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Wyatt Earp

A cura di Omar Vicari

Wyatt Earp
Quando nel 1928 lo scrittore Stuart N. Lake si accingeva a scrivere e a creare la leggenda di Wyatt Berry Stapp Earp, temette di trovarsi di fronte ad un imprevisto insormontabile.
Infatti qualche tempo prima a New York, Bat Masterson, l’altro grande sceriffo dei tempi di Dodge City, disse che era impossibile raccontare la storia del vecchio west, a meno che Wyatt Earp non raccontasse ciò che sapeva. E Wyatt Earp non avrebbe parlato, sentenziò Masterson.
Con queste parole che gli frullavano per la mente e col timore di non riuscire a cavare un ragno dal buco, lo scrittore si accingeva a raggiungere Los Angeles dove da tempo quel Matusalemme della colt risiedeva assieme alla terza moglie Josephine Sarah Marcus.
Le poche settimane passate assieme al vecchio marshal stemperarono invece le diffidenze di Wyatt e in tal modo Stuart N. Lake poté raccogliere abbastanza materiale per creare il nuovo mito di cui gli americani avevano bisogno.
Attorno al 1929 la nazione era in piena crisi economica e le difficoltà esistenziali lasciavano ben poco spazio alla loro fantasia. Franklin D. Roosevelt col suo “New deal” era di là da venire e l’America aveva urgente bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno che incarnasse lo spirito e la volontà con la quale gli americani avevano costruito una nazione.
Stuart N. Lake che vedeva al di là del proprio naso, intravide in quella vecchia figura d’altri tempi il personaggio giusto attorno al quale costruire il mito tutto americano. A dire il vero, attorno alla metà del diciassettesimo secolo, di americani in quella terra c’erano soltanto i “nativi”. E’ al seguito dei Padri Pellegrini che cominciò l’invasione degli europei. Una immigrazione di massa che creò una nazione, ma che distrusse col tempo la quasi totalità delle tribù indiane.
Virgil Earp
Il primo degli Earp che mise piede sul suolo americano fu James Earp di origine scozzese. Tra i suoi discendenti troviamo Walter Earp, un avvocato che nel 1813 ebbe come figlio Nicholas Earp, il padre di Wyatt. Come tutti i nuovi arrivati, gli Earp si spostarono verso ovest e ad Hartford (Kentucky) dove si stabilirono, Nicholas si sposò una prima volta e poi una seconda nel 1840 con Virginia Anne Cooksey.
Ad Hartford nacquero James e Virgil rispettivamente nel 1841 e nel 1843. Dal Kentucky la famiglia si spostò successivamente a Monmouth (Illinois) dove nel 1848 nacque Wyatt Berry Stapp Earp.
Quel nome così ingombrante fu l’omaggio che Nicholas Earp volle fare al colonnello Wyatt Berry Stapp che fu il suo comandante durante la guerra con il Messico nel 1846.
Nell’Iowa, dove nel frattempo si era spostata la famiglia, nacquero Morgan nel 1851 e Warren nel 1855.
Attorno al 1864 Nicholas Earp decise di trasferire la famiglia in California e a capo di una carovana partì da Council Bluffs (Iowa) per Omaha nel Nebraska.
Ad Omaha, che a quel tempo era un lurido villaggio di frontiera, Wyatt vide per la prima volta due uomini affrontarsi in duello. I due malcapitati morirono entrambi e Wyatt ne fu disgustato.
Ripresa la marcia la carovana raggiunse il Wyoming e fece tappa a Fort Bridger dove Wyatt ebbe modo di conoscere e fare amicizia col famoso scout Jim Bridger.
Da Fort Bridger la carovana, seguendo la pista aperta dai mormoni, attraversò il Mojave desert per arrivare dopo sette mesi nella contea di S. Bernardino in California.
Secondo la volontà del padre, Wyatt avrebbe dovuto intraprendere gli studi in giurisprudenza, ma la vita di carovana e la conoscenza di Jim Bridger lo avevano affascinato al punto tale da fargli ritenere improbabile una vita dietro una scrivania. I suoi primi lavori in California furono come conducente di diligenze. Nel 1865 lavorò per il generale Phineas Banning conducendo i passeggeri tra S. Bernardino e Los Angeles. Lavorò per altri corrieri come Chris Taylor e Charles Chrisman battendo tutte le piste del Wyoming, dello Utah e dell’Arizona.
Morgan Earp
Nell’autunno del 1868 Wyatt decise di tornare a Monmouth (Illinois) per qualche tempo.
Là conobbe e sposò Irilla H. Sutherland una ragazza che abitava vicino la fattoria dei nonni e probabilmente il suo destino sarebbe stato diverso se la ragazza non fosse morta di tifo appena qualche mese dopo. Col cuore gonfio di dolore, nel 1869 Wyatt tornò alla vita di frontiera.
Nel dicembre di quell’anno venne assunto in qualità di cacciatore di bisonti da una squadra di agrimensori del governo il cui compito era quello di penetrare nel Territorio Indiano e di suddividerlo in sezioni. A quel tempo il Territorio Indiano era una vasta area incontaminata che il governo aveva assegnato ai pellerossa facendone di fatto una enorme riserva. Ma i trattati dell’uomo bianco, come si sa, erano solo carta straccia e anche quello di Medicine Lodge del 1867 non faceva eccezione. Ad un tratto il Territorio Indiano era diventato appetibile e infatti il Texas, il Nuovo Messico, il Kansas e il Colorado ne reclamavano una parte.
Wyatt guadagnò abbastanza con quel lavoro e nel 1871, prima di spingersi più a ovest, decise di fare una tappa a Kansas City.
A quei tempi Kansas City era considerata la porta per il west e in Market Square si potevano incontrare i personaggi più pittoreschi dell’epoca. Wyatt conobbe personaggi del calibro di Wild Bill Hickok, Jack Gallagher e Billy Dixon. In quel frangente Wyatt ebbe modo di assistere ad una esibizione di Hickok. Il futuro marshal di Abilene spedì, con una precisione inaudita, dieci proiettili delle sue colt nella lettera “O” dell’insegna di un saloon a circa ottanta metri di distanza.
Verso la fine del 1871 Wyatt partì da Kansas City con l’intenzione di andare a caccia di bisonti.
Doc Holliday
Alla fine della stagione Wyatt aveva guadagnato abbastanza con le pelli di bisonte e aveva avuto come compagni personaggi del calibro di Bill Tilghman, Charlie Bassett, Neal Brown, Frank Mc Lean e Bat Masterson uomini che qualche anno più tardi avrebbero tutelato la legge nelle più turbolenti città del Kansas. Per uno scherzo del destino, sono le stesse persone che compariranno nel 1883 in una famosa fotografia conosciuta nella frontiera come commissione di pace di Dodge City.
Il Kansas di quegli anni era un enorme punto di raccolta del bestiame texano, bovini che in qualche maniera dovevano essere inviati ai mercati dell’est. Città come Abilene, Hays City, Ellsworth, Dodge altro non erano che i capilinea della pista Chisolm e in quelle città si riversavano anche i cowboy che accompagnavano i “long horn”.
Nell’estate del 1873 ritroviamo Wyatt Earp in una di quelle babilonie della prateria, precisamente a Ellsworth giusto in tempo per assistere all’omicidio dello sceriffo C.B. Whitney da parte di Billy Thompson. Il fratello di Ben Thompson era un soggetto psicopatico con un carattere del tutto incontrollabile. Completamente ubriaco al momento del fatto, non riuscì a dare una spiegazione dell’omicidio. Billy riuscì a scappare grazie all’aiuto del fratello, ma nessuno dei funzionari di polizia di Ellsworth ebbe il coraggio di fermare Ben Thompson che, per coprire il fratello, aveva preso con altri texani il controllo della città. E’ in questo modo che Wyatt divenne marshal di Ellsworth per una sola ora. Passando accanto al sindaco Jim Miller, quasi lo sbeffeggiò ironizzando sulla sua polizia. “Chi sei?” gli chiese Miller. “Mi chiamo Earp e se avessi una pistola e una stella andrei ad arrestare Thompson”. Intendiamoci, Wyatt era ancora un perfetto sconosciuto, ma Miller che aveva appena esautorato i suoi funzionari e non sapeva a che santo appellarsi, decise seduta stante di nominare Wyatt marshal di Ellsworth con l’obbiettivo di arrestare Ben Thompson.


Dodge City nel 1876

Lavoro non certo facile vista la caratura del personaggio. Non per niente lo scrittore Emerson Hough nella sua “Story of the outlaw”, definisce Thompson “l’esempio perfetto di credo nella sei colpi”. Ma anche Wyatt era un uomo fuori dal comune e una volta di fronte a Thompson accadde l’imprevedibile. Ben preferì non accettare lo scontro e a Bat Masterson che gli chiedeva qualche anno più tardi il perché di quel comportamento, Ben rispose che un presentimento strano lo aveva consigliato di comportarsi in quella maniera.
Nella primavera del 1874 Wyatt declinò l’invito da parte di Billy Dixon e Bat Masterson per una battuta di caccia al bisonte in quella zona del Texas nota col nome “Panhandle”. Così facendo si risparmiò la battaglia di Adobe Walls nella quale i comanche di Quanah Parker tennero sotto assedio alcuni cacciatori di Dodge City presso la vecchia stazione di posta. In quel frangente Billy Dixon, probabilmente il miglior tiratore di fucile della frontiera, riuscì con un colpo magistrale a tirar giù un indiano da una distanza di 1500 metri.
Wyatt Earp nel frattempo, lasciata Ellsworth, raggiungeva Wichita, la nuova babilonia della prateria. Nell’estate del 1874 Wichita non era dissimile dalle altre città del bestiame che l’avevano preceduta. Migliaia di capi di “longhorn” stazionavano alla periferia della città, i saloon spuntavano come funghi e chi li frequentava erano i soliti ladri, assassini e pistoleri.


Una vista di Wichita nel 1873

Wyatt, per l’arresto di Thompson a Ellsworth, cominciava a farsi una certa reputazione e questa l’aveva preceduto a Wichita. Una volta in città, il sindaco Jim Hope lo convocò per affidargli la carica di aiuto marshal di Mike Meagher. Nei due anni che seguirono Wyatt dovette vedersela con tipi come Mannen Clements cugino di John Wesley Hardin e il grande allevatore Shanghai Pierce. In città c’era il fior fiore dei pistoleri e tra questi spiccava il nome di Rowdy Joe Lowe. Questi in un regolare duello uccise Red Redfern suo rivale nella gestione di un saloon. Rowdy Joe venne prontamente arrestato da Wyatt, ma venne anche liberato quando si dimostrò che il duello era stato alla pari.
A Wichita, Wyatt dovette affrontare un altro psicopatico che rispondeva al nome di Melvin A. King, sergente dell’esercito dell’unione. Costui, in barba al divieto di portare armi in città, aveva sfidato Wyatt a prendergliele di persona. Alla vista del marshal, il sergente gli puntava le sue colt, ma Wyatt, una volta vicino e senza neanche pensarci un attimo, gliele strappava di mano. Il giudice Ed Jewett che era presente alla scena, qualche anno più tardi avrebbe detto che non aveva mai visto nulla di più temerario. Il sergente King sarà ucciso qualche mese dopo da Bat Masterson a Mobeetie vicino Fort Elliott (Texas).
La stagione volgeva al termine e Wichita cedeva il passo a una nuova regina della prateria: Dodge City.


La main street di Ellsworth nel 1867

Al giungere dei primi mandriani cominciarono le grane e allora George Hoover, neo sindaco della città, telegrafò a Wichita chiedendo a Wyatt di raggiungerlo a Dodge. Nel maggio del 1876, esattamente due anni dopo il suo arrivo, Wyatt Earp lasciava Wichita e si trasferiva a Dodge City.
Tra tutte le città del bestiame Dodge City merita sicuramente un discorso a parte per l’importanza che ha avuto nella storia della frontiera. Cinque anni prima non era una città, bensì una lurida tenda piantata da George Hoover e Jack Mc Donald in mezzo al deserto per rifornire di wiskey la truppa del vicino Fort Dodge. Col tempo si impiantò una seconda tenda e poi una casa di adobe. Quindi si aggiunsero case da ballo, magazzini, alcuni spacci, dei saloon e poi ancora saloon. La nuova città, se così si poteva chiamare, prese il nome di Dodge City. Quando arrivò la ferrovia arrivarono anche le mandrie dal Texas e con esse arrivarono i guai. La montagna di dollari ricavata dalla vendita del bestiame richiamò una schiera di ladri, assassini e bari che mai si era vista sulla frontiera.
Il disordine regnava sovrano, le risse e le sparatorie erano all’ordine del giorno e nel momento in cui Wyatt metteva piede a Dodge, le cronache locali registravano almeno un’ottantina di tombe fresche nel cimitero locale.


Alcuni cow-boys abbeverano i cavalli a Dodge City

Non per niente si deve ritenere esagerata la storiella di quel cowboy ubriaco che sul treno chiedeva di essere portato all’inferno e del capotreno che, guardandolo negli occhi, gli chiedeva due dollari e gli diceva di scendere a Dodge City.
Una volta a Dodge, Wyatt potè contare sull’appoggio di uomini come Neal Brown, Charlie Bassett, Bill Tilghman e Bat Masterson appena tornato da Fort Elliott dopo l’uccisione del sergente King.
Questi uomini le cui imprese già riempivano i giornali dell’epoca, richiamarono a Dodge lo scrittore Edward Z.C. Judson più noto col nome di Ned Buntline. Costui volle donare a ciascuno dei funzionari di polizia di Dodge una colt “45 Special” più lunga di dieci centimetri rispetto al modello standard. La pistola prese il nome “Buntline Special”.
Nel luglio del 1876, a seguito della scoperta dell’oro nella zona delle Black Hills, Wyatt Earp decise di lasciare momentaneamente Dodge e partire per Deadwood (Sud Dakota). Non fu una grande idea, visto che non riuscì a trovare neanche il becco di una pepita, ma nel tempo che rimase in città, ebbe modo di assistere al duello nel quale Turkey Creek Jack Johnson, che sarà accanto a Wyatt a Tombstone, riuscì ad affrontare e a stendere due tizi contemporaneamente. Deluso dall’oro, Wyatt decise di lasciare Deadwood e per qualche tempo si fermò a Cheyenne (Wyoming).
A Cheyenne Wyatt fu testimone del duello tra Jim Levy e Charlie Harrison. Visto lo spessore dei due contendenti, il duello è rimasto famoso negli annali del vecchio west.
Chalk Beeson del Saloon “Long Branch” di Dodge
Il confronto si risolse a favore di Levy e non perché fosse più bravo di Harrison. Anzi a dire il vero, Charlie Harrison si dimostrò più veloce , ma meno freddo del suo avversario. Nell’arco di un secondo, egli riuscì a sparare cinque colpi nessuno dei quali colpì Levy che, dal canto suo, dimostrando una grande padronanza di se, stese Harrison con un solo colpo nello stomaco. Questo la diceva lunga su come la pensava Wyatt a proposito di un duello. Egli non si stancò mai di dire che più della velocità era importante l’accuratezza del tiro e il mantenere i nervi saldi.
A Dodge intanto le cose si stavano mettendo male visto che il marshal Larry Deger non riusciva a tenere a bada i numerosi cowboy che stazionavano in città. Vista la mal parata “Dog” Jim Kelly, il sindaco, telegrafò a Wyatt pregandolo di tornare a Dodge. Il ritorno di Wyatt nel luglio del 1877 non fu certo salutato con gioia dai capimandria texani. Essi sapevano che con Wyatt in giro, valevano le stesse regole di un anno prima e cioè divieto di portare armi in città, divieto di risse e cosi via. Wyatt sapeva il fatto suo e d’altronde era sicuro di poter contare sempre su gente come Bat Masterson , Bill Tilghman, Charlie Bassett ecc. Nell’autunno del 1877 a Dodge non ci furono particolari problemi a parte l’arresto di Tobe Driskill e Bob Rachal, due arroganti allevatori del Texax. L’arresto di costoro provocò un pandemonio, per cui l’indomani si decise di assoldare un killer a pagamento. Nei saloon di Dodge correva voce che il famigerato Clay Allison stava arrivando in città e a tal proposito Jim Kelly chiese a Wyatt che cosa avesse intenzione di fare. “ Niente” rispose Wyatt. “Aspetterò e vedrò il da farsi quando Allison sarà qui”.
Allison era un signor pistolero e la faccenda per Wyatt era maledettamente seria.


Tombstone intorno al 1880

I due si incontrarono presso l’ingresso del “ Long Branch “ di Chalk Beeson e in quella frazione di secondo in cui i due si guardarono e Allison estraeva la sua colt, Wyatt aveva già puntato la sua Buntline Special nelle costole del bandito. Allison, allibito, rimase fermo per un istante, poi lentamente lasciò cadere la pistola nella fondina e indietreggiò. Quindi prese tempo, risalì sul suo cavallo e al galoppo percorse all’impazzata Front Street gridando frasi sconnesse. Chalk Beeson che era sull’uscio del suo locale, allungò a Wyatt un fucile con la preghiera di stendere quel figlio di puttana. Per inciso, quello era lo stesso fucile col quale Billy Thompson aveva assassinato lo sceriffo Whitney a Ellsworth. Non ci fu bisogno di sparare perché Clay Allison, impennato il suo cavallo, girò di scatto e al galoppo corse verso l’uscita del paese.
Verso la fine del 1877 Wyatt Earp venne invitato dalla Santa Fe’ Rail Road a mettersi sulle tracce del noto fuorilegge Dave Rudabaugh il cui passatempo preferito era quello di rapinare i treni e le paghe dei minatori. Le ultime notizie davano il bandito a Fort Griffin (Texas) per cui Wyatt dovette sobbarcarsi un viaggio di circa seicento miglia. A Fort Griffin Wyatt chiese notizie a John Shanssey, una sua vecchia conoscenza dei tempi di Cheyenne. Costui disse subito all’amico che la persona giusta per l’informazione che cercava era Doc Holliday.
“Doc Holliday”? rispose Wyatt. “Il pistolero”? proseguì ancora Wyatt. “Si, proprio lui” ribatté Shanssey.
Alcuni minuti dopo Doc Holliday era seduto al tavolo di Wyatt e in tal modo ebbe inizio quella strana intesa tra i due uomini della frontiera, due personalità così diverse e pure così unite, il cui rapporto ancora oggi è oggetto di discussione tra gli storici del vecchio west.
Johnny Behan, sceriffo della Contea di Cochise
Doc Holliday era un personaggio scorbutico, un assassino a sangue freddo con un amore maniacale per le risse, eppure nonostante questo, Wyatt ne fu affascinato sin dall’inizio. Ma Doc era anche un uomo coraggioso, un uomo dai nervi d’acciaio, una di quelle persone che avrebbero sacrificato la propria vita per salvare quella di un amico. Per riassumere il carattere di Doc Holliday, è sicuramente meglio ripetere le parole che lo stesso Wyatt Earp dettò allo scrittore Stuart N. Lake durante la stesura delle sue memorie. Wyatt definì Doc un gentiluomo che la malattia aveva trasformato in un vagabondo di frontiera, alto, magro, biondo cenere, quasi morto di consunzione e allo stesso tempo il più abile giocatore di carte e il più temerario, veloce, micidiale pistolero che egli avesse mai conosciuto.
Con le indicazioni di Doc, Wyatt si stava avvicinando a Rudabaugh, quando gli giunse un telegramma di Kelly che lo richiamava a Dodge. Ed Masterson, fratello di Bat, non riusciva a tenere a bada i cowboy e il 9 aprile 1878 fu addirittura ucciso in uno scontro a fuoco con Jack Wagner e Alf Walzer.
Il 12 maggio 1878, Wyatt fu di nuovo a Dodge e in città ebbe la sorpresa di ritrovare Holliday che nel frattempo era partito da Fort Griffin con Kate Fisher. Dodge era piena di texani e tra questi spiccavano i nomi di Tobe Driskill che non aveva ancora digerito l’arresto ad opera dello stesso Wyatt e quello di Ed Morrison il quale era ancora risentito per come il marshal aveva trattato Shangai Pierce a Wichita. Vale la pena sottolineare che nella banda Driskill-.Morrison c’erano uomini come Pat Garrett e Smoky Hill Thompson che di lì a poco sarebbero diventati famosi come tutori della legge. Percorso Front Street, i cowboy sorpresero Wyatt di fronte l’ingresso del “ Long Branch”. Wyatt vide le bocche di cinquanta pistole spianate e probabilmente si apprestava a recitare le sue ultime preghiere quando dall’ingresso del saloon una figura alta, biondo cenere, con due colt in mano intimò ai texani di deporre le armi.
Era Doc Holliday che in modo del tutto inaspettato veniva in soccorso di Wyatt.
Doc Holliday intorno nel 1879
Il marshal, forte dell’appoggio di Doc, tirò fuori le sue pistole e i texani di fronte a quei due formidabili tiratori decisero che non era il caso di rischiare.
Sul finire del 1878 le cronache di Dodge registrarono l’omicidio di Dora Hand da parte di Jim Kennedy. Il vero obiettivo di Kennedy era “ Dog” Jim Kelly, col quale il giovane aveva litigato all’interno del “Alhambra” saloon. Kennedy sparò diversi colpi attraverso la finestra della casa di Kelly con l’intenzione di ucciderlo, ma il caso volle che in quel momento la stanza fosse occupata da Dora Hand, una ballerina del locale. La giovane morì all’istante, ma Jim Kennedy fu assolto per la curiosa ragione che “ Dora Hand non era la persona che egli voleva uccidere”.
Nell’aprile 1879 si verificò il duello tra Frank Loving e Levy Richardson. Richardson era indubbiamente più abile di Loving nella pistola, ma lo scontro si risolse con la morte del primo e questo perché, come sosteneva Wyatt da sempre, in un duello era più importante mantenere il sangue freddo piuttosto che sparare all’impazzata seppure velocemente.
Intanto, sul finire del 1879, cominciarono a giungere a Dodge alcune lettere di Virgil Earp che indicavano a Wyatt nuove prospettive di guadagno in una città semisconosciuta dell’Arizona sud-orientale.
Si trattava di Tombstone, un sobborgo ancora in via di sviluppo il cui nome era tutto un programma (Pietra Tombale!). L’aveva così battezzata il suo fondatore, Ed Schieffelin, un cocciuto minatore al quale era stato detto che, in quella terra desolata abitata solo da Apache e coyote, avrebbe trovato solamente la sua “pietra tombale” e non l’argento. Invece Schieffelin trovò veramente l’argento e in meno che non si dica, il sobborgo cominciò a prendere la fisionomia di una ricca città con alberghi, saloon, imprese commerciali, un teatro e addirittura due giornali come “ l’Epitaph” e il “Nuggett”.
Ike Clanton
Consegnato il distintivo a Jim Kelly e caricate le sue cose su due carri, Wyatt Earp partì per Tombstone nel settembre del 1879 assieme al fratello Jim e a Mattie Blaylock , una tossicomane che viveva con lui. Durante una sosta nel Territorio Indiano, Wyatt venne raggiunto da Doc Holliday, col quale, dopo una rapida intesa, proseguì per l’Arizona. A Prescott Doc fece una sosta, attirato dai tavoli da gioco, ma salutò Wyatt con la promessa che l’avrebbe raggiunto a Tombstone.
Prima di raggiungere Tombstone, Wyatt si fermò a Tucson dove lo sceriffo della contea di Pima Charles Shibell gli propose la nomina di aiuto-sceriffo. Wyatt accettò la proposta e con quell’incarico si presentò a Tombstone il primo dicembre 1879.
La fama di Wyatt era arrivata anche in quella sperduta cittadina dell’Arizona e quelli che facevano il bello e cattivo tempo non l’aspettavano di certo a braccia aperte. Molti di questi individui, tutti ladri di bestiame, assassini e pistoleri, appartenevano al clan del vecchio “Old Man” Clanton.
Coi suoi figli Ike, Phin e Billy Clanton, c’erano personaggi del calibro di Curly Bill Brocius,
Johnny Ringo, Tom e Frank McLaury, Frank Stilwell, Pete Spence ecc. ecc.; in altre parole, tutta la feccia dell’Arizona.
Poco dopo l’arrivo di Wyatt, nel gennaio 1880, arrivò anche Morgan Earp seguito di lì a poco da Doc Holliday. Gli Earp acquistarono un terreno all’angolo di Fremont Street e lì vi costruirono due case.
Attorno alla primavera del 1880 Tombstone stava diventando la capitale della frontiera. Attirati dall’argento arrivarono avventurieri di ogni risma. In quei mesi si registrò l’uccisione di Mike Killen da parte di “Buckskin” Frank Leslie mentre Roger King uccise Johnny Wilson.
Tombstone, evidentemente, come Dodge e Wichita non faceva eccezione. Nel tentativo di riportare un certo ordine venne deciso di nominare Bob Paul di Tucson nuovo sceriffo della contea di Pima al posto di Charles Shibell. Wyatt di conseguenza dette le dimissioni da vice di Shibell e al suo posto venne nominato Johnny Behan. Con l’entrata in scena di questi, le cose peggiorarono decisamente.
La sera del 27 ottobre 1880 Curly Bill Brocius, completamente ubriaco, girava per le strade di Tombstone sparando a case e lampioni. Il marshal Fred White nel tentativo di disarmarlo si prese una pallottola da Curly Bill a distanza così ravvicinata che i suoi vestiti presero addirittura fuoco.
Johnny Ringo
Wyatt, anche se non era più aiutosceriffo, arrestò ugualmente Curly Bill. Brocius venne comunque rilasciato qualche giorno dopo perché scagionato dallo stesso Fred White convinto della non volontarietà del gesto.
Con la morte di White venne nominato nel gennaio 1881 un nuovo marshal nella persona di Ben Sippy. Il 15 gennaio 1881 le cronache di Tombstone registrarono il confronto in Allen Street tra Wyatt Earp e una folla inferocita di almeno trecento persone tutte decise a impiccare Johnny “Behind the deuce”, un giocatore che aveva appena ammazzato Henry Schneider ingegnere della Tombstone Mining Corporation.
Certamente in svantaggio, Wyatt puntò il fucile a canne mozze sull’uomo che sembrava guidare il linciaggio con la promessa che ne avrebbe portati con sé all’inferno almeno una decina.
Il giocatore, il cui vero nome era John O’Rourke, avrebbe pagato il suo debito a Wyatt Earp qualche tempo dopo ficcando una pallottola in testa a Johnny Ringo, trovato addormentato sotto un albero in un canyon vicino.
Tombstone, a quel tempo, poteva vantare un certo numero di saloon e tra questi l’Oriental era uno dei più famosi. Aveva però un problema. Bill Harris, l’antico socio di Chalk Beeson nel “Long Branch” di Dodge City, non riusciva a liberarsi di Johnny Tyler, un personaggio scomodo che infastidiva la clientela col suo modo di fare. La situazione certamente deteriorava il buon nome del locale, per cui Lou Rickabaugh , socio di Harris, chiese a Wyatt di intervenire e Wyatt non se lo fece ripetere due volte visto che Rickabaugh gli assicurava una certa percentuale degli introiti.
Johnny Tyler cessò di essere un problema dopo che Wyatt lo scaraventò fuori dal locale a calci nel sedere.
Verso la fine di gennaio 1881 arrivò da Tucson la notizia che sarebbe stata istituita una nuova contea la cui sede sarebbe stata a Tombstone e che avrebbe preso il nome di contea di Cochise.
Frank McLaury
Johnny Behan venne nominato sceriffo della nuova contea dal governatore Fremont e visto che stava dalla parte dei Clanton, gli fu naturale assegnare a Frank Stilwell, noto rapinatore, la giurisdizione di Charleston e di Bisbee. Molti allevatori e commercianti protestarono perché le loro tasse venivano stabilite e riscosse dagli uomini di Clanton. Costoro naturalmente operavano al di fuori della legalità e l’eco dei soprusi fu così forte che il Congresso degli Stati Uniti prese in considerazione l’idea di sospendere Fremont dalla carica di governatore per il Territorio dell’Arizona.
Nel maggio 1881 venne attaccata la diligenza vicino Contention e in quel frangente persero la vita un passeggero e Bud Philpot, uno dei più validi conducenti della Wells Fargo Company.
La fazione dei cowboy accusò Doc Holliday del fatto e lo sceriffo Behan fece firmare a Kate Fisher un documento in cui si asseriva che Holliday aveva sparato a Bud Philpot. Quando Kate Fisher si rese conto di ciò che aveva fatto, si rimangiò l’accusa asserendo di essere ubriaca nel momento in cui firmava il documento. Holliday venne rilasciato e i veri colpevoli furono individuati in Bill Leonard, Harry Head e Jim Crane tutti facenti parte del gruppo dei Clanton.
L’otto settembre 1881 la diligenza Tombstone-Bisbee venne fermata e svaligiata da due uomini mascherati. I due, anche se col volto coperto, vennero identificati dal conducente in Pete Spence e Frank Stilwell, aiuto sceriffo di Behan. In paese i fratelli Mc Lowery fecero subito la voce grossa.
Temendo in qualche modo di essere coinvolti, minacciarono Morgan Earp di uccidere lui e i suoi fratelli se avessero osato arrestarli. La collera verso gli Earp stava raggiungendo il culmine. Il delicato rapporto tra i cowboy e il clan degli Earp stava precipitando a causa del controllo della città, vero motivo dello scontro tra le due fazioni. Il partito dei democratici a cui facevano riferimento i Clanton, era in aperto contrasto col gruppo degli Earp che invece stavano dalla parte dei repubblicani. La legge sembrava spaccata a metà. Behan, sceriffo della contea di Cochise, stava dalla parte dei cowboy. Virgil Earp era invece sceriffo della città e, allo scopo, aveva nominato Doc Holliday e i fratelli suoi vice sceriffi.
La sera del 25 ottobre 1881, Ike Clanton si trovava in uno dei saloon in Allen Street e dopo aver bevuto abbondantemente, si lasciò andare alla solita serie di improperi all’indirizzo degli Earp.
Tom McLaury
Con la mente completamente annebbiata disse pubblicamente che, prima del tramonto del giorno dopo, avrebbe steso gli Earp assieme a quel dannato dentista tubercolotico. Sempre più ubriaco, di saloon in saloon, arrivò verso mezzanotte all’Oriental per una partita a poker. Dopo pochi minuti entrò nel locale anche Doc Holliday e quando vide Ike Clanton gli chiese conto di quello che andava dicendo. Lo invitò a metter mano alla pistola, ma Ike rispose che non era armato.
“Domani” aggiunse, “domani salderemo i conti” disse Ike prima di lasciare il saloon.
La mattina del 26 ottobre 1881 Ike Clanton e Tom McLaury, armati di tutto punto, si trovavano all’incrocio tra la quarta strada e Allen Street . Gli Earp vennero avvertiti della loro presenza e qualcun altro disse loro che anche Frank McLaury, Billy Clanton e Billy Claiborne stavano arrivando in città a dar man forte a Tom e Ike. Holliday in quel momento dormiva ancora e Wyatt decise di non coinvolgerlo. I cinque cowboy entrarono nel negozio di armi, fecero rifornimento di munizioni e poi si spostarono presso la stalla di Johnny Behan. Gli Earp, che erano rimasti in Allen Street, vennero raggiunti da Behan. “Wyatt” disse lo sceriffo, “Ike e gli altri hanno minacciato di uccidervi, che intenzioni avete”?
“Li andremo a prendere” rispose Virgil. Quindi rivolgendosi a Behan, lo invitò a venire con loro.
Behan fece un mezzo sorriso e disse che quello non era un problema dello sceriffo della contea.


I corpi di Billy Clanton, Frank e Tom McLaury

“E’ roba tua”, disse Behan a Virgil. Il fratello di Wyatt allora si diresse verso l’agenzia della Wells-Fargo e ne uscì con un fucile a canne mozze. Si unì ai fratelli e nel momento in cui gli Earp si incamminarono, vennero raggiunti da Doc Holliday. Wyatt tentò di dissuaderlo, visto che la faccenda era tra loro e i Clanton, ma Holliday non volle sentire ragioni. Tutti e quattro si diressero verso l’O.K. Corral dove nel frattempo si erano spostati i cowboy. Behan fece un estremo tentativo di fermare gli Earp, ma ormai la situazione era del tutto incontrollabile. I tre fratelli e Doc Hlliday continuarono ad avanzare sino a che non furono a pochi passi dai cinque cowboy.
La tensione era spasmodica e dopo alcuni interminabili secondi, Virgil ordinò ai Clanton e ai fratelli Mc Lowery di consegnare le armi. “Va al diavolo” rispose Frank McLaury e nello stesso istante tirò fuori la pistola. Billy Clanton fece lo stesso. Tutti e due spararono su Wyatt, ma lo mancarono.
La Buntline di Wyatt rispose al fuoco e centrò Frank nello stomaco. Nello stesso istante Tom McLaury da dietro un cavallo prendeva di mira Morgan Earp e lo colpiva alla spalla sinistra.
Benché ferito, Morgan riusciva a colpire Billy Clanton al petto e, appena un attimo dopo, un secondo colpo, questa volta di Virgil, lo prendeva sotto le costole. Ike intanto, completamente terrorizzato, finiva in un tentativo di fuga involontariamente nelle braccia di Wyatt.


La mappa di Tombstone il giorno della sparatoria

“O ci stai o te ne vai Ike” fece Wyatt e con uno strattone si liberò del fuorilegge. Ike Clanton non trovò di meglio che infilarsi nello studio fotografico di Camillus Fly dove già si era rifugiato Billy Claiborne. Tom McLaury, intanto, aveva mirato a Wyatt senza accorgersi del fucile a canne mozze di Doc Holliday. Le due canne spararono all’unisono e centrarono al ventre il fuorilegge.
Contemporaneamente, un colpo di Wyatt lo raggiunse sotto le costole e Tom cadde morto con la faccia nella polvere. Frank McLaury, più morto che vivo, continuava a sparare, ma Morgan e Holliday lo colpirono di nuovo rispettivamente nella testa e al cuore. Billy Clanton, benché ferito, riuscì a colpire Virgil ad una gamba, ma un attimo dopo Wyatt, con un colpo preciso lo centrò ad un fianco. Billy, ormai morente, tentò con la forza della disperazione di sparare un ultimo colpo all’indirizzo di Wyatt, un colpo che però Billy non riuscì a tirare. Il corpo del bandito si irrigidì e un attimo dopo cadde riverso su un fianco.
La sparatoria, la più famosa dell’intera storia della frontiera, era terminata.


Nel 1882, un incendio bruciò l’OK Corral

Tre banditi giacevano nella strada, mentre gli altri due, Ike Clanton e Billy Claiborne se l’erano filata. Le ferite di Virgil e Morgan non destavano preoccupazione mentre Doc e Wyatt ne erano usciti praticamente indenni.
Il tutto era durato, a detta di Wyatt, forse neanche una trentina di secondi.
Appena finita la sparatoria, Behan tentò di arrestare gli Earp e Doc Holliday, ma lo sguardo e le parole di Wyatt furono abbastanza chiare per far capire a Behan che quel giorno non era il caso.
Il clamore della sparatoria fu grande e se “l’Epitaph” prese le parti degli Earp, il “Nuggett” prese naturalmente quelle dei cowboy. Vennero chiamati a testimoniare Johnny Behan, Ike Clanton e Billy Claiborne, ma il giudice distrettuale Spider alla fine sentenziò che non aveva trovato nulla per incriminare i fratelli Earp e Doc Holliday, per cui si decise di chiudere l’inchiesta.
I cowboy cercarono la vendetta e il primo a farne le spese fu Virgil. La sera del 28 dicembre 1881, cinque fucili spararono insieme da un edificio in Allen Street e lo centrarono ad un fianco e al braccio sinistro.


Il Cosmopolitan Hotel nella Allen Street

Il fratello di Wyatt si portò dietro la menomazione per tutta la vita, ma questo non gli impedì di continuare la carriera di sceriffo in altre città del west.
La sera del 17 marzo 1882, Wyatt e Morgan si trovavano in una sala da biliardo quando alcuni colpi di fucile centrarono la porta del locale. Preso in pieno nella schiena, Morgan morì appena un’ora dopo. Due giorno dopo la bara di Morgan fu sistemata su un treno e spedita in California. L’accompagnavano Wyatt, Virgil, Doc Holliday, Texas Jack Vermillion, Turkey Creek Johnson e Sherman Mc Masters. Virgil proseguì per la California mentre il gruppo guidato da Wyatt scese a Tucson.
Presso la stazione Wyatt si accorse di alcune persone sospette tra le quali gli sembrò di riconoscere Frank Stilwell , l’aiutante di Behan.
E’ provato che Stilwell fosse lì per chiudere per sempre i conti con gli Earp. Lo scherzo non gli riuscì dal momento che Wyatt gli scaricò addosso tutto il piombo del fucile a canne mozze di cui disponeva. Il secondo uomo a cadere per la morte di Morgan fu Florentino Cruz, un mezzosangue che si faceva chiamare Indian Charlie.
Luke Short, amico di Wyatt
Pete Spence, un altro cowboy implicato nell’omicidio, riuscì invece a cavarsela fuggendo in Messico e facendo perdere per sempre le sue tracce. In quanto a Curly Bill Brocius, la sua fine non è certa, anche se Wyatt asserì in seguito di essere stato lui ad ucciderlo. Alcune testimonianze raccontano di un Curly Bill ancora vivo e vegeto attorno agli anni 1915-1920.
Ike Clanton fu ucciso alcuni anni dopo dal marshal J. Brighton durante una razzia di bestiame. Di Johnny Ringo abbiamo già detto. Fu trovato con una pallottola in testa sotto un albero nel Turkey Creek Canyon vicino Tombstone.Sembra che a sorprenderlo e ad ucciderlo nel sonno per vendetta sia stato “Johnny behind the deuce”.
Alcuni mesi dopo la morte di Ringo, Billy Claiborne venne ucciso in un regolare duello nelle strade di Tombstone da Buckskin Frank Leslie. Dopo le uccisioni di Stilwell e Indian Charlie, Wyatt e Doc Holliday lasciarono l’Arizona per il Colorado. Da parte di Behan fu chiesta l’estradizione, ma, Pitkin, il governatore di quello stato, rifiutò sostenendo che l’incriminazione era solo un pretesto per impiccare Wyatt e soci. Lo sceriffo Behan, al contrario, venne incriminato da un giurì il 24 maggio 1882 per tutti i crimini avvenuti nella contea di Cochise col suo patrocinio. Fuggì da Tombstone e nel 1898 partecipò alla guerra contro la Spagna. Morì a Tucson nel 1912.
Doc Holliday dopo aver girovagato in lungo e in largo per il west, andò a morire in un sanatorio di Glenwood Spring nel Colorado. Si spense l’otto novembre 1887. Non aveva ancora 37 anni.
Bat Masterson e Wyatt Earp
Virgil Earp servì la legge ancora per molti anni malgrado la menomazione del braccio. Morirà nel Nevada di polmonite nel 1905.
Celia Ann Blaylock (Mattie Earp), seconda moglie di Wyatt, morirà nel 1888 per overdose di laudano.
Josephine Sarah Marcus, terza moglie di Wyatt, accompagnerà il marito prima nel Nevada, poi nel Klondike e infine in California. Morirà nel 1944 e sarà sepolta accanto a Wyatt nel cimitero di Colma vicino S. Francisco.
In quanto a Wyatt Earp, dopo aver lasciato Doc Holliday in Colorado, fece un breve ritorno a Dodge City nel 1883 chiamato da Luke Short proprietario del “ Long Branch “ saloon.
Questi, in contrasto con Ab Webster, proprietario dell’Alamo saloon e sindaco di Dodge, era stato cacciato dalla città con un’ordinanza del consiglio municipale. Short aveva però un asso nella manica e cioè l’amicizia di alcuni tra i più noti sceriffi della frontiera. Con Wyatt Earp vennero Bat Masterson, Charlie Bassett, Frank Mc Lain e Neil Brown. Costoro si fecero immortalare in una famosa fotografia nota col nome di “Commissione di pace di Dodge City”.
Risolta la questione con il ritorno di Luke, Wyatt lasciò Dodge e negli anni successivi andò a vivere in California.
Nel 1896 le cronache si occuparono ancora di lui in quanto arbitro dell’incontro di boxe tra Tom Sharkey e Bob Fitzsimmons.
Nel 1897 lasciò S. Francisco per partecipare alla corsa all’oro in Alaska assieme alla moglie Sarah Marcus.
Nel 1901 tornò negli Stati Uniti e si stabilì a Tonopah (Nevada) per lo sfruttamento di alcune miniere. Gli anni 1927 e 1928 furono dedicati da Wyatt alla raccolta del materiale da dare allo scrittore Stuart N. Lake che avrebbe scritto la sua biografia.
“Voglio ripetere una cosa: non ho rimpianti per come mi sono comportato a Tombstone. Se dovesse capitare di nuovo, farei esattamente come allora”. Queste sono le testuali parole che Wyatt dettò allo scrittore qualche ora prima di morire.
La mattina del 13 gennaio 1929 Wyatt Earp si spense in pace nella sua casa di Los Angeles.
Wyatt è stato sepolto nel cimitero di Colma vicino S. Francisco. La moglie Josephine Sarah Marcus lo raggiungerà nel 1944.