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Lincoln e la carabina Spencer

A cura di Gaetano Della Pepa e Gualtiero Fabbri

Lincoln testa il fucile
Il presidente Lincoln infilò un’altra pallottola nel fucile Spencer, azionando la leva. Poi mirò con cura e sparò. Tirò di nuovo la leva e sparò una seconda volta, e un’altra ancora, fino a quando il fucile non fu scarico.
Christopher Spencer, un piccolo yankee tranquillo del Connecticut, il giorno prima aveva portato la sua invenzione direttamente a Lincoln, dopo che il suo nuovo fucile era stato ignorato dal Dipartimento della Guerra. Lincoln, che aveva combattuto contro gli Indiani e aveva attraversato innumerevoli volte i boschi dell’Illinois, armato di fucile, aveva maneggiato il nuovo fucile a ripetizione con abilità ed attenzione. Aveva chiesto a Spencer di spiegargli il “significato intimo dell’arma” ed era rimasto così entusiasta della nuova invenzione che aveva deciso di sperimentarla lui stesso, il giorno dopo.
Il presidente Lincoln provava un profondo interesse per le nuove armi, soprattutto per i fucili. Ed era l’unica persona, a Washington, interessata a cose del genere. Il Dipartimento della Guerra e lo Stato Maggiore erano gestiti da tradizionalisti, convinti che i soldati non dovessero avere fucili che sparassero più di una pallottola, per timore che sparando troppo in fretta sprecassero munizioni. Lincoln era deciso a combattere quell’inerzia. Sapeva che se avesse un fucile a ripetizione per il suo esercito, avrebbe accorciato la guerra di molto e salvato parecchie vite umane da entrambi le parti. Lui e Spencer si erano incontrati sul prato davanti al monumento a Washington non ancora terminato.


La carabina Spencer usata da Lincoln

La gente che passava si fermava a guardare il Presidente che sparava. Jonas era rimasto accanto a Lincoln, mentre il Presidente apriva il fuoco. Il bersaglio era un’asse di legno, con un tondo nero dipinto al centro. Era stata appoggiata contro una pila di assi, vicina al monumento, a circa settecentocinquanta iarde di distanza. Spencer consultava l’orologio. “Avete sparato tutti i colpi in venti secondi, signor Presidente” disse ora. “La canna è rimasta fredda” mormorò Lincoln, facendo correre la mano sul fucile. Le sue iniziali, A.L. erano state incise sul manico. Un funzionario del Dipartimento della Guerra riportò correndo il bersaglio. C’era un colpo nel tondo nero, e cinque altri tutt’attorno. Uno era andato completamente fuori tiro, forse contro il monumento a Washington.
Il racconto che v abbiamo appena presentato è assolutamente veritiero. Ecco il racconto che ne fece direttamente Spencer.
Il 18 agosto sono arrivato alla Casa Bianca con il fucile in mano, e sono stato subito accompagnato nell’ufficio del Capo, lì ho trovato il Presidente da solo.
Dopo una breve presentazione ho tolto il fucile dalla custodia e glielo ho mostrato, lo ha guardato attentamente e maneggiato mostrando di avere familiarità con le armi da fuoco.
Mi ha chiesto poi di smontarlo per vedere la cosa all’interno, nell’intimo.
Dopo un attento esame (del meccanismo) e una sua decisa approvazione mi ha chiesto se avessi qualche impegno per il giorno successivo, quando ho risposto che ero al suo comando mi ha detto: “Vieni domani alle due in punto, andremo fuori per vedere come spara questa cosa.”
Il giorno dopo sono arrivato all’orario stabilito e ci siamo recati sul posto scelto per i tiri, che era dove ora sorge il monumento a Washington.
Ci accompagnavano suo figlio Robert ed un Ufficiale di Marina che trasportava l’arma ed il bersaglio, passando di fronte al Ministero della Guerra Lincoln ha detto al figlio di andare a chiamare il signor Stanton perché venisse a vedere la nuova arma.
Robert è andato e, tornato poco dopo, ha detto che Stanton si era rifiutato di venire perché era troppo impegnato. “Beh…” ha commentato il Presidente, a suo modo abbastanza divertito, “Laggiù fanno sempre più o meno come pare a loro…”
Intanto che aspettavamo il figlio, Lincoln si è accorto che una delle tasche del suo pastrano di Alpacca nero era lacerata, si è tolto una spilla che portava nel panciotto e con quella ha riparato la tasca, osservando: “Mi sembra che questo non sia giusto da mostrare per il Magistrato Capo di questa possente Repubblica… Ha! Ha! Ha!”


Il fucile e un pezzo del bersaglio di legno usato come bersaglio

Arrivato al campo di tiro ha osservato: “Mi sembra di aver visto la carcassa di un gentiluomo di colore laggiù.”
E ha ordinato di posizionare il bersaglio in modo tale da evitare incidenti.
Il bersaglio era un’asse largo sei pollici (15,2 cm) e alto tre piedi (92 cm) con una macchia nera posta ad una estremità.
Il fucile era carico con sette colpi, il primo colpo di Lincoln è finito basso, ma con il secondo ha centrato il punto nero e gli altri cinque sono finiti tutti in prossimità.
“bene” ha detto poi: “Ora vogliamo vedere alla prova l’inventore!”
Per me era una quotidianità allenarmi col fucile ed è stato abbastanza facile battere il presidente.
“Beh!” ha osservato Lincoln, “Tu sei più giovane di me, hai un occhio migliore e nervi saldi!”
Il pezzo di asse colpito dal Presidente è stato poi tagliato dall’ufficiale di Marina e mi è stato consegnato quando ci siamo salutati sui gradini della Casa Bianca.
Ho tenuto quel ricordo fino al 1883 quando mi è stato richiesto da uno dei collaboratori dell’“Army and Navy Journal” , e l’ho inviato a Springfield, Illinois perché venisse conservato nella raccolta di reliquie.
Questo è tutto.
La distanza a cui fu posto il bersaglio era di 40 yarde (36,5m), in effetti 750 yarde (685 metri) parevano troppe.
Nessuno, nemmeno Spencer, ha lasciato scritto quale versione di arma fornì al presidente, si suppone fosse un modello “sporting” per il mercato civile. Comunque sia se teniamo buona la testimonianza di Spencer, la data esatta della prova sarebbe il 19 agosto e non il 18.


Il fucile Spencer visto anche in sezione

In “Spencer Repeating Firearms” di Roy M. Marcot, che tratta esclusivamente di questa arma e riporta in completo il carteggio di tutta la faccenda, si parla del 18 agosto 1863, ma proprio lì è scritto che la prova fu eseguita “il giorno dopo”.
Il 1863 dovrebbe essere certo, dato che la lettera con cui si presentò Spencer per chiedere il colloquio con Lincoln porta la data del 13 agosto 1863.
Vi è anche una lettera di Lincoln datata 4 agosto 1863 in cui si chiedeva ragione al Comandante in Capo S.A. Hulburt e al Segretario della Guerra Edwin Stanton del ritardo e degli ostacoli che incontrava l’adozione della nuova arma.
John Hay, segretario di Lincoln, nelle sue memorie cita questa performance di tiro, anzi recita testualmente: “questa sera e l’altro ieri il Presidente ha provato il nuovo fucile”. Quindi, se le sedute di tiro furono diverse ogni versione può essere legittima, essendo possibile sia riferita ad un particolare episodio piuttosto che ad un altro.