La nascita del mito Western nell’Ottocento: La frontiera americana – 3

A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.


L’ascesa dell’Ovest: realtà, politica, mito

Nell’immaginario collettivo l’ovest è diventato la quinta essenza dell’America (1): natura possente, grandi distese pronte ad essere conquistate, tumultuosa crescita economica, rapide fortune, crescita individuale, uguaglianza sociale, umanità semplice e rude, scontro vincente dei portatori della civiltà contro i nativi.
Se l’America fin dall’ inizio è stata trasformata in mito questo vale più che mai proprio per l’ovest dove la realtà storica si è mischiata fin da subito ad idealizzazioni legate a precisi interessi economici, sociali e politici e al bisogno di creare un mito della fondazione. Leggi il resto

Carlo Gentile, un fotografo napoletano nel West

A cura di Al Zammataro e Sergio Mura

Carlo Gentile
Sulla vita di Gentile non solo esistono pochissimi documenti ed altrettanto poche tracce, ma è complesso persino rintracciare qualche testimonianza.
Di un “elusivo” Giovanni Gentile ci parla Piero Becchetti nella sua storia della fotografia italiana, ma, sfortunatamente, anche in questo caso non riusciamo a rintracciare altre informazioni al riguardo del pioniere della fotografia né è possibile sapere se c’è mai stata una qualche relazione fra i due. Carlo Gentile viene citato in maniera abbastanza fugace nella biografia di Carlos Montezuma (1866-1923), storica figura di attivista dei diritti civili dei nativi americani.
Sappiamo che nacque a Napoli nel 1835 in una famiglia di ottima condizione culturale e che crebbe con tutti i privilegi accordati a chi si trovava inserito in una tale tradizione.
Fu istruito da tutori privati ed educato all’arte. Anni dopo, il suo amico Montezuma lo descrisse così: “Un gentiluomo italiano che passò la gran parte della sua vita lontano dall’Italia”. Leggi il resto

The Sundance Seven Photograph: storia di una fotografia

A cura di Omar Vicari


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Per molti anni, la foto sopra del “Mucchio Selvaggio”, scattata da John Swartz nel 1900 nel suo studio di Forth Worth nel Texas, è stata l’immagine più famosa o quantomeno una delle più famose del vecchio west.
Da sinistra a destra, seduti, si intravvedono Sundance Kid, Ben Kilpatrick, Butch Cassidy
In piedi…Bill Carver e Harvey Logan (Kid Curry).
Dieci anni o forse più, prima che John Swartz scattasse quella famosa foto, un altro fotografo di nome L.B. Miller che aveva uno studio in Sundance (Wyoming) scattò un altrettanto interessatissima foto in cui appaiono Butch Cassidy, Sundance Kid, Harvey Logan, Lonnie Logan, Flat Nose George Curry, Matt Warner e Elzy Lay ancora non molto famosi e molto giovani. Leggi il resto

Una nuova foto di Doc Holliday? Eccovi tutta la storia!

A cura di Sergio Mura da un lavoro di Leo W. Banks

E’ vero, non siamo nuovi ad annunci di ritrovamenti di fotografie di personaggi famosi della storia del west, degli indiani e persino della guerra civile. Ma non sempre è necessario interessarsi ad ogni annuncio, infatti molte storie si sgonfiano da sole. Quando ci interessiamo noi di Farwest.it è perché la comunità internazionale di esperti ritiene di avere tra le mani elementi importanti su cui ragionare. Leggi il resto

Nordisti contro sudisti, nelle fotografie

12 aprile 1861 – 155 anni fa iniziava la Guerra Civile Americana

A cura di Anna Madia

Quattro anni di scontri e di sangue, il futuro dell’America in gioco, i singoli Stati divisi in due blocchi. Questi i temi della mostra fotografica “Nordisti contro sudisti”. Una raccolta di 54 riproduzioni digitali di negativi e stampe d’epoca, ospitata a Milano.
Ad essere proposte al pubblico, sotto la supervisione di Alessandro Luigi Perna, immagini provenienti dai National Archives and Records Administration (NARA) e della Library of Congress americana, scattate dai grandi nomi del reportage a stelle e strisce. Mathew B. Brady, Alexander Gardner, Timothy O’Sullivan: i pilastri della prima fotografia statunitense rivivono insieme alla storia che hanno saputo catturare.
Ma, percorrendo gli spazi espositivi, non mancano tracce di autori minori e sconosciuti. Immagini di privati cittadini, oppure opere di membri dei corpi ingegneristici dell’esercito americano. E si può perfino ammirare un dagherrotipo dipinto a mano dal figlio di un ex schiavo liberato. Leggi il resto

Questo è Doc Holliday?

Ogni tanto dal vecchio west arriva qualcosa che ridesta l’attenzione e la curiosità degli appassionati di tutto il mondo.
Stavolta la novità riguarda uno dei pistoleri più famosi del west, Doc Holliday.
Ci credete se vi diciamo che l’uomo ritratto in questa fotografia è Doc Holliday, il dentista più conosciuto della storia del west, famoso sopratutto per la sua partecipazione alla sparatoria avvenuta nel 1881 presso l’OK Corral di Tombstone, in Arizona? La fotografia è stata trovata nei dintorni di St. Louis, nel Missouri, dal fotografo professionista Donald J. McKenna. La stampa, che misura 3 pollici e 7/8 per 5,5 pollici, è stampata su carta color crema.
Nulla di confermato collega la foto direttamente al dentista, ma un dettagliato confronto anatomico ci suggerisce una corrispondenza tra l’immagine più nota (quella del 1872) e questa non autenticata.
Cosa vediamo in questa immagine? Un uomo di circa 30 anni di mezzo si trova su una sedia a rotelle con le ruote e le ginocchia sotto una coperta. Lui è emaciato. Leggi il resto

Edward Sheriff Curtis, esploratore e fotografo del west

Edward S. Curtis, nato a Whitewater il 16 febbraio 1868, deceduto a Los Angeles il 19 ottobre 1952, è stato un coraggioso esploratore, etnologo appassionato e sincero fotografo statunitense. Il suo nome si è indissolubilmente unito allo studio e alla divulgazione dell’epopea del farwest e dei nativi americani, popolo del quale Curtis è stato un profondo conoscitore e studioso.
Curtis usò la sua macchina fotografica e la sua arte, mettendole al servizio di quello che si rivelerà lo scopo primario della sua esistenza: fotografare i volti e le situazioni che rimarcavano il tramonto della civiltà dei popoli nativi americani appartenenti alle tribù esistenti fra la fine dell’Ottocento e gli albori del XX secolo.
Principalmente, lo scopo essenziale del suo lavoro fu quello di documentare nella maniera più ampia e onesta, servendosi non solo della fotografia, gli usi e i costumi, ormai in via di estinzione, del popolo degli Indiani d’America. Leggi il resto

Nuvola Rossa, la nostra galleria

A cura di Anna Maria Paoluzzi

Nuvola Rossa. Al solo sentire questo nome, i bianchi in genere preferivano allontanarsi a gambe levate dalle terre dei potenti Sioux. Nuvola Rossa era uno dei capi guerrieri più temuti e stimati dalla gente del suo tempo. Aveva saputo coordinare la lotta degli indiani contro le piste dei bianchi che portavano al nord attraversando le sue terre e, a conclusione di questa guerra – chiamata “La guerra di Nuvola Rossa” – aveva ottenuto lo smantellamento dei forti che presidiavano il sentiero dei bianchi. Al tempo di Nuvola Rossa era cresciuti anche guerrieri al cui nome si sarebbe legata la resistenza stessa degli ultimi raggruppamenti che vivevano liberi tra le poche mandrie di bisonti rimaste in circolazione e tra questi c’era anche Cavallo Pazzo.
Ma a Nuvola Rossa si deve anche il disperato tentativo di mantenere un minimo di indipendenza in un sistema, quello delle riserve, che puntava decisamente alla totale integrazione dell’uomo rosso nella cultura e nel tempo dell’uomo bianco. Un’impresa impossibile per la quale Nuvola Rossa ha speso tutto se stesso con risultati non sempre rilevanti. Leggi il resto

Quella strana fotografia di Doc Holliday

A cura di Omar Vicari

Il viso di Doc Holliday
La fotografia che vi mostriamo più sotto è l’unica foto che ritrae un ancor giovane John Henry Holliday con uno strumento da odontoiatra in mano.
La foto, autentica, probabilmente presa attorno al 1870, è stata trovata per caso nel bagagliaio di una vecchia macchina, una Chevrolet, comprata per la modica somma di 300 dollari circa una quindicina di anni fa.
Una foto che ha indubbiamente cambiato la vita a Gary Dunlap, l’uomo che ne è venuto in possesso per un caso fortuito.
Dunlap, per questo fatto, ha avuto uno spazio importante sulle colonne della cronaca del giornale locale “The Californian”.
La foto è rimasta segregata nel cassetto del suo comodino per più di dieci anni, sino a che un giorno il Dott. Scott Swank, curatore dello Smithsonian Institute in associazione col Dott. Samuel D. Harris del National Museum of Dentistry presso l’Università del Maryland, hanno riconosciuto nientemeno che Doc Holliday in quel giovane uomo con i folti baffi, gli occhi un po’ stralunati e una bombetta in testa. Leggi il resto

Il ritratto di Billy The Kid

A cura di Paolo Brizzi

Il famoso ritratto di Billy The Kid
La sola foto autentica di Billy The Kid fu scattata a Fort Stanton o Fort Sumner nel 1879 o 1880. Si tratta di un ferrotipo, cioè un’immagine ottenuta su una lastra di ferro (o alluminio) precedentemente annerita su cui era steso del collodio umido; con lo sviluppo il ferrotipo si trasformava rapidamente in una copia positiva che asciugava rapidamente senza bisogno di essere montata su alcun supporto ed era quindi “a pronta consegna”. Con le macchine del tempo la lastra veniva sviluppata senza estrarla, bastava infilare le mani nell’apparecchio attraverso dei manicotti.
Il ritratto presentava un “rovesciamento in senso laterale”, come fosse l’immagine che vediamo quando ci guardiamo in uno specchio. Questo dette origine al falso mito del pistolero mancino, perchè nel ferrotipo il Kid appare portare la pistola sul fianco sinistro. Leggi il resto

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