La carica del 4° cavalleria di Mackenzie al Palo Duro Canyon

A cura di Luigi Sabino

L’assalto
Dopo l’attacco all’accampamento di Adobe Walls (27 giugno – 1 luglio 1874) le bande di ‘nativi ostili’, composte di Kiowa, Comanche, Arapaho meridionali e Cheyenne meridionali, si resero protagoniste di numerose scorrerie attraverso il Colorado, il Kansas e in tutto quello che era conosciuto come Territorio Indiano.
L’episodio che però spinse le autorità americane a intervenire in forze contro i nativi avvenne il 12 luglio 1874 quando la banda di Kiowa, guidata Lupo Solitario e Maman-ti, gli unici due capi che non avevano voluto seguire Uccello Scalciante nella sua decisione di tornare alla riserva, si scontrarono con i Ranger del Texas agli ordini del maggiore John B. Jones.
Lo scontro, passato alla storia come ‘la battaglia della valle perduta’, vide la vittoria dei Kiowa, rafforzati da alcune decine di guerrieri Comanche e Apache. I Ranger, infatti, si ritirarono durante la notte non prima però di aver perso due uomini, David Bailey e William Glass.
Appresa la notizia della ritirata di Jones, i generali Sherman e Sheridan, quest’ultimo comandante militare della Divisione del Missuori, decisero che era giunto il momento di regolare i conti con le tribù meridionali.


La partenza dei soldati

Il piano elaborato dallo Stato Maggiore prevedeva che cinque distinte colonne militari, provenienti da direzioni diverse, confluissero nell’area conosciuta come ‘manico di padella’, la parte settentrionale del Texas e al confine con Nuovo Messico e Oklahoma. I militari, infatti, ritenevano che in questa zona, in particolare lungo gli affluenti superiori del Fiume Rosso, si erano concentrate la maggior parte delle tribù ostili. Secondo una stima approssimativa lo Stato Maggiore aveva calcolato che, fuori dalle riserve, ci fossero ancora 1000 Kiowa, 1800 Cheyenne e 2000 Comanche che, uniti, erano in grado di mettere in campo una forza combattente di circa 1200 guerrieri.


I Tonkawa furono impiegati da Mackenzie per tutta la durata della campagna

La strategia dei militari, quindi, consisteva nel circondare completamente l’area e costringere gli ‘ostili’ allo scontro dopo aver tagliato loro ogni possibile via di fuga. La manovra di accerchiamento si sarebbe realizzata grazie all’impiego di un enorme contingente militare così diviso:
Colonna del Colonnello Nelson A. Miles formata da 8 compagnie del 6° cavalleria, 4 compagnie del 5° Fanteria, una batteria composta da un cannone ‘Parrott’ da 10 libbre e da due mitragliatrici ‘Gatling’, alcuni esploratori Delaware e alcuni scout, tra cui qualche scampato all’attacco a Adobe Walls. Questa forza si mosse da Fort Dodge nel Kansas l’11 agosto 1874.
Colonna del Maggiore William R. Price formata da 4 compagnie del 8° cavalleria, una batteria composta da 2 Howitzer da montagna e una carovana di rifornimenti. Questa forza si mosse da Fort Union nel Texas il 4 agosto 1874.
Ranald S. Mackenzie
Colonna del Colonnello Ranald S. Mackenzie formata da 8 compagnie del 4° cavalleria, 5 compagnie del 10° e 11° fanteria più un gruppo di scout Tonkawa, Apache Lipan e Seminole agli ordini di Johnson un mezzo sangue messicano con un passato da contrabbandiere. La colonna lasciò Fort Concho in Texas il 23 agosto 1874
Colonna del Tenente Colonnello George P. Buell formata da 4 compagnie del 9° cavalleria, 2 compagnie del 10° cavalleria, e compagnie del 11° fanteria oltre a circa 30 scout Tonkawa. La colonna si mosse da Fort Griffin nel Territorio Indiano durante il mese di agosto.
Colonna del Tenente Colonnello John W. Davidson composta di 3 compagnie del 11° fanteria, 6 compagnie del 10° cavalleria, una batteria d’artiglieria trainata e alcuni scout indiani che lasciò Fort Sill il 10 settembre 1874
Nel frattempo diverse bande di Kiowa, Comanche e Cheyenne meridionali si erano rifugiate nel canyon di Palo Duro a sud est della città di Amarillo. La particolare composizione morfologica del terreno, infatti, rendeva questa zona una roccaforte quasi inespugnabile inoltre Maman-ti, lo sciamano dei Kiowa, aveva promesso che una ‘grande magia’ avrebbe protetto dai soldati tutti gli uomini rossi che vi avessero trovato rifugio.
I nativi, infatti, sapevano che le ‘giacche blu’ stavano marciando verso i loro territori e per questo decisero di proteggere donne e bambini facendoli riparare nei villaggi sorti lungo il canyon mentre i guerrieri avrebbero impegnato le colonne dei soldati cercando di arrestare la loro marcia.


Le principali battaglie della Red River War del 1874

Questa tattica sembrò dare inizialmente i suoi frutti soprattutto con la colonna di Miles che fu impegnata in una serie di scontri di piccola entità e che rischiò di rimanere senza viveri quando un gruppo guerriero assalì la carovana dei rifornimenti comandata dal capitano Wyllys Layman. La strategia degli indiani di tenere i soldati lontani dai loro accampamenti però fu frustrata da Mackenzie e dai suoi squadroni di cavalleria.
Il 26 settembre, infatti, ci fu una scaramuccia tra i soldati del 4° cavalleria e alcuni Comanche accampati nel canyon di Tule. Gli indiani, dopo un rapido scambio di colpi, si ritirano verso il Canyon di Palo Duro per ricongiungersi al grosso delle loro forze.
Le loro tracce però furono scoperte da Johnson e dai suoi scout Tonkawa che le seguirono scoprendo gli accampamenti dei nativi. Mackenzie, informato della posizione dei nemici, ordinò ai suoi squadroni di cavalleria di avvicinarsi al canyon con l’intenzione di fare un attacco di sorpresa.


I soldati di Mackenzie

I soldati si mossero durante la notte del 27 settembre posizionandosi sulle alture del canyon in attesa che gli scout Tonkawa trovassero un sentiero che permettesse ai reparti di arrivare agevolmente nel vallone. Alle prime luci dell’alba però il capo Comanche, O-ha-ma-tai (Copricapo da guerra rosso) si accorse della presenza dei militari e cercò di avvertire i suoi sparando un colpo di fucile prima di essere ucciso dai Tonkawa. Fallito l’effetto sorpresa, Mackenzie diede quindi ordine ai suoi soldati di caricare lanciandosi lungo i ripidi pendii del canyon. Gli indiani tentarono di organizzare una difesa affidandosi ai loro capi Camicia di Ferro (cheyenne), Bufalo Infelice (Comanche) e Lupo Solitario (Kiowa). Il primo accampamento a cadere però in mano ai soldati fu quello di Copricapo Rosso, seguito poi da quello di Camicia di Ferro e, man mano, da tutti gli altri. Gli indiani rendendosi conto di non poter resistere alla carica della cavalleria e dei Tonkawa abbandonarono la battaglia disperdendosi nelle pianure. Solo pochi guerrieri continuarono a colpire i soldati con tiri isolati ma con l’arrivo della notte si ritirarono.


Un attacco degli indiani

La battaglia di Palo Duro, anche se ebbe un costo minimo in vite umane (solo 1 soldato e 4 nativi caduti più un numero imprecisato di feriti), tuttavia spezzò per sempre la resistenza degli indiani delle pianure meridionali. Durante la fuga precipitosa, infatti, i nativi erano stati costretti ad abbandonare tutti i loro averi comprese le provviste per l’inverno e una mandria di 1400 pony. Di questi i soldati ne donarono circa 300 ai Tonkawa mentre il resto della mandria fu ucciso per evitare che gli indiani tentassero di riprenderseli durante la notte. Privati delle possibilità di continuare a combattere, le varie tribù si ritirarono dalla guerra. Nei mesi successivi, infatti, tranne alcune piccole scaramucce i vari capi tra cui Maman-ti, Lupo Solitario e lo stesso Quanah Parker si presentarono con la loro gente a Fort Sill per arrendersi.

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