Mississippi e il Red Lake, poco dopo il 1670, gli Yanktonai si ritirarono a sud, nelle praterie a ovest del grande fiume per entrare nella grande ansa del Minnesota River, nello “Swan Lake District” dove, presumibilmente, si sarebbero separati con il gruppo Yankton che, dopo aver attraversato il Minnesota River, si sarebbe stabilito tra il Blue Earth River e la “Pipestone Quarry”; i restanti Yanktonai avrebbero invece risalito il corso del fiume Minnesota. I Teton raggiunsero anche essi, quasi sicuramente prima degli Yanktonai, la grande curvatura del Minnesota River, poi si divisero in due gruppi, i Brulé e gli Oglala, per attraversare il fiume ed occupare le praterie tra i fiumi Minnesota e Blue Earth, mentre i Teton del gruppo “Saones” avrebbero risalito il corso del Minnesota per raggiungere le sue sorgenti. Le antiche mappe francesi sono considerate molto importanti da alcuni studiosi, in quanto localizzano i vari gruppi Sioux nelle epoche lontane; comunque, secondo l’Hyde, i materiali di queste mappe sono tutti da verificare in quanto alcune di esse sono state modificate in epoche più tarde. La famosa “De l’Isle map” (1708) avrebbe indotto parecchi storici ed etnologi ad errori anche grossolani. Che i Teton si siano divisi quando raggiunsero l’ansa del Minnesota River è ormai accertato, mentre gli Yankton si separarono sicuramente dagli Yanktonai, e quando, dopo il 1735, i Sisseton migrarono a sud, seguirono la stessa direzione. In effetti, “questa grande ansa del fiume sembra essere stata una vera e propria trappola disegnata dalla natura, nella quale, una dopo l’altra, le ondate migratorie si sarebbero trovate di fronte ad un problema, attraversare il fiume ed occupare le aperte praterie a sud, oppure risalire il fiume verso la sua testa”. Le evidenze storiche ci indicano che “l’elemento conservatore” della nazione avrebbe seguito il corso del fiume, mentre gli altri si sarebbero divisi in bande per spingersi a sud nelle grandi Pianure, dove si sarebbero stabiliti nel “Couteau du Prairies”, erano queste alcune bande Teton e gli Yankton. I gruppi del fiume Minnesota si stabilirono in terre boscose, e questo fatto avrebbe poi dato vita al soprannome “Saone” (da “Tchanona” e “Tchankute”, ovvero “Shooters among the Trees”), un termine denigratorio applicato loro dai gruppi dell’ovest. Questo termine venne comunque applicato non soltanto ai gruppi Saone del nord, ma anche ad una parte degli Yanktonai. I Teton hanno comunque ben poca memoria storica, nonostante numerosi studiosi li abbiano presi in considerazione. Questi gruppi ritornavano spesso a est per commerciare mercanzie europee con i loro parenti Santee; stando all’Hyde, l’individuazione di questi luoghi di scambio sarebbero di vitale importanza per risalire agli antichi spostamenti dei Teton. Intorno al 1750 queste fiere annuali avvenivano “sull’estremo alto corso del Minnesota River” ma, fino al 1700, erano avvenute nei pressi delle foci dei fiumi che si gettavano nel Mississippi; dobbiamo quindi affermare che, i Teton e gli Yankton, allora senza cavalli, vagavano ancora non molto lontano a ovest del fiume. Per questa ragione siamo portati a dedurre che il Le Sueur (1700) avrebbe incontrato i Teton, ed anche una banda che “svernava nei pressi della sua palizzata sul Blue Earth” e che chiamava “Ojalespoitans” (“Village Divided”). Risulterebbe chiaro che i Teton incontrati dal Le Sueur erano indiscutibilmente i Brulé, mentre quelli del “villaggio separato in piccole bande” erano gli Oglala. L’Hyde affermava che nella lingua Sioux non vi è alcun suono riconducibile alla lettera “j” ma, nel dialetto Teton è presente il suono “gl” quindi, secondo lo storico, il nome esatto doveva essere “Oglales-poit-ton”, da “Oglala” (“sparsi o divisi”, “scattered or divided”), e “ton” (“village”, “villaggio”). Il termine “poit” viene ritenuto poco chiaro, ma sembra essere una parola algonchina derivante da “poituc”, significante “uomo” o “popolo”, un termine spesso usato dai primi francesi per scrivere i nomi dei gruppi Sioux. Un esempio tipico era “Assinipoit” per “Assiniboin”, e “Mascoutepoit” per “Prairie Men” (“Uomini delle Praterie”), un antico termine indicante i Teton.

Stando all’Hyde, la somiglianza con il termine del Le Sueur sembra indiscutibile, ma non comunque accertata; la sua traduzione in “Village Divided into Many small Bands” resta molto importante visto che, “abbiamo sempre saputo che il nome Oglala significava dispersi o divisi”. La spiegazione di questa teoria sembra abbastanza attendibile, ma le antiche tradizioni popolari Sioux – della seconda metà del XIX secolo – spiegherebbero l’origine di questo nome dicendo che “due capi avrebbero litigato fra loro, insultandosi a vicenda, uno dei capi avrebbe gettato della sabbia in faccia all’altro”. Secondo l’Hyde, queste tradizioni non avrebbero “alcun senso” e sarebbero comunque “apocrife”. I loro nemici tradizionali divennero i Chippewa, infatti, stando ad alcuni storici, il termine “Sioux” sarebbe la derivazione francese di una parola Chippewa significante “nemico” o “serpente”. Nell’anno 1656 i Dakota venivano localizzati sul “Mille Lacs” dove, stando ai primi francesi, vivevano in cinque insediamenti che potevano contenere circa 5 mila persone; resta comunque possibile che già in questo periodo i Teton e gli Yankton abbiano iniziato a spostarsi verso occidente, anche se l’Hennepin li avrebbe ancora trovati presso le “Falls of St. Anthony” sul fiume Mississippi (1680). Qualche anno dopo, nel 1701, questi gruppi vennero intercettati nelle zone del Lake Traverse. Gli Yankton e gli Yanktonai avrebbero lasciato il “Mille Lacs” proprio in questo periodo. In una grande battaglia, probabilmente combattuta intorno al 1750-60, i Santee subirono una devastante sconfitta per mano dei Chippewa e la banda Mdewakanton dovette spostarsi velocemente presso le “Falls of St. Anthony”. Lo spostamento delle bande Sioux avrebbe provocato un notevole mutamento culturale che avrebbe portato ad un periodo di transizione tra una tipica cultura boschiva a quella delle Pianure; il cavallo e i “tepee” divennero troppo importanti per questi indiani. I Wahpekute assorbirono soltanto parzialmente la cultura nomadica, ma non avrebbero più avuto villaggi permanenti; mentre i Mdewakantons avrebbero continuato a vivere in insediamenti permanenti per gran parte dell’anno. Nel frattempo, più a ovest, i gruppi Sioux continuavano la loro avanzata verso le grandi Pianure. Questi gruppi appartenevano a popolazioni definite “Teton” dagli osservatori dell’epoca. In effetti Brulé erano gli antichi “Teton” – o “Villaggio Sioux della Prateria” -, durante il periodo in cui erano stanziati sul fiume Mississippi, nel Minnesota; quando poi “migrarono a ovest, oltre il Missouri, venivano ancora designati come Teton fin dopo gli anni 1820”. L’Hyde affermava che erano “considerati come una specie di gruppo di parenti sia dagli Oglala che dalle tribù Sioux incluse sotto il nome di Saoni”. I Teton erano ancora stanziati a est del Missouri dove, stando all’Hyde, “erravano a piedi nella vasta area del Couteau du Prairie, che si estendeva dal Minnesota occidentale alla valle del Missouri”. Questi indiani erano allora impegnati a combattere “le tribù dei grandi villaggi fortificati” (Hidatsa, Mandan e Arikara) cui, in origine, “appartenevano saldamente le terre sul Missouri in vicinanza della Grande Ansa”. Quando i primi Sioux varcarono il Missouri si dividevano in due gruppi, i Brulé (“Sichangu”) e gli Oglala. Un secondo gruppo, però, era rappresentato dagli “Shiyo” (“Galli-dalla-Coda-Aguzza”), i quali si sarebbero poi uniti agli stessi Oglala per spingersi sulle Black Hills. Nello stesso periodo i Brulé erano saldamente alleati con gli Yankton, i quali vagavano nelle terre poste presso le sorgenti del fiume Des Moines, ma si spingevano a cacciare fin nelle vicinanze della “Grande Ansa”.

Quando poi i Brulé varcarono il Missouri, ed occuparono la valle del White River, i loro parenti Oglala e Shiyo, stanziati più a nord sul Bad River, iniziavano a spingersi sullo Sheyenne River per cacciare sulle Black Hills. Il Pierre Antoine Tabeau resta tuttora l’unico cronista che citerebbe il tentativo degli Oglala e degli Shiyo di stanziarsi presso gli insediamenti degli Arikara. Visto che “Orso-in-Piedi” visitò le Black Hills intorno al 1775, è probabile che fu in questo periodo che gli Oglala e gli Shiyo vissero nelle vicinanze dei villaggi fortificati lungo il Missouri, qualche tempo prima che gli Arikara vennero fortemente ridimensionati dal vaiolo. I restanti gruppi Teton, ancora a est del Missouri, noti come “Saoni”, o “Sanoni”, erano divisi in cinque divisioni che gli Oglala e i Brulé chiamavano “Nazioni del Nord”; quando questi Sioux varcarono il Missouri, dettero vita a cinque tribù distinte: Miniconjou, “Sans-Arcs”, “Two Kettle”, Hunkapa e “Sihasapa”.

Quando i Saoni giunsero sul Missouri, i Miniconjou – come gli Oglala e gli Shiyo prima – cercarono di mantenere ottimi rapporti con i sedentari del fiume, infatti, il termine “Miniconjou” significava “Quelli-che-Seminano-presso-l’Acqua” ed è riconducibile agli ultimi anni del XVIII secolo. Così, dopo l’arrivo nelle terre dell’ovest, la “vecchia tribù Teton” si era frazionata in sette nuove tribù, “con nomi palesemente originati da episodi accaduti durante la migrazione dal Mississippi al Missouri”. Un classico esempio è rappresentato dal termine “Sichangu” (“Cosce Bruciate”), assunto dai Brulé. Il termine deriverebbe da un episodio accaduto nel “Couteau du Prairie”, registrato negli “Annali di Cappello Marrone” (“Wapostangi”) e datato 1762-63. La banda era allora accampata sulle “sponde di uno di quei lunghi e stretti laghi che sono caratteristici delle regioni del South Dakota orientale”; l’erba della prateria andò a fuoco, “un uomo, la moglie ed alcuni figli, all’aperto nella prateria, perirono tra le fiamme; gli altri Sioux si salvarono gettandosi nel lago”, ma molti indiani si sarebbero ustionati “le gambe e le cosce con conseguenti orribili cicatrici”. Da allora questa banda venne chiamata “Sichangu”, ma i mercanti francesi preferivano chiamarli “Brulé”. Il Le Sueur, nel 1700, non avrebbe ricordato i Brulé, il che, stando agli studiosi, non sembrerebbe strano in quanto il termine “Sichangu” (“Brulé”, “Burnt Thighs”) ebbe origine soltanto dopo il 1750. I Brulé erano presso il Blue Earth ai tempi del Le Sueur ma, sicuramente, sotto un altro nome. Questi sarebbero indizi che ci portano a concludere che, agli inizi del XVIII secolo, sia i Brulé che gli Oglala, cacciavano nelle praterie a ovest del Blue Earth, ma svernavano ancora nelle vallate boscose di quel fiume, mentre, in primavera, si spostavano nelle vicinanze della foce del Minnesota River per commerciare. Questi Teton “erano ancora a piedi” (G. Hyde) ed erano strettamente associati con gli Yankton, i quali occupavano il “Village of the Red Stone”, frequentando il Minnesota sud-occidentale dove vi era la “Red Pipestone Quarry”. L’occupazione delle terre del fiume Minnesota, da parte di questi Sioux occidentali, non sembra sia stato un processo pacifico. Dalle antiche tradizioni Sioux risulta che avrebbero incontrato gli Cheyenne nell’alta vallata, presso lo Yellow Medicine, sospingendoli infine verso nord-ovest; dobbiamo però ricordare che, intorno al 1700, anche gli Iowa e gli Oto rivendicavano le terre lungo il Blue Earth, ma anche queste tribù avrebbero preferito spostarsi verso occidente per rientrare in contatto con gli Omaha. Questi ultimi avevano in precedenza abitato le zone della “Pipestone Quarry” dove, probabilmente dopo il 1680, sarebbero stati assaliti e sconfitti dagli Yankton. Le fonti non riportano quest’ultimo episodio, ma l’Hyde è convinto che gli Omaha ebbero perdite pesantissime. Fuggiti a ovest, avrebbero costruito nuovi villaggi sulla riva occidentale del Big Sioux, presso le “Sioux Falls”, ma anche in questa zona vennero assaliti, con i sopravvissuti costretti a ritirarsi sul Missouri per stabilirsi presso la foce del Big Sioux. In questo periodo gli Omaha non possedevano ancora cavalli e neppure mercanzie di metallo. Ciò sarebbe confermato da una fonte francese, la quale indicava che i “Sioux dell’ovest e i loro alleati”, che “abitavano le terre dell’alto Mississippi”, avevano organizzato grandi spedizioni di guerra per assalire gli Omaha, inoltre, si diceva che gli assalitori erano riforniti con armi da fuoco. Sembra comunque che anche altre tribù dell’ovest abbiano subito attacchi da parte dei Sioux. Dalle “Relazioni” del Le Sueur sembra che gli Omaha vennero sospinti a ovest del Missouri prima dell’inizio del XVIII secolo. Poco sappiamo sulla storia Sioux di questo periodo ma, è probabile, che dopo aver spinto a ovest gli Omaha, gli Yankton e i Teton avanzarono nella stessa direzione, stabilendosi infine sul Missouri, nel South Dakota. Questa teoria sembra essere veritiera grazie agli studi dell’Hodge, il quale farebbe riferimento alla “Delisle Map”, compilata intorno al 1708. La mappa sembra essere stata modificata negli anni successivi come dichiarato da Justine Winsor. La mappa localizzava gli Yankton e i Teton sul Missouri, presso il Great Bend, con i Ponca – una tribù che ancora nel 1708 faceva parte degli Omaha – e che venne conosciuta dai francesi sotto tale nome soltanto dopo il 1780. Secondo l’Hyde sarebbe stata indiscutibilmente modificata da “… qualcuno ben informato” sul J.B. Monier e sul J.B. Truteau, i quali avrebbero visitato l’Upper Missouri negli anni 1787-97. La tesi secondo cui i Teton e gli Yankton si siano stabiliti sul Missouri, presso il Great Bend, prima del 1708, non viene confermata dalle fonti riguardanti gli Omaha; infatti, dopo essere stati scacciati dalla foce del Big Sioux, “avanzarono lungo il corso del fiume” per stabilirsi in un territorio in cui, molto probabilmente, vi erano i loro nemici Teton e Yankton, il che sembrerebbe poco probabile. Gli Omaha, stando all’Hyde, si spostarono dopo il 1723, rimanendovi fino al 1750, per poi ritirarsi lungo la riva occidentale del Missouri (Nebraska nord-occidentale). L’Hyde sostiene la tesi secondo cui i Sioux occidentali, localizzati dal Le Sueur sul Blue Earth nel 1700, appartenevano ai gruppi Brulé e Oglala, il che sembra accertato, ma dobbiamo dare una spiegazione sul perché gli Yankton, che già vagavano nelle praterie a ovest del Blue Earth, abbiano dato il permesso ai Teton di superarli al fine di raggiungere il Missouri prima di loro. La domanda è di facile spiegazione.

Intorno al 1700 i bisonti erano particolarmente abbondanti nelle zone del Blue Earth e alcune bande di Sioux orientali cacciavano stagionalmente proprio in queste terre ma, a quanto sembra, verso la fine del primo quarto del XVIII secolo, la selvaggina di grossa taglia cominciò a scarseggiare. Le tradizioni dei Sioux orientali sono molto esplicite, i Teton si spostarono a ovest per poter cacciare liberamente nelle pianure. Ciò spiegherebbe la veloce avanzata dei Teton verso occidente; avrebbero allora superato gli Yankton, i quali potevano ancora sostentarsi abbastanza bene nelle zone della “Pipestone Quarry” e sull’alto corso del Des Moines. Il Truteau, nel 1794, localizzava un gruppo Yankton in un accampamento dei Teton sul Missouri, ma dichiarava apertamente che era una visita di cortesia da parte di Sioux provenienti dalle zone del Des Moines. Quando, nel 1858, gli Yankton cedettero agli Stati Uniti le terre presso il Great Bend del Missouri, i Teton si infuriarono, affermando che quelle terre erano di loro appartenenza e che, in alcuni casi le avevano date ai loro amici Yankton, i quali però non avevano nessun diritto di proprietà sul territorio in questione. Gli Oglala e i Brulé, nel frattempo, cacciavano nel “Couteau du Prairie” ed anche oltre, in direzione del “Tchan-sansan” (vallata del James River) ma, stando all’Hyde, parlare di conquista di queste terre “è semplicemente ridicolo”, in quanto i due gruppi non avevano ancora grandi quantità di cavalli. Per questi indiani era molto difficile attraversare queste terre senza cavalcature, caricando tutti gli equipaggiamenti sui cani e sulle spalle delle donne; non potevano spostarsi più di 5 miglia al giorno e quando l’inverno cadeva su di loro dovevano ritirarsi nelle vallate boscose dell’est. Infine, in primavera, partecipavano attivamente alle grandi fiere commerciali con i loro parenti del Mississippi, dove potevano avere mercanzie e armi europee. In questo periodo, intorno alla metà del XVIII secolo, i “rendezvous” avvenivano sempre presso le sorgenti del Minnesota River. Il Jonathan Carver, nel 1766, era a conoscenza di queste fiere ma, sempre secondo l’Hyde, le sue notizie erano di seconda mano e, oltretutto, “mostravano i segni della menzogna”. Il Carver sembra aver raccolto informazioni dai commercianti bianchi per “raccontare il suo immaginario soggiorno tra i Sioux occidentali”. I Saone, in questo periodo, erano ancora nell’alta valle del Minnesota e non presero parte al movimento degli Oglala e dei Brulé. Questa popolazione delle vallate forestali si autodefiniva “Tetons” e, inoltre, sembra accertato che questi gruppi possedessero una “antica pipa” e alcuni oggetti sacri della nazione originaria dell’Upper Mississippi. Nel periodo 1690-1720 le mappe francesi localizzavano i Teton (evidentemente i Saone) presso il Big Stone Lake e nelle vicinanze dell’alto corso del Minnesota River; da questo territorio si sarebbero poi spostati verso il Missouri. Gli Yanktonai, nello stesso periodo, venivano localizzati sul “Lac qui Parle”, più a sud lungo il corso del Minnesota River. Comunque, l’origine del termine “Saone” sembra essere “inspiegabile”, ma avrebbe un “rapporto diretto con l’antica storia dei Teton”. Il nome non appare nelle antiche fonti francesi, soprattutto quelle riguardanti i Sioux ma, il Riggs – nel 1840 a Fort Pierre – avrebbe ricordato che “Saone”, o “Sanyona”, era un nomignolo che gli Oglala e i Brulé applicavano alle cinque tribù Teton del nord. Il nome era poco usato nel Minnesota, ma era familiare sull’Upper Missouri ai tempi del Truteau (fine XVIII secolo), ed usato nella forma “Chahony” nell’anno 1795. Il termine era anche usato dagli Arikara e dai Mandan per indicare, però, tutte le tribù Teton Lakota. Nel 1840 il nome era ormai di uso comune presso tutti gli accampamenti Sioux, chiaramente indicanti tutte e cinque le tribù del nord; ma circa 50 anni dopo, il termine era ormai completamente dimenticato e quando alcuni missionari, nel 1889, investigarono, ebbero soltanto delle informazioni vaghe e contrastanti. Alcuni Sioux dichiaravano che il nome “Saone” derivava da “Sanyoni Wichasha” (“Saone Men”), e che era un nomignolo applicato dagli Oglala e dai Brulé ai Minneconjou, ai “Sans Arc” e ai “Two Kettle”, altri indiani intervistati non concordavano e dicevano che il termine, derivante da “Sanyona”, non era applicato ai Teton, ma ad una parte degli Yanktonai. Per quanto riguardava il significato del nome, nessuno ne era a conoscenza, ma tutti dichiaravano che aveva connessioni con “l’atto di sparare”. Secondo l’Hyde, il nome venne esteso dai Teton agli Yanktonai, ed esaminando le antiche liste delle bande Sioux, troviamo che una antica banda Yankton era quella dei “Tchankute” – derivante da “tchan” (“tree”, “albero”, e “kute”, “to shoot”, “sparare”). Una banda chiamata “Tchankute” era anche presente fra i Sisseton, allora il termine potrebbe venire tradotto “Shooters in the Woods”; presso i gruppi settentrionali degli Yanktonai possiamo trovarvi lo stesso nome, trasformato nel loro dialetto in “Tchanyona”, ovvero in una grafia diversa di “Sanyona”, quindi, proprio il nome che venne riferito al Riggs nel 1840. Le evidenze indicano chiaramente che il termine era applicato per varie bande Sioux che vivevano sull’Upper Minnesota nella prima metà del XVIII secolo.

Quando questi gruppi si scissero in varie bande autonome, i Saone – di “sangue Teton” – portarono il nome anche sul Missouri; mentre parte degli Yanktonai – che migrarono seguendo la stessa direzione – avrebbero anch’essi mantenuto il nome. Alcuni gruppi Saone sarebbero entrati a far parte degli Yankton, mentre gli altri sarebbero rimasti sul Minnesota River per dar vita ad una tribù formata da diversi gruppi Sioux. Questa tribù, o banda, sarebbe stata ricordata dal Lewis e dal Clark nel 1804. Nelle vicinanze di questi Saone (“Shooters among the Trees”), sull’alto corso del Minnesota, vi erano i Wazikute (“Shooters among the Pines”) e un gruppo chiamato “Masikotas”, il cui nome deriverebbe dalle parole Sioux, “mazi” (“iron”) e “kute” (“to shoot”), in riferimento al loro “antico uso delle armi da fuoco” (G. Hyde). Nel periodo 1700-1750, quando gruppi Sioux stavano spostandosi verso ovest, gli Oglala e i Brulé furono spesso impegnati in azioni di guerra contro le tribù del Missouri. Queste spedizioni seguivano i corsi dei fiumi Big Sioux e Little Sioux per raggiungere il grande fiume, probabilmente, come affermava l’Hyde, “going in canoes”, da allora questi fiumi presero il nome di “Rivières des Sioux”. I Rapporti francesi segnalano molte di queste spedizioni, specialmente contro gli Omaha e le terre circostanti, soprattutto tra gli anni 1700 e 1740; in alcune di queste Relazioni vi troviamo delle annotazioni che accusano i Sioux occidentali di essere “sobillatori e turbolenti che non ascoltano i nostri consigli”, per cui devono essere “distrutti”. Il primo risultato di queste operazioni di guerra portarono gli Omaha a ritirarsi, con gli Oto e gli Iowa che evacuarono le loro terre dell’Iowa e del Minnesota meridionale. Il Le Sueur ricordava che le due ultime tribù raggiunsero il Missouri nell’anno 1700 per stabilirsi nelle vicinanze degli Omaha, ciò verrebbe confermato dalle tradizioni degli Iowa. Gli Oto non avrebbero però raggiunto gli Omaha, mossero verso sud per attraversare il Missouri nel Nebraska meridionale. Intorno al 1700-1725 gli Omaha, e parte degli Iowa, si sarebbero stabiliti sulla sponda settentrionale del Missouri, presso la foce del Big Sioux, sullo stesso lato del fiume dove vivevano anche gli Arikara. Questi indiani, affini agli Skidi Pawnee, erano stati scacciati dal Nebraska nord-orientale in epoche antecedenti.

Tutte queste genti del Missouri, stanziate sopra il Big Sioux, avevano una popolazione molto consistente, con gli Arikara aventi numerosi villaggi con logge di terra, inoltre, anche gli Omaha rappresentavano una tribù piuttosto notevole, con nelle vicinanze un forte gruppo di Iowa. Queste genti, salvo gli Iowa, non avevano ancora armi da fuoco e praticamente vivevano come “all’età della pietra”; così, quando vennero assalite dai Sioux, e dai loro alleati, “quasi tutti armati di pistole”, non poterono respingerli e dovettero fuggire.
Dopo il 1723 questi indiani risalirono il corso del Missouri nel Dakota, il movimento, evidentemente forzato – “… erano tutte tribù agricole che non si sarebbero mosse se non fossero state costrette”( Hyde) -, obbligava queste genti ad evacuare un ricco territorio agricolo per stabilirsi in zone in cui il futuro sarebbe stato piuttosto incerto. Stando all’Hyde, “… quando studiamo questi eventi, possiamo trovare una spiegazione più ragionevole riguardante la rimozione di queste genti nel Dakota”, esaminando i documenti francesi vi troviamo che i Sioux occidentali si prepararono ad attaccarli nel 1727 e, successivamente, nel 1729. Il risultato di questi movimenti avrebbe portato agli anni 1730-40, quando gli Arikara costruirono nuovi insediamenti su entrambe le rive del Missouri, presso l’attuale Chamberlain, fino alle zone di Pierre, dove gli Omaha e gli Iowa avevano attraversato il grande fiume per costruire villaggi sulla riva settentrionale del White River. Nello stesso periodo i Ponca, un ramo separato degli Omaha, risalirono il corso del Bad River, “… dove sembra si erano uniti agli Arikara” (Hyde), per cacciare sulle Black Hills, molto più a ovest. I Ponca vennero allora assaliti da guerrieri a cavallo – probabilmente Kiowa – e, sconfitti duramente, lasciarono velocemente le terre del Bad River per riunirsi agli affini Omaha e Iowa presso la foce del White. Queste popolazioni si sarebbero poi mosse lungo la riva occidentale del Missouri per raggiungere, intorno al 1750, il Nebraska settentrionale, dove costruirono nuovi villaggi. La situazione non sarebbe migliorata, infatti sarebbero stati attaccati da grosse spedizioni Sioux. Gli Iowa si mossero verso sud, mentre gli Omaha preferirono raggiungere l’Omaha Creek, sotto la foce del Big Sioux, nel Nebraska; i Ponca, dal canto loro, sarebbero rimasti nelle vicinanze della foce del Niobrara, dove costruirono un villaggio fortificato in una posizione difficile da conquistare e simile a quelli degli Arikara. Questa era la situazione sull’Upper Missouri nel periodo in cui i Teton, del gruppo Oglala e Brulé, fecero la loro prima apparizione nella regione. Nel frattempo, i Teton dell’ovest, continuavano a spostarsi in piccoli gruppi per giungere, “finalmente”, al James River dopo essere entrati in contatto con gli Arikara. Verso la metà del XVIII secolo, avrebbero lasciato il fiume James per attraversare il basso “Couteau du Missouri”; questi Teton, “… non erano conquistatori, ma povera gente che vagava a piedi nelle vaste pianure” (Hyde) e, stando alle tradizioni Sioux e Arikara, nelle stagioni “difficili” si avvicinavano ai ricchi insediamenti degli Arikara. La situazione sarebbe però drasticamente mutata negli anni successivi, se un tempo i Sioux venivano in pace, ora venivano come aggressori. Nel 1760 i Teton avrebbero fatto la loro prima apparizione sull’Upper Missouri, dove trovarono gli Arikara, la cui popolazione complessiva, stando all’Hyde, era pari a quella dell’intera nazione Sioux. I villaggi di queste popolazioni si estendevano sulle rive del Great Bend del Missouri, le loro rovine indicavano che erano di grandi dimensioni, fortificati e con ampi fossati difensivi, con muri di terra e palizzate di legno di cedro. Sotto il Great Bend vi era un villaggio di notevole dimensione, era posto sulla riva orientale e nelle vicinanze della foce del Crow Creek, esso rappresentava una sorta di avamposto meridionale. Sulla riva occidentale vi erano tre villaggi fortificati posti nelle zone del posteriore “Old Fort George”, proprio di fronte alla città di DeGrey; nelle vicinanze della foce del Bad River vi era un secondo gruppo di tre villaggi fortificati. I resti degli insediamenti Arikara sono stati visionati dagli archeologi, i quali si sarebbero “meravigliati per la loro estensione”, alcuni di questi erano veramente “imponenti”. La “grande città-fortezza”, posta sulla riva orientale, sette chilometri sotto Pierre, occupava una posizione strategicamente importante, dominava sull’intero altopiano e, sebbene fosse protetta da scoscesi dirupi e da altre “caratteristiche naturali”, veniva resa più inaccessibile da un alto muro di terra con parecchi bastioni; tutta l’opera mostrava “grande abilità da parte dei costruttori e una buona conoscenza nell’arte della fortificazione”. Questi insediamenti andavano dai 130 ai 150 acri e indicavano chiaramente una popolazione particolarmente ampia.

< < Chiunque abbia studiato questi resti Arikara non può dubitare sul fatto che questi indiani, menzionati dal Truteau nel 1795, intorno al 1760 avessero circa quatto mila guerrieri, con una popolazione totale di almeno venti mila persone >>. Entro il 1760 gli Arikara avevano grandi quantità di cavalli ed anche se dimoravano in villaggi fissi avevano l’abitudine di cacciare bisonti due volte l’anno, raggiungendo le Black Hills e, probabilmente, verso est, anche il James River. In primavera seminavano i campi, poi si spostavano nelle pianure per cacciare, tornando nei villaggi per raccogliere i frutti del loro lavoro infine, con l’avvicinarsi dell’inverno, si spingevano nuovamente nelle pianure. Gli Arikara mantenevano ottimi rapporti con i Kiowa e le altre tribù che vagavano nella regione delle Black Hills, da queste popolazioni potevano avere articoli spagnoli provenienti dal sud. Intorno agli anni 1790 i Kiowa frequentavano spesso i loro villaggi, commerciando cavalli spagnoli in cambio di alimenti agricoli ed altre mercanzie. Così, “… quando il primo piccolo campo Teton Sioux cominciava a filtrare verso il Great Bend del Missouri, intorno al 1760, trovò la strada bloccata dalla potente nazione Arikara” (Hyde). Ora, gli Arikara, “non erano più la timida gente senza cavalli e armi di metallo… non erano più quelli che furono spinti nel Dakota dai razziatori Sioux dopo il 1725” (Hyde), ora erano ben armati e con ottime cavalcature, avevano sciabole spagnole con cui “puntavano le lunghe lance” e nelle aperte pianure potevano distruggere i piccoli accampamenti Sioux, la cui gente era “appiedata”. I Sioux avevano però il vantaggio di possedere parecchie armi da fuoco, venivano dal Minnesota con grandi spedizioni di guerra, composte anche da un centinaio di combattenti, ciò permetteva loro di mettere in seria difficoltà gli Arikara, costretti a rifugiarsi nei loro insediamenti fortificati. Ma i Sioux non erano in grado di attaccare i villaggi lungo il Missouri e, “dopo aver preso scalpi e cavalli”, dovevano ritirarsi saccheggiando i campi di mais. Una fase interessante di questo periodo viene descritta dall’Hyde. La “Guerra franco-indiana” avevano costretto i francesi ad abbandonare le loro mire espansionistiche sull’alto corso del Mississippi e, almeno fino al 1770, i Sioux ebbero parecchi problemi nell’ottenere mercanzie europee. Senza un regolare approvvigionamento di armi e munizioni, per un certo periodo i Sioux perdettero la loro superiorità militare. Però, un grande nemico apparve all’orizzonte, esso era rappresentato dal vaiolo portato dai bianchi, il quale spazzò via buona parte delle popolazioni del Missouri, fra queste vi erano gli Arikara.
Questi indiani subirono ben tre disastrose epidemie tra il 1772 e il 1780; durante questo periodo avrebbe visto la loro popolazione ridimensionarsi drasticamente dei quattro/quinti. Possiamo allora supporre che quando i Teton, del gruppo Oglala e Brulé, raggiunsero il Great Bend del Missouri, si “avvicinarono alle città Arikara supplicando e mendicando, piuttosto che come nemici audaci”. La tradizione vuole che i Teton ottennero i loro primi cavalli proprio dagli Arikara e che spesso, i loro rapporti, furono amichevoli. Il Truteau affermava che i gruppi Sioux occidentali visitavano spesso gli accampamenti degli Arikara, giungendo ad avvertire questi ultimi che vi erano bande Sioux in procinto di attaccarli.

Possiamo allora immaginarci le “lunghe file di Teton, con i loro tepee legati in fasci ai lati dei loro grandi cani”, avvicinarsi ai villaggi del Missouri con le “donne e i bambini cariche di pacchi che pregavano gli Arikara di rifornirli di mais, zucche essiccate e tabacco nativo”, ma anche qualche cavallo. Altre fonti ricordano gli attacchi portati agli accampamenti dei Teton da guerrieri a cavallo, stando all’Hyde, visto che questi attacchi avvennero a est del Missouri, furono operati proprio dagli Arikara, i quali, in questo periodo erano gli unici ad avere cavalli. Nel frattempo, anche i gruppi Saone stavano spostandosi verso occidente. Partendo dall’alto corso del Minnesota River, seguivano una rotta che attraversava il “Couteau” per entrare nelle pianure seguendo la vecchia pista usata in precedenza dagli Oglala e dai Brulé. I Saone raggiunsero il Kettle Lake – da cui, secondo le tradizioni, prese il nome la divisione “Two Kettle” -, li seguivano gli alleati Yanktonai, proprio come gli Yankton avevano seguito i Brulé e gli Oglala. Dalle poche fonti a nostra disposizione sappiamo che i Saone e gli Yanktonai, nel periodo 1725-50, furono costantemente impegnati a respingere i continui attacchi dei Cree e degli Assiniboin, stanziati più a nord. Nel frattempo, gli Cheyenne, che avevano costruito un villaggio di logge di terra sul Sheyenne Fork del Red River, si trovavano in una posizione ancor più pericolosa tra le tribù in lotta, così, intorno al 1740, preferirono fuggire al di là del Missouri. E’ probabile che, a causa di questi eventi, i Saone avrebbero raggiunto il Missouri in una data successiva a quella degli Oglala e dei Brulé, così, entro il 1770, l’avanzata a occidente dei Teton sarebbe stata bloccata dalla potenza degli Arikara. I Teton non se la sarebbero sentita di attraversare il Missouri, in quanto gli Arikara controllavano tutti i passaggi fluviali del territorio, ma il destino avrebbe fatto il gioco dei Sioux. In primo luogo, gli Arikara vennero duramente colpiti dal vaiolo e fu allora che, le tribù avanzanti, ora rifornite di armi e munizioni provenienti dal Minnesota, ripresero le loro incursioni contro gli insediamenti dell’Upper Missouri. Il grande villaggio posto sotto il Great Bend, e sulla riva orientale, venne distrutto e i sopravvissuti fuggirono disperatamente per unirsi agli altri gruppi. A partire dal 1786, gruppi Arikara vivevano ormai in 5-6 insediamenti sulla riva occidentale del Missouri, appena sopra la foce del Cheyenne River. Ora la strada era aperta sotto il Great Bend, gli Oglala varcarono il fiume presso la foce del Crow Creek e dettero inizio ad un nuovo movimento verso ovest risalendo il Bad River. I Brulé li avrebbero seguiti, ma i movimenti degli Arikara avrebbe impedito loro l’avanzata, così, si mossero velocemente anticipando i movimenti dei gruppi Saone, i quali poterono muoversi soltanto nel 1795, quando gli Arikara si mossero a nord.

Con la distruzione dei villaggi Arikara la strada era ormai aperta e i Teton avanzarono verso ovest. Gli Oglala, che guidavano il movimento, posero il loro campo sotto il Great Bend, nelle vicinanze del Crow Creek e del Sioux Pass. La data di questo evento non ci è nota ma, stando al Riggs, avvenne nella seconda metà del XVIII secolo. Gli Arikara avrebbero evacuato le terre del Great Bend intorno al 1775 e, probabilmente, gli Oglala avrebbero attraversato il fiume proprio in quel periodo. E’ accertato che alcuni attacchi Teton si sarebbero verificati nell’anno 1775, o 1776, portati nelle terre del Missouri, erano guidati dal capo Standing Bull, il cui intento era anche quello di visitare le Black Hills. I Brulé avrebbero seguito gli Oglala nell’attraversamento del fiume, stanziandosi sulla riva occidentale del Missouri, tra la foce del White River e sotto il Cheyenne River; questo territorio rappresentava la punta occidentale della migrazione Teton. Gli Oglala stavano muovendosi seguendo il corso del fiume Bad per raggiungere le Black Hills, mentre i Brulé si spostavano più a sud fino al White River. Molti di questi indiani non avevano ancora cavalli, “marciavano a piedi e vivevano in piccoli tepee trasportati dai cani”. Gli Cheyenne, che allora occupavano “buona parte del distretto delle Black Hills”, affermavano che i primi Sioux giunsero in “piccoli gruppi appiedati”; inoltre, ricordavano che organizzavano spesso grandi spedizioni di guerra per recuperare cavalcature poi, “quando ritornavano” il loro numero aumentava in modo consistente, erano evidentemente altri Sioux provenienti dal Minnesota.

Le fonti di questo periodo sono abbastanza chiare e “quando ritornavano” erano sempre ben riforniti di armi da fuoco, munizioni e mercanzie. Comunque, nei primi anni, i Sioux occidentali attraversavano il Missouri per cacciare bisonti e attaccare le tribù nemiche, poi, durante l’inverno, riattraversavano il Missouri per ritirarsi a est. Quando il Truteau, nell’autunno 1794, raggiunse il Great Bend, si accorse che non tutti i Teton avevano intenzione di passare l’inverno sul grande fiume; durante l’inverno 1795-96, il James Mackay li avrebbe incontrati presso la foce del James e diceva che alcuni capi portavano medaglie e avevano bandiere spagnole, alcune delle quali sarebbero poi state ritrovate da Lewis e Clark presso i Brulé. Anche il Truteau affermava che i Sioux del Missouri commerciavano con i loro parenti nelle vicinanze della sorgente del Minnesota ma, ricordava che ora organizzavano fiere commerciali sul James River. Quando i primi Oglala attraversarono il Missouri erano, evidentemente, dei piccoli gruppi aventi poche logge; nella loro organizzazione tribale includevano però indiani appartenenti a varie bande, ciò viene indicato nell’appellativo loro affibbiato, “village Divided into Many Small Bands”. Le loro continue scorrerie avrebbero poi incrementato il numero della popolazione, molti Sioux dell’est, attratti dalle Pianure, si sarebbero uniti agli Oglala e ai Brulé. Grossi gruppi si stabilirono sul Bad River (“Shicha Wakpa”), proprio a est delle Black Hills, ma cacciavano spesso anche più a nord, lungo il corso del Cheyenne, il “Good River” degli indiani, ma anche sul Lowland Folk (“Kutawichasha”), la cui designazione indicava in particolare i Lower Brulé. Gli Oglala stazionavano principalmente a sud del Bad River, in un vasto territorio ricco di selvaggina, mentre altri gruppi Brulé occupavano le zone del White River, spesso con gli stessi Oglala. Non abbiamo molte informazioni su questi due gruppi nei 20 anni successivi alla loro apparizione a ovest del Missouri, possono però venirci in aiuto alcuni “Winter Count Sioux”, i quali vennero redatti principalmente nelle grandi Pianure. Secondo l’Hyde, molti di questi furono in parte copiati da altri, ma sembra che soltanto uno sia stato anteriore all’anno 1775. Pur non soffermandoci troppo, dobbiamo ricordare quelli di “American Horse”, di “Cloud Shield” e di “White Cow Killer”, gli ultimi due appartenenti ad una divisione nota come “Smoke People”, la quale si sarebbe unita agli Oglala dopo il 1825. Comunque, i Sioux organizzarono una spedizione di guerra nelle Black Hills guidata dagli Oglala di “Standing Bull” (1775-76); però, lo stesso evento riportato dal Cloud Shield, parlava dell’anno successivo. Questi “Winter Count” non menzionano però gli attacchi ai Kiowa, i quali ben ricordavano le spedizioni di guerra Sioux, che li obbligarono ad avvicinarsi ai villaggi degli Arikara. Nel 1795, lo stesso Truteau ricordava che i Kiowa si spostarono sul Cheyenne River e successivamente sul Missouri per evitare gli attacchi dei Sioux. Gli Omaha e i Ponca, da tempo in guerra con i Sioux, preferirono allora spostarsi nel Nebraska nord-orientale dove, poterono rifornirsi di cavalcature e, soprattutto, di armi da fuoco, e munizioni, rifornite loro dai Sauk e dai Fox, i quali annualmente raggiungevano i loro insediamenti per commerciare. American Horse ricordava che i Ponca, intorno al 1778, chiesero ed ottennero la pace ma poi, a tradimento, attaccarono un villaggio Oglala, subendo però una rovinosa sconfitta con la perdita di circa 60 guerrieri.

Il “Winter Count” di Cloud Shield, ricordava una donna Omaha, che risiedeva in un campo Oglala, uccisa durante l’inverno 1784-85, così, “Black Bird”, il grande e potente leader degli Omaha, avrebbe attaccato gli Oglala e i Brulé; la guerra si sarebbe protratta fino al 1791-92. In quel periodo gli Oglala e i Brulé stavano combattendo gli Arikara, gli Omaha e i Ponca. Inoltre, erano impegnati in continue schermaglie contro i Crow e i Kiowa delle Black Hills. La situazione era caratterizzata dalle continue spedizioni portate avanti da ambo le parti, periodi di pace erano ormai intervallati da continue guerre. Le guerre con i Crow sarebbero scoppiate negli anni 1785-86 quando, Bear Ears, un Brulé in visita ad un campo degli Oglala, e Broken-Leg-Duck, un guerriero Oglala, vennero uccisi mentre stavano cercando di razziare cavalli in un accampamento Crow. In quel periodo i Crow occupavano le Black Hills settentrionali dove, probabilmente, erano localizzati nelle zone del Little Missouri; la continue spedizioni di guerra dei Sioux li avrebbero però obbligati a spostarsi più a ovest, lungo il corso del Powder River. Gli Cheyenne ebbero seri problemi con i Brulé, i quali, guidati da “Owner-of-Flute”, li attaccarono duramente, ma ebbero pesanti perdite. Gli Oglala e i Brulé organizzarono allora una grande spedizione di guerra, entrarono nelle terre a sud delle Black Hills e sorpresero un accampamento, il campo venne distrutto e gli Cheyenne subirono una durissima sconfitta. Il “Truteau’s Journal” confermerebbe la data del 1795, ed anche il successivo stato di guerra tra i Teton e gli Cheyenne. Questa situazione avrebbe obbligato i Crow e i Kiowa ad evacuare le loro terre, con gli Cheyenne che preferirono allearsi con i vincitori Sioux per poter occupare stabilmente le Black Hills. Il rapporto con gli Arikara fu comunque altalenante, spesso e volentieri gli Oglala venivano localizzati nelle vicinanze dei villaggi per commerciare prodotti agricoli; dopo il 1785, sembra che gli Oglala abbiano smesso di ritirarsi a est del Minnesota River per passare l’inverno, da allora si sarebbero stabiliti permanentemente sul Missouri, spesso nelle zone limitrofe ai villaggi Arikara. Nel frattempo, gli Arikara erano stati terribilmente ridimensionati dalle epidemie di vaiolo, ma spesso furono impegnati, al fianco dei Mandan, ad attaccare i villaggi dei Teton; American Horse ricordava che, nel 1783-84, gli Arikara e i Mandan assalivano un villaggio Teton, ma subirono la perdita di 25 guerrieri. Qualche anno dopo, nel 1786-87, un importante leader dei Saone venne ucciso in uno scontro, il capo portava un elmo di ferro e viene ricordato nel “Flame’s count”; nell’inverno 1788-89, American Horse ricordava un guerriero Oglala, “Last Badger”, ucciso in uno scontro con gli Arikara. Gli inverni 1789-09 e 1790-91 furono molto freddi, la neve cadde copiosamente e gli Oglala non potevano cacciare nel territorio, rischiarono veramente di “morire di fame”.

Nel 1792-93 i Teton e gli Arikara erano in pace e si accampavano insieme, il che potrebbe significare che le due popolazioni cacciavano i bisonti nelle vicinanze degli insediamenti Arikara. Nello stesso periodo, Jacques d’Eglise, un trader bianco, entrava in contatto con gli Arikara e i Teton, mentre altri francesi stavano risalendo il fiume da St. Louis per commerciare nei villaggi permanenti.

I “Winter Count” Sioux ricordano il loro arrivo. E’ accertato che gli indiani stavano commerciando fra loro, specialmente in armi da fuoco portate dai bianchi ai villaggi degli Arikara ma, è molto probabile che non fosse il Truteau, ma il d’Eglise a portare le mercanzie. Stando ad American Horse, nel 1794-95, due bianchi entrarono nell’accampamento dei Teton, sarebbero stati ben accolti, avrebbero commerciato, per poi ripartire con un grosso carico di pellicce. Nel 1797-98 apparve un trader chiamato “Little Beaver” (Registre Loisel), avrebbe commerciato con i Teton e sarebbe ritornato nel 1799-1800 con un carico di armi da fuoco. Il d’Eglise resta comunque l’unico francese conosciuto per aver commerciato sull’Upper Mississippi in questi anni; quando il Truteau risalì il Missouri (autunno 1794), venne bloccato e derubato nelle zone meridionali del Great Bend, i razziatori erano indiscutibilmente Teton accompagnati da alcuni Yankton in visita al loro villaggio.

E’ probabile che fossero un gruppo Brulé che attraversava saltuariamente il Missouri; questi indiani stavano cacciando nel “Couteau du Missouri”, avevano catturato poca selvaggina e prevalentemente si sostentavano ancora con il “riso selvatico”. Questi riferirono al Truteau che una banda del loro popolo, composta da 22 logge, stava cacciando più a ovest del Missouri, lungo il corso del White. La stessa banda venne notata nel successivo autunno ancora sullo stesso fiume, quando John Evans, uno degli uomini del Mackay, venne vanamente inseguito. I Teton che bloccarono il Truteau cercarono di dissuaderlo dal visitare gli Arikara, descrivendoli come “indiani poveri e di spirito meschino”; inoltre, parlavano dei Saone come di un gruppo Sioux che viveva a est del Missouri e che si spingeva verso nord, li consideravano un gruppo distinto. Asserivano che durante l’estate i Saone, “divisi in cinque bande”, avevano attaccato gli Arikara “sospingendoli all’interno dei loro villaggi”, impedendo loro di raccogliere anche i frutti della loro agricoltura. Dopo aver lasciato i Teton, il Truteau, a piedi, risalì il fiume lungo la riva occidentale per raggiungere gli insediamenti Arikara, poco sotto la foce del Cheyenne; avrebbe trovato i villaggi completamente deserti, ma molti segni della presenza dei Teton erano ben visibili lungo tutta la riva del fiume e fino al Great Bend, posto più a nord. Dopo aver trascorso l’inverno sul Missouri, nella primavera del 1795 il Truteau ebbe parecchi contatti con gli Arikara, da cui seppe che buona parte dei Saone erano “brava gente” e che una delle loro bande viveva nelle vicinanze. E’ probabile che fossero i Minneconjou, il cui termine indicava la pratica di stabilirsi lungo il fiume per coltivare. Nel giugno dello stesso anno il Truteau ricordava la banda Teton dei “Ta Corpa”, la quale avvisava gli Arikara che diverse bande Sioux, composte da circa 500 guerrieri, avevano seria intenzione di attaccarli. Questa banda veniva ricordata dal Lewis e Clark come “Ta-co-eh-pa” e appartenente alla tribù Minneconjou. Secondo l’Hyde, da questo importante riferimento, risulterebbe che i Minneconjou furono la prima banda Saone a spostarsi a ovest del Missouri per stabilirsi nelle vicinanze dei villaggi Arikara, presso la foce del Cheyenne River; infatti, nel 1804, questa banda veniva localizzata proprio sul Cheyenne. Per quanto riguarda gli Oglala, erano certamente la banda Teton che il Truteau ricordava in prossimità degli Cheyenne, ma non ci fornisce ulteriori notizie. Dalle informazioni risulta chiaramente che gli Oglala, nel 1795, avevano già raggiunto le Black Hills, dove stavano terrorizzando le tribù della zona; dal canto loro i Brulé cacciavano ancora sul White River, ma sembra non fossero ancora in gran numero. I Saone vagavano prevalentemente a est del Missouri dove, frequentemente, assalivano in forze gli Arikara, ma continuavano comunque a visitare i loro villaggi; comunque, buona parte dei Saone continuavano a mantenere rapporti amichevoli con gli Arikara, si stavano gradatamente stanziando a ovest del fiume e continuavano a spostarsi verso occidente.
Nell’estate 1794 una spedizione di guerra Saone attaccava gli Arikara costringendoli ad evacuare i loro insediamenti; proprio in quel periodo il Truteau ricordava che una banda Arikara avrebbe risalito il corso del Missouri per chiedere protezione ai Mandan. Un’altra banda sarebbe invece discesa a sud per unirsi agli Skidi Pawnee del Nebraska. Il grande attacco contro gli Arikara sarebbe avvenuto nell’anno 1796, quando l’Evans incontrò gruppi di questi indiani presso i Mandan. E’ probabile che in questo periodo gli Arikara fossero anche divisi fra loro, alcuni gruppi vissero con i Mandan, mentre altri cercarono di pacificarsi con i Teton. Gruppi Teton avrebbero ricominciato a visitare i villaggi del Missouri, alcune notizie riferirebbero di un grande scontro dove i Teton e gli Arikara affrontarono i Mandan e gli Hidatsa; quando i Teton si spostarono poi nelle pianure, gli Hidatsa e i Mandan assalirono gli Arikara obbligandoli ad evacuare i loro insediamenti. Intorno al 1799 gli Arikara costruirono tre nuovi villaggi presso la foce del Grand River dove, subirono altri attacchi da parte dei Mandan e degli Hidatsa, combattendo almeno fino al 1825. In alcune fonti sembra che i Saone abbiano appoggiato parecchie incursioni degli Oglala, infatti, alcuni gruppi sarebbero stati integrati all’interno della tribù Oglala, ed entro l’anno 1840 molti Oglala avevano sangue Saone. Nel frattempo, i Minneconjou si spostavano seguendo il corso del Cheyenne River, al seguito vi erano i gruppi poi conosciuti come “Sans Arc” e “Two Kettle”. Gli altri gruppi Saone, successivamente conosciuti come “Hunkpapa” e “Blackfoot”, rimasero a est del Missouri frequentando spesso i villaggi degli Arikara per commerciare. Tra il 1795 e il 1804, i francesi di St. Louis risalivano il Missouri per commerciare con i Sioux, stabilendo temporaneamente un “trading-house” in vari punti nelle zone del Great Bend, dove gli Oglala e i Brulé trascorrevano l’inverno con questi traders presso la foce del Bad River, mentre i gruppi Saone si trovavano nelle vicinanze della foce del Cheyenne River. In questo periodo, alcuni gruppi Yankton stavano muovendosi sul Missouri per stabilirsi nelle terre dei Teton, proprio sotto il Great Bend; una parte dei Brulé – evidentemente i Lower Brulé – erano ormai strettamente associati a questi Yankton, infatti, nel 1804, il Lewis e il Clark, informati dagli interpreti francesi, menzionavano gli “Yankton-Bois Brulé” e ricordavano i Brulé come “Teton-Bois Brulé”. L’uso del termine “Bois-Brulé” indicava l’origine del nome, con alcuni indiani che, a est del Missouri, vennero sorpresi da un violento incendio; nel 1840 il Riggs li chiamava infatti “Sichangus” o “Yakora”, ovvero “Teton of the Burnt Wood” (“Teton del Legno Bruciato”). Quando, nell’autunno 1804, Lewis e Clark risalirono il corso del fiume, si resero conto che le descrizioni del Truteau erano affidabili.

I Brulé avevano attraversato il Missouri e le loro antiche terre, a est del fiume, erano state occupate dagli Yankton, provenienti dal Des Moines; ora, i Brulé e gli Oglala si trovavano alla foce del Bad River per commerciare con i francesi di St. Louis. Gli Arikara si erano spostati dalla foce del Cheyenne per stabilirsi sul Grand River, ben sapendo della presenza di gruppi Saone. Lewis e Clark ponevano i Brulé sulla foce del Bad River, e ricordavano un accampamento Sioux ad una certa distanza dal fiume, evidentemente quello degli Oglala. Gli esploratori annotavano che gli Oglala avevano soltanto “60 logge, 120 guerrieri e 360 anime” ma, in genere, sembra che abbiano sempre ridimensionato la consistenza numerica delle tribù del Missouri. Per molti anni gli studiosi si sarebbero divisi sulla questione delle stime dei due americani riguardo la popolazione Teton; alcuni studiosi accettano questi dati, mentre altri li respingono. L’Hyde ritiene che la loro consistenza numerica sia stata ben più grande, adducendo al fatto che, dopo aver attraversato il grande fiume, sconfissero gli Arikara per poi occupare le Black Hills scacciando i Crow e i Kiowa. Secondo l’Hyde non sarebbe ragionevole ritenere che gli Oglala e i Brulé, con una sola forza di 200-300 guerrieri, abbiano potuto scacciare le altre tribù.

Le stime dell’Atkinson sugli Oglala, risalenti al 1825, indicano un incremento demografico della tribù di ben quattro volte fra il 1804 e il 1825, ma questa sorprendente crescita non deve sorprendere, fu soprattutto dovuta ad altri gruppi unitisi agli Oglala, con un tasso di natalità sicuramente superiore e, di conseguenza, una decisiva caduta della mortalità infantile. La situazione sarebbe migliorata quando attraversarono il Missouri. Lewis e Clark dividevano gli Oglala in due bande, gli “She-o” e gli “O-kan-dan-dahs”; i primi erano gli Shiyo, il cui termine significava “Sharp-tail Grouse” (“Gallo Cedrone”), guidati dal capo “Wah-tar-par”, il quale era probabilmente il leader principale della nazione. Questo personaggio era anche conosciuto come “Wah-char-par” (“On his Guard”) ma, probabilmente, il suo vero nome era “Wachape” (“Stabber”, “Accoltellatore”), un nome molto comune fra gli Oglala, al contrario di “On his Guard”; un leader di nome “Stabber” sarebbe poi deceduto durante l’inverno 1783-84.

Un altro “Stabber”, forse il figlio del precedente, avrebbe conosciuto Lewis e Clark, ed un altro capo con lo stesso nome viene ricordato da Francis Parkman nel 1845, inoltre, nel 1875, vi era una banda Oglala nota come “Stabber Band”, dal nome del capo. L’altra banda era rappresentata dagli “O-kan-dan-dahs”, conosciuta in seguito come “True Oglala”, era guidata dal capo “O-ase-se-char” (“Owashicha”, “Bad Wound”, “Cattiva Ferita”), un nome molto comune fra questi indiani. Nel 1856 il generale Harney avrebbe incontrato un capo noto come “Bad Wound”, era probabilmente il figlio, o il nipote, di quello conosciuto dal Lewis e Clark. Non possiamo escludere che il torrente ricordato dal Nicollet, lo “Owawicha Creek”, aveva delle connessioni con il capo “Bad Wound” del 1804; il torrente scorreva sul lato occidentale del Missouri, proprio sotto il Bad River e nelle vicinanze dello Smoke Creek di Lewis e Clark. I due esploratori non menzionano “White Blanket” o “White Robe” (“Shenouskar”, “Shinouska”), il leader principale degli Oglala ricordato dal Zebulon Pike (1805). Il gruppo “Kiyuksas” non venne notato dai due esploratori presso gli Oglala, ma erano comunque una importante divisione della tribù; infatti, furono tra i primi gruppi Teton ad attraversare il Missouri. Secondo alcuni informatori della tribù Hidatsa, questi indiani avrebbero visitato le Black Hills intorno all’anno 1782; qualche decennio prima, nel 1750, la banda era ancora localizzata nelle zone del Mississippi. Un ramo Kiyuksas, “alla deriva verso ovest”, agli inizi del XIX secolo, sembra essersi diviso in due gruppi, uno localizzato presso le sorgenti del Des Moines, e l’altro posto tra il Devil’s Lake e il Missouri. Il gruppo che apparve tra gli Oglala e i Brulé, dopo il 1804, proveniva molto probabilmente dalle sorgenti del Des Moines; l’altro ramo, ricordato tra gli Oglala dopo il 1825, divenne noto come “Red Water” (“Minisala”, “Minisha”), e considerato un gruppo Brulé da Lewis e Clark. Gli spostamenti di bande da tribù a tribù non devono assolutamente sorprendere, i Teton erano comunque un unico popolo parlante lo stesso dialetto e aventi gli stessi costumi. Numerosi spostamenti di questo tipo sono presenti nella storia dei Sioux a ovest del Missouri.
Ai tempi di Lewis e Clark gli Oglala, ma anche gli altri gruppi Teton, erano impegnati a combattere i Crow. Intorno al 1785 gli Oglala erano riusciti a scacciare i nemici Crow dalle terre a nord delle Black Hills, obbligandoli a ritirarsi a ovest del Powder River. I Crow si stabilirono in quelle terre, ma non furono particolarmente turbati dagli sporadici attacchi dei razziatori di cavalli Sioux; parecchie volte furono avvistati gruppi Crow presso i villaggi dei Mandan e degli Hidatsa, nelle vicinanze della foce del Knife, dove commerciavano cavalli con merci inglesi. In alcuni casi subirono però attacchi da parte dei Sioux, ciò avrebbe portato avanti la guerra fra le due popolazioni, guerra protrattasi per almeno 15-20 anni senza però episodi significativi. Nel 1801 una spedizione di guerra Sioux si sarebbe avventurata nelle terre dei Crow, gli assalitori vennero attaccati presso la foce del Powder River e perse una trentina di guerrieri. I Teton organizzarono una nuova spedizione, cui presero parte gli Oglala, i Brulé, i Minneconjou e gli Cheyenne, poi mossero velocemente nelle terre dei Crow, dove sorpresero e distrussero un grande accampamento. Alcuni anni dopo, intorno al 1820, i Crow si sarebbero vendicati sugli Cheyenne, distruggendo una loro spedizione lungo il corso del Tongue, anche in questo caso i Sioux dettero il loro contributo agli amici Cheyenne. La spedizione mosse verso ovest, giunse sul Powder, e scoprì un campo Crow formato da almeno un centinaio di logge sulle rive del Tongue, l’accampamento venne sorpreso durante la notte e, “poco dopo l’alba”, distrutto e saccheggiato con i Crow costretti alla fuga dopo aver lasciato sul terreno numerosi cadaveri. In genere queste spedizioni si concludevano con la cattura del campo nemico, l’uccisione di molti guerrieri e la cattura di numerose donne e bambini, senza dimenticare grandi quantità di cavalcature che pascolavano nelle vicinanze. Dopo la cattura di un campo Crow, nel 1820, gli Oglala e gli Cheyenne adottarono parecchie donne e molti bambini. I Sioux conducevano spedizioni con numerosi guerrieri; dopo la consueta caccia estiva, organizzavano l’annuale “Danza del Sole”, poi si lanciavano in campagne contro i nemici andando ad assalirli nelle loro terre. Nel periodo 1800-25 gli Oglala cacciavano a est delle Black Hills, spesso al fianco dei Saone e degli Cheyenne sul Cheyenne River, ma si spostavano anche sul North Platte, ponendo il campo lungo il corso dell’Horse Creek, poco a ovest dell’attuale confine tra il Nebraska e il Wyoming. I Kiowa non avrebbero mai più raggiunto le Black Hills, salendo da sud, si accampavano sul North Platte per commerciare mercanzie spagnole e ottimi cavalli con gli Cheyenne e le altre tribù amiche. Il termine “Horse Creek” sarebbe derivato dal fatto che vi avvenivano commerci di cavalli presso la foce del torrente; nel 1815 i Kiowa avrebbero organizzato una grande fiera di cavalli proprio in quelle terre.

Gli Cheyenne avrebbero cercato di far stipulare la pace fra i Kiowa e i Sioux proprio in quel periodo, ma durante la fiera un indiano Brulé avrebbe ucciso un Kiowa con la sua mazza da guerra. I Sioux attaccarono in forze e i Kiowa furono costretti a ritirarsi sulle montagne presso le sorgenti del North Platte. Nello stesso periodo, una banda di Arapaho e Cheyenne si univa ai Kiowa per entrare nelle terre del Red River; questi indiani formarono un grande accampamento per commerciare, oltre ai gruppi sopra elencati vi erano anche un gruppo di Comanches e di Apache delle Pianure. Questi indiani avrebbero continuato a portarsi sul Red River per parecchi anni, poi si sarebbero spostati sul North Platte con gli Cheyenne. Nel 1821, durante le operazioni di commercio, gli stessi Cheyenne avrebbero restituito ai Crow parecchie donne e bambini catturate l’anno precedente.