Victorio, il grande capo Apache

A cura di Josephine Basile
Victorio
Victorio ebbe fama tra i suoi contemporanei, amici e nemici, come valoroso capo degli Apache Mimbres, appartenenti alla famiglia dei Chiricahua. Nacque nel 1825 in tempi in cui ancora la vita degli Apache scorreva lungo binari certamente difficili, ma ancora accettabili, tra lotte con altre tribù indiane e Messicani. I tempi, però mutarono molto presto e già dagli anni ’50 del secolo XIX gli Apache furono impegnati sul fronte della dura sopravvivenza, stretti tra l’invasione incontrollabile dei coloni bianchi e la voglia di rivalsa dei Messicani, sempre in caccia di scalpi e ben disposti a pagarli pur di avere la conferma della morte di più Apache possibile. Leggi il resto

Il lungo esilio di Toro Seduto in Canada

A cura di Isabella Squillari

Toro Seduto si incontra con le Giubbe Rosse in Canada
I Mounties canadesi, chiamati originariamente North-West Mounted Police, esistevano da meno di tre anni quando, il 25 giugno 1876, i Sioux di Toro Seduto uccisero o ferirono più della metà del 7° Cavalleria del tenente colonnello George Armstrong Custer durante la battaglia di Little Bighorn. Toro Seduto non ricoprì un ruolo particolarmente significativo in quella circostanza, ma il capo Hunkpapa era famoso per essere un leader saggio e potente, che voleva essere libero di girovagare e cacciare i bisonti. L’estate successiva Toro Seduto arrivò in Canada come profugo e in questa occasione i Mounties ebbero con lui un rapporto stretto e talvolta pericoloso per circa quattro anni. Leggi il resto

Cabellos Colorados, il grande guerriero Apache

A cura di Josephine Basile

Apache Lipan
Le esperienze di schiavitù e prigionia delle famiglie apache – a causa della spietata politica militare ispano-messicana – sono chiaramente illustrate nella storia di un importante capo degli Apache Orientali, da alcuni identificato come un Mescalero, ma più probabilmente appartenente ai Lipan… si tratta di Cabellos Colorados. Leggi il resto

Soapy Smith, il bandito che regnava in Alaska


Soapy Smith nel saloon a Skagway
In un’epoca turbolenta come quella del Vecchio West, tra deserti sconfinati e città in rapida espansione, emersero figure leggendarie che sfidavano la legge e l’ordine. Una di queste fu Jefferson Randolph “Soapy” Smith II, un uomo celebre per le sue abili truffe e il carisma irresistibile. La sua vita è un racconto affascinante, intreccio di audacia, ingegno e spregiudicatezza. Questo articolo esplorerà la sua esistenza, le sue imprese truffaldine e l’impatto che ebbe durante l’epoca del West. Leggi il resto

Keokuk, il capo dei Sauk

A cura di Sergio Mura

Il ritratto di Keokuk, realizzato da Thomas Easterly nel 1847
Keokuk, nato nel 1780 e morto nel giugno 1848, fu un capo influente della tribù dei Sauk dell’America settentrionale. Divenne noto per la sua lunga, fiduciosa e significativa collaborazione con il governo degli Stati Uniti, portata avanti anche a discapito delle buone relazioni con altri capi della sua stessa tribù. Nel corso della sua vita, Keokuk divenne uno dei leader nativi americani più rispettati, capace di portare avanti una politica di pacificazione e buone relazioni nei confronti degli americani, in contrasto con un altro capo Sauk assai famoso, Black Hawk, che invece guidò una parte della tribù nella sfortunata “Guerra di Black Hawk”. Leggi il resto

Gli ultimi giorni di vita del grande Geronimo

Da un articolo di B. B. Bell

Una fotografia di Geronimo scattata nel 1898
Quando gli Apache furono trasferiti dall’Alabama a Fort Sill, Oklahoma, nel 1896, Geronimo era prigioniero di guerra da dieci anni. Fu durante questo periodo che Goyathlay e il suo nome iniziarono a diventare famosi.
Nel maggio del 1904, Geronimo fu invitato all’Esposizione della Louisiana a St. Louis. Gli offrirono un dollaro al giorno, ma lui negoziò per 100 dollari al mese. Rimase alla fiera per sei mesi. Leggi il resto

Tom Horn, un killer d’eccezione

A cura di Omari Vicari

I grandi allevamenti di bestiame intesi come modo e stile di vita cozzavano con l’idea dell’ordine che piano piano stava prendendo il sopravvento nel west. Era la civiltà che arrivava e il west che se ne andava.
Un mondo antico spazzato via da quello nuovo, un mondo che ha fatto sognare milioni di persone perché in quel mondo c’erano i nostri sogni e i nostri eroi. Leggi il resto

Frank Grouard, l’avventuriero che ingannò Toro Seduto

A cura di Anna Maria Paoluzzi

Un ritratto di Frank Grouard
Eccezionale e contraddittoria sono forse gli aggettivi che meglio definiscono la storia del West americano e che sono forse l’essenza dei suoi protagonisti, nelle cui personalità vediamo allo stesso tempo tratti di coraggio e lealtà, come di doppiezza e vigliaccheria. Leggi il resto

La storia di Olive Oatman

A cura di Massimo Bencivenga

Olive Oatman
I racconti e la cinematografia, i fumetti e i libri, le canzoni e le ballate ci hanno abituato ad immaginare un bianco, bambino o adulto, che vive pacificamente con i Nativi.
Ma le cose non andavano sempre così lisce, né tantomeno così pacificamente. Andremo un po’ a vedere la storia di Olive Oatman, una storia che parte dalla visione nel 1823 di Joseph Smith, che a suo dire ricevette un libro e l’incarico di fondare una nuova religione da un Angelo di nome Moroni. Era l’alba del mormonismo, o della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ora, gli Oatman erano mormoni, una religione che ha in somma considerazione il passato e una terra promessa, un luogo edenico dove vivere in armonia. Leggi il resto

John Martin alias John Martin

A cura di Raffaele Di Stasio

Il luogo di origine del trombettiere di Custer a Little Bighorn, l’immigrato italiano noto come Giovanni Martini, ma per la storia John Martin, “l’ultimo bianco ad aver visto il generale vivo”, è stato a lungo conteso tra vari comuni e città: Sala Consilina in Campania, Apricale in Liguria, Roma; né è mancato chi pensò ad origini inglesi. Al di là delle fonti dubbie, che sono risultate alla fine errate – come quella ligure, relativa soprattutto a un Giovanni Battista Martini del 1847, anch’egli, al pari del vero John Martin, con esperienze garibaldine alle spalle, o come quella inglese, relativa a un John Albert Martin del 1849, anch’egli emigrato e arruolato nella cavalleria americana, e forse presente sullo scenario della guerra indiana che portò alla battaglia di Little Bighorn, tuttavia inquadrato nel Quinto Cavalleria e non nel Settimo –, al di là delle fonti dubbie, dicevo, in passato la difficoltà di identificare il luogo di origine di John Martin era probabilmente dovuta a due ragioni. Leggi il resto

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