Cercatori d’ossa nel west

A cura di Luca Barbieri

Dinosauri e Far West sono argomenti per i quali l’associazione mentale non è proprio immediata, ma esiste comunque tra loro un legame fatto non solo di qualche psichedelica avventura di Tex Willer nel ventre della terra.
Fu l’anatomista inglese Richard Owen a coniare il termine “dinosauri”; era il 1841, ma delle ossa delle “terribili lucertole” se ne parlava già da quasi cinquant’anni, da quando cioè il paleontologo francese Georges Cuvier aveva cominciato a guardarle con occhio scientifico alla luce dell’imperante razionalismo illuminista. L’intuizione di Owen, però, fu quella di avviare una sistematica revisione di tutte le catalogazione confuse e piuttosto approssimative avvenute negli anni precedenti, giungendo alla conclusione che tutte le ossa dissepolte appartenevano a un’unica grande famiglia: quella di rettili mostruosi e giganteschi estintisi milioni di anni prima. Leggi il resto

The Tipton Train Robbery

A cura di Omar Vicari

Tipton (Wyoming), era, ed è ancora, una piccola stazione ferroviaria situata sui binari della Union Pacific circa 65 miglia a ovest di Rawlins (Wyoming) e 2 miglia a est di un punto di riferimento chiamato Table Rock ( chiamato anche Pulpit Rock perché Brigham Young predicò ai Mormoni in quel posto nel 1870). Alcuni membri del Mucchio Selvaggio si riunirono a Table Rock il 29 Agosto 1900. Leggi il resto

Un linciaggio italiano a Denver: Death to the Dago!

A cura di Emanuele Marazzini

L’articolo – clicca per INGRANDIRE
Reduci dalla lettura del toccante memoriale di Enrico Deaglio Storia vera e terribile tra Sicilia e America sulla brutale impiccagione, alla fine dell’Ottocento, di cinque siciliani nel villaggio di Tallulah in Lousiana (qui la scheda: http://sellerio.it/it/catalogo/Storia-Vera-Terribile-Sicilia-America/Deaglio/8223), abbiamo approfondito l’argomento sulle pagine di Corda e sapone (Roma, Donzelli, 2003), studio di Patrizia Salvetti che analizza buona parte dei casi di giustizia sommaria negli USA, tra Otto e Novecento, ai danni di nostri connazionali. Tra i tanti, uno ci ha particolarmente colpito: la morte di Daniele Arata in Colorado nell’estate del 1893. Per raccontarla preferiamo dar voce alle sole fonti, ossia due articoli del San Francisco Call (29 luglio) e dell’Auckland Star (21 settembre) che descrivono con precisione i fatti di quelle tragiche ore. Una ricostruzione senza dubbio parziale, faziosa. Ma che fornisce un interessante spaccato della società americana nel West di fine secolo, spesso aggressiva nei confronti di una minoranza, come quella italiana, ritenuta una setta di «ubriaconi accoltellatori» persino dalle autorità (ambasciatori e consoli) che dovevano rappresentarla o difenderla. Leggi il resto

Queho

A cura di Gian Mario Mollar

Quello di Queho (si pronuncia Key-Ho) è un racconto inquietante e poco noto, che sta a metà tra la storia e la leggenda. Fatti realmente accaduti e dicerie popolari si sono impastati con paure ataviche, fino a creare l’epopea dell’Indiano Pazzo che si aggira tra i canyon del fiume Colorado, lasciando dietro di sé una scia di sangue. Le nebbie del tempo ci impediscono di stabilire se si sia trattato veramente di un serial killer, l’antesignano nativo di ben più noti psicopatici americani, o di un semplice capro espiatorio, cui vennero affibbiati in modo sommario svariati omicidi irrisolti. La verità rimane un mistero, ma la storia merita di essere raccontata.
Si pensa che Queho sia nato attorno al 1880 a Cottonwood Island, vicino alla città di Nelson, nel Nevada. La madre faceva parte della tribù dei Cocopah, e morì poco dopo averlo dato alla luce. L’identità del padre è il primo dei molti misteri di questa vicenda. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 18

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


WESTERN RISORTO

Nel 1971 si ha l’impressione che il western debba tornare agli antichi fasti. La produzione riprende con vigore, sfornando quasi 70 film, con l’immancabile presenza dello spaghetti western, caratterizzato da trame e titoli che non si discostano molto dal passato. “Acquasanta Joe”, “Prega il morto e ammazza il vivo”, “Ehi amigo, sei morto”, tanto per citarne qualcuno, ricalcando un copione già sfruttato, a base di pistoleri, vendette, sfide e crudeltà. Per assurdo, molti spettatori europei finiscono per convincersi che il West Leggi il resto

Sioux a Washington contro l’oleodotto dell’Uomo Bianco

A cura di Vittorio Zucconi

Alla fine di un lungo sentiero delle lacrime, a duemila e cinquecento chilometri dalla loro terra all’altro capo del tempo e dell’America, Lakota Sioux, Cheyenne, Arapaho, Corvi, Cherokee hanno portato a Washington la loro invincibile sconfitta. Nel gelo di un weekend che li aveva accompagnati dalla tundra delle Grandi Pianure del Nord, hanno tentato l’ultima battaglia contro l’ennesimo stupro che il “Uasìchu”, l’Uomo Bianco, “colui che si prende il grasso e lascia le ossa agli altri” in lingua Lakota, sta compiendo nel corpo della loro terra. Ma sanno che il tubo di acciaio che il nuovo oleodotto pomperà dai giacimenti del Nord Dakota fino a Chicago sotto la terra, i laghi, i ruscelli delle loro riserve si farà, si sta facendo. Leggi il resto

Jim Baker, il grande trapper

A cura di Sergio Mura


Jim Baker, il grande trapper – clicca per INGRANDIRE
Quando la frontiera iniziava a mostrare il suo volto, il giovane Jim Baker cercava la sua fortuna nel west, trovandovi una vita traboccante di avventura, pericolo e persino romanticismo.
Sia lo stato del Wyoming che quello del Colorado rivendicano come “proprio figlio” Jim Baker perché se da un lato si ritiene che sia stato il primo colono dell’allora Territorio del Colorado, altrettanto si crede che lui abbia costruito la prima casetta (“cabin” in inglese) permanente nel Territorio dello Wyoming. Leggi il resto