John “Grizzly” Adams

A cura di Angelo D’Ambra

John “Grizzly” Adams accanto alla sua capanna
Di John Boyden Adams si raccontano storie non meno movimentate di quelle vissute da Mangiafegato Johnston. Nacque a Medway, nel Massachusetts, da Eleazer e Sybil Adams il 12 ottobre 1812. Crebbe in povertà e senza istruzione. Adolescente, iniziò a lavorare come calzolaio, professione che abbandonò a ventuno anni per divenire un cacciatore nelle foreste del New England. Leggi il resto

I forti dei trapper

A cura di Angelo D’Ambra

Fort Pierre, nel Sud Dakota
Le esigenze del commercio di pellicce, svolto com’era nel cuore dei territori indiani e a grande distanza dalla civiltà, portarono alla rapida istituzione di postazioni o forti. Questi forti dovevano assolvere a diverse funzioni. Erano centri di scambi commerciali, depositi per lo stoccaggio sicuro di merci e pellicce, magazzini e residenze difendibili per i commercianti, ma anche siti di produzione agricola e manifatturiera su piccola scala. Erano pure snodi importanti per molteplici tipi di informazioni. Diffondevano notizie delle città dell’est, comunicazioni governative, idee e avvisi sulle diverse tribù indiane. Leggi il resto

I trapper alla battaglia di Pierre’s Hole

A cura di Angelo D’Ambra


Una delle più cupe storie dei trapper si scrisse all’ottavo rendezvous, nel 1832 in un luogo noto come Pierre’s Hole, ai piedi dei Grand Teton.
Ogni estate ai rendezvous, i trapper scambiavano le pellicce che avevano con alcol, zucchero, beni di poco conto ma introvabili lontano dalla civiltà. Si abbandonavano poi in bagordi d’ogni genere e se avevano ottenuto qualche soldo non esitavano a spenderlo. I loro divertimenti erano scazzottate, corse, sfide di mira coi fucili. Al primo rendezvous, tenutosi nei primi giorni di del 1825, nella Burnt Fork, Wyoming, allora territorio messicano, ne seguirono altri quindici, sino al 1840. Leggi il resto

Il commercio delle pellicce in Nord America

A cura di Pietro Costantini

Immagine dal Museum of the Mountain Man – Pinedale – Wyoming
A nord dell’attuale Messico, il vasto territorio degli Stati Uniti e del Canada venne tutto esplorato, vennero combattute guerre, e culture indiane distrutte nella ricerca di pelli di castoro e pelli di bisonte. Nonostante il commercio europeo di pellicce comprenda un’ampia varietà di animali da pelliccia, gli uomini di montagna e i rendez vous sono praticamente sinonimo di castoro. La stragrande maggioranza delle pelli di castoro venivano inviate in Inghilterra per fare cappelli. Leggi il resto

Come la Hudson’s Bay Company cambiò la vita dei nativi

A cura di Angelo D’Ambra

Per il reperimento di pellicce, gli inglesi della Hudson’s Bay Company si affidarono ai nativi. Volevano prevenire l’insorgere di contrabbando e la concorrenza tra società indipendenti e scelsero di concentrare tutto nelle mani degli indiani. A procacciarsi le pellicce non dovevano più essere gli europei, ma i cacciatori nativi e costoro avrebbero poi dovuto raggiungere le stazioni commerciali della compagnia per consegnare la merce.
I nativi, esperti nel catturare animali e nel lavorarne le pellicce, si dedicarono con solerzia a quest’attività durante tutto l’invero, quando i manti dei castori sono più folti, per rivendere le pellicce agli europei in primavera. Leggi il resto

Charles Autobees, trapper, commerciante e mountain man


Un ritratto di Charles Autobees
Charles Autobees, noto anche come Charles Urtebise o Ortivis, fu una figura eccezionale della frontiera americana durante la seconda metà del XIX secolo. Nato nel 1812, Autobees è stato un trapper, avventuriero e cacciatore coraggioso, che ha contribuito a esplorare e mappare le terre selvagge dell’Ovest americano. La sua vita straordinaria, caratterizzata da avventure, sfide e connessione con la natura, ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’esplorazione e nella cultura della frontiera. Autobees nasce nel 1821 a St. Louis, nel Missouri, da Francis Autobees e Sarah T. Tate. Leggi il resto

Jedediah Strong Smith, uno dei trapper più famosi

A cura di Angelo D’Ambra

Jedediah Smith nelle Badlands
Jedediah Strong Smith era nato a Bainbridge, nello stato New York, il 6 gennaio 1799. La sua famiglia si era trasferita nella contea di Erie, in Pennsylvania, e Smith, tredicenne, aveva preso a lavorare su un mercantile del Lago Erie. Qui forse sentì i racconti della frontiera narrati dai commercianti che tornavano a Montreal e così maturò il desiderio d’avventura che l’avrebbe poi guidato per tutta la vita. È altresì probabile che sia stato il medico di famiglia, Titus G. V. Simons, a far nascere questo amore per una vita nella natura incontaminata dando all’adolescente il libro della spedizione di Meriwether Lewis e William Clark. Vuole, infatti, la leggenda che Smith abbia portato questo diario in tutti i suoi viaggi. Leggi il resto

I trapper contro gli Arikara

A cura di Angelo D’Ambra

L’attacco ai trapper
Nella storia del commercio delle pellicce un posto di riguardo spetta a due veterani della guerra del 1812. il generale William Ashley e il maggiore Andrew Henry. Insieme, a St. Louis, nel 1822, fecero pubblicare uno strano annuncio sulla “Missouri Gazette”. Cercavano cercavano “cento giovani intraprendenti” per esplorare le Montagne Rocciose e cacciare castori. Il sovrintendente degli affari indiani, nientedimeno che William Clark, aveva concesso loro la licenza per commerciare con i nativi americani nell’Alto Missouri e li incoraggiava attivamente a competere con il potente commercio di pellicce britannico. Leggi il resto

Una terribile avventura per Jedediah Strong Smith

A cura di Angelo D’Ambra

Ai primi d’autunno del 1823 un piccolo gruppo di bianchi s’aggirava, armi in pugno, nella valle del Powder. Si stavano inoltrando verso lo Yellowstone per stabilire un accampamento invernale alla foce del Big Horn. Intanto era la caccia la loro principale occupazione. Dovevano individuare le colonie di castori e catturare quanti più esemplari da pelliccia possibile. Battevano torrenti, seguivano tracce, fissavano trappole di sera ed al mattino erano tutte piene. I pomeriggi, poi, li trascorrevano a scuoiare gli animali e preparare le pelli. Quando le montagne del Big Horn furono in vista il gruppo si divise. Si diedero appuntamento sullo Yellowstone, poi il grosso di essi, capeggiato da Thomas Fitzpatrick, continuò a risalire la valle, lungo il confine orientale del territorio della tribù indiana dei corvi, mentre in cinque seguirono l’esperto trapper Jedediah Strong Smith verso ovest, intenzionati a piazzare trappole nei tratti superiori del Tongue e del Rosebud. Leggi il resto

La leggenda dei trapper

A cura di Angelo D’Ambra

Le imprese dei trapper divennero leggendarie storie di fatica, pericolo e privazione. Molti di questi uomini sfuggivano alla legge, molti avevano un’indole avventurosa, molti erano sedotti dalle avvincenti storie illustrate dai pochissimi ai quali la fortuna aveva sorriso. Si stima che mille trapper vagassero nell’Ovest americano dal 1820 al 1830, l’epoca d’oro del commercio di pellicce delle Montagne Rocciose. Avevano solo attrezzature essenziali, trappole, fucili, pistole, corni di polvere da sparo, coltelli per scuoiatura, accette per tagliare legna da ardere, qualcuno la compagnia di una squaw. Leggi il resto

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