Butch Cassidy, Sundance Kid e il Mucchio Selvaggio

A cura di Omar Vicari

Butch Cassidy, al secolo Robert Le Roy Parker, nacque a Beaver, un piccolo paese dello stato dello Utah, il 13 aprile 1866. I suoi genitori, Maximilian Parker e Annie Gilles Parker, mormoni, giunsero nello Utah dall’Inghilterra nel 1856. Primo di tredici figli, Le Roy, come era comunemente chiamato in casa, lavorò da giovane presso alcuni ranch della zona. In uno di questi, fece la conoscenza di Mike Cassidy, un razziatore di bestiame che prese a ben volere il giovane Parker.
Mike conosceva la zona meridionale dello Utah come le proprie tasche, per cui, durante le sue razzie, mostrò al giovane amico tutti i sentieri nascosti e le poche sorgenti d’acqua sulle quali fare affidamento. Le Roy provava una ammirazione smisurata per il suo maestro e per dimostrarglielo, cambiò il proprio nome in Cassidy che affiancò alla parola “Butch”.
Nella lingua inglese, tale parola significa “macellaio” e Parker la usò, forse, come ricordo del lavoro come garzone di una macelleria in gioventù.
In Colorado, a Telluride, Cassidy fece la conoscenza dei fratelli Mc Carty, coi quali rapinò, nel 1887, il suo primo treno sulla linea Denver-Rio Grande.
Il 30 marzo 1889, sempre coi fratelli Mc Carty, Cassidy svaligiò la First National Bank di Denver e alcuni mesi dopo toccò alla San Miguel Valley Bank a Telluride in Colorado.
Tra un treno ed una banca, Butch non dimenticava comunque il suo antico mestiere di razziatore, quello a cui lo aveva iniziato il suo maestro Mike Cassidy.
Durante una di queste razzie, Butch venne arrestato e nel 1894 fu spedito al penitenziario di Laramie nel Wyoming.


Il rifugio di Hole in the Wall

Ne uscì il 19 gennaio 1896 e da quel momento, in una sperduta e inaccessibile località del Wyoming, nota col nome di “Hole in the wall”, Cassidy prese ad organizzare la più formidabile e organizzata banda di fuorilegge che mai si era vista dai tempi di Jesse James.
Tra i vari componenti spiccavano i nomi di Harvey Logan, noto anche come Kid Curry, Elzy Lay, Harry Longbaugh, noto come Sundance Kid, Ben Kilpatrick, Bill Carver e Harry Tracy, uno dei più temibili assassini nella storia del crimine organizzato.
La prima banca assaltata dal “Wild Bunch”, come si faceva chiamare la banda di Cassidy, fu quella di Montpelier nell’Idaho nell’agosto 1896.
Il 2 giugno 1899, venne rapinato presso Wilcox nel Wyoming, il treno della linea Overland Flyer.
Il vagone postale venne letteralmente fatto saltare in aria con la dinamite a causa del rifiuto del custode del bagagliaio, Woodcock, di aprire lo sportello del vagone. Per ironia della sorte, Woodcock subì una seconda rapina da parte di Cassidy, a Tipton, il 29 agosto 1900 su un altro treno della Union Pacific Railroad.


Il famigerato Wild Bunch

Il nuovo secolo appena iniziato, però, stava portando dei grossi cambiamenti. L’era dei pionieri era praticamente finita. Il filo spinato sempre più recintava i liberi pascoli, la frontiera si stava civilizzando e la maggior parte dei fuorilegge riposava ormai nei vari cimiteri del west.
L’Ovest non era più quello di un tempo e Cassidy, fiutato il vento contrario, accarezzava già da tempo il progetto di lasciare gli Stati Uniti e trapiantare altrove le proprie attività.
Il bottino della rapina di Tipton non bastava, comunque, a finanziare un simile progetto, per cui, alcune settimane dopo, fu la volta della First National Bank di Winnemucca nel Nevada.
La rapina fruttò qualcosa come 50.000 dollari tra banconote e monete d’oro, abbastanza per partire per il Sud America. Una volta fatto il colpo, i banditi, coi Pinkerton alle calcagna, si divisero e si diedero appuntamento a Fort Worth nel Texas. Nella cittadina texana, Butch Cassidy e soci trovarono il tempo di farsi immortalare in una foto celebre nella storia della frontiera.
I cinque uomini in cui si riconoscono Cassidy, Harry Longbaugh, Ben Kilpatrick, Harvey Logan e Bill Carver, sembravano, a dire il vero, più degli impiegati di banca che i temibili fuorilegge del “mucchio selvaggio”.


Una vista di Winnemucca

Dopo Fort Worth, alcuni di questi uomini non si sarebbero più rivisti. Logan, infatti, per nulla convinto della faccenda del Sud America, rifiutò di unirsi a Longbaugh e Butch Cassidy, i quali invece, anche se braccati dai Pinkerton e dagli sceriffi di tutto il west, raggiunsero indisturbati New York il 1° febbraio 1901.
A Longbaugh si accompagnava una donna sconosciuta agli archivi dei Pinkerton che rispondeva al nome di Etta Place. A New York, la coppia trovò il tempo di fare dello shopping; in quella occasione, infatti, Longbaugh regalò a Etta un magnifico orologio della gioielleria Tiffany.
Il 20 febbraio 1901, Cassidy, Longbaugh e Etta Place, salparono dal molo di New York col piroscafo inglese “Herminius” destinazione Buenos Aires. Una volta in Argentina, Butch e Sundance, che ora si presentavano come rispettabili uomini d’affari, acquisirono alcuni appezzamenti di terra nel distretto di Cholila.
Butch Cassidy
Per circa tre anni, i due fuorilegge con Etta Place, vissero tranquillamente nel loro ranch occupandosi di allevamento di bestiame, ma una tranquilla mattina di marzo del 1906, i due uomini con la donna al fianco entrarono nella locale banca di Mercedes, una cittadina della provincia di San Luis. La rapina fruttò un bottino di 20.000 dollari e si concluse con la morte del direttore di banca. Alcuni mesi dopo fu la volta del Banco de la Nacion a Bahia Blanca, quindi i tre si spostarono in Bolivia dopo aver assaltato un treno nei pressi della località di Eucaliptus.
Nel 1908, Cassidy e Longbaugh rapinarono la miniera di Aramayo. I due uomini, senza Etta, tornata tempo prima negli Stati Uniti, scapparono sulle montagne con un bottino di 15.000 dollari boliviani e con alcuni muli della compagnia mineraria. Arrivati a San Vicente alcuni giorni dopo, il marchio dei muli venne riconosciuto, sembra, da un graduato del locale posto di polizia che non ci mise molto a collegare i muli con la rapina alla miniera di Aramayo. Nell’arco di pochi minuti, la locanda in cui si erano rintanati i due “bandidos yanqui”, venne circondata da una compagnia di cavalleria boliviana. I due uomini, senza alcuna speranza di cavarsela, feriti più volte, preferirono, si dice, il suicidio alla galera certa. Il giorno seguente, i cittadini di San Vicente seppellirono effettivamente nel loro cimitero due “bandidos yanqui” non meglio identificati.

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