Fuga per la salvezza: i Nez Perce in Canada

A cura di Cesare Bracchi
Gli appassionati delle guerre indiane conoscono la vicenda della grande fuga dei Nasi Forati, che in seguito chiameremo con il loro nome originale: Nimipu (Nee-Mee-Poo); tuttavia è meno noto quello che successe dopo la battaglia delle Bear Paw Mountains, epilogo solo militare di questa triste pagina di storia americana.
La questione di quale dovesse essere la destinazione finale della fuga di questo popolo, nativo della valle Wollowa (nell’attuale Oregon), inseguito da mezzo esercito degli Stati Uniti, si pose già a metà luglio quando, ancora alle prime fasi della lunga avventura, si tenne un consiglio nella Weippe Valley. Leggi il resto

Toro Seduto, la vita e la storia

Il suo nome tradotto correttamente significa “Bisonte Seduto”.
“Se il grande spirito mi avesse voluto bianco, mi avrebbe creato così. Ha messo nei vostri cuori alcuni desideri ed altri nel mio… ben diversi. Non è necessario per un’aquila essere un corvo.”

Toro Seduto (in lingua lakota Tatanka Iyotanka, Sitting Bull in inglese), nato a Grand River nel 1831 e morto a Fort Yates il 15 dicembre 1890, è stato un grande e fiero condottiero indiano del popolo Sioux Hunkpapa. E’ stato un famoso capo indiano (chiamato anche “Lento”, a causa della sua abitudine di ben riflettere prima d’agire) ed è ricordato nella storia statunitense e dei nativi americani per aver mobilitato più di 3.500 guerrieri Sioux e Cheyenne nella famosa Battaglia di Little Big Horn, dove ottenne una schiacciante vittoria sul colonnello George Armstrong Custer del Settimo cavalleggeri, il 25 giugno 1876. Leggi il resto

Toro Seduto, il profeta dei Sioux

A cura di Rino Albertarelli
Toro Seduto
Il destino ha voluto che Toro Seduto (Tatanka Iyotanka) vivesse l’epoca più difficile della conquista bianca: l’ultima. E che il suo nome splendesse nella stessa costellazione di personaggi leggendari, quali George Armstrong Custer, Buffalo BIll, Phlltp Sherldan, Nelson A. Miles, George Crook, Nuvola Rossa (Makhpiya-Luta), Cavallo Pazzo (Tashunka Witko) e altri forse meno suggestivi, ma altrettanto importanti nell’ordito della cosiddetta Epopea Americana. Forse per questo è il capo indiano più universalmente conosciuto. Leggi il resto

Nunaga, di Duncan Pryde

A cura di Angelo D’Ambra

Duncan Pryde con i suoi cani da slitta in Canada
“Nunaga” è una storia vera e biografica ambientata nel Grande Nord negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. E’ la storia dello scozzese Duncan Pryde, un racconto di vita che ha dell’incredibile, dell’avventuroso, forse del folle.
A diciotto anni, con alle spalle tre di servizio nella marina mercantile e poi un tranquillo impiego alla Singer, Pryde si presentò in un ufficio della Compagnia della Baia di Hudson e si fece assumere. Leggi il resto

La vera storia del crocifisso di Toro Seduto

A cura di Matteo Pastore da un lavoro di Karl Van Den Broeck

Sul crocifisso di Toro Seduto si sono scritte e lette molte cose, ma la gran parte di queste è sbagliata. Chi possiede oggi l’autentico crocifisso di Toro Seduto? La famosissima immagine (qui sopra) del capo Lakota-Hunkpapa Toro Seduto che indossa un crocifisso è divenuta così tanto iconica da essere enigmatica. La storia afferma che il missionario Pierre-Jean De Smet abbia dato il crocifisso a Toro Seduto. Leggi il resto

Il trading post di Jean Louis Légaré

A cura di Sergio Mura

Il trading post di Jean Louis Légaré
Il famoso Jean-Louis Légaré era un mercante franco-canadese e uno dei membri fondatori di Willow Bunch, una comunità della regione del Saskatchewan in Canada. Una parte della sua fama la si deve anche all’attività di scambi commerciali praticata presso il suo omonimo trading post di frontiera. E tra gli scambi del trading post una grandissima notorietà la conquistarono quelli sviluppatisi con i Sioux di Toro Seduto, a quei tempi in esilio nella “Terra della Nonna” (così gli indiani chiamavano il Canada con riferimento alla Regina inglese, ndr).
Légaré nacque a Saint-Jacques, in Quebec (Canada), il 25 ottobre 1841 e abbastanza giovane, nel 1866, partì alla ricerca di un lavoro redditizio. Leggi il resto

Toro Seduto il guerriero indomito

A cura di Giovanni Marino per Repubblica


Un colpo alla testa non è bastato. Toro Seduto (in realtà Bisonte seduto) non è mai morto. Da quando, nel 1890, la polizia locale della riserva dove lo avevano confinato cercò prima di arrestarlo insieme al figlio e poi lo assassinò per la fiera resistenza, la sua figura, già imponente nella Nazione indiana, divenne inesorabilmente una icona di orgoglio e libertà in ogni angolo del mondo.
Anche e soprattutto tra i “bianchi”. Nelle nuove generazioni che si sono succedute. E oggi è spesso citato e richiamato per la coerenza con cui si oppose all’esproprio del territorio, alle stragi, alle meschine furberie e alle vili angherie che in nome del governo americano furono commesse ai danni del “popolo degli uomini”. Leggi il resto

Storia dei popoli del Nord-America – 2

A cura di Claudio Ursella
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 (ultima).


IL PRIMO AMERICANO

Come è noto il termine “indiani”, con cui furono denominati gli abitanti del Nuovo Mondo, fu conseguenza dell’equivoco di Cristoforo Colombo, convinto di essere approdato in quell’ottobre del 1492, sulle coste agognate del Catai o di Cipango, i nomi allora in uso per la Cina e il Giappone, le Indie lontane del tempo; d’altra parte quell’equivoco è forse in qualche modo giustificabile, non solo a causa delle conoscenze geografiche del tempo, ma anche e soprattutto per le caratteristiche morfologiche comuni a tutti i nativi americani, che certo in qualche modo ricordano le popolazioni asiatiche. Leggi il resto

La battaglia di Wolf Mountain

A cura di Cesare Bracchi

L’immediata reazione dei vertici dell’esercito degli Stati Uniti, alla inaspettata quanto scioccante notizia della disfatta del 7° cavalleria a Little Bighorn, fu quella di ordinare l’invio di parecchi reggimenti nel Montana sud-occidentale allo scopo di liquidare il più in fretta possibile la “pratica” degli indiani ostili.
E’ in questo ambito che va collocato il trasferimento di 6 compagnie del 5° Fanteria, al comando del colonnello Nelson A. Miles, dalla loro base di Fort Leavenworth nel Kansas al Territorio del Montana, nella zona del fiume Tongue. Leggi il resto

Nouvelle France

A cura di Pietro Costantini

“Prima qui in Canada non hanno mai fatto la guerra. Non sono mai stati su un campo di battaglia. Lasciare Montreal con un distaccamento, andare per i boschi, prendere alcuni scalpi, questo è ciò che chiamano guerra, campagna, successo, vittoria” (Louis Antoine de Bougainville (1729 – 1811), aiutante di campo di Montcalm).
La storia politica e militare della Nuova Francia è soprattutto una storia di come un regime feudale autocratico tentò di rispondere alle sfide del mercantilismo e del commercio globale, perdendo clamorosamente la battaglia. Fin dall’inizio della sua avventura coloniale la Francia, inizialmente in opposizione alla Spagna, e poi all’Inghilterra (e all’Olanda), coniò la leggenda del génie coloniale, ossia quella sorta di “intuizione” che permetteva ai conquistatori francesi di entrare in un’atmosfera di sintonia e rispetto con le popolazioni indigene conquistate che, di conseguenza, erano riconoscenti e vogliose di sottoporsi alla missione civilizzatrice della Francia stessa. Leggi il resto

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