I Tonkawa
A cura di Paolo Brizzi
Castile, capo Tonkawa
Tra le tribù indiane meno note e misteriose i Tonkawa del Texas centrale sono tra i più intriganti. La loro dedizione al cannibalismo rituale, spesso sovrastimata e certo sporadica, li ha fatti disprezzare dai loro vicini Comanches e spesso dai bianchi, coi quali peraltro ebbero sempre relazioni pacifiche. I Tonkawa sono sempre stati una piccola tribù ma, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, a causa delle malettie, della fame e delle perdite belliche, si ridussero a poche decine di individui impoveriti.
Per quanto ritenuti in genere texani autoctoni, sembra che i Tonkawa abbiano inizialmente vissuto nell’odierna Oklahoma (a ovest di dove vivono ora) dove furono descritti dai primi documenti che li nominano (1601). Da qui compirono un graduale movimento verso sud e sud-est, spinti dagli Apaches a cavallo. Agli inizi del 1700 la parte orientale del Texas centrale divenne rifugio di vari gruppi indiani sloggiati dagli Apaches ed anche dall’avanzata verso nord della frontiera spagnola.
Questa area geografica accolse indiani emigranti e autoctoni in declino di popolazione, cosicchè, durante il corso del diciottesimo secolo, molte entità si fusero tra loro o furono assorbite da altre, come i Tonkawa, o furono attirate presso le missioni spagnole. Otto gruppi di nativi sono di solito considerati suddivisioni dei Tonkawa: Cava, Ervipiame, Emet, Mayeye, Sana, Tohaha, Toho e Yojuane. In realtà sembrerebbe che originariamente questi gruppi non fossero di lingua Tonkawa, ma che si siano pian piano fusi con questi ultimi.
Giovani Tonkawa a Fort Griffin, 1870
Per esempio gli Yojuane si ritengono essere di lingua Wichita e provenienti dall’Oklahoma, mentre gli Ervipiame sarebbero Coahuiltechi superstiti provenienti dal Coahuila messicano emigrati nell’area – rifugio del Texas centrale.
Durante il ‘700 i Tonkawa entrarono nell’orbita spagnola e almeno tre missioni furono create per loro lungo il fiume San Gabriel. Nel 1758 si unirono a Comanches e Wichita per assalire e distruggere la missione di San Saba, creata dagli spagnoli per i Lipan, sul fiume omonimo.
Tra il finire del ‘700 e i primi anni dell’800 i Tonkawa, per sfuggire ai Comanches e agli Apaches, si spostarono più a sud, nelle valli dei fiumi Brazos e Colorado.
Nel 1828 furono raggiunti da una spedizione messicana per i confini e descritti come un popolo in declino, che cacciava il bisonte nella paura degli attacchi dei nemici Comanches.
A partire dal 1822 i Tonkawa divennero ben conosciuti ai primi coloni anglo-americani e, più tardi, sotto la pressione di questi ultimi si spostarono verso ovest. Nel 1837 e 1838 i Tonkawa firmarono trattati di amicizia con il Texas, che regolavano il commercio e il libero transito dei pionieri nel territorio indiano. Nel 1844 i Tonkawa erano accampati coi Lipan sul Cedar creek, cacciavano i bisonti e perpetravano occasionali furti di bestiame a danno dei coloni.
Nel 1846 firmarono il trattato di Council Springs , insieme ai Comanches e altre tribù, promettendo di cessare i furti in cambio di rifornimenti e protezione. Malgrado questo i raid continuarono e nel 1854 i Tonkawa consegnarono ai bianchi nove di loro che avevano partecipato ad un raid in Bosque county. Lo stesso anno il Texas decise di creare una riserva alla giunzione tra il Brazos e il Clear fork e i Tonkawa vi si trasferirono insieme ad altre tribù “superstiti”.
Johnson, capo degli scouts Tonkawa
Durante la breve esistenza di questa riserva i Tonkawa parteciparono come scouts a fianco dei rangers e dei soldati alle campagne contro i Comanches, per esempio alla spedizione Van Dorn. A causa del perdurare delle lamentele dei coloni locali, che incolpavano gli indiani della riserva di depredazioni a loro danno , la riserva fu chiusa nel 1859 e gli indiani residenti, tra cui 245 Tonkawa, furono trasferiti nel Territorio Indiano e posti sotto l’agenzia Wichita. Durante la guerra civile americana, i Tonkawa, a differenza di altre tribù, coltivavano simpatie sudiste e il 23 Ottobre 1862 una forza mista di indiani “unionisti” attaccò e bruciò l’agenzia Wichita. Il giorno successivo gli stessi indiani assalirono il villaggio Tonkawa del capo Placido vicino Anadarko, uccidendo 137 Tonkawas. I pochi sopravvissuti fuggirono e trovarono rifugio a Fort Arbukle.
Dopo anni tremendi i Tonkawa superstiti tornarono in Texas dove le autorità persuasero l’esercito a prendersi carico di loro, che si erano raccolti presso il nuovo Fort Griffin, posto sul Clear fork del Brazos. Negli anni successivi gli scouts Tonkawa offrirono preziosi servigi all’esercito americano, impegnato contro Comanches e Kiowas.
Ma dopo il 1875 e la resa degli ultimi Comanches ribelli, questa occupazione svanì. Pur tuttavia l’esercito continuò a rifornire i pochi rimasti, fino al 1884, quando i 92 rimanenti Tonkawas acconsentirono a tornare nel Territorio indiano, insieme ad alcuni Lipan. Si stabilirono nella parte settentrionale del territorio, dove oggi sorge una cittadina che porta il loro nome.
Gruppo di Tonkawa fotografati da Rinehart nel 1898
Apparentemente la popolazione Tonkawa rimase abbastanza costante fino alla terza decade del 1800 oscillando attorno ai 1000 individui, momento in cui cominciò il declino. Nel 1849 si erano ridotti a 650, a causa di impoverimento, epidemie e alcoolismo. Nel 1863, dopo il massacro subito l’anno prima, i Tonkawa rimasti erano 165, per cadere a 92 nel 1884 e 42 nel 1910! Nel ‘900 il loro numero è aumentato a pezzo della perdita di “purezza” tribale salendo a 383 persone nell’anno 2000.
I Tonkawa abitavano in logge ricoperte di cespugli, erba o pelli di bisonte. La capanna estiva tradizionale era coperta con cespugli, aveva circa 30 metri di diametro, un focolare centrale e poteva accogliere fino a 15 individui.
Questi indiani avevano cavalli, praticavano la caccia nomade a bisonti e cervi, e raccoglievano radici e tuberi a scopo alimentare. Usavano ampiamente il tatuaggio e la pittura del corpo, in entrambi i sessi; i volti venivano spesso tatuati con linee verticali che andavano dalla fronte al mento. Le donne usavano tatuare i seni con cerchi concentrici e portavano spesso i capelli lunghi e sciolti, mentre gli uomini li riunivano con pelli o nastri.