Wyatt Earp

A cura di Omar Vicari

Wyatt Earp
Quando nel 1928 lo scrittore Stuart N. Lake si accingeva a scrivere e a creare la leggenda di Wyatt Berry Stapp Earp, temette di trovarsi di fronte ad un imprevisto insormontabile.
Infatti qualche tempo prima a New York, Bat Masterson, l’altro grande sceriffo dei tempi di Dodge City, disse che era impossibile raccontare la storia del vecchio west, a meno che Wyatt Earp non raccontasse ciò che sapeva. E Wyatt Earp non avrebbe parlato, sentenziò Masterson.
Con queste parole che gli frullavano per la mente e col timore di non riuscire a cavare un ragno dal buco, lo scrittore si accingeva a raggiungere Los Angeles dove da tempo quel Matusalemme della colt risiedeva assieme alla terza moglie Josephine Sarah Marcus.
Le poche settimane passate assieme al vecchio marshal stemperarono invece le diffidenze di Wyatt e in tal modo Stuart N. Lake poté raccogliere abbastanza materiale per creare il nuovo mito di cui gli americani avevano bisogno.
Attorno al 1929 la nazione era in piena crisi economica e le difficoltà esistenziali lasciavano ben poco spazio alla loro fantasia. Franklin D. Roosevelt col suo “New deal” era di là da venire e l’America aveva urgente bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno che incarnasse lo spirito e la volontà con la quale gli americani avevano costruito una nazione.
Stuart N. Lake che vedeva al di là del proprio naso, intravide in quella vecchia figura d’altri tempi il personaggio giusto attorno al quale costruire il mito tutto americano. A dire il vero, attorno alla metà del diciassettesimo secolo, di americani in quella terra c’erano soltanto i “nativi”. E’ al seguito dei Padri Pellegrini che cominciò l’invasione degli europei. Una immigrazione di massa che creò una nazione, ma che distrusse col tempo la quasi totalità delle tribù indiane.
Virgil Earp
Il primo degli Earp che mise piede sul suolo americano fu James Earp di origine scozzese. Tra i suoi discendenti troviamo Walter Earp, un avvocato che nel 1813 ebbe come figlio Nicholas Earp, il padre di Wyatt. Come tutti i nuovi arrivati, gli Earp si spostarono verso ovest e ad Hartford (Kentucky) dove si stabilirono, Nicholas si sposò una prima volta e poi una seconda nel 1840 con Virginia Anne Cooksey.
Ad Hartford nacquero James e Virgil rispettivamente nel 1841 e nel 1843. Dal Kentucky la famiglia si spostò successivamente a Monmouth (Illinois) dove nel 1848 nacque Wyatt Berry Stapp Earp.
Quel nome così ingombrante fu l’omaggio che Nicholas Earp volle fare al colonnello Wyatt Berry Stapp che fu il suo comandante durante la guerra con il Messico nel 1846.
Nell’Iowa, dove nel frattempo si era spostata la famiglia, nacquero Morgan nel 1851 e Warren nel 1855.
Attorno al 1864 Nicholas Earp decise di trasferire la famiglia in California e a capo di una carovana partì da Council Bluffs (Iowa) per Omaha nel Nebraska.
Ad Omaha, che a quel tempo era un lurido villaggio di frontiera, Wyatt vide per la prima volta due uomini affrontarsi in duello. I due malcapitati morirono entrambi e Wyatt ne fu disgustato.
Ripresa la marcia la carovana raggiunse il Wyoming e fece tappa a Fort Bridger dove Wyatt ebbe modo di conoscere e fare amicizia col famoso scout Jim Bridger.
Da Fort Bridger la carovana, seguendo la pista aperta dai mormoni, attraversò il Mojave desert per arrivare dopo sette mesi nella contea di S. Bernardino in California.
Secondo la volontà del padre, Wyatt avrebbe dovuto intraprendere gli studi in giurisprudenza, ma la vita di carovana e la conoscenza di Jim Bridger lo avevano affascinato al punto tale da fargli ritenere improbabile una vita dietro una scrivania. I suoi primi lavori in California furono come conducente di diligenze. Nel 1865 lavorò per il generale Phineas Banning conducendo i passeggeri tra S. Bernardino e Los Angeles. Lavorò per altri corrieri come Chris Taylor e Charles Chrisman battendo tutte le piste del Wyoming, dello Utah e dell’Arizona.
Morgan Earp
Nell’autunno del 1868 Wyatt decise di tornare a Monmouth (Illinois) per qualche tempo.
Là conobbe e sposò Irilla H. Sutherland una ragazza che abitava vicino la fattoria dei nonni e probabilmente il suo destino sarebbe stato diverso se la ragazza non fosse morta di tifo appena qualche mese dopo. Col cuore gonfio di dolore, nel 1869 Wyatt tornò alla vita di frontiera.
Nel dicembre di quell’anno venne assunto in qualità di cacciatore di bisonti da una squadra di agrimensori del governo il cui compito era quello di penetrare nel Territorio Indiano e di suddividerlo in sezioni. A quel tempo il Territorio Indiano era una vasta area incontaminata che il governo aveva assegnato ai pellerossa facendone di fatto una enorme riserva. Ma i trattati dell’uomo bianco, come si sa, erano solo carta straccia e anche quello di Medicine Lodge del 1867 non faceva eccezione. Ad un tratto il Territorio Indiano era diventato appetibile e infatti il Texas, il Nuovo Messico, il Kansas e il Colorado ne reclamavano una parte.
Wyatt guadagnò abbastanza con quel lavoro e nel 1871, prima di spingersi più a ovest, decise di fare una tappa a Kansas City.
A quei tempi Kansas City era considerata la porta per il west e in Market Square si potevano incontrare i personaggi più pittoreschi dell’epoca. Wyatt conobbe personaggi del calibro di Wild Bill Hickok, Jack Gallagher e Billy Dixon. In quel frangente Wyatt ebbe modo di assistere ad una esibizione di Hickok. Il futuro marshal di Abilene spedì, con una precisione inaudita, dieci proiettili delle sue colt nella lettera “O” dell’insegna di un saloon a circa ottanta metri di distanza.
Verso la fine del 1871 Wyatt partì da Kansas City con l’intenzione di andare a caccia di bisonti.
Doc Holliday
Alla fine della stagione Wyatt aveva guadagnato abbastanza con le pelli di bisonte e aveva avuto come compagni personaggi del calibro di Bill Tilghman, Charlie Bassett, Neal Brown, Frank Mc Lean e Bat Masterson uomini che qualche anno più tardi avrebbero tutelato la legge nelle più turbolenti città del Kansas. Per uno scherzo del destino, sono le stesse persone che compariranno nel 1883 in una famosa fotografia conosciuta nella frontiera come commissione di pace di Dodge City.
Il Kansas di quegli anni era un enorme punto di raccolta del bestiame texano, bovini che in qualche maniera dovevano essere inviati ai mercati dell’est. Città come Abilene, Hays City, Ellsworth, Dodge altro non erano che i capilinea della pista Chisolm e in quelle città si riversavano anche i cowboy che accompagnavano i “long horn”.
Nell’estate del 1873 ritroviamo Wyatt Earp in una di quelle babilonie della prateria, precisamente a Ellsworth giusto in tempo per assistere all’omicidio dello sceriffo C.B. Whitney da parte di Billy Thompson. Il fratello di Ben Thompson era un soggetto psicopatico con un carattere del tutto incontrollabile. Completamente ubriaco al momento del fatto, non riuscì a dare una spiegazione dell’omicidio. Billy riuscì a scappare grazie all’aiuto del fratello, ma nessuno dei funzionari di polizia di Ellsworth ebbe il coraggio di fermare Ben Thompson che, per coprire il fratello, aveva preso con altri texani il controllo della città. E’ in questo modo che Wyatt divenne marshal di Ellsworth per una sola ora. Passando accanto al sindaco Jim Miller, quasi lo sbeffeggiò ironizzando sulla sua polizia. “Chi sei?” gli chiese Miller. “Mi chiamo Earp e se avessi una pistola e una stella andrei ad arrestare Thompson”. Intendiamoci, Wyatt era ancora un perfetto sconosciuto, ma Miller che aveva appena esautorato i suoi funzionari e non sapeva a che santo appellarsi, decise seduta stante di nominare Wyatt marshal di Ellsworth con l’obbiettivo di arrestare Ben Thompson.


Dodge City nel 1876

Lavoro non certo facile vista la caratura del personaggio. Non per niente lo scrittore Emerson Hough nella sua “Story of the outlaw”, definisce Thompson “l’esempio perfetto di credo nella sei colpi”. Ma anche Wyatt era un uomo fuori dal comune e una volta di fronte a Thompson accadde l’imprevedibile. Ben preferì non accettare lo scontro e a Bat Masterson che gli chiedeva qualche anno più tardi il perché di quel comportamento, Ben rispose che un presentimento strano lo aveva consigliato di comportarsi in quella maniera.
Nella primavera del 1874 Wyatt declinò l’invito da parte di Billy Dixon e Bat Masterson per una battuta di caccia al bisonte in quella zona del Texas nota col nome “Panhandle”. Così facendo si risparmiò la battaglia di Adobe Walls nella quale i comanche di Quanah Parker tennero sotto assedio alcuni cacciatori di Dodge City presso la vecchia stazione di posta. In quel frangente Billy Dixon, probabilmente il miglior tiratore di fucile della frontiera, riuscì con un colpo magistrale a tirar giù un indiano da una distanza di 1500 metri.

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