Il coraggio della famiglia Blachly dopo la tragedia

A cura di Sergio Mura da un lavoro di Mark Boardman

L’uccisione di un cassiere di banca
Tutti noi ricordiamo bene lo svolgersi delle innumerevoli sparatorie di gran parte dei film western. Lo ricordiamo anche perché il “plot” si ripete sostanzialmente in maniera invariata di film in film, a dispetto del quantitativo di sangue mostrato o dei buchi di pallottola sparsi nelle pareti delle scenografie. La scena, dicevamo, è più o meno questa: il “cattivone” di turno ferisce o infastidisce un amico del “buono”. Il buono interviene e fronteggia il cattivo o i cattivi, abbattendo il male a suon di pistolettate. Infine, si allontana a cavallo, magari con la “bella” della storia. Questo accade nei film…
Il problema è che nella vita reale le cose non andavano così, praticamente mai!
Prendiamo ad esempio la storia dell’assalto alla Farmers and Merchant Bank in Delta, in Colorado, fatto accaduto il 7 settembre del 1893.
In quell’occasione la banda dei McCarty non riuscì a portare a termine la rapina, ma uccise il cassiere della banca, Andrew Trew Blachly.
In quel caso, nonostante l’intervento attivo di alcuni cittadini, uno dei quali prese a fucilate i banditi riuscendo ad accopparne ben due, il povero Andrew morì, lasciando nella disgrazia la giovane moglie, Mary, alle prese con una fattoria di ben 160 acri e otto figli di età compresa tra 1 e 15 anni. Come spesso accadeva, c’erano da onorare molti debiti e la famiglia si trovava improvvisamente in condizioni di povertà, senza un reddito certo e con una prospettiva davvero desolante.
Ecco cosa accadeva a margine di una qualunque sparatoria nelle cittadine della frontiera: morte e disperazione per chi restava.


Bill e Fred McCarty, banditi morti nella sparatoria

In innumerevoli situazioni simili a quella citata il finale era già scritto ed era la completa disintegrazione della famiglia dei sopravvissuti e delle loro vite; i figli venivano regolarmente affidati ad altre famiglie (non sempre di parenti o amici) o spediti a forza a lavorare in qualche ranch o per qualche commerciante. La madre, invece, era costretta a ricercare un qualsiasi lavoro e questo corrispondeva generalmente a ruoli molto umili. Tutto pur di resistere alla vita, in un disegno che spesso finiva per restare identico per generazioni.
La famiglia Blachly provò ad opporsi al triste destino che era stato scritto per loro dalla mano omicida dei banditi.
Mary, chiamata perlopiù Dellie, era nata in Siam da genitori missionari e venne avviata agli studi presso il Oberlin College fino al giorno del matrimonio con suo cugino Andrew.
Da quel momento in poi, Dellie aveva saputo mostrare non comuni capacità organizzative e gestionali, oltre ad una incredibile forza d’animo, tutte caratteristiche che si dispiegarono specialmente in occasione delle molte malattie di suo marito e in tutti quei casi in cui non si riusciva ad unire il pranzo con la cena per via della mancanza di denaro.


La famiglia vendette il vecchio ranch

Dopo la disgraziata morte del marito, Dellie decise di non passare nemmeno un giorno a piangere e affrontò a muso duro la vita. Vendette la fattoria e si sistemò con i figli in un terreno vicino di soli 40 acri. Divise il terreno e destinò 4 acri alla coltivazione di alberi da frutta, mentre il resto venne destinato all’allevamento del bestiame.
In una pubblicazione del 1905 dedicata alle figure di spicco del Colorado, Dellie veniva descritta come una donna manager molto competente e laboriosa.
Lentamente, ma inesorabilmente, la famiglia Blachly era riuscita a rimettersi in carreggiata e stava riuscendo persino a coronare il sogno del marito di mandare al college tutti i figli.
Un brillante esempio di come sia stato possibile raddrizzare una situazione difficile ci viene da Lou, uno dei figli, che aveva appena 4 anni alla morte del padre e che seppe studiare, trovare un lavoro e mettere persino da parte i soldi per garantire il diploma al suo fratello maggiore Fred.
L’anno successivo, Lou ha studiato alla University of Wisconsin, ricevendo aiuti finanziari da Fred che allora stava lavorando come docente presso l’Università di Oklahoma. Ma quando Hal (un altro figlio), che seguì il ranch di famiglia, morì nel 1915, Lou fece immediato ritorno in Colorado per aiutare sua madre.


Una scolaresca con la maestra, nel west del 1891

Dopo un altro anno ancora, Lou tornò ai suoi studi nel Wisconsin, ma li interruppe per combattere nella Prima Guerra Mondiale nel 1917. Finita la guerra, finalmente riuscì a concludere gli studi con il suo bel diploma di laurea in economia nel 1919.
A 30 anni, Lou ne aveva fatto passare 9 per ottenere la laurea. Questa è stata la sua perseveranza!
Lou fece uso dei suoi studi lavorando prima per il governo federale e poi per il giornale Enterprise Silver City nel New Mexico. In veste di giornalista ebbe modo di intervistare centinaia di coloni locali e scrivere una serie di libri su animali e piante del sud-ovest, prima di morire a Tucson, in Arizona, nel 1965.
Gli sforzi di mamma Dellie ebbero effetti positivi anche sugli altri figli: uno divenne un medico; due divennero ottimi economisti; altri quattro divennero allevatori e prosperarono.
Dellie visse quanto basta per vedere i frutti del suo lavoro, prima della sua morte avvenuta nel 1926.


Andrew, Delly e Fred Blachly

I successi della famiglia Blachly rappresentano un’eccezione notevole in un durissimo mondo in cui la morte del capofamiglia in seguito ad una sparatoria rappresentava quasi sempre la povertà e la disgrazia per il resto della famiglia e, spesso, per le generazioni a seguire. Due fratelli, Fred e Lou, pubblicarono un loro libro di memorie. Entrambi i documenti sono notevoli, descrizioni di una vita dura a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX nel vecchio west. I componenti della famiglia conservano ancora questi libri con orgoglio.
La storia dei superstiti della famiglia di Andrew Blachly, tragicamente ucciso durante una rapina vecchio West, dimostra una cosa: la vita reale spesso batte il western!

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