La ballata di Colton Red, nuova recensione

A cura di Cesare Bartoccioni
Per chi è appassionato di western, imbattersi in un romanzo di questo filone è già di per sé una gradita sorpresa. Quando poi l’opera è scritta pure bene, la sorpresa diventa pura gioia.
“La ballata di Colton Red” è una storia che contiene tutti gli elementi caratteristici del genere: sceriffi e cowboy, banditi e trafficanti, indiani e cavalleria, duelli apache e sparatorie. Il tutto trattato in modo sapientemente studiato per accompagnare il lettore, da un colpo di scena all’altro, fino alla conclusione.
Due elementi ho particolarmente apprezzato in questo lavoro, al di là della narrazione coinvolgente. L’ambientazione e la caratterizzazione di luoghi e personaggi, fino alla precisione descrittiva (la pistola è una Colt Navy, il coltello è un Bowie…), sono perfettamente in sintonia con il periodo storico di riferimento, denotando una profonda padronanza degli autori di tematiche e argomenti e una conoscenza ben sedimentata dell’epopea narrata. Leggi il resto

La conquista delle terre selvagge (1800-1850)

Cari amici della frontiera, ancora una volta siamo qui a segnalarvi un nuovo libro sulla storia del west, una gran bella novità a firma del nostro Domenico Rizzi. Stavolta la narrazione si concentra sulla primissima parte della conquista del west. Quella che si concentra tra il 1803 e il 1850 è certamente una parte assai importante della storia del West americano. È il tempo della corsa all’oro della California. Nel periodo intermedio, gli Stati Uniti esplorarono e conquistarono quasi tutti i territori situati tra il fiume Mississippi e la costa del Pacifico, incorporando la repubblica del Texas resasi indipendente dal Messico nel 1836, la California, l’Arizona e il New Mexico sottratti ai Messicani con la vittoriosa guerra del 1846-48 e ottenendo dal Canada britannico l’immensa regione dell’Oregon. Leggi il resto

Assassinio sul Red River

Come ci siamo già detti più volte, la nuova vitalità del genere letterario western è oggi collegata a contributi di generi diversi, ma anche di tempi diversi da quelli tipici del vecchio west. Ciò che è western è western, a prescindere dall’anno in cui si svolge l’azione. Ed eccoci qui a presentare un gran bel romanzo edito da una coraggiosa casa editrice ben nota a noi appassionati di lingua italiana. Parliamo del romanzo “Assassinio sul Red River”, scritto da Marcie Rendon.
«Campi di grano inondati di sole. Il ritornello le passò per la mente intanto che apriva la porta a zanzariera del Casbah. Si fermò. Momentaneamente accecata, Cash aspettò che gli occhi si abituassero all’oscurità del bar. Fuori il sole si era posato sull’orizzonte, a ovest. All’interno della Casbah era sempre notte. La porta di legno a zanzariera si chiuse con un colpo sordo alle sue spalle. Gli odori del bar – birra stantia, fumo di sigaretta, segatura e gesso da biliardo – la accolsero nella sua dimora serale.»
Malboro, Bud e una stecca da biliardo sono ciò che la fa sentire a casa. Leggi il resto

Il mio west – intervista a Domenico Rizzi


Domenico Rizzi e un collage di alcune copertine di suoi libri
Domenico Rizzi, ormai storica colonna tra gli autori di Farwest.it, è anche un prolifico scrittore di libri di storia del west. Ne ha scritti tanti e in essi appare con grande precisione il suo amore per la realtà storica, insieme alla grande onestà con cui Domenico la ricerca e la propone. Si tratta di doni speciali, sopratutto quando sono applicati alla narrazione storica di periodo controversi come la storia del west.
Recentemente, Domenico Rizzi ha ampliato gli orizzonti della sua proposta letteraria dedicandosi con successo alla narrativa. Abbiamo voluto parlare con lui per parlare di west e della sua attività di scrittore. Leggi il resto

I romanzi western di Paul Evan Lehman

A cura di Angelo D’Ambra
Paul Evan Lehman è molto di più che uno dei tanti scrittori americani che negli anni trenta legò il suo nome alla letteratura pulp-western. I suoi romanzi hanno un loro marchio di fabbrica. Ogni suoi scritto presenta sempre una fitta trama di segreti e delitti, una nebbia di sospetti che lentamente si dirada, una storia ben strutturata e tanta azione. I suoi eroi sono spesso coinvolti in un singolare gioco di maschere che non è mai però appesantito da aspetti psicologici. Essi cercano la loro rivalsa, hanno da guadagnarsi la loro identità e lo fanno muovendosi nelle pagine dei libri come dei detective. L’ambientazione preferita da Lehman, poi, concorre nel rendere i suoi lavori assolutamente riconoscibili. Paul Evan Lehman è infatti lo scrittore delle guerre per i pascoli, delle faide tra le famiglie di allevatori, dello scontro tra i ranch per acqua e confini. Leggi il resto

La leggenda di Jesse James

A cura di Sergio Mura
Il 2019 non si è ancora chiuso e noi siamo qui, ancora una volta, a segnalarvi una nuova brillante uscita editoriale del nostro genere preferito, la storia del west.
Stavolta si tratta di una gran bella biografia del famosissimo fuorilegge Jesse James, raccontata con una prosa che ci riporta al romanzo e che probabilmente è tra le più adatte ad una vita in costante movimento e con continui colpi di scena.
In un crescendo di colpi di scena, ne La leggenda di Jesse James si racconta la parabola della vita agitata del più famoso fuorilegge americano di tutti i tempi, a capo di una banda che per oltre un decennio dettò legge nel Missouri, all’indomani della guerra di Secessione, in un clima di aperta complicità da parte delle popolazioni locali. Leggi il resto

Black Hills

A cura di Gian Mario Mollar
È scritto nei libri di storia: nella tarda primavera del 1861 il presidente americano Abraham Lincoln fece un’offerta a Giuseppe Garibaldi, proponendogli di comandare un battaglione dell’esercito nordista nella Guerra Civile americana. L’eroe dei due mondi, che aveva già portato a termine l’impresa dei Mille e si era ritirato a Caprera, rifiutò l’offerta, un po’ per egocentrismo (voleva il comando assoluto dell’esercito americano), un po’ per sano idealismo (voleva che Lincoln gli desse garanzie precise sull’abolizione della schiavitù, ma il Presidente nicchiava).
Già, ma cosa sarebbe successo se, invece, Garibaldi avesse accettato? Se avesse attraversato l’oceano, sovrapponendo la giacca blu alla sua camicia rossa “che da Montevideo al Volturno aveva sanguinato di libertà”? Luca Mazza, nel suo “Black Hills”, pubblicato dalle edizioni Mosca Bianca, esplora questa possibilità, costruendo una storia alternativa in cui il patriota italiano approda a New York con un contingente di camicie rosse. Leggi il resto

Che succede a Fort Defiance?

A cura di Cesare Bartoccioni
Arizona, tardo Ottocento. Fort Defiance è un avamposto isolato, ai margini della Riserva Navajo, dove vive un centinaio di persone e non succede mai niente. Quando viene ucciso l’agente indiano T.J.Milton, la piccola comunità ne è sconvolta. Il comandante del forte, per evitare che la quiete nel paese sia compromessa da un’inchiesta governativa, decide di investigare in forma privata, affidando le indagini al sottotenente Thornton e allo scout Hastíin. Tra imbrogli, superstizioni, diffidenze,gelosie, Thornton e Hastíin scoprono che il forte è molto meno tranquillo di quanto si creda. Eppure sembra proprio che non riescano a sopportarsi e tantomeno a scoprire chi ha ucciso Milton…
La recensione
Mi sono imbattuto in questo romanzo per caso, incuriosito dalla vetrina di Youcanprint. Fort Defiance, per un appassionato del West come me, è un nome che di per sé evoca un mondo intero di avventura, ricordi di letture passate, memorie di film che hanno segnato un’epopea. Leggi il resto

La notte del corvo

A cura di Gian Mario Mollar
Un villaggio del West.
Una vecchia leggenda, con baffi e stella sul petto, che ambisce a diventare sindaco.
Un giovane giornalista con un’irrefrenabile passione per l’alcol e le donne, venuto da San Francisco per documentare le elezioni.
Il naufragio di una nave di immigrati sudamericani.
Un terribile killer con una maschera da corvo.?Questa, in poche parole, la ricetta con cui Marco Galli ha cucinato un western originale e dissacrante: La notte del corvo. Una ballata anarchica del West, edito da Coconino Press – Fandango nel febbraio 2019. ?Agli ingredienti di base, però, l’autore ha saputo aggiungere qualche spezia: per esempio, l’oracolo cinese dell’I-Ching per stabilire il momento giusto per iniziare una caccia all’uomo, oppure una sfumatura di peyote nel bel mezzo di una sparatoria, per fare passare la tremarella e rendere tutto più colorato. Neanche troppo nascosto tra le righe, un pizzico di riflessione sociale sulla contemporaneità, che aggiunge sapore alla finzione. Leggi il resto

Quaranta frustate meno una

A cura di Gian Mario Mollar
Arizona, 1909: il famoso carcere di Yuma sta per chiudere i battenti, ma rimane comunque un posto infernale. Soprattutto per quelli che, come Harold Jackson e Raymond San Carlos, hanno la pelle di un colore diverso. Il primo, Harold, è un soldato afroamericano che ha disertato durante la guerra di Cuba e ha ucciso un uomo con un tubo di ferro, il secondo, Raymond, ha sangue apache nelle vene e ha sparato un uomo che si era spinto troppo oltre nel prendersi gioco di lui.
Ben presto i due vengono ostracizzati dai carcerati bianchi, capitanati dal viscido Frank Shelby, che li manipola contrabbandando alcol e tabacco tra le mura della prigione con il beneplacito di un secondino corrotto. Indotti a combattere l’uno contro l’altro, i due vengono internati nella “tana dei serpenti”, una cella angusta e senza luce concepita per domare i prigionieri più riottosi.
A Yuma, però, è arrivato un nuovo sovrintendente, il signor Manly, un’anima candida che ha passato gli ultimi anni a cercare di convertire gli indiani e ora si trova a gestire, non senza difficoltà, i cinici e spietati abitanti del carcere. Leggi il resto

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